CAMILLE
BARRÈRE
Camille Barrère è nato il 23 novembre 1851 a La
Charité-sur-Loire[1]. Studiò legge e divenne
tenente nelle truppe federate. In seguito fece una brillante carriera
diplomatica.
Figlio di un insegnante repubblicano, proscritto dopo
il colpo
di stato del 2 dicembre 1851, crebbe in Inghilterra, divenne un perfetto
inglese e incontrò Martin Nadaud, ex e futuro deputato repubblicano all'estrema sinistra.
Ritornò in Francia, dopo le sconfitte
dell'esercito imperiale, e arrivò a Guéret[2]
nell'ottobre del 1870; fu segretario privato del prefetto durante il suo
mandato, fino al 15 marzo 1871, poi venne a Parigi e offrì i suoi servigi alla Comune; fu
nominato tenente e assegnato al deposito centrale di artiglieria di
Saint-Thomas-d'Aquin fino al 21
maggio. Durante la Comune, ha
collaborato con L'Affranchi
(2-25
aprile) di Paschal
Grousset e La Sociale
(31
marzo-17
maggio).
Tornò in Inghilterra e
collaborò al Qui Vive! di Vermersch
(3 ottobre-11 dicembre 1871). Nel 1874
era insegnante di college a Londra. Oltre alle sue lezioni, faceva il
giornalista. Il 20°
consiglio di guerra, al quale fu ritratto come un giovane patriota educato
anziché esaltato, lo condannò in contumacia, il 18 febbraio 1873, alla
deportazione in un recinto fortificato; L'8 novembre 1878, tuttavia, gli fu
concesso di rimanere alcuni mesi a Parigi, e la sua condanna gli fu consegnata
il 20 marzo 1879.
Nominato segretario
dell'ambasciata nel 1879, nel febbraio 1880, fu delegato dalla Francia alla
Commissione del Danubio. In seguito intraprese una brillante carriera
diplomatica: è stato console generale al Cairo (1883/1885), poi ministro
plenipotenziario a Stoccolma (1885/1888), prima di essere nominato a Monaco.
Fu ambasciatore della Francia
a Roma, dove rimase dal 1897 al 1924. Favorì la firma di un trattato di
commercio tra la Francia e l'Italia sviluppò un accordo amichevole per la
disputa coloniale in Libia e poi agì per mantenere l'Italia neutrale nel
settembre del 1914, fino a condurla all'alleanza con l'Intesa franco-britannica
nel 1915. Continuò a fare il giornalista, collaborando al Temps e alla République
française. Nel 1926, venne eletto membro
dell'Académie des sciences morales et politiques.
Quando morì, il 7 ottobre 1940,
era il penultimo Comunardo
ad essere ancora vivo.
[1] Nel
dipartimento della Nièvre nella regione della Borgogna-Franca Contea.
[2] Capoluogo
del dipartimento della Creuse, nella regione della Nuova Aquitania.