venerdì 6 settembre 2019

03-08-01 - Jean Adrien JOLIVALT

JEAN JOLIVALT

 

 

Jean, François, Adrien Jolivalt è nato il 1º aprile 1834 a Sierck-les-Bains[1], dove suo padre era notaio.

Repubblicano, scapolo; viveva in concubinaggio ed aveva due figli; libero pensatore, si fece notare, verso il 1869, dalla polizia assistendo ai funerali civili in uniforme da aiutante di campo. Era infatti capitano di stato maggiore.

Dopo la proclamazione della Repubblica, fu designato dal nuovo prefetto della Loira, Bertholon, per far parte del Comitato dipartimentale repubblicano destinato a sostituire il consiglio generale sciolto. Fece anche parte del comitato di salute pubblica di Saint-Étienne creato nello stesso momento, e fu l'animatore del Comitato centrale repubblicano dei quattro cantoni di Saint-Étienne, creato all'inizio di ottobre 1870 e posto al centro del movimento di rinnovamento repubblicano delle istituzioni.

Nel settembre 1870 fu delegato della Guardia Nazionale e si sforzò di riorganizzarla. Doveva arruolare tutti i cittadini dai 20 ai 60 anni, idonei a portare le armi, suddivisi in 55 compagnie che eleggevano i loro ufficiali l'11 settembre.

Durante la guerra del 1870-1871 fu capo di squadrone allo stato maggiore di Garibaldi, poi candidato del Comitato Centrale repubblicano alle elezioni all'Assemblea costituente dell'8 febbraio 1871. Ottenne, con Cluseret e Durbize, da 7.941 a 8.699 voti (Thiers: 50.665).

Fu a capo dell'insurrezione comunale del 25 marzo 1871, a Saint-Étienne. Dopo l'occupazione del municipio, fu nominato comandante della piazza. Fu lui che firmò, per ordine del Comitato della Guardia Nazionale, l'appello al popolo che fu affisso sulle mura di Saint-Étienne il 26 marzo 1871, e che annunciò l'insediamento a capo della città di una commissione composta da quattro membri per compagnia della Guardia Nazionale in attesa delle elezioni fissate per il 29.

Fu condannato in contumacia, il 19 ottobre 1871, dalla corte d'assise di Riom[2], alla deportazione. Nell'ottobre 1872, era ancora ricercato. Si rifugiò, per un periodo, in Italia.



[1] Nel dipartimento della Mosella nella regione del Grand Est.

[2] Nel dipartimento del Puy-de-Dôme nella regione dell'Alvernia-Rodano-Alpi.