L’ACTION
(L’AZIONE)
Redattore capo: Prosper-Olivier
Lissagaray.
Redazione e amministrazione: rue Baillif 7.
Stampato da Balitout, Questroj e C. rue Baillif, 7
Amministratore: Boudon.
Foglio singolo dal formato grande, sei colonne per pagina. Prezzo:
dieci centesimi.
Furono pubblicati sei numeri, da martedì 4
aprile 1871 (14 anno Germinal 79) a domenica 9
aprile (19 Germinal).
Una cronaca principale, scritta da Edmond Bazire
dal titolo "Teste di rurali" dava una caricatura dei membri
dell'Assemblea Nazionale. Il redattore capo, Prosper-Olivier
Lissagaray era contro la conciliazione, vedendo nel governo di Versailles
una "canaglia reazionaria pronta
alla peggiore repressione pur di salvaguardare i loro privilegi e i loro
interessi". Per quanto riguarda la Comune,
l’accusò di mancanza di efficienza e di fermezza, "Non basta piangere; ci vincerò o ci perderò la vita. Va detto con
freddezza: eco con quali mezzi, con quale piano
vincerò". Lissagaray
insisteva ancora sulla necessità della collettivizzazione dei mezzi di
produzione, analizzava l'antagonismo fra città e campagna e definiva la
differenza tra il contadino e l'operaio: "Il contadino ha solo bisogno di garanzie individuali, lui è un possiede.
Il proletariato può vivere solo con garanzie collettive; singolarmente non è un
atomo davanti l'industria, vale solo per la sua massa".
Nel suo primo numero, il giornale debuttò con un articolo violento
di Lissagaray,
intitolato "A morte!" - "Hanno bombardato Parigi
senza preavviso come i prussiani. [---] Per quanto riguarda questo
giornale, il cui progetto è nato prima del bombardamento, ha solo da dire ai
repubblicani una parola: AVANTI! E il suo caporedattore mette giù la penna per
il momento, non pensando in questo momento a un solo modo di collaborare
all'azione, con un fucile in mano”.
Alla testata del n° 6, la redazione annunciò che, poiché il giorno
successivo era la domenica di Pasqua, il giornale non uscirà. Avrebbe potuto
dire: non uscirà più, perché quello fu il suo ultimo numero.