venerdì 6 settembre 2019

03-06 - Narbonne

NARBONNE

 

 

Se le Basses Alpes fu l'unico dipartimento che si trovò interamente nelle mani dei conservatori, l'impeto rivoluzionario fu tuttavia estremo nel sud-est, nel sud-ovest e nel centro della Francia. Il dipartimento dell'Aude non fece eccezione a questa ondata di fervore rivoluzionario durante il regno di Napoleone III, e Narbonne[1], prima del 1871, era già una città in cui le convinzioni repubblicane erano popolari. Pertanto, nel plebiscito proclamato da Bonaparte l’8 Maggio 1870, che segnò il consolidamento del Secondo Impero, Narbonne risponderà con 1917 "NO" contro 1494 "SÌ"; il “NO” ottenne il 56,5% della popolazione, quasi la stessa percentuale di Parigi (56,8%), mentre a livello nazionale l’Imperatore Napoleone III ottenne la sua schiacciante vittoria con più dell’80% a favore del “SI”.

Un uomo ebbe un ruolo di primo piano in questo dipartimento, il suo nome era Émile Digeon, giornalista de La Fraternité de Carcassonne, repubblicano deportato in Algeria in seguito al colpo di stato del dicembre 1851.

 

 

Una rivolta repubblicana

 

Nel dipartimento dell’Aude c’erano divergenze ideologiche che opposero i repubblicani agli opportunisti di diverse ideologie. Il conflitto tra Marcou[2]-Digeon e i fratelli Raynal (Jean Joseph Théodore Siméon[3] e il più piccolo Jean Antoine) rappresentò l’orientamento politico del dipartimento il 4 settembre 1870.

A Narbonne, dopo la proclamazione della Repubblica, i fratelli Raynal, ex esiliati, sognavano di occupare la scena politica. Il fratello maggiore, vicesindaco, indossò la sciarpa comunale e attraversò la città seguito da una folla sfrenata per l'entusiasmo.

Il 5 settembre Theophile Marcou[2], che esercitava le funzioni di prefetto, nominò Gayraud sindaco di Narbonne, e Fernand Digeon, fratello di Émile, segretario generale del dipartimento dell’Aude. Il 6 settembre, Theodore Raynal prese possesso della sottoprefettura e pochi giorni dopo, venne nominato prefetto dell'Aude da parte del governo provvisorio.

Marcou[2], nel frattempo, stava organizzando la Guardia Nazionale per difendere la Francia e la Repubblica. Il ministro dell’Interno Gambetta chiese a Marcou[2] di abbandonare le sue funzioni a favore del suo protetto Théodore Raynal che, il 13 settembre, prese possesso della Prefettura malgrado le proteste di Marcou[2], proteste che non preoccuparono affatto Gambetta. Marcou[2], amaramente, fu costretto al ritiro.

Durante il periodo in cui l'esercito prussiano invase la Francia e fino alla resa di Parigi, il 24 gennaio 1871, l'attività politica a Narbonne era concentrata in due club: il club dell’«Union d'opinion conservatrice» che riuniva i conservatori, e il club «Lamourguier»; entrambi luoghi d’incontro e informazione per i repubblicani.

La chiesa di Lamourguier

Il club Lamourguier si riuniva nella vecchia chiesa di Lamourguier in disuso dal 1791. All'interno di esso, si trovavano due schieramenti opposti: i «moderati» e gli «intransigenti». Nel gennaio 1871 il moderati erano in minoranza e il club fu ribattezzato «club de la Révolution». Baptiste Limouzy eletto presidente del club, dichiarava: "per arrivare alla Repubblica, si deve passare attraverso la rivoluzione" (22 gennaio 1871).

Alla fine del gennaio 1871, il cancelliere Bismarck, a seguito della richiesta di armistizio, chiese di organizzare delle elezioni. I repubblicani fecero una campagna per «la guerra ad oltranza» contro i prussiani, mentre i conservatori promettevano la pace. Alle elezioni di febbraio 1871, questi ultimi trionfarono, vincendo nel dipartimento dell’Aude dove conquistando i sei seggi in palio. Eppure la città di Narbonne votò repubblicano. In vista di questa assemblea legislative dominata dai deputati monarchici, per i repubblicani "intransigenti" del club de la Révolution, quella in atto non era più una repubblica, ma che la vera Repubblica doveva essere riconquistata. Il 12 marzo, Émile Digeon, intervenne al club de la Révolution. Davanti a una sala di 2.000 persone, fece un discorso socialista rivoluzionario, dove chiese l'armamento della Guardia Nazionale e l'adozione della bandiera rossa.

Al club Lamourguier, Raynal cercò di giustificare la sua condotta, ma dovette farsi da parte per le urla e le manifestazioni di malcontento da parte di un pubblico diventato più esigente e così si dimise da prefetto.

L'insurrezione di Parigi del 18 marzo 1871, appresa il 19, scatenò un'ondata di solidarietà nel club de la Révolution, che quindi tentò di coinvolgere la città nel movimento rivoluzionario. Se i rivoluzionari narbonnesi volevano instaurare la Comune, pensavano prima di tutto di poterlo fare senza insurrezioni con una pressione politica sul consiglio comunale. Il club della Rivoluzione, che ripudiava il governo di Versailles, tentò dal 20 marzo di coinvolgere la città nel movimento rivoluzionario. Pensò poter fare pressione sul consiglio comunale, costituito principalmente da repubblicani moderati, il club scrisse un’istanza che terminava con queste parole: "I sottoscritti dichiarano di non riconoscere più il governo di Versailles e vogliono chiedere ai consiglieri municipali di Narbonne di dover decidere e informare i loro concittadini se sono disposti a obbedire al governo di Parigi o quello di Versailles". Il club chiese anche al consiglio di armare immediatamente la Guardia Nazionale, rivendicando che questo aveva sempre rifiutato di farlo. Ma il consiglio comunale rifiutò di riunirsi per decidere. Allora il malcontento dei sinceri repubblicani cominciò a crescere.

Il 23 marzo, in occasione di una riunione di 1.600 persone, fu presentata una petizione al consiglio comunale, che chiedeva di riconoscere l'autorità di Parigi contro Versailles e l'immediato armamento della Guardia Nazionale. Ma il consiglio comunale rifiutò di discutere la mozione proposta dal giardiniere Baptiste Limouzy, l'unico membro del club a far parte del consiglio comunale. Restava per i ferventi repubblicani di Narbonne solo la strada dell'insurrezione. Per portare a termine questo impegno, il club de la Révolution inviò una lettera lo stesso giorno a Digeon, che nel frattempo si trovava a Carcassonne[4], pregandolo di ritornare nel più breve tempo possibile a Narbonne «per proclamare la Comune fraternizzando con quella di Parigi». Digeon arrivò il 23 marzo 1871, alle sette di sera, e andò immediatamente nella chiesa di Lamourguier per tenere un discorso al popolo di Narbonne

La mattina del 24, il vicesindaco Antoine Raynal, la massima autorità data la mancanza del sindaco, si rifiutò di convocare il consiglio municipale, nonostante l'insistenza di Limouzy, consigliere municipale e principale collaboratore Émile Digeon.

 

 

La Comune di Narbonne

 

Manifesto della Comune di Narbonne indirizzato al "Popolo di Narbonne".
Firmato da Émile Digeon, "Capo provvisorio
della Comune di Narbonne".
30 marzo 1871.

È stato proprio il 24 marzo che le sommosse politiche hanno preso una svolta rivoluzionaria, cioè da quando il sindaco ha finalmente autorizzato il comandante della Guardia Nazionale a distribuire i fucili ai suoi uomini.

Rapidamente si sparse la voce delle armi portate fuori dal municipio. La distribuzione degenerò. L'intero corpo della Guardia Nazionale si presentò, insieme ad altri cittadini. Il popolo armato nella piazza del municipio, scandiva: "La Comune! La Comune!" Verso le 8 di sera di quel 24 marzo, l’Hôtel de Ville è stato invaso dai narbonnesi con un'insurrezione spontanea.

I militanti rivoluzionari non si lasciarono sorprendere e accompagnarono questo movimento: Émile Digeon arrivò rapidamente accompagnato da diversi membri del club de la Révolution. Una volta assicurato l'armamento generale della popolazione, Digeon salì al balcone del municipio e annunciò la «costituzione della Comune centrale dell'arrondissement di Narbonne, con unione a quella di Parigi ». La bandiera rossa fu adottata come simbolo delle aspirazioni popolari e sostituì il tricolore.

Una nuova amministrazione fu prontamente composta dai Comunardi. Digeon propose un elenco di membri per il nuovo governo, modificato in base alle acclamazioni e ai rifiuti dei narbonnesi riuniti nella piazza del municipio. Era così composta:

·               Émile Digeon, giornalista (capo provvisorio);

·               Baptiste Limouzy, giardiniere (presidente);

·               Prosper Nègre, bibliotecario;

·               Barthélémy Noël, comandante della Guardia Nazionale;

·               Eugène Gondres, rappresentante di commercio;

·               Auguste Bouniol, commerciante di vini;

·               Arthur Conches, libraio;

·               Victor Grasset, pasticcere.

Obiettivo della Comune di Narbonne era di sollevare tutto il Sud, e creare un movimento rivoluzionario armato che avrebbe raggiunto Parigi per il trionfo del movimento operaio contro Versailles.

A Narbonne, si trovava una caserma con 1.500 soldati del 52° battaglione del reggimento di fanteria, per contrastare gli insorti le autorità di Versailles li mandarono, il 25 marzo, ad impadronirsi del municipio. I soldati vennero disposti in posizione d’attacco nella piazza dell’Hôtel de Ville e nella rue Poissonnerie, ma giunti all’Hôtel de Ville i soldati sollevarono in aria i loro fucili e passarono dalla parte del popolo; gli ufficiali furono rapidamente disarmati e fatti prigionieri, i fratelli Raynal subirono la stessa sorte, e alcuni militari partirono subito ad arruolare i loro compagni rimasti in caserma; in serata si contavano circa 250 soldati comunardi. Il loro comandante asserragliò i suoi uomini, per paura del contagio rivoluzionario. La guarnigione fu neutralizzata, la Comune era padrona della città.

Ciò venne confermato il giorno successivo, il 26 marzo, Prosper Nègre con 40 guardie prese possesso della sottoprefettura, in nome del popolo, e Digeon ordinò al capostazione e al capo dell’ufficio telegrafico di riconoscere una sola autorità, quella del Comune.

 La giornata del 27 marzo passò piuttosto tranquillamente; i delegati delle città circostanti diedero la loro adesione alla Comune di Narbonne e attesero istruzioni. Il prefetto dell'Aude, Trinchant, da parte sua, rimase fedele a Versailles, non accettò la nomina di Digeon.

Il 28, gli insorti si impadronirono dell'arsenale, fecero prigionieri i soldati di guardia e recuperarono tutte le armi e le cartucce. Per impedire ai simpatizzanti di Versailles di ricevere rinforzi, Digeon fece portar via i binari della ferrovia nei pressi della città. Ma ormai era troppo tardi; per sconfiggere l'insurrezione, il governo di Versailles riunì un piccolo esercito proveniente da Tolosa[5], Carcassonne[4], Perpignan[6], Foix[7] e Montpellier[8]. Digeon avvisato dell'arrivo di due compagnie di Turchi da Perpignan, organizzò dei posti di difesa, preparò dei telegrammi, nominò dei delegati per portare la Comune al di fuori della città, organizzando una spedizione alla città di Béziers nel dipartimento dell'Hérault; il suo progetto di ampliamento non riuscì. I tentativi di sollevazione sincronizzata a Perpignan e Coursan a sostegno di Narbonne, fallirono, mentre la Comune di Tolosa tenne solo due giorni (24-25 marzo). Ma soprattutto, le città vicine (Carcassonne[4], Béziers e Sète) non ebbero seguito, preferendo di non presentare nei consigli comunali i repubblicani eletti di recente rischio di una Comune effimera.

Nel frattempo i rinforzi da Versailles continuarono ad arrivare il 29 e il 30 e circondarono la città.

Il 31 marzo, il generale Zentz, comandante delle truppe, dopo aver installato di batterie di artiglieria per bombardare l’Hôtel de Ville, fece affiggere in città dei manifesti, la cui versione manoscritta, conservata negli archivi storici di Narbonne, è qui di seguito riprodotta.


  

La sconfitta

Manoscritto della proclamazione del generale Zentz, 31 marzo 1871
(Archivio Comunale Narbonne)

   Di fronte alle minacce del generale Zentz di sparare cannonate sulla città, i Comunardi minacciarono di uccidere gli ostaggi, tra cui Antoine Raynal, primo vicesindaco del consiglio municipale spodestato. Uomini e donne parteciparono nella preparazione della difesa. Le strade che si affacciavano all’Hôtel de Ville furono chiuse da barricate. L'arrivo del prefetto e del procuratore generale fu accompagnato dalla presenza dei loro delegati: Marcou, sindaco di Carcassonne[4], Auguste Claron e Isidoro Roques, consiglieri di Limoux. Questi ebbero il compito di informare gli assediati sulle decisioni prese: amnistia generale se avrebbero evacuato il municipio prima dell'inizio delle ostilità; quanto al capo della Comune, avrebbe avuto 24 ore per recarsi all'estero.

Digeon riunì un consiglio di guerra per deliberare su tale proposta, che venne respinta quasi all'unanimità, i voti contrari furono due. Il generale Zentz verso mezzanotte occupò l'ingresso opposto alle strade barricate. Il 31 marzo, alle 3 di notte, un distaccamento di Turchi si trovò vicino alla barricata della rue du Pont. Digeon raddoppiò le postazioni di difesa. Alcune guardie volevano fraternizzare con i Turchi, ma furono accolti da una sparatoria che causò due morti e tre feriti.

Digeon scrisse al generale Zentz al fine di consentire l’arrivo di un'ambulanza per trasportare i feriti. Non giunse nessuna risposta da parte del comandante delle forze di Versailles che anzi minacciò di bombardare l’Hôtel de Ville. "La vostra condotta detterà la mia” rispose Digeon “voi minacciate coloro che si sollevarono, per la difesa della Repubblica contro le azioni delle guardie monarchiche di Versailles".

Il generale esasperato, diede l'ordine di non risparmiare nessuno permettendo ai Turchi, di uccidere "i banditi" dell’Hôtel de Ville. Il procuratore generale rinnovò la sua proposta di amnistia a coloro che avrebbero evacuato la città prima delle ostilità, ma, allo stesso tempo, si recò verso rue du Pont accompagnato da due distaccamenti, uno dei genieri, l'altro dei Turchi.

Digeon protestò contro la violazione delle condizioni presentate dal delegato del procuratore generale, il medico Marty. Egli era pronto a ritirarsi dall'ufficio del sindaco, quando molti dei suoi seguaci lo presero con la forza in una casa in rue du Pont per salvarlo dalla furia di Versailles. Alla fine, di fronte allo squilibrio delle forze presenti e alla persistenza della negoziazione, il Municipio venne evacuato. Un centinaio di soldati comunardi furono arrestati nel Municipio che avevano rinunciato a difendere. Digeon, si rifugiò in casa di un amico e il giorno successivo scrisse al procuratore generale che potevano venire ad arrestarlo. I mandati di cattura arrivarono e furono rapidamente eseguiti.

Dopo il fatto, Narbonne diventò un quadrilatero militare, i soldati erano accampati sui viali, l'atmosfera era pesante, ma non ci fu alcun massacro. La repressione all’interno dell'esercito fu terribile, 203 soldati furono arrestati, la maggior parte trasferiti in battaglioni disciplinari, e 19 furono portati davanti la corte marziale, che li condannò a morte, pena dopo cambiata in lavori forzati a vita in Nuova Caledonia. I cittadini coinvolti furono rinchiusi in galera e Digeon gettato dentro una cella sporca. Gli interrogatori cominciarono rapidamente e finirono il 23 aprile 1871. I civili perseguiti, in numero di 44, furono giudicati nel processo di Rodez[9]. I cittadini coinvolti furono rinchiusi in galera e Digeon gettato dentro una cella sporca. Gli interrogatori cominciarono rapidamente e finirono il 23 aprile 1871.

È interessante sentire il racconto della storia degli eventi fatto dal capitano dell'esercito governativo Pérossier, che partecipò molto attivamente alla repressione della Comune di Narbonne. Egli descrisse i giorni dell'insurrezione alla sua maniera di ultra-reazionario. Pérossier era pieno di odio per il "tradimento" di molti soldati del 52° battaglione di linea ed approvò "la razzia del nostri buoni Turcos (fucilieri algerini)". Egli ricevette la Legione d'Onore per la sua condotta distinta ... Descriverà i fatti con umorismo perfido che non risparmiò neanche gli uomini del 4 settembre 1870, come Gambetta ed i suoi sostenitori, anche se questi furono ostili alla Comune.

 

 

Le vittime

 

Ma torniamo ai detenuti della prigione di Narbonne. Incatenati in coppia, furono condotti alla stazione ferroviaria tra due file di 24 gendarmi appoggiate da una compagnia dei Turchi.

Il 13 novembre 1871, gli insorti furono portati al palazzo di giustizia di Rodez[11] e accusati di far parte di una banda armata, a Narbonne dal 24 al 31 marzo 1871, "che ha eseguito un attacco mirato a distruggere o cambiare il governo, ed incitare alla guerra civile, portando gli abitanti ad armarsi e a combattersi l'uno contro l'altro ... ".

Il processo si svolse fino alle 16:00 del 18 novembre, sotto la presidenza di Dellac, consigliere alla Corte d'Appello di Montpellier. I principali imputati furono Digeon, il leader dell'insurrezione, Bouniol, Nègre e Montels. L’avocato Louis Mie, del foro di Périgueux[10], presentò la difesa di Digeon che, comunque, spesso si difese da solo rivendicando la responsabilità delle proprie azioni ed esaltando il suo ideale rivoluzionario.

Il giudice contestò a Digeon il diritto all'insurrezione, e la risposta dell’accusato fu: "Personalmente io odio la guerra civile. Ma c'è una cosa che odio più della guerra civile, ed è la tirannia". Il giudice lo ha poi accusato di aver piantato la bandiera rossa, ed egli rispose: "La bandiera rossa è la mia bandiera da quando il tricolore è stato infangato a Sedan".

Il capitano Blondlat del 52° battaglione di linea affermò: "Digeon potrà essere un esaltato, ma è sincero, onesto, coraggioso, energico e, al nostro riguardo, ha mostrato una premura senza limiti e una delicatezza squisita (il capitano Blondlat alludeva agli ufficiali del 52° presi in ostaggio)”.

La requisitoria dell'avvocato accusatore Gourant de la Baume fu piena di odio. Evocò la minaccia dello spettro rosso per impressionare la giuria che non venne scossa dalle sue parole deliranti. Dopo un'ora e mezzo di discussioni, Émile Digeon e gli altri imputati furono assolti in particolare grazie alla testimonianza degli ostaggi, incluso il Capitano Blondlat, che insistettero sul trattamento esemplare che gli insorti avevano loro dato. "Viva la Repubblica!” gridò la folla che si trovava fuori l'hotel dove Digeon si prese un meritato riposo.

Émile Digeon, tornato a Maiorca per trovare la moglie, sistemò i suoi affari e si distaccò dagli eventi che scossero in seguito la Francia e l'Europa. Nonostante la sua assenza, la città di Narbonne rimase fedele alle sue tradizioni umanistiche.

Alla vigilia del condono totale del 1880 grazie al sostegno del consiglio comunale della loro città e di un deputato del dipartimento dell’Aude,  Bonnel, ottennero l'amnistia i condannati in contumacia e gli sventurati soldati della 52° battaglione di linea che stavano a marcire nelle carceri.

Tra il 1880 e il 1885, Digeon prese la decisione: di ritornare definitivamente in Francia. Sua moglie rimase a Palma e sembra che da quel momento, l'armonia della coppia si ruppe.

  

Targa commemorativa per la Comune di Narbonne, parete esterna sud

 

BIOGRAFIA DI ALCUNI COMUNARDI DI NARBONNE

Cliccare sul nome che interessa per collegarsi alla biografia

 

 

Frédéric ADAM


22 agosto 1850 - U ?.

Soldato nel 52º reggimento di linea a Narbonne, partecipò alla Comune insurrezionale di Narbonne. Il consiglio di guerra dell'11ª divisione militare a Narbonne lo condannò ai lavori forzati a vita. Fu graziato nel 1879.

 

 

Germain ARNAUDY

maggio 1844 - U ?.

Soldato nel 52º reggimento di linea a Narbonne, partecipò alla Comune insurrezionale di Narbonne. Il consiglio di guerra dell'11ª divisione militare a Narbonne lo condannò ai lavori forzati a vita. Fu graziato nel 1879.

 

Jules ASPERGE

12 aprile 1849 - U Tunisi 20 settembre 1916.

Impiegato commerciante, partecipò alla Comune insurrezionale di Narbonne e fu condannato a semplice espulsione, pena commutata, successivamente, in cinque anni di detenzione.

 

 

Gabriel AZÉMA

Narbonne (Francia) 1836 - U ?.

Venditore divino, partecipò alla Comune insurrezionale di Narbonne e per questo motivo fu processato e assolto dalla Corte d'assise di Aveyron.

 

 

 

Jacques BARBARAN

1837 - U ?.

Venditore di vino, partecipò alla Comune insurrezionale di Narbonne.

 

 

 

Jacques BERLAN

Narbonne (Francia) 20 settembre 1851 - U ?.

Agricoltore, partecipò alla Comune insurrezionale di Narbonne e per questo motivo fu processato e assolto dalla Corte d'assise di Aveyron, (13-18 novembre 1871).

 

 

Henri BOIT

Pouilly-sur-Loire (Francia) 17 novembre 1851 - U ?.

Imbianchino, celibe e senza fissa dimora partecipò alla Comune insurrezionale di Narbonne (24-31 marzo 1871) e per questo motivo fu processato e assolto dalla Corte d'assise di Aveyron (13-18 novembre 1871).

 

 

Victor BOSSARD

27 maggio 1847 - U ?.

Giardiniere, caporale del 52º reggimento di linea a Narbonne, partecipò alla Comune insurrezionale. Il consiglio di guerra lo condannò a quindici anni di lavori forzati e rimessa il 15 gennaio 1879.

 

 

Félix BOUNIOL

1826 - U ?.

Commerciante, ha preso parte alla Comune di Narbonne.

 

 

 

Louis CARRETIER

1843 - U ?.

Contadino, partecipò alla Comune insurrezionale di Narbonne (24-31 marzo 1871) e per questo motivo fu processato e assolto dalla Corte d'assise di Aveyron (13-18 novembre 1871).

 

 

Christophe CHARVET

18 novembre 1834 - U ?.

Coltivatore, soldato al 52º reggimento di linea a Narbonne partecipò alla Comune insurrezionale. Il consiglio di guerra lo condannò a dodici anni di lavori forzati e rimessa il 15 gennaio 1879.

 

 

Jean CLAVEL

Narbonne (Francia) 23 luglio 1813 - U ?.

Contadino, partecipò alla Comune insurrezionale di Narbonne (24-31 marzo 1871) e per questo motivo fu processato e assolto dalla Corte d'assise di Aveyron, (13-18 novembre 1871).

 

 

Arthur CONCHES

Fleury (Francia) 14 settembre 1845 - U ?.

Libraio, massone, partecipò alla Comune insurrezionale di Narbonne. Condannato in contumacia dalla Corte d'Assise di Aveyron alla deportazione in un recinto fortificato.

 

 

CRABES


1822 - U ?.

Rivenditrice, partecipò alla Comune insurrezionale di Narbonne (24-31 marzo 1871). Fu assolta dalla Corte d'Assise di Aveyron (13-18 novembre 1871).

 

 

Paul DAT

? - U ?.

Partecipò alla Comune insurrezionale del 24-31 marzo 1871.

 

 

 

Édouard DELIBESSART

25 ottobre 1849 - U ?.

Soldato nel 52° reggimento di linea, a Narbonne. Partecipò alla Comune insurrezionale. Il consiglio di guerra dell'11ª divisione militare lo condannò a quindici anni di lavoro forzato, pena rimessa il 15 gennaio 1879.

 

 

Émile DIGEON


Limoux (Francia) 7 dicembre 1822 - U Trebes 24 marzo 1894.

Avvocato, giornalista, socialista rivoluzionario, capo della Comune di Narbonne, libero pensatore e libertario. Nel 1870, dopo la proclamazione della Terza Repubblica, trovando ispirazione nell’atteggiamento dei rivoluzionari del 1792, si appellò alla lotta sia contro i nemici interni (monarchici, bonapartisti, conservatori) che contro i prussiani. Nel 31 gennaio 1871, venne nominato vice presidente del Comitato di salute pubblica creata nella città di Carcassonne. Quando arrivò la notizia della rivolta di Parigi del 18 marzo 1871 che servì da esempio per altre città della Francia, i militanti del Club della Revolutione lo chiamarono per guidare la proclamazione della Comune a Narbonne. Arrestato per aver partecipato alla Comune narbonnese, venne imprigionato a Narbonne. Fu portato davanti alle corte d’assise che, contro ogni previsione, il 18 novembre 1871 i processati furono assolti perché i loro ostaggi testimoniarono in loro favore, desrcivendo Digeon come "un uomo di cuore". In quel periodo mantenne una stretta amicizia con Louise Michel, che era ritornata dall'esilio nel 1880, accompagnandola nei viaggi di conferenze in tutta la Francia, partecipando alla stesura di alcune delle sue opere, diventa il suo confidente dopo la prigionia nel 1883. Louise Michel giocò un ruolo importante nell'evoluzione di Digeon verso l'anarchismo.

 

Jean DUCOS

14 giugno 1850 - U ?.

Soldato del 52° reggimento di linea, partecipò alla Comune di Narbonne. Il consiglio di guerra dell'undicesima divisione militare lo condannò alla deportazione in Nuova Caledonia. Fu amnistiato il 15 gennaio 1879.

 

 

Jean GABANOU

Magrie 19 gennaio 1850 - U ?.

Contadino, Soldato nel 52° reggimento di linea, fece parte volontariamente nella Comune di Narbonne. Il consiglio di guerra lo condannò a vent'anni di lavori forzati. Venne amnistiato il 15 gennaio 1879.

 

 

Abélard GARNIER

25 marzo 1852 - U ?.

Operaio levigatore; partecipò alla Comune di Narbonne mentre era soldato del 72° reggimento di linea. Il consiglio di guerra dell'undicesima divisione militare lo condannò a dodici anni di lavori forzati il 31 ottobre 1878. Venne amnistiato il 15 gennaio 1879.

 

 

Pierre GERBAUT

Narbonne (Francia) 22 giugno 1834 - U ?.

Era un contadino e aderì alla Comune insurrezionale di Narbonne. Per questo motivo fu processato e assolto dalla Corte d'assise di Aveyron, (13-18 novembre 1871).

 

 

Eugène GONDRES

Narbonne (Francia) settembre 1825 - U ?.

Rappresentante di commercio, partecipò alla Comune insurrezionale di Narbonne. Per questo motivo fu processato e assolto dalla Corte d'assise di Aveyron (13-18 novembre 1871).

 

 

Eugène GOURBE

? - U ?.

Fabbricante di ombrelli, partecipò alla Comune insurrezionale di . Per questo motivo fu processato e assolto dalla Corte d'assise di Aveyron (13-18 novembre 1871).

 

 

Charles GOUYRE

Ouveillan (Francia) 4 novembre - U ?.

Sarto, partecipò alla Comune di Narbonne (24-31 marzo 1871) e per questo venne condannato, il 15 marzo 1872, alla deportazione in un recinto fortificato.

 

 

Victor GRASSET

1839 - U ?.

Pasticciere, partecipò alla Comune di Narbonne (24-31 marzo 1871), ma fu assolto dalla Corte d'assise di Aveyron (13-18 novembre 1871).

 

 

 

Antoine GRAUBY

Narbonne (Francia) 10 ottobre 1841 - U ?.

Partecipò alla Comune insurrezionale di Narbonne (24-31 marzo 1871). La Corte d'Assise di Aveyron lo condannò alla semplice espulsione, commutata alla pena di cinque anni di detenzione.

 

 

Guillaume LEGAL

26 maggio 1846 - U ?.

Faceva il coltivatore a Saint-Gervais; partecipò al Comune di Narbonne mentre era soldato del 52 ° reggimento di linea e fu condannato dal consiglio di guerra dell'11ª divisione militare a dodici anni. di lavori forzati e deportato in Nuova Caledonia. Venne amnistiato il 15 gennaio 1879.

 

 

Pierre LESTAGE

☺ 23 giugno 1850 - U ?.

Operaio scavatore era soldato del 52° reggimento di linea a Narbonne. Partecipò alla Comune insurrezionale. Il consiglio di guerra dell'undicesima divisione militare lo condannò a dieci anni di lavori forzati. Venne amnistiato il 15 gennaio 1879.

 

Baptiste LIMOUZY

Bize-Minervois o Bages (Francia) 24 giugno 1820 - U Narbonne 11 luglio 1901.

giardiniere a Narbonne. È stato presidente della Comune narbonese. Condannato in contumacia dalla Corte d'Assise di Aveyron (13-18 novembre 1871).

 

 

Odon LIMOUZY

Narbonne (Francia) 4 luglio 1847 - U ?.

Luogotenente della Guardia Nazionale, partecipò alla Comune insurrezionale di Narbonne (24-31 marzo 1871). Processato, fu condannato in contumacia.

 

 

Jean MALARET

8 luglio 1845 - U ?.

Ciabattino; partecipò alla Comune di Narbonne, e venne deportato in Nuova Caledonia. Il consiglio di guerra dell'11ª Divisione Militare lo condannò ai lavori forzati perpetui, e poi a vent'anni nel 1876.

 

 

Anne MALMIGÈRE

Narbonne (Francia) 15 febbraio 1821 – U Narbonne 25 febbraio 1898.

Lavandaia, vedova con quattro figli, partecipò alla Comune insurrezionale di Narbonne (24-31 marzo 1871). La Corte d'Assise di Aveyron, 13-18 novembre 1871, la assolse.

 

 

Joseph MESTRE

Aragon (Francia) 28 settembre 1837 - U ?.

Muratore; partecipò alla Comune di Narbonne, per questo motivo fu processato e assolto dalla Corte d'assise di Aveyron, (13-18 novembre 1871).

 

 

 

Xavier MEUNIER

18 gennaio 1848 - U ?.

Contadino. Caporale del 52° reggimento di linea a Narbonne, partecipò alla Comune insurrezionale. Il consiglio di guerra dell'11ª divisione militare lo condannò a quindici anni di lavori forzati. Venne amnistiato il 15 gennaio 1879.

 

 

Albert MEYER

Villé (Francia) 11 maggio 1850 - U ?.

Militare nel 52° reggimento di linea a Narbonne, partecipò alla Comune insurrezionale. Il consiglio di guerra dell'undicesima divisione militare riunito a Narbonne lo condannò ai lavori forzati a vita., Venne graziato nel 1879.

 

 

Jean MISS

Narbonne (Francia) 9 gennaio 1833 a Narbonne - U ?.

Carbonaio; partecipò alla Comune insurrezionale di Narbonne (24-31 marzo 1871) e per questo motivo fu processato e assolto dalla Corte d'assise di Aveyron, (13-18 novembre 1871).

 

 

Joseph MONAVANT

1842 - U ?.

Operaio muratore, era un soldato del 52° reggimento di linea a Narbonne e partecipò alla Comune insurrezionale. Il consiglio di guerra dell'11ª divisione militare lo condannò ai lavori forzati. Venne amnistiato nel 1879.

 

 

Pascal MONTAGNÉ

Narbonne (Francia) intorno al 1843 - U ?.

Conciatore, partecipò alla Comune insurrezionale di Narbonne (24-31 marzo 1871) e per questo motivo fu processato e assolto dalla Corte d'assise di Aveyron, (13-18 novembre 1871).

 

 

Jules MONTELS


Gignac (Francia) 25 marzo 1843 - U Tunisi 20 settembre 1916.

Membro dell'Internazionale, militante anarchico e libero pensatore. Colonnello della 17ª Legione, alla fine della Comune di Parigi si rifugiò in Svizzera. Fu dapprima condannato in contumacia alla deportazione, pena aggravata l'11 dicembre 1871 da un consiglio di guerra che pronunciò la sua pena di morte. Fu amnistiato nel 1879. Fece parte della Federazione anarchica del Giura a Saint-Imier.

 

Jean MOULIN

Narbonne (Francia) intorno al 1833 - U ?.

Contadino, partecipò alla Comune insurrezionale di Narbonne (24-31 marzo 1871) e per questo motivo fu processato e assolto dalla Corte d'assise di Aveyron, (13-18 novembre 1871).

 

 

Prosper NÈGRE

Marvejols (Francia) settembre 1809 - U ?.

Bibliotecario, partecipò alla Comune di Narbonne; forse era attivista dell’A.I.T.. Arrestato, fu assolto dalla Corte d'assise di Aveyron (13-18 novembre 1871).

 

 

Barthélémy NOËL

Sète (Francia) 18 dicembre 1842 - U ?.

Commesso in un negozio, era ex comandante della guardia mobile di Narbonne partecipò alla Comune insurrezionale narbonnese (24-31 marzo 1871).

 

 

Baptiste PARRENIN

Coursan (Francia) - U ?.

Soldato del 52° reggimento di linea a Narbonne, partecipò alla Comune insurrezionale che si stabilì presso il municipio dal 24 al 31 marzo 1871.

Arrestato il 31 marzo, è stato condannato all’ergastolo e deportato in Nuova Caledonia. Fu amnistiato il 15 gennaio 1879.

 

 

Charles PASTOU

Gruissau (Francia) marzo 1851 - U ?.

Contadino, partecipò alla Comune insurrezionale di Narbonne (24-31 marzo 1871) e per questo motivo fu processato e assolto dalla Corte d'assise di Aveyron, (13-18 novembre 1871).

 

 

Paul PONSOL

Narbonne (Francia) intorno al 1850 - U ?.

Impiegato in un negozio (contabile), partecipò alla Comune insurrezionale di Narbonne (24-31 marzo 1871) e per questo motivo fu processato e assolto dalla Corte d'assise di Aveyron, (13-18 novembre 1871).

 

 

Léonard RENÉ

Atur (Francia) 29 gennaio 1849 - U ?.

Aderì alla Comune di Narbonne. Il consiglio di guerra dell'11ª Divisione Militare di Narbonne lo condannò ai lavori forzati perpetui e  venne deportato in Nuova Caledonia. Gli fu concessa l’amnistia nel 1879.

 

 

Antoine RENOUX

Saint-Thérence (Francia) 1850 - U ?.

Artigiano riparatore di carri, era caporale nel 52° reggimento di linea a Narbonne. Partecipò alla Comune insurrezionale. Il consiglio di guerra dell'undicesima divisione militare lo condannò ai lavori forzati a vita e deportazione in Nuova Caledonia, poi, il 31 ottobre 1876, a quindici anni di lavori forzati. Gli fu concessa l’amnistia nel 1879.

 

Louis ROGER

12 settembre 1853 1850 - U Isola di Nou 7 settembre 1894.

Soldato nel 52° reggimento di linea a Narbonne, quando ), partecipò alla Comune insurrezionale Il consiglio di guerra lo condannò ai lavori forzati a vita con la deportazione in Nuova Caledonia. Gli fu concessa l’amnistia il 15 gennaio 1879.

 

 

Gabriel ROLLAND

Narbonne (Francia) 17 novembre 1834 - U ?.

Partecipò alla Comune insurrezionale narbonnese (24-31 marzo 1871).

 

 

 

ROLLAND-DELASALLE

? - U ?.

Partecipò al Comune insurrezionale nerbonnese (24-31 marzo 1871).

 

 

 

Jean ROUSSET

Saint-Brice (Francia) 12 giugno 1846 - U ?.

Soldato del 52° reggimento di linea, iader’ alla Comune insurrezionale. Il consiglio di guerra lo condannò a cinque anni di detenzione e al degrado militare per diserzione.

 

 

Louis SENTY

1803 - U ?.

Contadino, partecipò alla Comune insurrezionale di Narbonne (24-31 marzo 1871) e per questo motivo fu processato e assolto dalla Corte d'assise di Aveyron, (13-18 novembre 1871).

 

 

Jean TOLZANE

Narbonne (Francia) 8 agosto 1840 - U ?.

Venditore di vino, partecipò alla Comune insurrezionale di Narbonne (24-31 marzo 1871) e per questo motivo fu processato e assolto dalla Corte d'assise di Aveyron, (13-18 novembre 1871).

 

 

Adonis Godefroy VARACHE

24 novembre 1845 - U ?.

Falegname, era caporale nel 52° reggimento di linea a Narbonne. Aderì alla Comune narbonnese. Il consiglio di guerra dell'11ª divisione militare lo condannò ai lavori forzati a vita, poi a quindici anni di lavori forzati. Gli fu concessa l’amnistia nel 1879.

 

 

Pierre VERGÉ

Fenouillet-du-Razèsed (Francia) 20 novembre 1815 - U ?.

Ferroviere, piastrellista e giornalista, partecipò alla Comune insurrezionale di Narbonne (24-31 marzo 1871). Fu processato e assolto dalla Corte d'assise di Aveyron, (13-18 novembre 1871). In un secondo processo fu condannato, il 15 marzo 1872, alla deportazione in un recinto fortificato.

 

 

Paul VIALE

Béziers (Francia) intorno al 1839 - U ?.

Stuccatore, partecipò alla Comune insurrezionale di Narbonne (24-31 marzo 1871) e per questo motivo fu processato e assolto dalla Corte d'assise di Aveyron, (13-18 novembre 1871).

 



[1] Situata nel dipartimento dell'Aude nella regione dell'Occitania.

[2] Théophile Marcou (Carcassonne, 18 maggio 1813 - Parigi 7 giugno 1893) è stato un politico francese. Un avvocato di Carcassonne[4], di idee repubblicane, ostile all'Impero, fu membro del comitato anti-plebiscito dell'Aude e per questo fu costretto a fuggire in Spagna fino al 1867. Al suo ritorno, gestì un giornale repubblicano. Sindaco di Carcassonne[4] il 22 agosto 1870, proclamò la Repubblica il 4 settembre. Amico di Digeon, gli aveva lasciato prendere il capo del movimento comunarda a Narbonne, non volendo compromettere la sua situazione a Carcassonne[4]. Fu quindi emissario delle autorità pubbliche per invitare Digeon a evacuare il municipio di Narbonne.Battuto alle legislature del 1871, fu eletto in un’elezione ordinaria nel 1873. Fu deputato dell'Aude, seduto all'estrema sinistra, dal 1876 al 1885 e senatore dal 1885 al 1893.

[3] Jean Joseph Raynal è stato un politico francese nato il 16 febbraio 1818 a Narbonne (Aude) e morto il 16 aprile 1896 a Narbonne. Avvocato e giornalista, è stato un oppositore liberale della monarchia di luglio. Ha fondato una casa di commercio a Narbonne. Vice commissario del governo nel 1848, è stato membro dell'Aude dal 1848 al 1849, seduto all'estrema sinistra. È stato candidato all'opposizione nel 1869 e prefetto dell'Aude nel settembre 1870. Venne battuto alle elezioni dell'8 febbraio 1871.

[4] Cittadina collinare situata nella regione della Linguadoca nel sud della Francia, nel dipartimento dell'Aude, del quale è capoluogo, nella regione dell'Occitania.

[5] Capoluogo della regione della Linguadoca-Rossiglione-Midi-Pirenei, dipartimento dell'Alta Garonna, nella Francia Meridionale,

[6] Capoluogo del dipartimento dei Pirenei Orientali nella regione amministrativa chiamata Occitania.

[7] Situata nel dipartimento dell'Ariège nella regione del Midi-Pirene.

[8] Situata nel sud della Francia, capoluogo del dipartimento dell'Hérault nella regione dell'Occitania.

[9] Capoluogo del dipartimento dell'Aveyron nella regione dell'Occitania.

[10] Nel dipartimento della Dordogna nella regione Nuova Aquitania,