André Alavoine (Parigi, 15 febbraio 1843 – inizio aprile 1909) è stato un attivista francese.
Tipografo, seguace di Blanqui, fu un sostenitore della Comune di Parigi.
Aderì al movimento anarchico dopo la Comune.
Figlio di Charles
Alavoine, un impiegato dell'Imprimerie nationale, la
tipografia dello Stato francese, André Alavoine fu un tipografo e si legò ai
circoli blanquisti[1]. Nel 1870, durante l'assedio
di Parigi, militò nel 95º battaglione della Guardia
Nazionale. Fece parte del Comitato
centrale della Guardia e ne elaborò lo statuto. In quel periodo viveva in
rue Pavée 15, 4°
arrondissement.
Durante la Comune fu
nominato vice-direttore dell'Imprimerie, dove si stampavano il Journal
Officiel de la République Française, i documenti e i manifesti del Consiglio
della Comune, ed era sede dell'Archivio nazionale, che egli salvò dal
saccheggio e dall'incendio. Si oppose alla fucilazione degli ostaggi di rue
Haxo e combatté sulle barricate durante la "Settimana
sanguinante", fino all'estrema battaglia nel cimitero del Père-Lachaise.
Sfuggì alla repressione rifugiandosi in Svizzera,
mentre il terzo consiglio di guerra lo condannò in contumacia, il 29 agosto
1873, alla deportazione in Nuova
Caledonia. A Ginevra aderì all'Internazionale
anarchica, Poi nel 1873, fondò una tipografia con un certo Jean Ziegler.
Qui venne pubblicato la Chronique radicale,
Carillon, poi La Lanterne di Henri
Rochefort. fondò il periodico Le Radical, collaborò a La Révolte,
il cui primo numero apparve il 22 febbraio 1879. Fu il presidente de La
Solidarité, la società dei rifugiati della Comune. Escluso
dalla prima amnistia
nel 1879, ha ricevuto la remissione della sua condanna il 27 novembre. A fine
agosto vendette la sua tipografia e nell'autunno lasciò Ginevra per ritornare a
Parigi, dove rilevò una tipografia.
Nello stesso anno, con 16 altri esiliati scrisse e
pubblicò l'opuscolo collettivo Les Proscrits français et leurs condamnations, 38 pagine stampate da
lui stesso.
[1] Il blanquismo fu un movimento dottrinale e attivista a favore, in primo
luogo, della Repubblica e, una volta raggiunta, del comunismo in Francia, che
era in vigore durante il diciannovesimo secolo, penetrò fino in fondo in modo
dominante ed eccitante tra intellettuali e studenti, e fu anche caratterizzato
da una forte disciplina rivoluzionaria combattiva. Deve il suo nome allo
scrittore, politico e leader di questa fazione, il francese Louis
Auguste Blanqui.