giovedì 27 giugno 2019

02-14-ALA01 - André ALAVOINE

ANDRÉ ALAVOINE


André Alavoine (Parigi, 15 febbraio 1843 – inizio aprile 1909) è stato un attivista francese. Tipografo, seguace di Blanqui, fu un sostenitore della Comune di Parigi. Aderì al movimento anarchico dopo la Comune.
Figlio di Charles Alavoine, un impiegato dell'Imprimerie nationale, la tipografia dello Stato francese, André Alavoine fu un tipografo e si legò ai circoli blanquisti[1]. Nel 1870, durante l'assedio di Parigi, militò nel 95º battaglione della Guardia Nazionale. Fece parte del Comitato centrale della Guardia e ne elaborò lo statuto. In quel periodo viveva in rue Pavée 15, 4° arrondissement.
Durante la Comune fu nominato vice-direttore dell'Imprimerie, dove si stampavano il Journal Officiel de la République Française, i documenti e i manifesti del Consiglio della Comune, ed era sede dell'Archivio nazionale, che egli salvò dal saccheggio e dall'incendio. Si oppose alla fucilazione degli ostaggi di rue Haxo e combatté sulle barricate durante la "Settimana sanguinante", fino all'estrema battaglia nel cimitero del Père-Lachaise.
Sfuggì alla repressione rifugiandosi in Svizzera, mentre il terzo consiglio di guerra lo condannò in contumacia, il 29 agosto 1873, alla deportazione in Nuova Caledonia. A Ginevra aderì all'Internazionale anarchica, Poi nel 1873, fondò una tipografia con un certo Jean Ziegler. Qui venne pubblicato la Chronique radicale, Carillon, poi La Lanterne di Henri Rochefort. fondò il periodico Le Radical, collaborò a La Révolte, il cui primo numero apparve il 22 febbraio 1879. Fu il presidente de La Solidarité, la società dei rifugiati della Comune. Escluso dalla prima amnistia nel 1879, ha ricevuto la remissione della sua condanna il 27 novembre. A fine agosto vendette la sua tipografia e nell'autunno lasciò Ginevra per ritornare a Parigi, dove rilevò una tipografia.
Nello stesso anno, con 16 altri esiliati scrisse e pubblicò l'opuscolo collettivo Les Proscrits français et leurs condamnations, 38 pagine stampate da lui stesso.


[1] Il blanquismo fu un movimento dottrinale e attivista a favore, in primo luogo, della Repubblica e, una volta raggiunta, del comunismo in Francia, che era in vigore durante il diciannovesimo secolo, penetrò fino in fondo in modo dominante ed eccitante tra intellettuali e studenti, e fu anche caratterizzato da una forte disciplina rivoluzionaria combattiva. Deve il suo nome allo scrittore, politico e leader di questa fazione, il francese Louis Auguste Blanqui.