sabato 15 agosto 2020

03-02-01 - Jean-Baptiste PILLARD

 JEAN-BAPTISTE PILLARD

 

 

Jean-Baptiste Pillard è nato intorno al 1831 ad Algeri; costruttore; membro della sezione di Marsiglia dell'AssociazioneInternazionale dei Lavoratori; partecipò alla Comune di Marsiglia.

Il 25 ottobre 1868, firmò, con un certo numero di sostenitori dell'Internazionale, un appello a Murat[1] chiedendogli una specie di permesso per potersi candidare a Marsiglia alle elezioni generali del 1869.

Secondo Testut, fu invece Bastelica che raccomandò Pillard a Murat[1], il 2 gennaio 1870, in questi termini: «La prossima settimana, riceverai una visita dal cittadino Pillard, uno dei nostri oratori alle riunioni pubbliche. È un buon tipo, intelligente e irrequieto. Lo apprezzo molto».

L'8 agosto 1870, Pillard partecipò all'occupazione del Municipio e all'organizzazione della Comune rivoluzionaria guidata da Gaston Crémieux. Dopo il 4 settembre, divenne capitano di un corpo franco di Marsiglia noto come «Les Francs-Tireurs républicains». A quel tempo, era tra i sedici firmatari dell’Appello ai lavoratori germanici lanciato dalla sezione marsigliese dell'Internazionale.

Pillard prese parte al movimento insurrezionale del marzo-aprile 1871 a Marsiglia e fu condannato, in contumacia, nel 1872 a due anni di prigione.

Dapprima rifugiato a Ginevra, ha lavorato con Lacord e alternativamente con lui nella preparazione del «brouet de l’indigence» dei proscritti a La Marmite sociale, un ristorante cooperativo fondato dalla sezione propaganda dell'Internazionale.

Successivamente, fu arrestato a Genova con Louis Marchand, Eugène Protot, Émile Fontaneau, Alfred More e Marius Vieux, Marchand e Protot per aver preso parte alla Comune di Parigi, gli altri quattro per aver preso parte all'insurrezione di Marsiglia e tutti e sei per essere membri dell'Internazionale.

Durante il suo arresto, Pillard «aveva con se una lettera o un mandato emesso a Ginevra che lo accreditava all'Internazionale» (rapporto del 6 agosto 1873). Rimase in Belgio.



[1] André Murat (Lione, 10 giugno 1833 - 11 luglio 1893); operaio meccanico, libero pensatore, massone, membro dell'Internazionale, proudhoniano e mutualista.