SOPHIE
DOCTRINAL
Sophie Doctrinal, sposata Lemarchand, nota come
Poirier, è nata il 18 marzo 1830 a Bouquigny, frazione della città di Croissy[1].
Sposata con un contadino morto nel 1870, prese il nome del suo compagno, un operaio,
Poirier. È stata una sarta, e presidente del Comitato
di vigilanza cittadini del 18° arrondissement.
Arrivata a Parigi nel 1868, durante l’assedio
prussiano aprì un laboratorio nazionale di cucito, che impiegava dalle 70
alle 80 lavoratrici che non ricevevano uno stipendio, ma che partecipavano ai
profitti. A causa della mancanza di lavoro, il laboratorio chiuse il 10 marzo e
Sophie diventò un'ambulanziera. Partecipò con altre donne, Madame Blin, Beatrix
Excoffon e Louise
Michel, alla creazione del Comitato
di vigilanza del 18° arrondissement. Lei ne diventò la presidente. Ottenne
da Clemenceau,
sindaco del 18°
arrondissement, i locali, in cui istituì un atelier cooperativo di
confezioni per i lavoratori. Sophie Doctrinal fondò anche il club de La Boule Noire che aveva sede in rue des Acacias
nel 17° arrondissement. Fu molto influente e affermò di
aver lavorato principalmente a beneficio generale delle donne. Al club,
tuttavia, votò per l'arresto dell'arcivescovo
Darboy
e per l’abbattimento
della colonna di Vendôme. Difese i diritti delle donne, propose la
creazione di scuole professionali per donne e combatté per la repressione della
prostituzione. Il 21
aprile firmò con André Léo
e Anna
Jaclard l'”appello dei cittadini di Montmartre”.
Arrestata dai versagliesi, fu accusata di aver avuto
"un'influenza deplorevole su quella parte della popolazione femminile di
Parigi, che in seguito si trovò pronta a prestare la sua assistenza
incendiaria". il 26°
Consiglio di guerra, ignorando i certificati eccellenti, condannò Sophie
Doctrinal, il 10 aprile 1872, alla deportazione in un recinto fortificato.
L'appello per la grazia fu respinto e la detenuta fu trasportata nel carcere di
Auberive, dove morì sette anni dopo, il 21 maggio 1879.