AUGUSTE
ÉTIENNE
Auguste Étienne (Padre) è nato il 1º aprile 1819 a
Gardanne[1];
facchino; partecipò alla Comune di
Marsiglia.
Era sposato e padre di cinque figli. Abitava in Chemin d'Endoume numero 77, a Marsiglia.
In occasione del plebiscito di Napoleone
III
dell'8 maggio 1870, Étienne, membro del Comitato repubblicano socialista, fu
uno dei nove firmatari del volantino che invitava i lavoratori delle
Bouches-du-Rhône a votare «NO» al progetto dell'Imperatore,
poiché: «Coloro che chiamano il popolo a votare “SÌ” sono coloro che hanno le
tasche piene; non conoscono né la disoccupazione forzata né la miseria». Alle
elezioni del Consiglio generale delle Bouches-du-Rhône e del Consiglio
d'arrondissement di Marsiglia
del giugno 1870, figura tra i firmatari di un manifesto redatto il 10 giugno
dal comitato repubblicano-socialista, che affermava che: «considerando che
nessuno dei candidati soddisfa le condizioni necessarie per rappresentare la
popolazione repubblicana e socialista delle Bouches-du-Rhône, gli elettori
repubblicani sono chiamati ad astenersi dal voto o votare in bianco».
Dal 4
settembre, in occasione della proclamazione
della Repubblica, fece parte, con Delpech
e Naquet
tra gli altri, del Comitato di salute pubblica creato quel giorno. Rappresentava
il comitato socialista. Il 5 settembre fu nominato membro della Commissione
dipartimentale provvisoria, nata dalla fusione tra la municipalità e il
comitato di salute pubblica che si era appena creato negli uffici del giornale Le
Peuple. Fu anche membro del Consiglio dipartimentale e della Ligue du Midi.
Nel settembre 1870 fu nominato presidente del Consiglio di revisione. Aderì anche
al Club de la
Révolution. Nel giornale L'Égalité del 2 e 3 novembre 1870, Étienne
figurava tra i firmatari di un processo verbale redatto il 30 ottobre 1870 che
decise di sciogliere tutti i poteri locali, di revocare tutti i funzionari
dell'Impero
ancora in carica e di costituire una commissione esecutiva con il nome di
Comitato di salute pubblica, preludio della Comune
rivoluzionaria proclamata il 1º novembre 1870 a Marsiglia. Il 23 marzo 1871
fu uno dei primi a prendere parte all'insurrezione e ad entrare negli
appartamenti del gabinetto del prefetto. Étienne stesso aveva allontanato quest’alto
funzionario e prese possesso del suo posto. Designato tra i dodici membri della
Commissione dipartimentale presieduta da Gaston
Crémieux, rappresentava con Crémieux
e Job
il Cercle du Midi.
Arrestato il 29 aprile, fu condannato il 28 giugno
1871 dal 1º
consiglio di guerra alla pena di morte, per la sua partecipazione al
movimento insurrezionale
della Comune di Marsiglia dal 23 marzo al 4 aprile 1871. La sua pena fu
commutata, il 27 novembre 1871, in semplice deportazione in Nuova
Caledonia. Il 15 gennaio 1879, beneficiò di una riduzione della pena. Una
nota di Nouméa
datata 27 agosto 1878 indica che Étienne, che aveva rifiutato di presentare
ricorso in grazia, viveva lì con la moglie e i figli. Si guadagnava da vivere
come fornaio e aveva ottenuto una medaglia di bronzo. Era considerato poco
sottomesso. In precedenza non aveva subito alcuna condanna.