giovedì 27 giugno 2019

02-14-BEN51 - Victor BÉNOT

VICTOR BÉNOT


Victor Bénot è Nato il 26 febbraio 1839 a Parigi (11° arrondissement, ex ), era sposato, padre di tre figli e faceva il macellaio. Divenne sotto la Comune colonnello al «regimento Bergeret».
Si era arruolato volontariamente nel 10° reggimento di linea, il 1° marzo 1850. In Africa, la sua concezione di vita militare ha lasciato tracce nel suo dossier e, forse, ha contribuito a influenzare i sui giudici al consiglio di guerra: subì in effetti tre condanne: dal 2° consiglio di guerra (9ª divisione militare), il 10 gennaio 1851, a due anni di reclusione per la vendita di effetti militari; a tre anni di carcere per frode (Costantine, Algeria nordorientale, 30 ottobre 1852) e infine a due anni dal secondo consiglio di guerra, il 18 marzo 1854, per «dissipazione degli effetti militari» (Algeri). Trascorse anni nei battaglioni dell'Africa fino al suo congedo, avuto quando era nel 10° battaglione di linea, il 20 settembre 1861. Ritornò a Parigi e visse con la sua famiglia in rue de Flandre 149, nell’11° arrondissement.
Durante l'assedio di Parigi, divenne ufficiale. Poi, dal 5 al 13 marzo 1871, lavorava come macellaio a 10 Franchi al giorno, e il suo capo gli mostrò abbastanza fiducia da lasciargli la casa mentre lui stesso andava a rifornirsi in Normandia. Il 18 marzo, trovò Benot luogotenente nella 2a Compagnia del 230° battaglione, e il 31 fu eletto al comando del suo battaglione. Il 5 maggio fu nominato capo del 1° reggimento di Bergeret, che contava cinque battaglioni. Questo reggimento, che i versaigliesi battezzarono «gli incendiari», stanziava alternativamente in place Vendome, alla porta di Passy, alla caserma della Pépinière e nel Louvre con il suo colonnello diventato governatore del 3 maggio al 24; poi si ritirò con 1.500 uomini in piazza Voltaire, dissero i suoi accusatori, che lo accusarono dell'organizzazione della resistenza al municipio dell'11° arrondissement (24 maggio); raggiunse poi il 19°, il 20°, e fu arrestato il 28, alla barricata di rue Rébeval, 19° arrondissement.
Le rimostranze contro di lui erano di due tipi: aveva dato fuoco alle Tuileries e alla biblioteca del Louvre? Aveva partecipato al massacro di rue Haxo (20° arrondissement)? Il primo capo d’accusa non fu adeguatamente provato: alcune testimonianze erano contraddittorie, altre erano senza certezza: per un testimone disse che era violento e picchiava sua moglie, un altro si ritirò, altri riferirono con dei «si dice», non conoscevano nemmeno l'accusato o usavano formule discutibili; ha «dovuto» fare questo o «lo avrebbe» fatto. Al Louvre, «avrebbe» quindi forzato con la violenza i dipendenti a mantenere la loro posizione, e successivamente a costruire una barricata. Il 19 e 20 maggio, avrebbe cercato i passaggi sotterranei che collegano il palazzo all'Hôtel de Ville. Secondo un testimone oculare, aveva partecipato all'incontro presieduto da Bergeret, dove era previsto l'incendio delle Tuileries; in generale, presentato come il suo alter ego, l'accusato avrebbe detto: «Me ne incarico io»; allo stesso modo avrebbe dato fuoco alla biblioteca del Louvre.
Giurò di essere andato sulla barricata di rue Rebeval la mattina del 26 maggio, e poi raggiunto la barriera di Montreuil; tanto che sarebbe arrivato solo intorno alle 7 del pomeriggio sul luogo della tragedia degli ostaggi, mentre il fatto era compiuto. Cosa credere? Il legale di Benot sostenne che il principale testimone contro di lui era il nipote di Clement-Thomas, anch'egli un sostenitore della Comune; nonostante la sua insistenza, il 6° consiglio di guerra, che giudicava l’esecuzione degli ostaggi, condannò a morte Victor Bénot, il 21 marzo 1872; la pena è stata commutata in data 30 luglio 1872 al carcere a vita, ma è stato condannato a morte una seconda volta dal 3° consiglio di guerra il 19 settembre 1872 e la sentenza confermata in revisione il 25 novembre. È stato fucilato a Satory il 22 Gennaio 1873.