LE
TRIBUN DU PEUPLE (IL
TRIBUNO DEL POPOLO)
Redazione e
amministrazione: rue Montmartre 152.
Ufficio
vendita: rue du Croissant 6.
Direttore responsabile:
V.Simond.
Stamperia de Le
Tribun du Peuple, rue d’Aboukir 9.
Foglio
singolo quotidiano, grande formato. Prezzo: 10 centesimi.
Principali
rubriche: un editoriale, un bollettino militare, notizie varie, e un articolo «Ai delegati della guerra», in cui, ogni
giorno, il giornale esponeva quello che sembrava naturale a consolidare la
difesa di Parigi.
Nel numero
1, intitolato «Parlare ad alta voce», Lissagaray
scrisse: "Dove siamo? Ventuno membri
della Comune hanno pubblicato un manifesto
che è quasi una rassegnazione ... Perché? " ha
detto. "Per paura della dittatura
del Comitato
di Salute pubblica.
Ma che importa la dittatura fin tanto che l'efficacia e la forza sono
cresciuti!". Nella rubrica «Ai delegati
della guerra», il giornale chiese successivamente l'arresto di tutti graduati
che si trattengono nei caffé, la costruzione di barricate trasversali,
l'utilizzazione di chiatte a petrolio per infiammare la Senna, l’armamento di
tutti i battaglioni con i fucili a tiro rapido, la preparazione di torpedini
...
Nel numero
4, un editoriale ferocemente anticlericale di Lissagaray
"Gli Iscarioti della Repubblica si
lamentano per le perquisizioni effettuate nei conventi. Si turbano le
coscienze, dicono. Tacete, traditori, disturbate la dissolutezza ...".
Nel numero
5, Lissagaray
si congratula con il Comitato
Centrale per essersi messo a disposizione del Comitato
di Salute pubblica.
Nel numero
6, sotto il titolo «Più in basso della Spagna», spiegava
che se Parigi dovesse crollare, la Francia si troverebbe in preda agli stessi
disordini come avvenne in Spagna dove la guerra civile ha regnato per
cinquant'anni senza né vincitori né vinti.
Nel numero
7 (erroneamente numerato numero 6) annunciava l'ingresso
di versaigliesi a Parigi. Su tutta la larghezza della pagina era scritto:
"22
maggio, Parigi era
inespugnabile. È stata tradita dall’incapacità dei suoi capi. Dimenticate tutto
tranne una cosa: se il popolo oggi soccombe, l'Impero è fatto.” In
grassetto in basso alla prima pagina col titolo: «La Resistenza»: "La
resistenza si organizza. È il momento. Le barricate si elevano o si
costruiscono in periferia. Il quartiere generale di Dombrowski è alle Batignolles. Si
fortifica in fretta place Clichy e place Pigalle. Montmartre ha capito che era ormai la
cittadella di Parigi. C'è coraggio e intelligenza, ed è il popolo intero che
combatte". E continua: "Non è sorprendente non trovare alcun articolo nel numero del giornale.
L'unica Tribuna degna del popolo, oggi, è la pistola".
Nel numero
8 ha solo due colonne in grossi caratteri. Nella colona
di destra, le ultime notizie, .. In quella di sinistra, i proclami di Delescluze
e del Comitato
di Salute pubblica, preceduti da queste parole di Lissagaray:
"Ecco la situazione reale senza
esagerazioni. Non lasciate al popolo ingiurie per incoraggiarlo. Ora vuole dei
bollettini, e non proclami. Al torpore succede la rabbia. Al fuoco ora! Più
agiamo più gridiamo: Viva la Repubblica! Facciamola vivere!"
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du Peuple