JEAN DREVET
Nato a Lione il 23
novembre 1835; vi dimorò in rue de la Visition, 8; tessitore; partecipò al movimento
insurrezionale del 30 aprile 1871 (Comune di Lione); verosimilmente
appartenne all'Internazionale.
Jean Drevet fece sette anni di servizio militare e
lasciò il suo corpo con un certificato di buona condotta. Si era sposato a Lione il 24
giugno 1862 (sua moglie era tessitrice), ed era padre di un figlio. Secondo la
testimonianza di commercianti per i quali lavorò, era un «operaio onesto e
laborioso».
Fu sottotenente nella 5ª Compagnia del 12º
Battaglione della Guardia
Nazionale. Il 30 aprile 1871, partecipò all'insurrezione,
pretendeva di sostituire il comandante di battaglione, ma incontrò
l'opposizione degli ufficiali. Il 1º maggio, fece parte della Commissione
esecutiva di cinque membri (G.
Blanc, J. Drevet, L.
Guittat, M.-A.
Pochon, L.
Raymond) che si stabilì alla Croix-Rousse e tentò invano di organizzare la
resistenza.
Il Consiglio
di guerra di Lione lo condannò, in contumacia, il 13 dicembre 1871, alla
deportazione in una cinta muraria.
Rifugiatosi con la famiglia a Ginevra poi ad Horgen,
vicino a Zurigo, si guadagnò facilmente la vita come tessitore di seta. Il
viceconsole di Francia a Zurigo si esprimeva sul suo conto in questi termini,
il 16 marzo 1879:
«Di intelligenza media, è ancora del tutto stupito dell'importanza
del suo ruolo e del rapido avanzamento che gli ha dato l'insurrezione [...] Ha
idee socialiste molto forti che non vengono modificate durante l'esilio. La
polizia locale non mi ha dato cattive informazioni su di lui, ma se tornasse in
Francia, credo che avrebbe bisogno di essere un po' sorvegliato, perché si
lascerebbe trascinare troppo facilmente a dimostrazioni spiacevoli».
Fu graziato
l'8 maggio 1879.