Georges Benjamin Clemenceau è
nato il 28 settembre 1841 a Mouilleron-en-Pareds[1],
ed è stato un uomo di stato francese, socialista radicale, Presidente del
Consiglio dal 1906 al 1909 e poi dal 1917 al 1920.
Figlio di un medico e lui stesso
medico, era sindaco del 18°
arrondissement di Parigi e presidente del consiglio comunale di Parigi agli
inizi della Terza
Repubblica, così come deputato nel 1871 e dal 1876 al 1893 come
repubblicano radicale. Difensore dell'amnistia
per i Comunardi, anticlericale, egli sostenne la separazione tra Chiesa e
Stato e si oppose alla colonizzazione, contribuì alla caduta del governo di
Jules Ferry[2] su
questo tema. Fondatore del quotidiano La Justice e della Société des droits de l'homme et du citoyen,
ha poi lavorato presso L'Aurore e partecipò attivamente alla difesa del
capitano Dreyfus[3]. Non
cessò di sostenere per il ritorno dell’Alsazia-Mosella, perduta a seguito della
sconfitta
del 1871.
il 26 giugno
1869 Egli è tornato in Francia con la moglie dal suo viaggio negli Stati che
gli fece scoprire la democrazia americana – ne ammirò la procedura
dell’impeachment – e innamorare della filosofia e la letteratura inglese.
Quando la guerra
franco-prussiana scoppiò, lasciò la moglie e la figlia appena nata,
Madeleine, per andare a Parigi, dove arrivò all’inizio dell’agosto 1870. Dopo
la sconfitta
di Sedan, il 2 settembre 1870, prese parte attiva, con i suoi amici Arthur
Ranc e Edmond Adam[4],
alla giornata del 4
settembre durante la quale proclamò
la Repubblica.
Formato lo stesso giorno, il governo
di Difesa nazionale nominò Étienne Arago[5]
sindaco di Parigi, che nominò personalmente i sindaci temporanei nei vari
arrondissement. Ad Arago, che cercava nomi di repubblicani, il padre gli
suggerì quello di Clemenceau che fu messo a capo del municipio del 18°
arrondissement. Incontrò l'anarchica Louise
Michel, allora insegnante nel quartiere, e permise a Blanqui
di diventare comandante del 169° battaglione della Guardia
Nazionale, mentre l'assedio
di Parigi iniziava il 19 settembre 1870.
Alla fine
di ottobre, i parigini si ribellarono dopo aver appreso della resa
di Bazaine a Metz e la nascita del governo provvisorio conservatore di Adolphe
Thiers a Versailles
per negoziare un armistizio con Bismarck.
Per il repubblicano ferocemente anti-monarchico come Clemenceau fu una
provocazione: fece affiggere i manifesti in cui annunciava il suo rifiuto ad un
tale "tradimento". Lo stesso giorno, la Guardia
Nazionale dei quartieri organizzò una rivolta per prendere l'Hôtel
de Ville. La Guardia
Nazionale dei quartieri borghesi, guidata da Jules Ferry[2], si oppose e ne
impedì il colpo. L'episodio fece di Clemenceau e Ferry[2] dei feroci rivali.
Rinnegato per la loro
complicità con i rivoluzionari, Arago si dimise, seguito da Clemenceau. Il
governo ottenne la fiducia dei parigini dal plebiscito del 3 novembre, e tenne
elezioni comunali il 5 novembre. Clemenceau fu eletto nel 18°
arrondissement. Tuttavia, venne destituito il 22
gennaio 1871, giorno dell’insurrezione all'Hôtel
de Ville, per chiedere, con altri sindaci degli arrondissement
riuniti da Jules Favre,
le dimissioni del generale Trochu.
L'armistizio, respinto da Clemenceau e dal popolo di Parigi, venne firmato sei
giorni più tardi.
L’8 febbraio,
dopo aver rifiutato l'offerta di Gambetta
per diventare prefetto del Rhône[6], venne
eletto deputato della Seine[7]
nella nuova Assemblea Nazionale. Figurava nella lista elettore dell'Union républicaine,
opponendosi alla pace con Bismarck,
al fianco di Victor
Hugo, Garibaldi,
Gambetta,
Courbet,
Louis
Blanc, etc..
Dalla Comune
di Parigi al Consiglio comunale
Agli inizi di marzo 1871
Clemenceau si trovava a Parigi. Il 1° marzo 1871 aveva lanciato un appello ai
suoi concittadini per astenersi a qualsiasi violenza all'ingresso dei prussiani
nella città. Durante la rivolta
del 18 marzo, 1871, accompagnato dal capitano Mayer cercò di salvare dalla
folla i generali Thomas
e Lecomte.
In serata il Comitato
centrale della Guardia nazionale prese il potere a Parigi e decise di
organizzare elezioni comunali.
Due giorni dopo, all'Assemblea riunita a Versailles,
Clemenceau depose, con 18 deputati repubblicani, un disegno di legge per
organizzare l'elezione di un consiglio municipale di 80 membri a Parigi, che
doveva avere il titolo e l'esercizio delle funzioni di sindaco di Parigi. Così
egli navigò tra il governo di Thiers
e la Comune
di Parigi, cercando di conciliare i campi ostili, che lo portarono
all'inimicizia di entrambe le parti. I Comunardi,
che egli accusava di essere fuori della legalità, lo fecero dimettere da
sindaco il 22
marzo, lo sostituirono con un delegato del Comitato
centrale. Quest'ultima organizzò le elezioni
comunali del 26 marzo 1871, durante i quali Clemenceau ottenne solo 752
voti.
Facente parte
della minoranza, si dimise dal suo posto di consigliere municipale e da
deputato alla vigilia della proclamazione
della Comune, e fondò con gli ex sindaci la «Ligue d'union républicaine des
droits de Paris (Lega d’unione repubblicana dei diritti di Parigi)», che tentò
di negoziare con i due campi. Lasciò Parigi il 10
maggio 1871 per unirsi al Congresso dei comuni di Bordeaux, bandito dal
governo Thiers.
Di fronte a questo fallimento, tentò di tornare a Parigi, ma non poté entrare
in città, soggetta al sanguinoso attacco del governo di Thiers.
Sospettato di collusione con la Comune,
viaggiò clandestinamente in Vandea[8],
poi Belfort[9] e
Strasburgo[10],
prima di tornare a Parigi il 15 giugno 1871. Battuto alle elezioni complementari
del 2 luglio 1871, venne eletto consigliere comunale di Parigi il 30 luglio
1871 a Clignancourt, quartiere del 18°
arrondissement. È stato rieletto nelle elezioni municipali del novembre
1874. il 29 novembre 1875 è stato eletto presidente del consiglio municipale
della città di Parigi con 39 voti su 54 voti.
È morto a
Parigi il 24 novembre 1929.
[1] Mouilleron-en-Pareds è un comune francese soppresso e frazione del dipartimento della Vandea nella regione dei Paesi della Loira. Dal 1º gennaio 2016 si è fuso con il comune di Saint-Germain-l'Aiguiller per formare il nuovo comune di Mouilleron-Saint-Germain.
[2] Jules François Camille Ferry (Saint-Dié-des-Vosges, 5 aprile 1832 – Parigi, 17 marzo 1893) è stato un politico francese, oppositore di Napoleone III e tra le più eminenti personalità del partito repubblicano nella Terza Repubblica francese. Attraverso una serie di articoli denunciò le speculazioni finanziarie operate dal barone Haussmann per il rinnovamento urbanistico di Parigi. Grazie a questa sua iniziativa il barone venne successivamente estromesso dai poteri concessi. D'altra parte egli stesso, «avvocato squattrinato», divenuto sindaco di Parigi alla proclamazione della Repubblica nel settembre 1870, «riuscì a spremersi un patrimonio dalla carestia» della città assediata dai prussiani. Ferry, comprendendo che la Germania era troppo potente, per perseguire l'idea di acquistare un grande impero coloniale si fece promotore di una politica di collaborazione con Otto von Bismarck al fine di guadagnarne una «benevola neutralità» nel Sistema bismarckiano.
[3] L'affare
Dreyfus fu il maggior conflitto politico e sociale della Terza Repubblica,
scoppiato in Francia sul finire del XIX secolo, che divise
il Paese dal 1894 al 1906, a seguito dell'accusa di tradimento e intelligenza
con la Germania mossa al capitano alsaziano di origine ebraica Alfred Dreyfus,
il quale era innocente. Il vero responsabile era difatti il colonnello
Ferdinand Walsin Esterhazy.
[4] Edmond Adam ( Bec-Hellouin, 19
novembre 1816 – Parigi, 14 giugno 1877) era un ufficiale di alto livello e
politico francese repubblicano del diciannovesimo secolo.
[5] Étienne
Arago (Perpignan, 9 febbraio 1802 – Parigi, 7 marzo 1892) è stato un politico e
commediografo francese.
[6] Il
dipartimento del Rodano (Rhône) è un dipartimento francese della regione
Alvernia-Rodano-Alpi. Il nome del dipartimento deriva dal nome del fiume
omonimo che scorre nel suo territorio.
[7] Quello
della Senna era uno degli 83 dipartimenti creati dalla Rivoluzione francese;
nel 1968 è stato ripartito in quattro nuovi dipartimenti.
[8] Dipartimento
francese della regione dei Paesi della Loira.
[9] Nella
regione Borgogna-Franca Contea.
[10] Nel dipartimento del Basso Reno nella regione storica dell'Alsazia.