MARGUERITE
PRÉVOST

Ecco la
testimonianza, pubblicata nel Journal
Officiel del 9 aprile 1871, sottoscritta da più di 60
guardie nazionali: «I sottoscritti cittadini, appartenente al 66° battaglione
della Guardia
Nazionale di Parigi, dichiarano Marguerite Gainder, sposata
Lachaise, cantiniera di revisione del battaglione, residente in rue Sedaine,
65, è stata nella battaglia del 3
aprile, davanti a Meudon, tenendo una condotta sopra
ogni lode e con grande virilità è stata tutto il giorno sul campo di battaglia,
nonostante ci fosse intorno a lei il fuoco della mitraglia, occupata a curare e
guarire i molti feriti, in assenza di qualsiasi servizio chirurgico. In fede, i
membri cittadini della Comune, vogliamo richiamare la vostra attenzione su questi
atti, in modo che sia fatta giustizia per il coraggio e l'abnegazione di questa
cittadina, repubblicana delle più perfette. Salvezza e fraternità».
Il 24
maggio, fu lei ad indicare alla folla Beaufort,
reso responsabile delle perdite del battaglione; vedendolo nelle mani di un
piccolo gruppo di federati, Marguerite Lachaise gli sputò in faccia, lo
schiaffeggiò, lo travolse di insulti e fece sollevare contro di lui gli uomini
di una barricata. A Delescluze,
che voleva ottenere una tregua, avrebbe urlato, riferito da un testimone:
"Se non gli spari, gli sparerò io stessa".
La vivandiera Lachaise è stata
arrestata il 28 giugno. Il 6°
Consiglio di guerra la assolse al processo
dell'arcivescovo (9 gennaio 1872),
Davanti ai giudici della corte
marziale si difese dicendo: "Ho portato gli effetti della vivandiera, ma
non ho mai avuto armi"; la lettera dei soldati non diceva che era una
combattente, ma nonostante tutto, il 19 giugno 1872 fu condannata a morte per
l'esecuzione di Beaufort;
la sua pena fu commutata il 14 settembre 1872, a lavori forzati a vita ed deportata in Guyana. Era stata
raccomandata dal Grande Oriente, con una lettera arrivata il 10 gennaio 1872,
come membro della «Loggia francese». Fu poi detenuta a Versailles.
Dopo un'indagine, è stato notato: «La Loggia ... non ha informazioni sui titoli
massonici della signora Lachaise».