PAUL PIA
Paul Pia è nato il 19 marzo
1831 a Rouen[1];
sotto la Comune
è stato controllore generale delle ferrovie.
Pia era, prima della guerra
franco-prussiana, direttore del traffico nella compagnia ferroviaria di
Orleans. Durante l'assedio,
è stato capitano del 119° battaglione della Guardia
Nazionale e membro del club dei Défenseurs de la République; il 12
febbraio 1871 venne nominato cavaliere della Legion d'onore.
Guardia nazionale del 4°
arrondissement di Parigi durante la Comune (nel
94° battaglione), Pia fu eletto (172 voti su 186 votanti e 207 presenti) membro
della commissione di inchiesta per le pensioni da concedere alle vedove ed ai
figli delle guardie nazionali decedute al servizio della Comune.
Mise le sue conoscenze tecniche al servizio della Comune e,
in qualità di Controllore generale delle ferrovie, si mostrò molto attivo:
soppresse i troppi certificati rilasciati per compiacere ai ferrovieri e li
esentò dal servizio della Guardia
Nazionale (18
aprile); ma implorò gli uffici della guerra di evitare requisizioni delle
merci nelle stazioni, che scoraggiavano il commercio; il 29
aprile, difese alla Gare de Lyon l'uscita di vini e liquidi, merci,
munizioni.
Dal 22
al 24
maggio, in piena Settimana
sanguinante, si nascose vicino alla porta di Champerret; poi si recò in
Svizzera passando dal Belgio; il 3°
Consiglio di guerra lo condannò in contumacia, il 6 dicembre 1872, alla
deportazione nel carcere fortificato.
In Svizzera, dalla primavera
del 1872 al maggio 1873, Pia fu incaricato della liquidazione della società
francese Laurent e Bergeron, che era stata a lungo responsabile
dell'operatività della rete ferroviaria. della Svizzera occidentale. Pia ha
assunto i suoi compagni Lefrançais,
Clemence,
Montels,
Teuliere
(da Londra), Jaclard,
ed altri. Approfittarono della loro presenza a Losanna per risuscitare la
sezione dell’Internazionale
di questa città, che fu presto raggiunta da Pindy
che arrivò a Losanna alla fine di marzo 1872.
Successivamente, Pia lavorò
come rivenditore di quadri a Ginevra e poi gestì a Grône una miniera di antracite.
Dopo l'amnistia,
ritornò in Francia trovando un posto da superiore nelle ferrovie dello Stato.
Morì, pensionato, sull'isola di Oléron[2]
nel 1897.
[2] L’Isola d'Oleron è un'isola della costa atlantica della
Francia di fronte l’arrondissement di Rochefort, nel dipartimento della
Charente Marittima, appartenente alla regione della Nuova Aquitania.