giovedì 27 giugno 2019

02-14-BAL25 - Achille BALLIÈRE

ACHILLE BALLIÈRE


Hotel des Invalides
Achille Ballière, è nato il 17 ottobre 1840 a Sannerville[1] da Jean-François Ballière e Hermine Lucas; era architetto; massone; capitano dello stato maggiore sotto la Comune di Parigi, deportato in Nuova Caledonia, reso famoso dalla sua fuga da Noumea con Rochefort. Ha preso parte al lavoro della cupola dell’Hôtel national des Invalides[2].
Ballière ha studiato alla Scuola delle Belle Arti e rimase per un po' in Normandia, dove nel 1865 era «segretario dei comitati democratici del Calvados» e, nel 1868, divenne massone, maestro dell’Oriente di Caen. Solo nell'aprile 1870 si stabilì a Parigi, in rue Jouge 9; godeva di una certa notorietà, poiché insieme a Crépinet gli fu affidato il lavoro della cupola degli Invalides.
Arruolato durante l'assedio di Parigi al 173° battaglione della Guardia Nazionale, dalla semplice guardia, divenne caporale, poi aiutante e pagatore, funzioni che furono soppresse alla fine di marzo 1871.
Il suo ruolo fu piuttosto modesto sotto la Comune; è stato capitano dello stato maggiore di Rossel e, in considerazione delle sue capacità, fu indubbiamente incaricato di distruggere le inutili barricate di marzo. Aveva chiesto di essere impiegato attivamente per la Comune; il suo dossier al decimo consiglio di guerra includeva una lettera scritta a Cluseret intorno al 15 aprile, in cui diceva: "Voglio servire la repubblica nella crisi che stiamo attraversando, io rinuncio a tutti i gradi e chiedimi semplicemente di essere ammesso come soldato o geniere”. Il 29 aprile, sostenne il tentativo di mediazione massonica, prese parte, in abiti borghesi, alla dimostrazione dei massoni[3]. che piantarono il loro vessillo sui bastioni; rassegnò le dimissioni il 20 maggio. Si nascose una quindicina di giorni a Belleville prima di essere arrestato il 18 giugno e portato davanti al 10° Consiglio di guerra, che il 7 novembre 1871 lo condannò alla semplice deportazione e al degrado civico[4]. Fu incarcerato al campo militare di Satory, al forte di Issy e al forte Boyard[5].
Gli fu rifiutata la grazia. Fu imbarcato sull'Orne nel gennaio 1873 per essere deportato sull'Isola dei Pini, luogo di deportazione semplice, dove arrivò nel maggio 1873.
A Ballière fu consentito di recarsi a Noumea il 19 ottobre 1874 dove trovò un lavoro come contabile da un commerciante di legname. Esercitò anche il suo mestiere di architetto; fece progetti per diverse case, il teatro di Noumea - fatto di legno.
Il 20 marzo 1874 partecipò alla fuga organizzata da Jourde, finanziata principalmente da Rochefort, Si unirono a loro Charles Bastien, Paschal Grousset, Olivier Pain.
Dopo aver raggiunto l'Australia si separò dai suoi compagni preferendo attendere l'esposizione intercoloniale di Sydney dove il suo progetto del teatro per Noumea sarebbe stato presentato. Sembra che Ballière fosse stato aiutato dai fratelli della Massoneria; il verbale del 10° Consiglio di guerra, in ogni caso, notò che il suo "brevetto del massone" gli fu restituito.
Successivamente si recò a Melbourne dove attese di partire per l’Inghilterra giungendovi il 30 luglio.
Dopo andò a Bruxelles, ma fu espulso e raggiunse Rochefort a Ginevra. Lavorò per qualche tempo a Schiltigheim[6]. Con una lettera datata 14 aprile 1879, da Strasburgo indirizzata al Presidente della Repubblica, chiese il permesso di tornare in Francia, in conformità con la promessa fatta da Dufaure, Ministro della Giustizia, a coloro che all'estero hanno tenuto alto l’onorare del loro paese; nella primavera del 1879 venne a Parigi, col permesso dal prefetto di polizia; poi è stato amnistiato e ha ripreso i suoi lavoro di architetto in Francia.
Nelle elezioni parlamentari del settembre 1889, si è presentato come candidato boulangista di fronte al radicale Clemenceau ed un altro radicale, l’avvocato, Louis Martin, a Draguignan nel dipartimento del Varo nella regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra. Louis Martin, che giunse secondo dietro Clemenceau si ritirò, ma Ballière si candidò alle elezioni a Belleville nel 1890, ma non venne eletto. Tornò a Noumea dove diresse il giornale la Bataille, poi si trasferì a Clermont-Ferrand[7] e Parigi. Era sposato, padre di un bambino.
È morto a Parigi il 4 novembre 1905.




[1] Nel dipartimento del Calvados nella regione della Bassa Normandia.
[2] L'Hôtel national des Invalides è un grande complesso di edifici del classicismo barocco francese e ospita oggi al suo interno la tomba di Napoleone.
[3] Nella manifestazione del 29 Aprile 1871, la massoneria di Parigi ha sostenuto la Comune, nella loro marcia i massoni hanno depositato le loro bandiere sulle barricate comunarde.
[4] Nella legge penale francese, il degrado civico era una pena criminale e infame, privando i diritti civili e politici e certi diritti civili.
[5] Fort Boyard è un forte collocato tra l’Isola d'Aix e l'Isola d'Oléron nella costa occidentale della Francia.
[6] Nel dipartimento del Basso Reno nella regione del Grand Est.
[7] Capoluogo del dipartimento del Puy-de-Dôme nella regione dell'Alvernia-Rodano-Alpi.