CHARLES GÉRARDIN
Charles
Hypolite Louis Gérardin è nato a Saint-Louis[1], il 27 dicembre 1843.
Di origine
borghesi, era il figlio di un controllore dei contributi indiretti. Lavorò come
commesso viaggiatore per fabbriche di tappezzerie. Era cognato di Anthime
Dupont un dipendente del Credito fondiario di Francia, che fu condannato
dall’Alta Corte di Giustizia a Blois nel 1869-1870 per il coinvolgimento in un
complotto contro la vita dell'imperatore Napoleone
III,
complotto montato di tutto piano dalla polizia.
Durante l'assedio
di Parigi da parte dei prussiani (settembre 1870-marzo 1871), venne eletto
comandante del 257° battaglione della Guardia
Nazionale, e diventò un membro del Comitato
Centrale repubblicano dei 20 arrondissement.
Fu uno dei firmatari dell'Affiche
Rouge (il Manifesto rosso) apparso sui muri di Parigi il 7 gennaio 1871. Il
26
marzo 1871 fu eletto al Consiglio
della Comune da parte del 17°
arrondissement, fece parte del Comitato per la sicurezza generale e le
relazioni estere. Il 1°
maggio, è diventato membro del primo Comitato
di Salute pubblica. Il 10
maggio, durante l'arresto del suo amico Louis
Rossel, su ordine del Comitato
di Salute pubblica, aiutò la sua fuga e fuggì con lui.
Si rifugiò in Belgio e in
Inghilterra. Tornò solo in Francia dopo l'amnistia
del 1880.
È morto a Parigi nel 1921.