venerdì 26 luglio 2019

02-14-LAN28 – Léon LANDRIN

LÉON LANDRIN


Nato a Parigi nell’11° arrondissement il 21 agosto 1837, è stato un tornitore su bronzo e membro della 1ª Internazionale.
Léon Landrin, fratello d’Emile, ha lavorato alla maison Boy in rue de Turenne 116 a Parigi (4° arrondissement), e abitò prima in boulevard Voltaire 118 e infine in rue de la Roquette 90.
Nel 1867, Léon Landrin fece parte della delegazione tornitori di bronzo parigini all’Esposizione universale tenutasi a Parigi. È diventato membro della Commissione dei lavoratori fondata In quell'occasione. Léon è stato anche delegato dei lavoratori bronzisti di Parigi al 4° Congresso dell’Internazionale, tenutosi a Basilea nel settembre del 1869. Ha fatto parte della Commissione sull’istruzione completa e si astenne sulle questioni di proprietà collettiva ed eredità.
Dopo l'assassinio di Victor Noir, 10 Gennaio 1870, e l'arresto di Rochefort, 7 febbraio, Léon Landrin è stato tra coloro che hanno convinto i lavoratori a mantenere la calma per non pregiudicare l'esito della lotta con un’azione troppo affrettata.
Léon è stato citato, il 9 agosto 1870, ad apparire davanti alla 6ª Sezione al tribunale correzionale di Parigi per essere posto in custodia cautelare per aver fatto parte, da più di tre anni a Parigi, di un'associazione con di più di venti aderenti (Gazzetta dei Tribunali, 10 Agosto 1870). Il caso è stato rinviato poichè Léon Landrin, che faceva parte della Guardia Nazionale mobile, aveva lasciato Parigi e quindi non poteva presentarsi.
Nel settembre 1870 Léon è stato segretario della società dei lavoratori del bronzo con sede a La Corderie (3° arrondissement), per le riunioni, e in rue de l’Oseille 11 (3° arrondissement), per l'amministrazione, società che aderiva all’Internazionale.
Durante l’assedio di Parigi, fu sergente maggiore e ufficiale pagatore del 66° battaglione della Guardia Nazionale.
Sotto la Comune, capitano dello stato maggiore dell’11ª legione federale, fu distaccato con Pindy all'Hotel de Ville. Riuscì a fuggire dopo la Settimana sanguinante ed il terzo consiglio di guerra lo condannò in contumacia, il 17 marzo 1873, alla deportazione in un carcere fortificato. Non era mai stato condannato in precedenza. 
Rifugiato a Londra, fece parte della commissione di sostentamento permanente a beneficio dei deportati della Nuova Caledonia. Fu amnistiato il 29 maggio 1879.