VICTOR
BÉNOT
Victor Bénot è Nato il 26 febbraio 1839 a Parigi (11°
arrondissement, ex 8°),
era sposato, padre di tre figli e faceva il macellaio. Divenne sotto la Comune
colonnello al «regimento Bergeret».
Si era arruolato volontariamente nel 10° reggimento
di linea, il 1° marzo 1850. In Africa, la sua concezione di vita militare ha
lasciato tracce nel suo dossier e, forse, ha contribuito a influenzare i sui
giudici al consiglio di guerra: subì in effetti tre condanne: dal 2° consiglio
di guerra (9ª divisione militare), il 10 gennaio 1851, a due anni di reclusione
per la vendita di effetti militari; a tre anni di carcere per frode
(Costantine, Algeria nordorientale, 30
ottobre 1852) e infine a due anni dal secondo consiglio di guerra, il 18 marzo
1854, per «dissipazione degli effetti militari» (Algeri). Trascorse anni nei
battaglioni dell'Africa fino al suo congedo, avuto quando era nel 10°
battaglione di linea, il 20 settembre 1861. Ritornò a Parigi e visse con la sua
famiglia in rue de Flandre 149, nell’11°
arrondissement.
Durante l'assedio
di Parigi, divenne ufficiale. Poi, dal 5 al 13 marzo 1871, lavorava come
macellaio a 10 Franchi al giorno, e il suo capo gli mostrò abbastanza fiducia
da lasciargli la casa mentre lui stesso andava a rifornirsi in Normandia. Il 18
marzo, trovò Benot luogotenente nella 2a Compagnia del 230°
battaglione, e il 31
fu eletto al comando del suo battaglione. Il 5
maggio fu nominato capo del 1° reggimento di Bergeret, che contava cinque
battaglioni. Questo reggimento, che i versaigliesi battezzarono «gli incendiari»,
stanziava alternativamente in place Vendome, alla porta di Passy, alla caserma
della Pépinière e nel Louvre con il suo colonnello diventato governatore del 3
maggio al 24;
poi si ritirò con 1.500 uomini in piazza Voltaire, dissero i suoi accusatori,
che lo accusarono dell'organizzazione della resistenza al municipio dell'11°
arrondissement (24
maggio); raggiunse poi il 19°,
il 20°,
e fu arrestato il 28,
alla barricata di rue Rébeval, 19°
arrondissement.
Le rimostranze contro di lui erano di due tipi: aveva
dato fuoco alle Tuileries
e alla biblioteca del Louvre? Aveva partecipato al massacro di rue Haxo (20°
arrondissement)? Il primo capo d’accusa non fu adeguatamente provato:
alcune testimonianze erano contraddittorie, altre erano senza certezza: per un
testimone disse che era violento e picchiava sua moglie, un altro si ritirò,
altri riferirono con dei «si dice», non conoscevano nemmeno l'accusato o
usavano formule discutibili; ha «dovuto» fare questo o «lo avrebbe» fatto. Al
Louvre, «avrebbe» quindi forzato con la violenza i dipendenti a mantenere la
loro posizione, e successivamente a costruire una barricata. Il 19
e 20
maggio, avrebbe cercato i passaggi sotterranei che collegano il palazzo
all'Hôtel
de Ville. Secondo un testimone oculare, aveva partecipato all'incontro
presieduto da Bergeret,
dove era previsto l'incendio
delle Tuileries; in generale, presentato come il suo alter ego, l'accusato
avrebbe detto: «Me ne incarico io»; allo stesso modo avrebbe dato fuoco alla
biblioteca del Louvre.
Giurò di essere andato sulla barricata di rue Rebeval
la mattina del 26
maggio, e poi raggiunto la barriera di Montreuil; tanto che sarebbe
arrivato solo intorno alle 7 del pomeriggio sul luogo della tragedia degli
ostaggi, mentre il fatto era compiuto. Cosa credere? Il legale di Benot
sostenne che il principale testimone contro di lui era il nipote di Clement-Thomas,
anch'egli un sostenitore della Comune;
nonostante la sua insistenza, il 6°
consiglio di guerra, che giudicava l’esecuzione degli ostaggi, condannò a
morte Victor Bénot, il 21 marzo 1872; la pena è stata commutata in data 30
luglio 1872 al carcere a vita, ma è stato condannato a morte una seconda volta
dal 3° consiglio di guerra il 19 settembre 1872 e la sentenza confermata in
revisione il 25 novembre. È stato fucilato a Satory
il 22 Gennaio 1873.