HENRI MARET
Henri Maret (o Henry Maret),
nato il 4 marzo 1837 a Sancerre[1],
era un giornalista e politico francese, membro della Sinistra Radicale (estrema
sinistra) dal 1881 al 1889 e del Partito socialista radicale dal 1902 al 1906.
Ha iniziato la sua carriera
come giornalista al Charivari, a Le Rappel e a La Réforme. Durante
l'assedio
di Parigi, ha criticato il governo
di Difesa nazionale e fondò durante la Comune, Le Mot
d'ordre (La Parola d'ordine) con Henri
Rochefort. Si oppose alla distruzione
della colonna Vendôme. Con Rochefort,
fu giudicato al primo processo, fatto ai Comunardi
dal consiglio di guerra, dopo la Settimana
Sanguinante (Maggio 1871). Venne condannato a cinque anni di reclusione,
condanna che fu commutata in quattro mesi a causa del suo stato di salute, con
la privazione dei diritti civili per cinque anni.
Ha collaborato con i giornali:
L'Action,
Le Corsaire, e Le Tribun du Peuple di Prosper
Olivier Lissagaray.
Nel 1878, è diventato il
principale redattore di Le Mot
d'ordre attaccando la politica opportunista di Gambetta.
Fu eletto consigliere del 17°
arrondissement (quartiere di Epinettes) nel mese di ottobre 1878, venendo
rieletto nel 1881.
Nel luglio del 1881 si unì a
Victor Simond per lanciare Le Radical il 10 di agosto del 1881.
Eletto deputato della Senna
nelle elezioni dell’agosto 1881 contro il repubblicano moderato, il colonnello
Martin, e alla prima riunione dell’Assemblea, si sedette alla estrema sinistra
del parlamento. Si unì con Lanessan, futuro ministro della marina nel governo
di Waldeck-Rousseau, ad un gruppo di parlamentari "estremisti", che
si separarono dal leader dei Radicali, Clemenceau.
Dopo il processo di Montceau-les-Mines[2] nel 1883, sostenne
l'amnistia per tutti i crimini politici. Come Clemenceau,
votò per l'elezione dei magistrati da parte del popolo, per la separazione tra
Chiesa e Stato, e contro gli stanziamenti per la spedizione di Tonchino[3], essendo un fiero
oppositore della politica colonialista del governo Ferry.
Alle elezioni del 1885, era
candidato per la lista radicale (nella Seine) e nella lista socialista (nella
Cher). Venne eletto al secondo turno sia nel dipartimento della Cher, sia nella
Seine. Optò per la Cher, andando a sedersi ancora all'estrema sinistra
nell’aula del Parlamento.
Fu rieletto nel 1889, nel
1893, nel 1898 e 1902, ricoprendo il posto di deputato fino al 1906, diventando
un membro di varie commissioni parlamentari (stampa, istruzione, belle arti,
risparmio, bilancio) e si oppose alla censura.
È morto a Parigi il 5 gennaio
1917.
[2] La Banda nera, il cui nome derivava dal fatto che i suoi
membri si riunivano a volte all'aperto durante la notte, era un'organizzazione
sindacale anarchica mineraria a Montceau-les-Mines nel dipartimento della Saona
e Loira nella regione della Borgogna Dall’8 al 28 gennaio 1883 si svolge a
Lione il processo a 66 anarchici aderenti al sindacato. Il loro crimine?
«Essere (...) affiliati o fatto atto di affiliazione a una società
internazionale, avente come scopo di provocare la sospensione del lavoro,
l’abolizione del diritto di proprietà, della famiglia, della patria, della
religione, e di aver commesso anche un attentato contro la quiete pubblica». Fu
uno dei primi «processi spettacolo» della giustizia borghese contro
l’anarchismo, annunciatore di una repressione senza pari.
[3] Spedizione francese per
penetrare la Cina attraverso il Tonchino risalendo il Mékong, durante il
conflitto franco-cinese, svoltosi tra il 1884 e il 1885.