FÉLIX PYAT
Fèlix Pyat nel 1848 - litografia di Aubert |
Félix Aimé Pyat è nato a
Vierzon[1]
il 4 ottobre 1810 è stato un politico, drammaturgo, giornalista francese ed è
stato più volte deputato.
Figlio di avvocato, Felix Pyat
diventò lui stesso avvocato a Parigi. Nella capitale praticò soprattutto il
giornalismo, collaborando a Le Figaro, allo Charivari e alla Revue
démocratique, e scrivendo, dal 1832 al 1847, diversi drammi teatrali ormai
dimenticati, alcuni dei quali interpretati da un famoso attore dell'epoca,
Frédérick Lemaître.
La Rivoluzione
del 1848 lo lanciò nell'agone politico. Commissario nel dipartimento dello
Cher, venne eletto deputato della Sinistra all'Assemblea Costituente, dove, nel
mese di settembre, fece un notevole discorso sul diritto al lavoro , in
risposta a Thiers
e a de Tocqueville[2]. Poi,
nel 1849, è stato riconfermato all’Assemblea Legislativa. Compromesso con la
manifestazione del 13
giugno – una protesta contro la spedizione delle truppe francesi a Roma –
fuggì in Svizzera, poi passò a Bruxelles e infine a Londra. Qui si unì ai
rivoluzionari francesi in esilio, aderenti a La Commune révolutionnaire,
e scrisse molti opuscoli politici rivoluzionari. Nel 1864 aderì alla Prima Internazionale sperando d'imporsi ai vertici grazie alla sua oratoria, ma
ne fu impedito da Marx,
«contrario a che l'Internazionale
servisse ai suoi effetti teatrali».
Tornato in Francia nel 1869,
quando nel 1870 il principe Pierre Bonaparte assassinò il giornalista Victor
Noir, Félix Pyat fece appello all'insurrezione e fuggì in esilio in
Inghilterra. Fu così condannato a cinque anni di carcere in contumacia. Tornato
a Parigi alla proclamazione
della Repubblica (il 4 settembre 1870), fondò il giornale Le Combat
e l'8 febbraio 1871 fu eletto all'Assemblea Nazionale, ma si dimise il 3 marzo
per protesta contro l'approvazione dei preliminari di pace con la Germania.
Fondò il nuovo giornale Le Vengeur,
rapidamente soppresso dal generale
Vinoy, governatore militare di Parigi, ma e che verrà ripristinato durante
la Comune.
Il 26
marzo 1871 Felix Pyat venne eletto al Consiglio
della Comune e fece parte della Commissione esecutiva, della Commissione
finanze e del Comitato
di Salute pubblica. Quando, il 22
maggio, le truppe di Versailles
entrarono a Parigi, chiamò dal suo giornale alla resistenza e si nascose, non
partecipando alle lotte della Settimana
sanguinante; si rifugiò a Londra mentre la corte militare lo condannava a
morte in contumacia. Tornò in Francia con l'amnistia
del 1880 e fu eletto senatore al Cher[3]
nel 1887 e deputato del Bouches-du-Rhônnel[4]
nel 1888. È morto a Saint-Gratien[5]
il 3 agosto 1889 ed è sepolto nel cimitero del Père
Lachaise, divisione 46.
Tomba al cimetero del Père-Lachaise |
[1] Nel
dipartimento del Cher nella regione del Centro.
[2] Il
visconte Alexis Henri Charles de Clére de Tocqueville (Parigi, 29 luglio 1805 – Cannes, 16 aprile 1859) è stato un
filosofo, politico, storico, precursore della sociologia, giurista e magistrato
francese.
[3] Dipartimento
francese della regione Centro-Valle della Loira.