lunedì 3 dicembre 2018

02-11-17 - Lunedì 3 aprile 1871

LUNEDÌ 3 APRILE 1871
(13 GERMINALE ANNO 79)


I Comunardi decidono di rispondere all'occupazione di Courlevoie con una sortita in direzione di Versailles. Decisione presa tra l'entusiasmo popolare, ma non sufficientemente preparata.

Verso le quattro di questa mattina, Émile Duval, Jules Bergeret ed Emile Eudes hanno lanciato la controffensiva. 40.000 uomini divisi in tre colonne partirono per Rueil, Meudon e l'altopiano di Châtillon.
Gustave Flourens
Impreparati, una delle tre colonne che dovevano convergere su Versailles, i Federati di Bergeret, avanzano allo scoperto e si trovano bruscamente sotto il tiro dei cannoni del forte di Mount Valerian. C'è panico. Questo punto chiave del sistema difensivo di Parigi, abbandonato da Thiers il 18 marzo nella fretta di fuggire, non venne occupato, quando avrebbero potuto farlo, dai Comunardi, errore ch'essi hanno pagato caro. Il forte, che avrebbe dovuto intervenire a sostegno dei Federati, era stato rioccupato da un battaglione dell'esercito regolare, comandato da un colonnello versagliese che gli insorti credevano simpatizzasse per loro. Che non fosse così lo dimostrano i cannoni puntati contro i Comunardi.
La maggior parte dei battaglioni parigini va in confusione e ritorna a Parigi. Parte delle colonne rifluisce verso Neuilly.
Intanto un certo numero di Comunardi guidati da Flourens, un membro molto popolare della Comune, e ciò che resta della colonna Bergeret, prosegue l'avanzata occupando alcuni villaggi: Rueil, Chatou, Bougival. Arrivano a 6 chilometri da Versailles, provocando un principio di panico fra i notabili della città. Resistono fino alle ore 13, poi sono costretti a fuggire sotto il fuoco dei versagliesi, che fanno molti prigionieri. La colonna Eudes, guidato da Ranvier e Avrial, affronta una resistenza a Meudon, dove si oppongono truppe saldamente radicate e dotate di mitragliatrici. Privati del supporto della colonna Bergeret, i Federati in difficoltà si ritirano al forte di Issy e installano le loro armi. In tal modo impediscono all'esercito di riprendere l'offensiva.
Flourens, sorpreso a Rueil, non vuole seguire i suoi uomini che si ritirano dal ponte d’Asnières. Segue il fiume a piedi e si rifugia in una casa vicino al ponte de Chatou, accompagnato dal suo aiutante di campo, l’anarchico Cipriani. Riconosciuto, Flourens è condotto di fronte alla casa circondata dai gendarmi. Il capitano della gendarmeria Desmarets, senza nessun'altra forma di processo, gli taglia la testa con la spada. Il suo corpo viene trascinato a Versailles in un barile di letame. La Comune perde un eletto e un soldato di valore. Gustave Flourens, repubblicano di tutti i combattimenti, aveva 33 anni. In precedenza si era messo in evidenza mentre conduceva la rivolta parigina del 31 ottobre 1870. All’inizio semplice fisiologo, perseguitato dall'Impero per le sue idee antireligiose e il supporto ai rivoluzionari cretesi, è stato trionfalmente eletto al Consiglio della Comune nel 19° arrondissement La sua tragica morte non deve rimanere impunita!
Ciniche, ma inequivocabili le parole d'un testimone versagliese: “Chi sopravvive dopo gli scontri, è messo al muro, e passato per le armi”.
Siamo ancora senza notizie della divisione guidata da Duval, che si troverebbe nei guai sull'altopiano di Châtillon. Inoltre, i delegati dell'ex prefettura riferiscono che un certo numero di andirivieni e riunioni sospette si sono svolti in diverse chiese e nell'arcidiocesi. Quindi Raoul Rigault giovane blanquista eletto il 7° arrondissement, ha ordinato oggi l'arresto di Georges Darboy, arcivescovo di Parigi, e le perquisizioni nella chiesa di Saint-Laurent e di Notre-Dame des Victoires.
In sessione, i funzionari eletti della Comune si interrogano sulla risposta da dare alla barbarie di Versailles, che massacra i prigionieri. Ufficiali dell'esercito catturati il 18 marzo e alti funzionari della chiesa potrebbero essere usati come ostaggi. A Parigi si chiama all’appello e i battaglioni si riuniscono. Parigi deve rimanere libera! Alle armi!
Stamani sono stati affissi i manifesti del decreto di separazione tra Stato e Chiesa.

Decreto separazione tra Stato e Chiesa.
REPUBBLICA FRANCESE
LIBERTÀ-UGUAGLIANZA-FRATERNITÀ


COMUNE DI PARIGI,


LA COMUNE DI PARIGI

Considerato che il primo dei principi della Repubblica francese è la libertà;
Considerato che la libertà di coscienza è la prima delle libertà;
Considerato che il bilancio del culto contrasta con questo principio dal momento che tassa i cittadini in materia di fede;
Considerato che il clero si è reso complice dei crimini della monarchia contro la libertà,

DECRETA:

Art- 1 - la Chiesa è separata .dallo Stato;
Art. 2 - il bilancio del culto è soppresso;
Art. 3 - i beni di "mano morta", consistenti in mobili ed immobili di proprietà delle congregazioni religiose, sono dichiarati proprietà nazionale;
Art. 4 - sarà aperta immediatamente un'indagine su questi beni, per constatarne la consistenza, e metterli a disposizione della Nazione.

LA COMUNE DI PARIGI
Parigi 3 aprile 1871