martedì 3 settembre 2019

02-20-97 - Le Tribun du Peuple

LE TRIBUN DU PEUPLE (IL TRIBUNO DEL POPOLO)


Redattore capo: Prosper-Olivier Lissagaray.
Redazione e amministrazione: rue Montmartre 152.
Ufficio vendita: rue du Croissant 6.
Direttore responsabile: V.Simond.
Vice direttore: Edmond Lepelletier.
Stamperia de Le Tribun du Peuple, rue d’Aboukir 9.
Foglio singolo quotidiano, grande formato. Prezzo: 10 centesimi.
Principali rubriche: un editoriale, un bollettino militare, notizie varie, e un articolo «Ai delegati della guerra», in cui, ogni giorno, il giornale esponeva quello che sembrava naturale a consolidare la difesa di Parigi.
Nel numero 1, intitolato «Parlare ad alta voce», Lissagaray scrisse: "Dove siamo? Ventuno membri della Comune hanno pubblicato un manifesto che è quasi una rassegnazione ... Perché? " ha detto. "Per paura della dittatura del Comitato di Salute pubblica. Ma che importa la dittatura fin tanto che l'efficacia e la forza sono cresciuti!". Nella rubrica «Ai delegati della guerra», il giornale chiese successivamente l'arresto di tutti graduati che si trattengono nei caffé, la costruzione di barricate trasversali, l'utilizzazione di chiatte a petrolio per infiammare la Senna, l’armamento di tutti i battaglioni con i fucili a tiro rapido, la preparazione di torpedini ...
Nel numero 4, un editoriale ferocemente anticlericale di Lissagaray "Gli Iscarioti della Repubblica si lamentano per le perquisizioni effettuate nei conventi. Si turbano le coscienze, dicono. Tacete, traditori, disturbate la dissolutezza ...".
Nel numero 5, Lissagaray si congratula con il Comitato Centrale per essersi messo a disposizione del Comitato di Salute pubblica.
Nel numero 6, sotto il titolo «Più in basso della Spagna», spiegava che se Parigi dovesse crollare, la Francia si troverebbe in preda agli stessi disordini come avvenne in Spagna dove la guerra civile ha regnato per cinquant'anni senza né vincitori né vinti.
Nel numero 7 (erroneamente numerato numero 6) annunciava l'ingresso di versaigliesi a Parigi. Su tutta la larghezza della pagina era scritto: "22 maggio, Parigi era inespugnabile. È stata tradita dall’incapacità dei suoi capi. Dimenticate tutto tranne una cosa: se il popolo oggi soccombe, l'Impero è fatto.” In grassetto in basso alla prima pagina col titolo: «La Resistenza»: "La resistenza si organizza. È il momento. Le barricate si elevano o si costruiscono in periferia. Il quartiere generale di Dombrowski è alle Batignolles. Si fortifica in fretta place Clichy e place Pigalle. Montmartre ha capito che era ormai la cittadella di Parigi. C'è coraggio e intelligenza, ed è il popolo intero che combatte". E continua: "Non è sorprendente non trovare alcun articolo nel numero del giornale. L'unica Tribuna degna del popolo, oggi, è la pistola". 
Nel numero 8 ha solo due colonne in grossi caratteri. Nella colona di destra, le ultime notizie, .. In quella di sinistra, i proclami di Delescluze e del Comitato di Salute pubblica, preceduti da queste parole di Lissagaray: "Ecco la situazione reale senza esagerazioni. Non lasciate al popolo ingiurie per incoraggiarlo. Ora vuole dei bollettini, e non proclami. Al torpore succede la rabbia. Al fuoco ora! Più agiamo più gridiamo: Viva la Repubblica! Facciamola vivere!"


Numeri de Le Tribun du Peuple