venerdì 26 luglio 2019

02-14-LAN27 – Émile LANDRIN

ÉMILE LANDRIN


Émile Landrin è nato a Parigi il 3 luglio 1841; era un operaio incisore su bronzo; membro dell'Internazionale; blanquista, socialista militante, e consigliere municipale di Parigi.
Emile Landrin, "operaio intelligente e operoso", secondo un rapporto della polizia, apparteneva a quella schiera di operai specializzati che si mise in evidenza per la lotta proletaria alla fine del Secondo Impero. Dal 1863, fece parte dei gruppi che sostenevano le candidature di Blanc e Tolain. Fu uno degli organizzatori della «sociétés de résistance (società di resistenza)», embrione delle organizzazioni sindacali, la cui azione portò all'abrogazione delle leggi sul crimine di coalizione[1]. Nel corso di questi primi anni di lotta, Landrin completò, grazie alla sua volontà, la sua formazione di base che aveva acquisito all’École mutuelle (una scuola mutuale), ai corsi che davano Jules Andrieu, e Pierre Denis. Nel 1867 partecipò attivamente allo sciopero dell'industria del bronzo. Nello stesso anno, sotto l'influenza di Zéphirin Rémy Camélinat, aderì all'Internazionale, di cui divenne presto uno dei più importanti militanti.
Dopo le dimissioni il 19 febbraio 1868, a causa dell’incriminazione cui furono oggetto i quindici membri che componevano il comitato dirigente della sezione di Parigi dell'Internazionale, un nuovo comitato venne eletto l'8 marzo che comprendeva Antoine Bourdon[2], Pierre Charbonneau, Amédée Combault, Léopold Granjon[3], Jean-Baptiste Humbert[4], Gabriel Mollin[5] e tre segretari corrispondenti: Émile Landrin, Benoît Malon ed Eugène Varlin. Per l'appartenenza all’Internazionale, società non autorizzata che raggruppava più di venti persone, tutti e nove sono stati condannati, il 22 maggio, a tre mesi di carcere e ad una multa di 100 Franchi. Questa condanna venne confermata in appello il 24 giugno.
Detenuto nel carcere di Sainte-Pelagie, Emile Landrin firmò, il 17 settembre 1868, la dichiarazione che i suoi compagni di prigionia e lui stesso, unendosi a Gustave Paul Cluseret, avevano elaborato un comunicato per protestare contro la risoluzione adottata dal 3° Congresso dell'Internazionale (Bruxelles, 6-13 settembre 1868) sostenendo che la Lega della pace e della libertà non aveva più motivo di esistere. I detenuti avevano ritenuto che "il diritto di credersi come l'unica espressione delle aspirazioni di un'epoca non può appartenere a nessuna associazione isolata" (Bourdon e Charbonneau non hanno firmato per ragioni sconosciute).
Nel settembre del 1870 apparteneva, come suo fratello Léon, alla commissione dirigente della società degli operai del bronzo aderenti dell'Internazionale.
Durante la Comune, Émile Landrin era impiegato nell'amministrazione postale. Ferito negli ultimi combattimenti, è riuscito a fuggire e sembra che non sia stato perseguito.
Sappiamo molto poco della sua vita a Londra, dove lui e suo fratello si erano rifugiati. Senza dubbio le sue qualifiche professionali hanno reso il suo esilio materialmente sopportabile. Socialmente, ha fatto parte, nel 1877, della commissione che aveva organizzato una raccolta a beneficio dei deportati in Nuova Caledonia. Tornato a Parigi nel 1883, tre anni dopo l'amnistia, "si stabilì nel 20° arrondissement, in avenue de la République numero 257, poi in avenue Gambetta.
Émile Landrin fu un membro dei gruppi blanquisti del Comitato rivoluzionario centrale, di cui divenne segretario nel 1888 e che rappresentò come delegato al Congresso di Bruxelles della Seconda Internazionale. Al Congresso di tutte le organizzazioni socialiste nella sala Japy di Parigi (1899), rappresentò il gruppo l’Avanguardia socialista rivoluzionaria di Saint-Laurent d'Aigouze[6] e la 2° circoscrizione del 19° arrondissement da Parigi. Egli si schierò per l'unità, ma "tra socialisti sinceri e rivoluzionari".
Il Comitato rivoluzionario centrale ha cambiato il suo nome in Partito socialista rivoluzionario, il 1° luglio 1898. Entrò a far parte del Partito socialista francese nel 1901 e, nel 1905, il Partito socialista S.F.I.O..
Sotto le successive etichette socialiste, Landrin conobbe solo il successo, sempre primo alle elezioni comunali di Parigi, nella zona di Père-Lachaise (20° arrondissement)
Al consiglio comunale, così come al consiglio generale della Senna, dove la sua azione è stata grande, si è concentrato sull'assistenza, l'igiene e l'istruzione. Fu segretario del consiglio comunale nel 1895, vice presidente nel 1896. Dopo la vittoria dei partiti di sinistra, nel 1904, è stato eletto Presidente per le sessioni del 1904 e del 1905.
La paralisi delle corde vocali lo ha condannato all'inerzia verso la fine della sua vita. Un mese prima della sua morte, avendo trovato per poco l'uso della parola, intervenne un'ultima volta all'Hotel de Ville.
È morto a Parigi il 6 febbraio 1914.
Émile Landrin è stato un collaboratore regolare del Socialiste, il settimanale ufficiale del partito socialista.




[1] La legge Le Chapelier (in francese: Loi Le Chapelier) fu promulgata dall'Assemblea costituente il 14 giugno 1791 durante la fase iniziale, ancora monarchica, della rivoluzione francese. Essa abolì le organizzazione di mestiere, innanzitutto le corporazioni, ma anche le prime forme di sindacato, così come il compagnonnage (gestito da associazioni come i Compagnons du Tour de France) e il diritto di sciopero, di fatto proclamando il principio della libertà d'impresa. La legge fu scritta e promossa da Isaac René Guy le Chapelier, avvocato al parlamento di Bretagna, poi deputato patriota agli Stati generali del 1789. La legge Le Chapelier fu abrogata in due tempi: nel 1864 la legge Ollivier abolì il reato di coalizione, e nel 1884 la legge Waldeck-Rousseau legalizzò il sindacato.
[2] Antoine Bourdon è nato il 6 novembre 1842 a Fleurieu-sur-Saône (Rodano). Incisore di metallo, viveva a Parigi, in rue Louis-le-Grand numero 7. Apparteneva al sottocomitato aggiunto al primo ufficio internazionale di Pargi installato l'8 gennaio 1865, in rue des Gravilliers numero 44. Fu quindi uno dei primi seguaci dell'Internazionale.
[3] Léopold Granjon è nato a Metz (Mosella) il 27 agosto 1845, morto a Parigi il 2 luglio 1874; operaio costruttore di spazzole; membro dell'Internazionale.
[4] Jean-Baptiste Humbert è nato ad Abreschviller (Meurthe) il 29 aprile 1832. Era operaio tagliatore di cristallo e membro dell'Internazionale.
[5] Gabriel Mollin, nato il 15 settembre 1835 a Bourges – morto 18 ottobre 1912, fu un rivoluzionario francese che successivamente sostenne il comunismo, il positivismo e l'anarchismo. Era un commerciante di metalli e aderente all'Internazionale. Fu membro del Circolo dei proletari positivisti e fu delegato al Congresso di Basilea dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori (ovvero la prima internazionale) tenutasi nel 1869.
[6] Nel dipartimento del Gard nella regione dell'Occitania.