venerdì 19 luglio 2019

02-14-GRO34 - Paschal GROUSSET

PASCHAL GROUSSET


Jean-François Paschal Grousset, nato a Corte[1], il 7 aprile 1844, è stato un giornalista, scrittore e politico francese. Fece parte del Consiglio della Comune di Parigi.
Frequentò a Parigi il liceo Charlemagne e poi la facoltà di medicina per quattro anni, senza concludere gli studi, per dedicarsi al giornalismo. Collaborò ai giornali bonapartisti L'Étendard e Le Figaro firmando i suoi articoli con lo pseudonimo di Philippe Daryl, poi, convinto repubblicano, scrisse su La Marseillaise di Henri Rochefort e fondò La Revanche (La Rivincita).
Ritenutosi diffamato in un articolo firmato da Pierre-Napoleone Bonaparte, cugino di Napoleone III, Grousset inviò, il 9 gennaio 1870, i suoi dipendenti Victor Noir e Ulric de Fonvielle[2] per organizzare una sfida riparatrice con le armi. L'incontro tra gli ambasciatori e Pierre Bonaparte finì male; Noir venne ucciso. Bonaparte fu condannato dalla Corte Suprema ad un semplice risarcimento dei danni. I giornalisti de La Marseillaise Henri Rochefort, Wilfrid de Fonvielle, Olivier Pain e Grousset, furono condannati a due mesi di reclusione per aver insultato l'Imperatore durante il processo e imprigionati nel carcere di Sainte-Pelagie.
Nonostante le sue opinioni, Grousset si arruolò volontario durante la guerra del 1870 contro i prussiani.
Il 26 marzo 1871 fu eletto al Consiglio della Comune dal 18° arrondissement di Parigi e fu designato come delegato per la Commissione esterne; in questo ruolo ebbe poco successo, Henri Rochefort di lui disse: "É stato più di esterno che di commissione". Il suo impegno politico e il suo lavoro nel giornalismo lo portò ad affrontare i problemi legati all'istruzione. Fu membro del Comitato esecutivo e votò per la creazione del Comitato di Salute pubblica.
Alla caduta della Comune, fu arrestato e condannato alla deportazione a vita in Nuova Caledonia, dove arrivò nel 1872 e dalla quale evase, nel marzo 1874, con Henri Rochefort, Olivier Pain, Achille Ballière e François Jourde, recandosi in Australia per poi rifugiarsi in Inghilterra, a Londra, dove cercò di vivere scrivendo.
Quindi contattò l'editore Pierre-Jules Hetzel, che aveva già incontrato nel 1869, grazie al cugino Adrien Hébrard, direttore del giornale "Le Temps". Nella capitale inglese Grousset propose ad Hetzel, nel 1875, un manoscritto intitolato «L’héritage de Langevol (L'eredità di Langevol)».
Ad Hetzel questo testo non piacque, ma comprò comunque il manoscritto per farlo riscrivere da un altro scrittore. Così «L'eredità di Langevol» diventò, con la penna di Jules Verne, «I 500 milioni di Begum» e venne pubblicato nel 1879.
Nella loro corrispondenza, Hetzel e Jules Verne ne parlano con parole coperte dal "nome in codice" del "romanzo di Abbé", padre Gaston de Manas, curato a Notre-Dame-de-Lorette e anche da Tarn-et-Garonne, in qualità di intermediario tra l'esiliato e l'editore.
Un secondo manoscritto subirà lo stesso destino. «Le diamant bleu», iniziato nel 1880, diventò «L’étoile du sud (La stella del sud)» pubblicato nel 1884. Il terzo romanzo d'avventura riscritto da Jules Verne ha uno status diverso. Ne risulta la doppia firma di Jules Verne e André Laurie (pseudonimo di Paschal Grousset). Questo romanzo venne pubblicato al di fuori del ciclo di «Voyages extraordinaires (Viaggi straordinari)». Il manoscritto originale è stato poco ritoccato ed Hetzel finalmente riconobbe la qualità della penna di Grousset. Paschal Grousset pubblicò numerosi romanzi di avventura, di immaginazione scientifica e una serie intitolata «La vie de collège dans tous les temps et tous les pays (La vita del college in tutti i tempi e in tutti i paesi)». Paschal Grousset è stato anche l'autore della prima traduzione francese del famoso romanzo di Stevenson, «L'isola del tesoro».
Sotto lo pseudonimo di Philippe Daryl, pubblicò, con lo stesso editore, una serie intitolata «La vie partout».
Nel 1876, Paschal Grousset pubblicò con Jourde la sua esperienza di deportato ne Les Condamnés politiques en Nouvelle-Calédonie. Récit de deux évadés e rientrò in Francia con l'amnistia del 1880.
Nel 1893, fu eletto deputato socialista indipendente del 12° arrondissement di Parigi nelle liste radical-socialiste all'Assemblea Nazionale, e venne rieletto nel 1898, nel 1902 e nel 1906. Morì durante quest'ultimo mandato parlamentare, il 9 aprile 1909.
Votò la legge della separazione tra la Chiesa e lo Stato nel 1905. Fu autore di varie misure favorevoli al miglioramento della vita dei più poveri. A lui si deve l’elettrificazione di diversi musei e biblioteche parigine e della loro tarda chiusura; sperava in questo modo di portare le masse popolari alla cultura.



[1] Nel dipartimento dell'Alta Corsica nella regione della Corsica.
[2] Ulric de Fonvielle, nato l’11 febbraio 1833 a Parigi, dove morì il 1 luglio 1911, giornalista politico e scrittore francese. Prese parte come volontario alla spedizione dei Mille nel 1860, poi, come reporter, alla guerra civile americana. Redattore capo della Ligne Directe a Dieppe, nel 1868, collaborando attivamente come giornalista nella campagna contro l'Impero da parte della Marsigliese, il 10 gennaio 1870 era con Victor Noir, uno dei testimoni di duello inviati dal loro collega Paschal Grousset al principe Pierre Bonaparte. Al processo, accusò il principe di tentato omicidio dopo l'assassinio di Victor Noir, che gli è valso dieci giorni di carcere per aver insultato la Corte. Fu ostile alla Comune di Parigi.