lunedì 29 luglio 2019

02-14-TI01 – Paolo TIBALDI

PAOLO TIBALDI




Nato a Piacenza il 30 gennaio 1824. Ultimo di dieci fratelli e orfano di padre, si recò a Roma per studiarvi scultura. Nel 1848 si arruolò nel Battaglione universitario, guadagnandosi sul campo i gradi di sergente, sottotenente ed infine capitano. Dopo la caduta della Repubblica romana, alla quale partecipò quale volontario garibaldino, difese la ritirata di Garibaldi sino a S. Marino, dove venne fatto prigioniero dagli austriaci. Liberato, preferì l’esilio in Francia dove si guadagnò da vivere come operaio ottico a Parigi. Dopo il colpo di Stato del 2 dicembre 1851 partecipò ad una sommossa, in seguito alla quale dovette rifugiarsi a Londra. Rientrato poco dopo a Parigi, aprì un laboratorio ottico; entrò in rapporto con il Comitato londinese di Mazzini; e nel 1857 si trovò al centro di una congiura mazziniana per un attentato contro Napoleone III. Proclamatosi sempre innocente, ma compromesso dalla delazione di una spia, nell’aprile dell’anno successivo venne condannato alla deportazione a vita. Inviato dapprima all’isola del Diavolo, vi conobbe e strinse amicizia con Louis Charles Délescluze, futuro capo comunardo. In seguito venne trasferito alla Cajenna, nella Guaiana francese. Graziato dopo dodici anni ma impossibilitato a ritornare in Francia, nel febbraio 1870 arrivò a Londra, dove conobbe Marx ed Engels. Dopo un breve viaggio in Italia ritornò nuovamente a Londra ma, scoppiata nel frattempo la guerra franco-prussiana, nel settembre del 1870 si recò di nuovo a Parigi. Nella capitale francese partecipò alla sua difesa prima ed alla Comune poi, che gli offrì il comando in capo della Guardia Nazionale. Con la caduta della Comune si rifugiò a Londra; entrò in corrispondenza con Marx e sua moglie; aderì all’Internazionale; e contribuì a rivelare il ruolo di spia della polizia francese del maggiore L. Wolff, luogotenente di Mazzini nel Consiglio generale dell’A.I.L. sino al marzo 1865. Tornato in seguito in Italia, nel 1873 pubblicò il libro di memorie Da Roma alla Cajenna.