giovedì 11 giugno 2020

03-02-01 - Auguste ÉTIENNE

AUGUSTE ÉTIENNE

 

 

Auguste Étienne (Padre) è nato il 1º aprile 1819 a Gardanne[1]; facchino; partecipò alla Comune di Marsiglia.

Era sposato e padre di cinque figli. Abitava in  Chemin d'Endoume numero 77, a Marsiglia. In occasione del plebiscito di Napoleone III dell'8 maggio 1870, Étienne, membro del Comitato repubblicano socialista, fu uno dei nove firmatari del volantino che invitava i lavoratori delle Bouches-du-Rhône a votare «NO» al progetto dell'Imperatore, poiché: «Coloro che chiamano il popolo a votare “SÌ” sono coloro che hanno le tasche piene; non conoscono né la disoccupazione forzata né la miseria». Alle elezioni del Consiglio generale delle Bouches-du-Rhône e del Consiglio d'arrondissement di Marsiglia del giugno 1870, figura tra i firmatari di un manifesto redatto il 10 giugno dal comitato repubblicano-socialista, che affermava che: «considerando che nessuno dei candidati soddisfa le condizioni necessarie per rappresentare la popolazione repubblicana e socialista delle Bouches-du-Rhône, gli elettori repubblicani sono chiamati ad astenersi dal voto o votare in bianco».

Dal 4 settembre, in occasione della proclamazione della Repubblica, fece parte, con Delpech e Naquet tra gli altri, del Comitato di salute pubblica creato quel giorno. Rappresentava il comitato socialista. Il 5 settembre fu nominato membro della Commissione dipartimentale provvisoria, nata dalla fusione tra la municipalità e il comitato di salute pubblica che si era appena creato negli uffici del giornale Le Peuple. Fu anche membro del Consiglio dipartimentale e della Ligue du Midi. Nel settembre 1870 fu nominato presidente del Consiglio di revisione. Aderì anche al Club de la Révolution. Nel giornale L'Égalité del 2 e 3 novembre 1870, Étienne figurava tra i firmatari di un processo verbale redatto il 30 ottobre 1870 che decise di sciogliere tutti i poteri locali, di revocare tutti i funzionari dell'Impero ancora in carica e di costituire una commissione esecutiva con il nome di Comitato di salute pubblica, preludio della Comune rivoluzionaria proclamata il 1º novembre 1870 a Marsiglia. Il 23 marzo 1871 fu uno dei primi a prendere parte all'insurrezione e ad entrare negli appartamenti del gabinetto del prefetto. Étienne stesso aveva allontanato quest’alto funzionario e prese possesso del suo posto. Designato tra i dodici membri della Commissione dipartimentale presieduta da Gaston Crémieux, rappresentava con Crémieux e Job il Cercle du Midi.

Arrestato il 29 aprile, fu condannato il 28 giugno 1871 dal 1º consiglio di guerra alla pena di morte, per la sua partecipazione al movimento insurrezionale della Comune di Marsiglia dal 23 marzo al 4 aprile 1871. La sua pena fu commutata, il 27 novembre 1871, in semplice deportazione in Nuova Caledonia. Il 15 gennaio 1879, beneficiò di una riduzione della pena. Una nota di Nouméa datata 27 agosto 1878 indica che Étienne, che aveva rifiutato di presentare ricorso in grazia, viveva lì con la moglie e i figli. Si guadagnava da vivere come fornaio e aveva ottenuto una medaglia di bronzo. Era considerato poco sottomesso. In precedenza non aveva subito alcuna condanna.



[1] Nel dipartimento delle Bocche del Rodano della regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra.