BARTHÉLEMY AVELINE
Barthélemy, Léopold Aveline è nato il 25 agosto 1841
a Mont-près-Chambord[1],
era un operaio cesellatore. Viveva a
Parigi ed era sposato e padre di due figli.
Ex sottufficiale del 9º
reggimento cacciatori a cavallo, Barthélemy Aveline fu congedato dal servizio
militare nel 1868. Divenne, durante il primo
assedio di Parigi, capitano della Guardia
Nazionale. Il 18
marzo 1871 prese parte con il suo battaglione alla cattura dei generali
Chanzy e Angourian e del loro personale. Il 21
marzo occupò il forte di Ivry[2],
poi il forte di Montrouge; avrebbe dato le dimissioni il 26
marzo, e fu fatto prigioniero all'altopiano di Châtillon il 4
aprile.
Arrestato dai versagliesi, fu
inviato a Quélern[3] dove
subì 8 mesi di prevenzione. Al suo processo, fu presentato come un habitué
delle riunioni pubbliche. L'8º
Consiglio di guerra di Saint-Germain-en-Laye[4]
lo condannò, il 2 dicembre 1871, per porto d'armi proibite a due anni di
carcere, che fece in parte a. Belle-Île-en-Mer,
dove sbarcò il 5 febbraio 1872. Maltrattato con i suoi compagni con l'ultimo
rigore, organizzò con alcuni amici una rivolta contro l'infame regolamento che
si applicava ai forzati di diritto comune che condividevano la loro prigionia.
Solo 33 su 700 risposero alla chiamata di questi disperati, furono messi in
cella con pane secco e acqua per 44 giorni e poi trasferiti ad Embrun[5],
l'8 settembre 1872.
Liberato alla fine del 1873,
lo troviamo all'inizio del 1874 amministratore della società in cui vi condusse
una buona lotta. Fu delegato in diversi congressi del partito. In seguito al
primo congresso operaio del '76, fondò con alcuni amici il giornale Le Prolétaire che mal amministrato quasi
scomparve. Nominato nel 1880 amministratore del journal ouvrier, grazie alla sua attività riprese un nuovo slancio.
Nel 1885, diede per iscritto
una testimonianza al giornalista Victor
Marouck:
«Il 2
aprile ero della sfortunata sortita di Chatillon con Duval
di cui era amico, fu incaricato di formare l'avanguardia dell'esercito
comunardo con i volontari di Montrouge. Tolse all'esercito di Versailles
diverse posizioni, tra cui una ridotta e la fattoria del Petit Bicêtre. Grazie
all'incuria dei galoppini che credevano che la rivoluzione doveva essere fatta
senza tattiche, senza organizzazione e che fuggirono con tutta la velocità
delle gambe dei loro cavalli e dove li ritroviamo alla Comune
mentre quelli che avevano condotto ad una sconfitta certa nonostante il parere
della Comune
dopo un nuovo combattimento il 4 aprile, erano circondati, fucilati, E i
superstiti furono condotti a Versailles,
dove subirono tutti gli oltraggi, tutte le ingiurie dell'orda di predoni e di
banditi che Vinoy
comandava!»
[1] Nel
dipartimento del Loir-et-Cher nella regione del Centro-Valle della Loira.
[2] Nel dipartimento
dell'Hauts-de-Seine nella regione dell'Île-de-France, confinante con il 12°
arrondissement e 13°
arrondissement di Parigi. Nel territorio
d'Ivry vi è il forte di Ivry, uno dei sedici forti distaccati della "cinta
di Thiers" che
proteggevano Parigi nella seconda metà del 19° secolo.
[3] Frazione
di Roscanvel, nel dipartimento del Finistère, nella Francia occidentale.
[4] Nel
dipartimento degli Yvelines, nella regione dell'Île-de-France.
[5] Nel
dipartimento delle Alte Alpi della regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra.