DOMENICA 2 APRILE 1871
(12 GERMINALE
ANNO 79)
L'assemblea municipale prende ufficialmente il nome
di Commune de Paris.
Si decide che i mandati degli eletti alla Comune che
sono stati eletti deputati all'Assemblea Nazionale sono incompatibili. Nonostante
le prime dimissioni di sindaci moderati e deputati, tra cui Tirard, gli altri,
favorevoli all'insurrezione come Delescluze
o Cournet
si dimettono dall'Assemblea nazionale. Gli eletti si dividono in commissioni
sotto la presidenza di Gustave
Lefrançais
La prima decisione presa dalla
Comune è quella di alleviare i parigini più poveri, messi alla prova da 5 mesi
di assedio. Viene proclamato una condono generale delle ricevute di affitto per
l'intera durata dell'assedio e fino al luglio 1871. La Comune, attenta al
destino dei più poveri, sospende anche la vendita di oggetti ceduti al Mont de
Piété, una vera e propria istituzione di usura legale dove le famiglie più
povere vengono a scambiare oggetti - spesso di prima necessità (vestiti,
mobili, coperte) - per piccole somme.
Separazione tra chiesa e stato |
La seconda è quella di
garantire la durata delle libertà, difendendo la città dall'aggressione di Versailles.
I funzionari eletti decidono di rafforzare il ruolo e la forza della Guardia
Nazionale. La coscrizione viene abolita, la Guardia
Nazionale diventa l'unica forza militare autorizzata a mantenersi a Parigi
e tutti i cittadini validi sono chiamati ad aderire. Il Comitato
centrale annuncia che riorganizzerà la Guardia
Nazionale, sotto il controllo dell'assemblea comunale.
La terza decisione è la più
importante, forse la più popolare, data la normale intrusione del clero in
tutti i campi della vita sociale: da oggi in poi, Chiesa e Stato sono separati!
Il Concordato in vigore da Napoleone I, che ha reso
il cattolicesimo la religione della "maggioranza del popolo
francese", è ora abrogato. Lo stato non dovrà più pagare gli stipendi dei
religiosi. La Comune annuncia così l'abolizione del bilancio delle sette e la
secolarizzazione della proprietà delle congregazioni religiose. Come simbolo, la
chiesa di Sainte Geneviève tornerà ad essere il santuario dei grandi uomini
della Patria, il Panthéon che Luigi XVIII aveva
soppresso durante la Restaurazione e che l'Impero non aveva
osato restaurare.
È una rivoluzione che riguarda
anche la scuola, finora sostenuta dalla Chiesa. Ciò rallegra molti insegnanti,
banditi dall'insegnare sotto il Secondo
Impero perché si sono rifiutati di prestare giuramento all'imperatore.
Edouard
Vaillant ha promesso un'educazione gratuita, obbligatoria e laica, e ha
annunciato il divieto d’insegnamento confessionale e simboli religiosi nelle aule. Finalmente i
nostri figli avranno accesso alla conoscenza e alla scienza, è la fine di un
insegnamento oscurantista al servizio della Chiesa e del potere!
La Comune promulga uno dei suoi primi decreti. Questo
il decreto:
LA COMUNE DI PARIGI
Considerato che il primo dei
principi della Repubblica francese è la libertà;
Considerato che la libertà di
coscienza è la prima delle libertà;
Considerato che il bilancio del
culto contrasta con questo principio dal momento che tassa i cittadini in
materia di fede;
Considerato che il clero si è
reso complice dei crimini della monarchia contro la libertà,
DECRETA:
Art- 1 - la Chiesa è separata .dallo
Stato;
Art. 2 - il bilancio del culto
è soppresso;
Art. 3 - i beni di "mano
morta", consistenti in mobili ed immobili di proprietà delle congregazioni
religiose, sono dichiarati proprietà nazionale;
Art. 4 - sarà aperta
immediatamente un'indagine su questi beni, per constatarne la consistenza, e
metterli a disposizione della nazione.
LA COMUNE DI PARIGI
Parigi 3 aprile 1871
Le truppe di Versailles
sono all'offensiva. Per alcuni giorni le truppe del generale
Galliffet si erano scambiate colpi con le guardie nazionali, che detenevano
la posizione minacciando Versailles.
Mettendo in pratica la sua dichiarazione del
1°
aprile, Thiers,
approfittano di questa domenica delle palme, ha ordinato un'offensiva su Courbevoie,
occupata dalla Guardia
Nazionale.
Oggi, per la prima volta dall'assedio
prussiano, Parigi è stata bombardata dall'artiglieria di Versailles.
I loro cannoni mietono le prime vittime civili: alcune ragazze, giovani
studentesse di un collegio di Neuilly, vicino agli avamposti federati, che
uscivano da messa. Lo stupore per questo attacco proditorio si coglie nelle
parole di Lissagaray:
“Quando tuona il cannone, Parigi si
ferma. Nessuno credeva a un attacco, data l'atmosfera fiduciosa che regnava dal
18
marzo. Quando si diffondono le prime notizie, quando sfrecciano le prime
ambulanze, una stessa reazione esplode nei quartieri: si rifanno le barricate. Si trascinano i cannoni sui bastioni di Mailot
e di Ternes”.
Gli agenti della Guardia
Nazionale, che stamattina hanno tentato un'uscita, sono stati costretti
a ritirarsi a Neuilly. L'esercito della reazione fucila senza processi i Federati
catturati!
Nel pomeriggio, si è appreso che l'esercito aveva
preso Courbevoie ai Federati. Le guardie nazionali, che sono solo 600, temono
di essere tagliate fuori da Parigi e di ricadere sotto il fuoco
dell'artiglieria di Versailles.
Lasciano dodici morti e alcuni feriti nelle mani dei soldati di Gallifet.
I soldati versagliesi ne prendono cinque e li fucilano immediatamente, ai piedi
del monte Valerian.
Alla notizia dell'aggressione, Parigi si copre di
barricate. I cannoni vengono trascinati lungo le roccaforti, mentre i feriti
che iniziano a tornare indietro raccontano la violenza delle esecuzioni
sommarie. La Commissione
Esecutiva della Comune, riunita in emergenza, ha deciso di partire per il
giorno successivo nonostante la resistenza di Gustave
Lefrançais. Sono i soldati che siedono in commissione, che sono a favore di
una rapida risposta, che sono riusciti ad ottenere la spedizione.
Al tuonare dei cannoni versagliesi, le donne, che
stanno sopportando tutte le sofferenze dell'assedio, sono le prime a scendere
per le strade. Centinaia di donne hanno marciato oggi tra place de la Concorde
e il ponte di Grenelle, incitando: “A Versailles!”
Manifestazione delle donne parigine |