ERNEST
LEFÈVRE
François Ernest Lefèvre è nato
il 15 agosto 1833 a Le Havre[1],
è stato un giornalista, avvocato, repubblicano e un politico francese.
Figlio di Arsène-Marie
Vacquerie e Nicolas-François Lefèvre, un ex calzolaio diventato mercante e capo
di una delle più importanti case di armamenti di Le Havre, brillava al college
in tutte le materie educative, finì il liceo e si è laureò in lettere.
Trasferito a
Parigi, gli è stato assegnato un dottorato con una tesi sui Legisti e la
loro influenza nel 12° e 13° secolo, che è rimasta un'opera
classica. Avendo successivamente scelto l’avvocatura, ebbe un certo successo e
divenne addirittura segretario dell'Ordine degli avvocati.
Dopo alcuni anni, entrò in
politica impegnandosi, come oppositore del Secondo
Impero, entrò nel giornalismo nel 1869, con suo zio Auguste Vacquerie, come
direttore responsabile del quotidiano Le Rappel (Il Richiamo),
dalla fondazione di questo giornale dove si fece notare come uno scrittore
illustre e come uno dei più intrepidi difensori della causa repubblicana. Come
oppositore all'impero
aderì alle fila del Partito Repubblicano e partecipò attivamente a tutte le sue
iniziative.
Nel 1870 fu nominato membro
della commissione per gli armamenti del 7°
arrondissement di Parigi. Dopo il 18
marzo 1871, alle elezioni
del 26, venne eletto membro della Comune,
ma, essendo favorevole a un accordo con il governo di Versailles,
il 6
aprile ne rassegnò le dimissioni. Fu processato, come tale, nel 1873 dal Consiglio
di guerra che lo assolse.
Nominato
amministratore de Le Rappel,
è stato eletto membro del consiglio comunale di Parigi per il distretto di Épinettes,
dal novembre 1874 al 1879 ne fu il presidente, così come per la Senna[2].
Fece votare un emendamento che favoriva lo stanziamento 30.000 franchi a favore
delle famiglie dei detenuti politici.
Nelle elezioni nazionali di 21
agosto 1881, si portò come candidato repubblicano nella prima circoscrizione di
Le Havre ed ottenne 5.758 voti, contro i 6.507 del deputato uscente Louis
Peulevey. Gli andò meglio per le elezioni suppletive del 4 dicembre nella 2ª
circoscrizione del 10° arrondissement di Parigi, divenuto vacante a seguito
dell'opzione del suo deputato, Camille Pelletan[3],
per il collegio elettorale di Aix[4],
ed è stato eletto con 3.931 voti su 7.228 votanti.
Fu favorevole alla separazione
fra Stato e Chiesa e all'elezione diretta dei magistrati, mentre fu contrario
alla spedizione coloniale in Cina.
Amico di Victor
Hugo, fu uno dei suoi esecutori testamentari. Fu rieletto all'Assemblea
Nazionale del 1885 e si oppose alla restrizione della libertà di stampa e al
movimento boulangista[5],
contro il quale chiese l'intervento della magistratura.
È morto il 9 novembre 1889 a
Parigi.
[1] Nel
dipartimento della Senna Marittima nella regione della Normandia.
[2] Quello
della Senna era uno degli 83 dipartimenti creati dalla Rivoluzione francese;
nel 1968 è stato ripartito in quattro nuovi dipartimenti.
[3] Charles Camille Pelletan, nato il
28 giugno 1846 a Parigi, dove morì il 4 giugno 1915, è stato uno storico, giornalista
e politico francese. Ha fatto parte della redazione del giornale Le Rappel,
Dal 1879, ha lavorato con successo all'Amnistia
dei Comunardi.
[4] Nel
dipartimento del Nord nella regione dell'Alta Francia.
[5] Movimento politico francese, a
carattere nazionalista, che, nella Terza Repubblica, ebbe a capo il generale
G.-E. Boulanger (1837-1891), da cui prese il nome.