martedì 5 novembre 2019

04-01-T2 – Eugène THIRIFOCQ

EUGÈNE THIRIFOCQ

 

 

Eugène Thirifocq è nato il 24 dicembre 1814 a Lille[1]. Era maestro di sartoria, massone; e simpatizzante attivo della Comune di Parigi.

Thirifocq andò in bancarotta il 26 maggio 1846 a Valenciennes[2] - nessuna condanna figura tuttavia nei suoi confronti.

Sull'esempio della cooperativa di Lille «l'Humanité», creata nel 1848, fondò a Valenciennes[2] la cooperativa «l'Économique» che consegnava, a prezzi ridotti, delle derrate agli operai.

Dopo il colpo di Stato, nel gennaio 1852, Thirifocq fuggì, e una perquisizione operata a casa sua consegnò alla polizia una lista di eventuali azionisti e una lettera di Degresse[3] che indicava che la cooperativa doveva essere organizzata dagli operai stessi.

Nella notte tra il 24 e il 25 febbraio 1858, Clavelly[4] e Thirifocq furono nuovamente arrestati. Furono rilasciati dopo vari richieste in loro favore: quello di un senatore e quello del sindaco di Valenciennes.

Thirifocq abitava, nel 1871 in rue Saint-Roch, 20, a Parigi. Fu un tempo Venerabile della Loggia «Gerusalemme Scozzese» e oratore della prima sezione della Gran Loggia centrale di Francia del rito scozzese.

Il 26 aprile 1871 fu uno dei primi a proporre una manifestazione massonica a favore della Comune di Parigi e fu uno dei principali animatori della sfilata massonica del 29 aprile. I manifestanti, in numero di diverse migliaia, portatori di decine di stendardi massonici, furono ricevuti all'Hôtel de Ville da membri della Comune, in particolare Félix Pyat e Charles Beslay. La manifestazione, che riuniva, oltre ai massoni, dei compagni e senza dubbio anche dei cittadini non appartenenti né all'uno né all'altro di questi raggruppamenti, si recò all'Arco di Trionfo, poi alle mura, e inviò, presso Thiers, una delegazione composta da Fabreguette, Lavaque e Thirifocq. È stato un fallimento. Il movimento era stato sconfessato il giorno prima da una riunione di Venerabili (8 voti contro 6), il che non impedì ad alcuni massoni di lanciare, il 5 maggio, un appello della «Federazione dei Massoni e Compagni di Parigi» costituita il 2 maggio, appello «ai loro Fratelli di Francia e del mondo intero» che terminava con queste parole: «Viva la Repubblica! Viva le Comuni di Francia federati con quella di Parigi! »

Dopo la sconfitta della Comune, Thirifocq riuscì a fuggire. Arrivò in Belgio il 31 agosto 1871 e sua moglie lo raggiunse il 30 settembre successivo. Vissero a Bruxelles, dove Thirifocq lavorò, guadagnando bene la sua vita, a quanto pare. Nel 1872, fece stampare un opuscolo «a favore dell'amnistia e della revoca dello stato d'assedio di Parigi e delle grandi città di Francia». Fu messa in vendita a Bruxelles in ottobre. Denunciava anche alcuni massoni che avevano comandato «non solo il fuoco sul popolo, ma le esecuzioni sommarie!»

Il 18 giugno 1875, il 3º consiglio di guerra lo condannò, in contumacia, alla deportazione in un recinto fortificato insieme ad altri due massoni, Deschamps M. e E Massé. Thirifocq  fu amnistiato il 17 maggio 1879.



[1] Capoluogo sia del dipartimento del Nord che della regione dell'Alta Francia.

[2] Nel dipartimento del Nord nella regione Alta Francia.

[3] Nato a Lille (nord) intorno al 1801. Mercante di giocattoli a Lille. Socialista Democratico e Cooperatore. Era un membro attivo della società cooperativa L'Humanité, che operò a Lille dal 1848 al 1851. 

[4] Alphonse Clavelly (Valenciennes, 1817 – Valenciennes, 27 novembre 1860) era un correttore di bozze e giornalista, residente a Valenciennes. Con Thirifocq ha partecipato alla fondazione della società cooperativa "Economics" che ha cercato di fornire ai lavoratori cibo a un prezzo inferiore rispetto al commercio. È stato accusato di essere uno degli istigatori del movimento di protesta che ha avuto luogo ad Anzin contro il colpo di stato.