mercoledì 28 agosto 2019

02-20-08 - L’Action

L’ACTION (L’AZIONE)


Redattore capo: Prosper-Olivier Lissagaray.
Redattori: Henri Maret, Charles Lullier, Jean Labor e Robert Hait.
Redazione e amministrazione: rue Baillif 7.
Stampato da Balitout, Questroj e C. rue Baillif, 7
Amministratore: Boudon.
Foglio singolo dal formato grande, sei colonne per pagina. Prezzo: dieci centesimi.
Una cronaca principale, scritta da Edmond Bazire dal titolo "Teste di rurali" dava una caricatura dei membri dell'Assemblea Nazionale. Il redattore capo, Prosper-Olivier Lissagaray era contro la conciliazione, vedendo nel governo di Versailles una "canaglia reazionaria pronta alla peggiore repressione pur di salvaguardare i loro privilegi e i loro interessi". Per quanto riguarda la Comune, l’accusò di mancanza di efficienza e di fermezza, "Non basta piangere; ci vincerò o ci perderò la vita. Va detto con freddezza: eco con quali mezzi, con quale piano vincerò". Lissagaray insisteva ancora sulla necessità della collettivizzazione dei mezzi di produzione, analizzava l'antagonismo fra città e campagna e definiva la differenza tra il contadino e l'operaio: "Il contadino ha solo bisogno di garanzie individuali, lui è un possiede. Il proletariato può vivere solo con garanzie collettive; singolarmente non è un atomo davanti l'industria, vale solo per la sua massa".
Nel suo primo numero, il giornale debuttò con un articolo violento di Lissagaray, intitolato "A morte!" - "Hanno bombardato Parigi senza preavviso come i prussiani. [---] Per quanto riguarda questo giornale, il cui progetto è nato prima del bombardamento, ha solo da dire ai repubblicani una parola: AVANTI! E il suo caporedattore mette giù la penna per il momento, non pensando in questo momento a un solo modo di collaborare all'azione, con un fucile in mano”. 
Alla testata del n° 6, la redazione annunciò che, poiché il giorno successivo era la domenica di Pasqua, il giornale non uscirà. Avrebbe potuto dire: non uscirà più, perché quello fu il suo ultimo numero.