EDMOND
LEPELLETIER
Edmond Adolphe Le Pelletier de
Bouhélier detto Edmond Lepelletier, è nato il 26 giugno 1846 nel quartiere di Batignolles
a Parigi; è stato un giornalista, poeta, scrittore, avvocato e politico
francese, imparentato con Paul
Verlaine di cui era amico d'infanzia. All'inizio era un radicale, combatté
per la Comune
di Parigi e scrisse per alcune riviste repubblicane. Più tardi abbandonò i
suoi amici e divenne nazionalista e antisemita. Fu anche deputato della Senna
dal 1902 al 1906 e vice sindaco di Bougival.
Edmond Lepelletier era figlio di Auguste Alfred Le
Pelletier di Bouhélier (1816-1868), che alcune fonti lo presentano come
possibile figlio naturale di Napoleone I.
Aveva una sorella, Laure, moglie di Alphonse
Humbert (1844-1922), membro della Comune,
che fu deportato a Nouméa e che divenne deputato della Senna (1893-1902).
Primi anni
Lepelletier ha ricevuto un'educazione classica al
liceo Bonaparte (ora il liceo Condorcet), poi si è iscritto alla facoltà di
giurisprudenza, dove ha conseguito la laurea. Non ha mai esercitato la
professione di avvocato e in seguito è diventato un pubblicitario.
Ha combattuto 17 duelli, rimanendo
ferito ed ha salvato le sue membra solo grazie al chirurgo Jules-Émile Péan.
Verso la fine del secondo
impero francese, Lepelletier fu condannato per gli attacchi fatti contro il
barone Haussmann, prefetto della Senna. Nella prigione di Sainte-Pélagie
incontrò Louis
Charles Delescluze, in seguito comandante militare della Comune di
Parigi, lo scrittore Jules
Vallès, Raoul
Rigault e altri futuri Comunardi.
Nel 1867 divenne giornalista politico, scrivendo nel Nain Jaune di
Parigi. Ha collaborato anche al Peuple souverain, Suffrage universel,
Patriote français, Rappel à l'homme libre, Droits de l'homme,
Radical, Marseillaise,
Mot
d'ordre e infine a L'Écho de Paris. Lepelletier divenne noto per
i suoi romanzi, opere drammatiche scritte con lo stesso stile vivace e colorato
che è stato trovato nei suoi articoli politici.
Edmond Lepelletier - Caricatura fatta da André Gill 1881 |
Durante la guerra
franco-prussiana (1870) Lepelletier si arruolò nel 69° reggimento di linea,
poi si unì al 110° e prese parte alla difesa di Parigi. Fu un delegato del
Consiglio di Stato della Comune di
Parigi.
Per questo, venne arrestato dopo che la Comune è
stata repressa e internato presso l'Orangerie
di Versailles per lungo tempo prima di essere condannato dal 4°
consiglio di guerra ad un mese di reclusione. Scrisse più tardi nella sua
storia della Comune:
"Un'idea germogliava nei campi di Parigi intrisi di sangue: Parigi
doveva essere libera e autonoma, fu di esempio pratico alla dittatura, servì da
modello per le città, le province, gli stati e i regni. Parigi come punto
focale della democrazia e centro del progresso sociale fu, prima di tutto, la
capitale degli Stati Uniti d'Europa per poi diventare la Roma di una
federazione universale di nazioni".
Lepelletier fu amico di Verlaine
fino alla sua morte e scrisse la sua biografia. Lepelletier ricordò che Paul
Verlaine (1844-1896) era infatuato di un giovane ragazzo, Arthur
Rimbaud, e lo impose a tutti i suoi amici. Nel 1871, il giorno dopo che Verlaine
e Rimbaud avevano mostrato la loro relazione nella hall dell’Odéon Theatre,
Lepelletier scrisse nella sua rubrica di gossip che «Paul Verlaine era a
braccetto con un’affascinante giovane donna, Mademoiselle Rimbaut». A cena
pochi giorni dopo Rimbaut minacciò Lepelletier con un coltello da bistecca.
Lepelletier ha scritto che aveva spinto il ragazzo nella sua sedia, dicendo che
nella recente guerra non aveva avuto paura dei prussiani, e ora non sarebbe
stato infastidito da un piccolo piantagrane come Rimbaud. Pensava che la
dipendenza di Verlaine
per l'assenzio “… minaccia la sua resistenza morale e cerebrale, e alla fine
lo porterà alla sua caduta sociale e persino intellettuale”. Aiutò Verlaine
nei suoi ultimi giorni di vita e si prese cura della sua famiglia.
Le Pelletier ha avuto una visione molto radicale, ma
cominciò ad essere un moderato quando iniziò a scrivere per l'Echo de Paris.
Per molti anni fu un attivo propagandista della Massoneria e deteneva un alto
rango in quel movimento. Nel gennaio 1882 fondò una loggia massonica, Les
Droits de l'homme (I Diritti dell’uomo). Questa divenne rapidamente una delle
logge più brillanti e attive nel Grande Oriente di Francia. Nel 1888 fu
nominato Cavaliere della Legion d'Onore. Durante un incontro al Cirque
d'Hivernel[1] 1889 pose le basi per la grande Unione
repubblicana, movimento che sconfisse il Boulangismo[2].
Nelle elezioni legislative del 4 ottobre 1889 i
blanquisti[3] e i boulangisti cooperarono, dividendo i
quartieri elettorali di Parigi tra le due parti. Lepelletier era candidato
repubblicano alla Senna per il 2° collegio elettorale del 17°
arrondissement di Parigi, ma fu sconfitto al primo turno dal blanquista
Ernest Roche, che vinse con 8.953 voti contro i 7.758 di Lepelletier. Fu
nuovamente candidato anti-rivoluzionario nel 1893 nel 2° collegio elettorale
del 17°
arrondissement di Parigi. Fu di nuovo sconfitto da Ernest Roche. Fu
nominato giudice di pace per il cantone di Marly nel 1889, ma fu destituito nel
1899.
Nel 1898 Lepelletier abbandonò completamente la
maggioranza repubblicana per unirsi ai nazionalisti. Nel 1899 fu Presidente del
Congresso Internazionale della Stampa a Roma. Si dimise dalla Massoneria,
lasciò i suoi amici politici e corse con successo nelle elezioni comunali del
1900 a Parigi per il distretto di Batignolles come candidato antisemita. Come
redattore all'Echo de Paris si oppose fermamente alla revisione del
processo Dreyfus[4]. Nel consiglio comunale di Parigi e nel
Consiglio generale della Senna ha votato con la maggioranza nazionalista. L'11
maggio 1902 corse alle elezioni come repubblicano nazionalista nel 2° collegio
elettorale del 17°
arrondissement di Parigi, e fu eletto nel secondo turno. Fu decisamente
sconfitto nelle elezioni generali del 1906. Lasciò l'incarico il 31 maggio
1906.
[1] Dal
1852 il Cirque d'hiver, sito al 110 rue Amelot all'incrocio con rue des Filles
Calvaires e rue Amelot a Parigi 11° arrondissement, è stata una delle
principali sale per spettacoli quali circo equestre, dressage, concerti
musicali ed altri eventi.
[2] Movimento politico francese, a
carattere nazionalista, che, nella Terza Repubblica, ebbe a capo il generale
G.-E. Boulanger (1837-1891), da cui prese il nome.
[3] Il blanquismo fu un movimento dottrinale e
attivista a favore, in primo luogo, della Repubblica e, una volta raggiunta,
del comunismo in Francia, che era in vigore durante il diciannovesimo
secolo, penetrò fino in fondo in modo dominante ed eccitante tra intellettuali
e studenti, e fu anche caratterizzato da una forte disciplina rivoluzionaria
combattiva. Deve il suo nome allo
scrittore, politico e leader di questa fazione, il francese Louis Auguste
Blanqui.
[4] Alfred Dreyfus (Mulhouse, 9 ottobre
1859 – Parigi, 12 luglio 1935) è stato un militare francese. Nel 1871 la Francia
era reduce dalla sconfitta
subita nella guerra
Franco-Prussiana, ed i rapporti interni erano ancora tesi. Nonostante il
processo si basasse su documenti palesemente falsi, Dreyfus fu condannato quale
estensore di una lettera indirizzata ad un ufficiale tedesco in cui venivano
rivelate importanti informazioni militari francesi. Nonostante l'esplodere del
caso, Dreyfus non fu interamente riabilitato prima del luglio 1906, grazie a un
verdetto della Corte di Cassazione.
[5] Nel
dipartimento dei Vosgi nella regione del Grand Est.
[6] Nel
dipartimento dell'Hauts-de-Seine nella regione dell'Île-de-France.