domenica 28 luglio 2019

02-14-RAN01 - Arthur RANC

ARTHUR RANC



Arthur Ranc è nato a Poitiers[1] il 20 febbraio 1831, ed è stato un giornalista, saggista e politico francese. Repubblicano radicale e rivoluzionario, per breve tempo fece parte del Consiglio della Comune di Parigi. Fu poi deputato e senatore della III Repubblica.
Studiò diritto a Parigi e nel dicembre del 1851 ha combattuto sulle barricate per opporsi al colpo di Stato di Luigi Napoleone Bonaparte. Fu intermediario tra Auguste Blanqui e Giuseppe Mazzini[2], il che gli valse la condanna ad un anno di carcere per appartenenza ad una società segreta. Coinvolto in una cospirazione, venne condannato alla deportazione a Lambessa, in Algeria, nel 1854. Riuscì a fuggire e raggiungere prima l'Italia e poi la Svizzera. Rientrato a Parigi a seguito dell'amnistia del 1859, collaborò al giornale repubblicano Le Réveil di Charles Delescluze e a La Rue di Jules Vallès. Subì nuove ammende e condanne al carcere per «istigazione alla guerra civile».
Alla proclamazione della Repubblica, il 4 settembre 1870, fu eletto sindaco del 9° arrondissement di Parigi e durante l'assedio della capitale fu con Léon Gambetta nella delegazione del Governo della Difesa Nazionale di Tours[3]. L'8 febbraio 1871 fu eletto all'Assemblea Nazionale ma diede le dimissioni il 2 marzo per protesta contro la firma dei preliminari di pace con la Germania. Il 26 marzo fu eletto al Coniglio della Comune da parte del nono arrondissement, ma diede le dimissioni il 6 aprile per protesta contro il decreto sugli ostaggi appena approvato dalla Comune
Membro della Ligue d'union républicaine des droits de Paris (Lega dell’unione repubblicana dei diritti di Parigi), fu tra quei «conciliatori» che cercarono un accordo tra Versailles e la Comune. Dopo la Settimana sanguinante e la caduta della Comune non fu disturbato, e si presentò alle lezioni municipali del 30 luglio con il suo amico Clemenceau. È stato eletto, ma di fronte agli attacchi della stampa di Versailles fuggì in Svizzera, mentre la corte marziale lo condannava a morte in contumacia nell'ottobre del 1873.
Tornò in Francia con l'amnistia del 1880 e fu eletto deputato repubblicano alle elezioni del 4 settembre 1881, e divenne anche presidente del Consiglio dei ministri, opponendosi alla separazione tra Stato e Chiesa. Non fu rieletto nel 1885. Si oppose al boulangismo[4], fondando con Georges Clemenceau e Jules Joffrin la Société des Droits de l'Homme et du Citoyen (Società dei diritti dell'uomo e del cittadino)[5] contro il cesarismo e il plebiscito del generale Boulanger[6].
Nel 1891 fu eletto senatore e nel 1892 divenne il primo presidente della Sinistra Democratica, il più antico gruppo parlamentare francese, mantenendo la carica fino al 1893, quando gli succedette Émile Combes[7]. Non rieletto nelle elezioni del 1900, riuscì a farsi rieleggere come senatore della Corsica il 15 febbraio 1903, e nel 1905, quando Clemenceau fu nominato presidente del Consiglio, gli succedette nella direzione del quotidiano L'Aurore.
È morto a Parigi, il 10 agosto 1908, ed è sepolto al Père Lachaise.



[1] Nel dipartimento della Vienne nella regione della Nuova Aquitania.
[2] Giuseppe Mazzini (Genova, 22 giugno 1805 – Pisa, 10 marzo 1872) è stato un politico, filosofo e giornalista italiano. Esponente di punta del patriottismo risorgimentale, le sue idee e la sua azione politica contribuirono in maniera decisiva alla nascita dello Stato unitario italiano.
[3] Capoluogo del dipartimento Indre e Loira nella regione Centro-Valle della Loira.
[4] Movimento politico francese, a carattere nazionalista, che, nella Terza Repubblica, ebbe a capo il generale G.-E. Boulanger (1837-1891), da cui prese il nome.
[5] La Société des droits de l'homme et du citoyen era una lega fondata nel 1888 da Georges Clemenceau, Arthur Ranc, Jules Joffrin e Lissagaray. Quest'ultimo divenne il suo segretario, mentre Clemenceau presiedeva la Société, che mirava a riunire le varie tendenze repubblicane contro l'ondata boulangista che minacciava di impadronirsi del potere. Riuniva soprattutto i repubblicani radicali e i socialisti, gli opportunisti vicini a Jules Ferry preferivano unirsi all'Associazione nazionale repubblicana. Il suo obiettivo era: «La difesa della Repubblica con la lotta spietata contro qualsiasi impresa di reazione e dittatura». La lega, si era formata al Grande Oriente di Francia, in rue Cadet, i suoi membri sono stati qualificati come «cadettisti> dai loro avversari. Per Denis Lefebvre, la Société des droits de l'homme et du citoyen “costituisce la prima manifestazione dell'ingresso della massoneria nella Terza Repubblica. Aveva anche un altro scopo: spiegare nelle logge ciò che stava cuocendo e i suoi pericoli, mentre alcuni "fratelli" furono sedotti dal generale ... ». Attraverso la sua difesa della Repubblica al di là delle diverse famiglie politiche, ha paragonato l'approccio a quello del fronte repubblicano sotto la Quinta Repubblica.
[6] Georges-Ernest-Jean-Marie Boulanger, generale e uomo politico francese, nato a Rennes il 29 aprile 1837, morto a Bruxelles il 30 settembre 1891. Si presentò come candidato alla deputazione nel dipartimento del Nord, e fu eletto (1888). Nel suo programma elettorale aveva propugnata la revisione della costituzione del 1875. Malgrado l'appoggio di partiti filo monarchici e bonapartisti, la sua proposta di revisione fu respinta dalla camera dei deputati e lo spettacolo dell'ibrida coalizione che lo sosteneva risvegliò le diffidenze dei repubblicani moderati, che furono spinti a riavvicinarsi ai radicali per la difesa del regime. L'allarme divenne più forte quando la stessa capitale rinnovò l'investitura di Boulanger, nominandolo deputato a grande maggioranza. Il generale non nascose il suo proposito d'aspirare alla presidenza della Repubblica, ritenuta dai più una semplice tappa verso la restaurazione della monarchia. Il ministro dell'Interno, Constant, iniziò silenziosamente una procedura giudiziaria, imputando del delitto di alto tradimento il Boulanger; il quale, preso d'un tratto dal panico, fuggì a Bruxelles il 1° aprile 1889.
[7] Émile Combes (Roquecourbe, 6 giugno 1835 – Pons, 25 maggio 1921) è stato un politico francese. È stato primo ministro della Francia dal 7 giugno 1902 al 24 gennaio 1905.