GABRIEL
MARIE BRIDEAU
Gabriel Marie Brideau è nato a Mortagne-au-Perche[1] nel gennaio 1844, ed è stato un giornalista
e rivoluzionario francese.
Blanquista[2], il 14 agosto 1870 partecipò con Émile
Eudes e altri al fallito tentativo di impadronirsi della caserma dei
pompieri di La Villette, alla periferia di Parigi, e furono entrambi arrestati
e, condotti davanti al tribunale di guerra. Entrambi furono riconosciuti da
diversi testimoni, ma che non poterono specificare il ruolo che svolsero
nell’assalto alla caserma. Sia Brideau che Eudes
non negarono di aver preso parte all’azione, e dichiararono di aver voluto
protestare contro l’omicidio di un pelapatate e che volevano rovesciare il
governo per cacciare i prussiani. Entrambi furono condannati alla morte il 29
agosto. La caduta dell'Impero,
il 4
settembre 1870, gli salvò la vita e il giorno successivo i manifestanti li
liberarono dalla prigione.
Delegato al Comitato centrale dei 20° arrondissement,
firmò l'Affiche
rouge (il Manifesto rosso), stampato il 6 gennaio 1871, affisso sui muri di
Parigi assediata dall’esercito prussiano dal settembre 1870, chiedeva le
dimissioni del governo provvisorio e la formazione della Comune di
Parigi.
Con l'instaurazione della Comune,
divenne commissario di polizia e il 14
aprile 1871 firmò l'ordine d'arresto di Gustave Chaudey, vice sindaco di
Parigi, presente al municipio durante la manifestazione del 22
gennaio 1871 svoltasi per protestare contro la decisione del Governo
della Difesa Nazionale di offrire ai prussiani la capitolazione di Parigi e
reo di aver ordinato alle truppe di sparare sulla folla.
Durante la Settimana
sanguinante, mentre Parigi cadeva nelle mani dei versagliesi, una spia, di
nome Leleu, avendo intravisto il suo revolver sotto il cappotto, lo seguì e lo
arrestò, mentre era in compagnia di Eudes.
Tuttavia, riuscì a fuggire, mentre il tribunale
lo condannava a morte in contumacia il 22 febbraio 1872. Fuggì a Londra, dove
morì nel 1875.
[1] Nel
dipartimento dell'Orne nella regione della Normandia.
[2] Il blanquismo fu un movimento dottrinale e
attivista a favore, in primo luogo, della Repubblica e, una volta raggiunta,
del comunismo in Francia, che era in vigore durante il diciannovesimo
secolo, penetrò fino in fondo in modo dominante ed eccitante tra intellettuali
e studenti, e fu anche caratterizzato da una forte disciplina rivoluzionaria
combattiva. Deve il suo nome allo
scrittore, politico e leader di questa fazione, il francese Louis
Auguste Blanqui.