MARGUERITE TINAYRE
Appassionata
insegnante di pedagogia, militante dell'Internazionale,
Marguerite Tinayre sotto la Comune ha
giocato un ruolo importante nella riforma dell'istruzione e della
secolarizzazione delle scuole.
Marguerite Tinayre, nata
Marguerite Victoire Guerrier il 6 marzo 1831 ad Issoire[1],
è nata in una famiglia di piccoli artigiani medio borghesi e repubblicani, ed
ebbe una buona educazione. Con una volontà di ferro, questa donna, marchiata a
fuoco dalla deportazione del fratello maggiore e dall'estinzione dell’attività
dei suoi genitori dopo la rivoluzione
del 1848, visse la sua vita con i denti stretti e pugno sollevato.
Fu una femminista,
un’avventuriera, una viaggiatrice, una donna appassionata e indipendente che
aveva un credo: l'insegnamento, che le diede per tanto tempo a questa ragazza,
figlia di artigiani, la sua indipendenza economica. Tante qualità non comuni
nel diciannovesimo secolo, che non si ritiene di aver liberato le donne.
Victoire per contribuire al
sostenimento della sua famiglia dovette andare a Parigi. Iniziò a lavorare in
una fabbrica di biancheria, un lavoro sfiancante e poco pagato. Ma non perse
mai il suo obiettivo: insegnare. Da sola riuscì ad ottenere, il 3 agosto 1856,
il diploma che le consentirà, oltre che a diventare un’insegnante, ed ottenne il certificato di capacità che consentiva di aprire
una scuola e di dirigere una pensione di giovani ragazze. È quello che fece, prima ad Issoire, poi in vari luoghi
intorno a Parigi (Neuilly, Bondy, Noisy-le-Sec, Gentilly). Si dedicò alla sua
passione, all'insegnamento, alla pedagogia attiva e all'educazione
intellettuale e professionale delle ragazze. Fu attraverso l'insegnamento e la
professione di insegnante che conquisterà la sua autonomia finanziaria e
sociale.
È stata anche co-direttrice di
una scuola di ragazze a Boulogne[2].
Nel 1858 sposò Jules Tinayre,
impiegato presso un notaio, e, nonostante la sua
numerosa prole (ha avuto 6 figli), condusse anche molte attività. La
coppia, in seguito, andò a vivere nei pressi di Parigi. Avviò scuole libere e
gratuite a Neuilly, Bondy e Noisy le Sec, tutti comuni nei dintorni della
Capitale francese, dove eserciterà il suo talento di istruttrice, spesso in
condizioni precarie.
Sin dall'inizio, mostrò un
grande interesse per l'educazione delle ragazze, un argomento di per sé
rivoluzionario nel suo secolo, si dedicò con passione all'insegnamento e
sviluppò una pedagogia attiva combinata con l'istruzione intellettuale e
professionale.
"Agì, e lavorò per
l'educazione integrale, che non separava l'istruzione professionale dalla
lettura di buoni scrittori. Patriota e umanitaria, deista e anticlericale,
pacifista, socialista, fourierista, quest’insegnante aveva tutto quello che
serviva per entrare nella Comune e
diventare, nelle pieghe della bandiera
rossa, ispettrice delle scuole del dodicesimo arrondissement",
scrive di lei la storica Madeleine Rebérioux.
Marguerite fu anche scrittrice
e pubblicò due romanzi nel 1864, sotto lo pseudonimo di Jules Paty, «La Marguerite» e «Un
Rêve de Femme», nei quali appaiono chiaramente le sue idee
sociali.
Nel 1866, si
trasferì nel 13°
arrondissement (in rue de Gentilly 16), dove fondò una scuola professionale
per ragazze in quel quartiere povero.
Attivista socialista, agì
sempre secondo i suoi ideali, concependo l’insegnamento come un’arma
rivoluzionaria. Nel 1867 fondò, con il fratello, il cognato e degli amici, una
cooperativa di consumo per i poveri, la Société
des Équitables de Paris, che fece aderire all’Internazionale
e alla Camera federale dei lavoratori Socialisti.
A partire dall'anno
successivo, partecipò ad incontri pubblici per propagare l’ideale socialista.
Nel 1870, durante l'assedio
di Parigi da parte dell’esercito prussiano, frequentava i club dove si
invocava la creazione di cooperative e la creazione di una istruzione pubblica,
gratuita e laica, per tutti. Allo stesso tempo, continuò a lavorare per
l'educazione dei diseredati.
Marguerite
Tinayre aderì immediatamente alla Comune, durante la
quale, questa donna instancabile fornì lezioni private per sopravvivere; fu una
forte sostenitrice dell’emancipazione delle donne, soprattutto all'interno
dell'Union
des femmes pour la défense de Paris et les soins des blessés (Unione
delle donne per la difesa di Parigi e le cure dei feriti), guidata dalla sua amica Nathalie
Le Mel e da Elisabeth
Dmitrieff. Anche se con quest’ultima non c’era un buon accordo, le due
donne avevano comunque lo stesso interesse sulle questioni delle condizioni
della donna, sull’insegnamento e l’educazione dei bambini, e Marguerite
continuò a lottare nel campo dell'istruzione.
Marguerite
partecipò attivamente all'effervescenza dei dibattiti che portarono alla richiesta
di un'educazione pubblica per tutti, libera, obbligatoria e secolare, ma anche
«integrale».
Molto vicina ad Eugène
Varlin, le fu affidata, dall'11
aprile 1871, l'ispezione generale dei libri per le scuole e dei metodi di insegnamento nelle scuole femminili
della Senna, dove è all'origine di proposte innovative
in questo settore.
Il 22
aprile Edouard
Vaillant gli diede anche il compito di «organizzare
e controllare l’iscrizione nelle scuole delle ragazze» e poi, per nove giorni, mantenne la
posizione che l'ha resa nota agli storici: ispettrice scolastica del 12°
arrondissement.
Fu promotrice delle proposte,
le più innovative, nel settore dell'istruzione e si sforzò di favorire, il più
rapidamente possibile, il processo di laicizzazione.
Nello svolgimento delle sue
funzioni, partecipò all'espulsione delle suore dalle scuole. Racconta nelle sue
lettere che, in particolare, calmò l'ardore del vicesindaco sindaco del 12°
arrondissement, Ambroise
Lyaz, che volle anche imprigionare le suore e gli orfani, ad eccezione di
"qualche ragazza tra i 18 ei 19 anni" ... Il
disaccordo tra i due era chiaro: Lyaz cercò, tre volte, invano, di ostacolare Marguerite.
Durante la Settimana
sanguinante, Jules e Marguerite Tinayre andavano
da barricata in barricata, prestando soccorso ai feriti. Ritornando a casa, il 26
maggio, Marguerite fu arrestata: venne denunciata dalla portinaia. Il
marito la raggiunse, con un ombrello in mano, per proteggerla dalla pioggia.
Quando arrivarono alla prigione, Jules, sebbene non sia stato un sostenitore
della Comune,
non condividendo le sue idee politiche, anzi, era pure a favore di Versailles,
venne immediatamente arrestato e fucilato, mentre Victoire fu rilasciata il
giorno successivo.
Fuggì immediatamente in
Svizzera, portando con sei suoi cinque figli (ne perse uno in giovane età) e
sua sorella Anna, riuscendo a recarsi a Ginevra, dove trovò rifugio con i suoi
figli. È stata condannata in contumacia alla deportazione in un carcere
fortificato per aver esercitato, sotto la Comune, la
funzione di insegnante.
Successivamente partì per
l'Ungheria, che diventò la sua seconda patria, dove si guadagnò da vivere come
governante e poi come istruttrice presso una nobile famiglia ungherese,
rimanendovi fino a quando poté usufruire dell’amnistia
nel novembre del 1879, mentre i suoi figli iniziarono a svolgere mestieri
d’artista.
Ritornata in Francia, continuò
a lavorare nelle sue attività didattiche. Scrisse, sotto il nome di Jean
Guêtré, con Louise
Michel due romanzi, La Misère e Les méprisées. I
figli di Victoire, Louis e Julien, il primo pittore e il secondo incisore,
furono gli autori delle illustrazioni de La
Misère.
Positivista, assicurò nel
corso di due anni (1883-1885) la direzione delle scuole infantili della
cooperativa di Guise. Dal 1886, grazie al dottor Robinet, positivista e
massone, è diventata supervisore generale delle scuole di Assistenza Pubblica,
che si impegnò a laicizzare. Si occupò anche del destino di bambini piccoli,
"passivamente tenuti in stanze di asilo sovraffollate",
scrisse la storica Michelle Perrot. Le sue azioni, insieme a quelle della
pedagoga e femminista Marie-Pape Carpantier e Pauline Kergomard, cugina di Elie
ed Élisée
Reclus, hanno portato, qualche anno più tardi, alla creazione della scuola
materna.
È morta nel 1895.
[1] Nel
dipartimento del Puy-de-Dôme nella regione dell'Alvernia-Rodano-Alpi.
[2] Nel
dipartimento del Passo di Calais nella regione Alta Francia.