GUSTAVE CLUSERET
Gustave Paul Cluseret è nato a
Suresnes, nell'arrondissement di Nanterre situato nella banlieue nord-ovest di
Parigi[1],
il 13 giugno 1823.
Figlio di un colonnello della
fanteria del Regio Esercito, Gustave Cluseret entrò nel 1841 all'École spéciale
militaire de Saint-Cyr, diventando ufficiale due anni dopo. Era tenente nel 1848,
quando lasciò il servizio regolare per comandare un battaglione della guardia
mobile che, agli ordini del generale Cavaignac, partecipò alla repressione
della sollevazione
operaia di giugno e ricevette la croce della Legion d'onore per aver, a suo
modo, rimosso undici barricate e sequestrato diverse bandiere agli operai
insorti. Venne reintegrato nell'esercito, ma senza riuscire a mantenere il suo
precedente grado di tenente La sua carriera militare fu interrotta
temporaneamente nel marzo 1850 con la caduta della seconda
Repubblica. Tuttavia, il nuovo regime bonapartista lo rimise in sella,
assegnandolo, nel febbraio 1853, al 58° reggimento di fanteria di linea
mandandolo di stanza prima in Algeria nel febbraio del 1854, e poi in Crimea
nel 1855, dove combatté contro la Russia, e dove, due volte ferito, venne
nominato capitano per il suo buon comportamento negli scontri. Di ritorno in
Francia, ripartì subito di nuovo in Algeria per partecipare alla conquista
della Cabilia. Era ancora in Algeria ed attendeva di essere nominato Ufficiale
della Legion d'Onore, quando apprese di essere stato radiato dall'esercito per
le sue opinioni repubblicane. Questo provocò il suo definitivo allontanamento
dell'esercito regolare.
Si dedicò a diversi lavori nel
campo dell’agricoltura e dopo un viaggio negli Stati Uniti d'America, Cluseret
cercò altre attività più in linea con le sue capacità e il suo temperamento.
Nel 1860 raggiunse l'Italia
per partecipare alla spedizione dei Mille guidata da Garibaldi
nel 1860 nelle Due Sicilie, cogliendo così l'opportunità di riprendere le armi.
Fu ferito a Capua e ottenne il grado di tenente colonnello nello Stato maggiore
di Garibaldi.
Il richiamo dell'avventura e,
probabilmente, l'ambizione lo portarono, nel mese di gennaio 1862, nuovamente
negli Stati Uniti per unirsi a un altro teatro di guerra: la Guerra di
secessione americana. Venne arruolato tra i nordisti con il grado di
colonnello, prima al comando del generale George B. McClellan, poi sotto quello
di John Charles Frémont, e fu promosso in ottobre Generale di Brigata ed
ottenne la cittadinanza statunitense. Si dimise nel marzo del 1863 a seguito di
accuse di malversazioni. Si stabilì allora a New York, collaborando al giornale
The New Nation per preparare la
campagna presidenziale del generale Fremont, radicale repubblicano, in
opposizione alla rielezione del presidente Lincoln. L'abbandono del suo
candidato nel novembre 1864 obbligò Cluseret a cambiare i suoi piani.
Nel 1867, con l’appoggio di
molti immigrati irlandesi di New York, veterani della Guerra Civile, tornò in
Europa sbarcando in Irlanda per sostenere il movimento irredentista. Partecipò
a diverse azioni armate relativamente violente, tra cui l'attacco del Chester
Castle, nel febbraio 1867, a seguito del quale fu condannato a morte in
contumacia dalla giustizia inglese.
Rientrato in Francia, Cluseret
pubblicò di articoli sulla situazione americana nel Courrier Français, e si presentò soprattutto come oppositore del
regime bonapartista. Nel 1868 fu internato al carcere di St.
Pelagie per i suoi articoli pubblicati sul giornale da lui fondato, l'Art, prima di essere bandito dal paese
a causa della sua cittadinanza statunitense. Nel breve soggiorno in carcere,
incontrò Varlin,
che farà di lui un membro riconosciuto della 1ª Internazionale.
Le sue offerte di servizi
durante la guerra
franco-prussiana, che ebbe inizio nel mese di luglio 1870, furono respinte
dal governo. La caduta del regime, il 4
settembre, diede a Cluseret l'opportunità di giocare finalmente il ruolo
politico di primo piano a cui aspirava.
Si stabilì a Parigi, poi a Lione, dove
con Bakunin
partecipò alla fallita insurrezione del 28 settembre, e infine a Marsiglia,
dove fu il capo militare della breve esperienza rivoluzionaria di novembre. Fu
candidato, ma non eletto, alle elezioni dell'Assemblea Nazionale dell'8
febbraio 1871 e, tornato a Parigi, dove il 18
marzo era stata proclamata la Comune; il
30
marzo, probabilmente per la sua esperienza militare, ottenne il comando
della Guardia
Nazionale e il 3
aprile fu nominato delegato alla Guerra. Questa posizione gli offrì
abbastanza fama per essere finalmente eletto al Consiglio
della Comune da parte del 1°
e del 18°
arrondissement nelle elezioni del 16
aprile.
Il ruolo di Cluseret in questo
breve periodo (6
- 30
Aprile) è controverso. Alcune fonti lo additano di incompetenza, altre
dipingono la sua ambizione di disonestà o di slealtà. Il 1º
maggio fu arrestato ed imprigionato nel carcere di
Mazas dopo la perdita del Fort Issy,
per la cattiva condotta delle operazioni militari che lo fecero sospettare di
tradimento in accordo con il governo Thiers,
e fu sostituito da Louis
Rossel. La sua nomina dimostra che egli disponeva un buon sostegno tra i Comunardi,
ma alcuni di loro gli furono ostili, tra cui Charles
Delescluze. Fu chiaro che i risultati, in termini di azioni militari,
furono limitati. C'era probabilmente poco in comune tra la guerra dell’assedio
di Parigi e il conflitto americano da cui derivava il suo prestigio e
l'esperienza. É da far notare comunque che, nonostante la sua posizione di
ufficiale francese, Cluseret non lascerà, come testimoniano le fotografie
scattate al momento, la sua divisa di Generale di Brigata a 16 bottoni
dell’esercito statunitense. I suoi critici più forti riconobbero, tuttavia, che
il suo compito è stato molto difficile, soprattutto a causa della complessa
divisione del potere tra il comitato esecutivo, i gruppi di soldati autonomi e
lo stato-maggiore isolato trascinato tra le varie fazioni politiche. Questa
situazione quasi insolubile portò ad una direzione incoerente.
Il 21
maggio, quasi alla fine della Comune, fu
sentito dai funzionari eletti, che votarono a maggioranza per il suo immediato
rilascio. Nel corso della Settimana
sanguinante, riuscì a fuggire e sfuggire ai rigori della repressione di Versailles,
la cui corte marziale lo condannò a morte in contumacia il 30 agosto 1871, a
differenza del suo collega Rossel
che venne fucilato il 28 novembre.
Cluseret si recò in Gran
Bretagna e poi negli Stati Uniti prima di tornare in Europa. Si stabilì in
Svizzera nel 1872 non lontano dal suo amico il pittore Gustave
Courbet, che gli insegnò l'arte della pittura. Scrisse su vari giornali
britannici prima di stabilirsi a Costantinopoli.
Grazie all'amnistia
del 1880. tornò in Francia
Nel 1887 pubblicò le sue
Memorie, giustificando la sua condotta nei giorni della Comune e
polemizzando con i suoi antichi compagni di lotta. L'anno dopo fu eletto
all'Assemblea Nazionale deputato del Var[2],
sotto l'etichetta di socialista rivoluzionario, e rieletto nelle successive
elezioni del 1889, del 1893 e del 1898, benché si schierasse contro Dreyfus[3]
e collaborasse al giornale razzista La
Libre Parole di Édouard Drumont. Morì a Hyères il 21 agosto 1900. La sua
tomba si trova nel cimitero di Suresnes .
[1] Dipartimento dell'Hauts-de-Seine,
regione dell'Île-de-France.
[2] Dipartimento
francese della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra.
[3] Alfred Dreyfus (Mulhouse, 9 ottobre
1859 – Parigi, 12 luglio 1935) è stato un militare francese. Nel 1871 la
Francia era reduce dalla sconfitta
subita nella guerra
Franco-Prussiana, ed i rapporti interni erano ancora tesi. Nonostante il
processo si basasse su documenti palesemente falsi, Dreyfus fu condannato quale
estensore di una lettera indirizzata ad un ufficiale tedesco in cui venivano
rivelate importanti informazioni militari francesi. Nonostante l'esplodere del
caso, Dreyfus non fu interamente riabilitato prima del luglio 1906, grazie a un
verdetto della Corte di Cassazione.