CAMILLE
CAMET
Camille Camet è nato il 22 novembre 1850 a Lione (nel
quartiere de La Croix-Rousse); tessitore lionnese ("Camille Camet canut", amava dire Bakunin);
attivista dell'A.I.T.;
partecipò alla Comune
di Lione; inizialmente libertario poi fu militante del partito operaio.
Camille era figlio di Pierre Joseph Camet
(1812-1884), egli stesso tessitore, e di Teresa Fontaine. Camille aveva
quindici anni quando sua madre morì nell'aprile del 1866. Suo padre si risposò
con Agathe Berthollier. A trentadue anni, Camille sposò Marie Françoise
Beaupellet, 20 anni, anch'essa tessitrice. Da questa unione nacque una figlia
di nome Antida Jenny. Nel 1936, Marie Françoise Camet lavora ancora nel
laboratorio di tessitura, in rue Denfert-Rochereau 48, dove viveva con il
marito dagli anni 1900.
Camille Camet entrò a far parte dell'Internazionale
nel 1869. Nel settembre 1870 divenne segretario del Comitato centrale per la
salvezza della Francia.
L'11 aprile 1871 fu inglobato nel 62° reggimento di
fanteria, di stanza a Saint-Étienne,
da cui disertò rifugiandosi in Svizzera. Tuttavia, tornò a Lione durante
la rivoluzione
comunarda del 30 aprile-1 maggio. Lui e Albert
Leblanc trasportavano placche rivoluzionarie stampate a Ginevra. Leblanc
fu arrestato a Bellegarde e solo Camet arrivò a Lione. Dopo il
fallimento della Comune,
sorvegliato della polizia, il 20 maggio 1871 si rifugiò in Svizzera, a Zurigo.
Rappresentò le sezioni francesi dell'Internazionale,
con Jean-Louis
Pindy al Congresso internazionale del 15 settembre 1872, a Saint-Imier. Amico
di Bakunin,
andò a Barcellona nel marzo 1873 con Charles
Alerini e Paul
Brousse (che sarebbero stati delegati della "Federazione Regionale
Spagnola" e della sezione francofona di Barcellona, al 6° Congresso
Generale dell'Internazionale
a Ginevra). Pubblicò con loro, il 4 aprile, il programma del «Comitato di
propaganda rivoluzionaria socialista della Francia meridionale» un manifesto
anarchico che citava: «Considerando che l'organizzazione di un qualsiasi potere
è un ostacolo alla libera emancipazione dei lavoratori, ci metteremo sul
terreno dell'Anarchia». Tutti e tre poi crearono il giornale Solidarité
révolutionnaire (10 giugno - 1 settembre 1873, dieci numeri).
In occasione del sesto congresso dell'Internazionale
anti-autoritaria (Ginevra 1-6 settembre 1873) nella quale Alerini
fu delegato, Camet andò in Svizzera, poi tornò in Francia alla fine di
settembre e si stabilì a Lione, dove
svolse un'intensa attività militante sia Lione che a Saint-Étienne,
sviluppando un programma rivoluzionario in caso di proclamazione di una Comune
insurrezionale, programma che ha sottoposto alla discussione dei suoi amici di Lione e di Saint-Étienne
affiliati all'Internazionale.
Con Perroncel[1], ha iniziato le relazioni,
a Lione,
all'inizio di novembre, con il Comitato centrale repubblicano in modo da
garantire un pubblico più ampio al suo programma.
Ma sorvegliato dalla polizia, fu arrestato il 16 novembre
1873, in compagnia di Lachal[2],
Laurençon[3]
e Perroncel[1] (portava con se un revolver a sei colpi e un pugnale). Quel
giorno in tutto vennero arrestati 29 attivisti.
Dei ventinove accusati nel
cosiddetto caso della cospirazione di Lione[4],
ventisette furono condannati. Cinque anni di carcere, oltre Camet, a Pierre
Gillet[5]; tre
anni a: Henry
Boriasse, Pierre Dupin[6], L..
P. Gutter; due anni a: J. Deville, Pierre Dubois[7],
Antoine Laurençon[3], François Perroncel[1]; a un anno: Louis Audouard,
Benoît Ayèle[8],
Joseph Bruy[9],
Leò Busque[10], Claude Chazy[11],
Vincent Damaisin[12],
François Gaspard[13],
Claude Lachal[2], Jean Lafay[14]; a
sei mesi: Antoine Chazot[15],
Henri Durieu[16],
G.-J.
Gaillard, Henri Hubert Hivert[17], L.
Martin, Pierre François Masson[18], Mathieu
Roure[19], Simon
Pierre Roussel[20], Antoine
Serre[21].
Ognuno doveva anche pagare una multa di 50
franchi ed era stato privato dei suoi diritti civili per cinque anni. Due degli
accusati furono assolti: Étienne
Marie Polosse e Jules Sibilat[22].
Camet, come riportato
all’inizio, era anche disertore: a dicembre un tribunale militare lo aveva
condannato a cinque anni di lavori pubblici. Gli fu concessa un'amnistia il 31
maggio 1879 dopo che la sua condanna era stata ridotta di sei mesi.
Fu segretario del comitato
organizzatore del congresso del partito dei lavoratori tenutosi il 26 novembre
1891 a Lione
e, nel 1892, fu a capo del P.O.F.[23]
per la regione di Lione,
mantenendo intatta la sua ammirazione per Michail
Bakunin.
Camille Camet è morto a
Dardilly[24] il
19 agosto 1917.
[1] François Perroncel, nato il 25
settembre 1838 a Lione;
membro dell'Internazionale,
dopo la Comune,
militante anarchico.
[2] Claude Lachal, nato a Tarare
(Rodano) il 6 aprile 1848. Armaiolo a Saint-Étienne,
residente in rue du Jardin 16, membro dell'Internazionale.
[3] Antoine Laurençon, nato il 17
novembre 1853 nel quartiere de LaCroix-Rousse (Lione);
residente in rue Sainte-Élisabeth, 65; tessitore; membro dell'Internazionale.
[4] Dopo il sanguinoso episodio della Comune, il
legislatore francese desidera difendersi da qualsiasi organizzazione operaia.
Fu così votato il 14 marzo 1872, su proposta di Thiers,
la legge di Dufaure che criminalizzava l'adesione all'AssociazioneInternazionale dei Lavoratori, anche se non ha svolto alcun ruolo nello
scatenare gli incidenti sia in altre città che a Parigi. Ma la tendenza a
vedere l'Internazionale
all'origine di tutti o quasi i disordini dei lavoratori non era nuova. Inoltre,
l'occupazione del territorio francese da parte delle truppe dell'imperatore
Guglielmo, che durò fino al 16 settembre 1873, e la circolazione dei
viaggiatori germanici alimentarono il mito del complotto ordito contro la
Francia. La conseguenza fu che la legge Dufaure considerava l’A.I.T.
come Stato distinto, i cui membri dovevano quindi scegliere tra quello Stato
senza territorio e il loro Stato di residenza. Il movimento internazionalista
lionese si trovava tuttavia in una situazione difficile ancor prima che il
legislatore si armasse di questa nuova disposizione. L'anno 1872 segnò tuttavia
un rinnovo. Con l'inaugurazione dell'Esposizione universale a Lione, il 7
luglio 1872, gli internazionalisti pensavano che il pretesto sarebbe stato
utile per incontrarsi e organizzarsi di nuovo. E infatti, sono state
ricostituite sezioni a Oullins, a La Croix-Rousse sotto l'impeto di Henry
Boriasse, a La
Guillotière grazie a Pierre Dubois[6], ma anche a Saint Just, Saint
Etienne, Tarare, Grenoble, Villefranche e Roanne. Questi sforzi per
ricostituire l'Internazionale hanno spinto rapidamente la reazione delle
autorità. Due grandi processi collettivi hanno smembrato le sezioni
riorganizzate. Innanzitutto, nel marzo 1873, un primo processo segnò la fine
dell'attività della sezione Oullins, e poi il processo dell'aprile 1874, che fu
la grande e famosa vicenda della cospirazione di Lione a
completare l'uccisione. del movimento operaio internazionalista.
[5] Pierre Gillet, nato a Saint-Étienne
(Loire) il 10 marzo 1850; residente in rue du Jeu-de-l´Arc, 9, a Saint-Étienne;
lavoratore affilatore; organizzatore dell'Internazionale
nel quartiere della rue di Lyon.
[6] Pierre Dupin è nato a Moingt[6]
il 10 gennaio 1841; residente in place Marengo, a Saint-Étienne,
poi in rue de la Loire, 29; sposato, padre di un figlio; lavoratore di articoli
in velluto. Sostituì Chenet[6]
come segretario corrispondente della sezione di Saint-Étienne dell'Internazionale
nel 1869
[7] Pierre Dubois: nato a
Chalon-sur-Saône (Saône-et-Loire) il 1 novembre 1845; residente a Lione, rue
Villeroi, 5; falegname; attivista dell’A.I.T.;
socialista.
[8] Benoît AYÈLE, nato l'11 novembre
1834 a Tarare (Rodano); gestore lavandaio a Roanne (Loira); condannato nel 1874
come membro dell'Internazionale
(il cosiddetto caso della cospirazione di Lione[4]).
[9] Joseph Bruy, nato a Lione (nel
quartiere de LaCroix-Rousse) il 7 febbraio 1840; residente a Lione, rue de
la Visitation; tessitore; membro dell’A.I.T..
[10] Léo Busque, nato intorno al 1835 ad
Aude; residente a Lione, rue de
la Reine, 57. Scultore. Cooperatore, si è unito all'Internazionale.
[11] Claude Chazy, nato a Lione il 21
ottobre 1833, dove viveva in Rue Cuvier, 183 (o 133?); tessitore; condannato il
25 aprile 1874 - sentenza confermata l'8 giugno - per l'affiliazione all'Internazionale
(il cosiddetto caso della "cospirazione di Lione"[4]).
[12] Vincent Damaisin, nato a Lione il 1°
aprile 1842; residente in avenue de Saxe, 162, a Lione;
falegname; membro dell’A.I.T..
[13] François Gaspard, nato a Langeac
(Alta Loira) l'8 luglio 1841; residente a Saint-Étienne
(Loire, rue Bel-Air), 33; armaiolo; membro dell’A.I.T..
[14] Jean Lafay, nato nel distretto di
Villefranche (Rodano) il 26 dicembre 1842; tessitore a Saint-Victor-sur-Rhins
(Loira); Membro A.I.T..
[15] Antoine Chazot, nato a Saint-Étienne
(Loire) il 24 luglio 1842; residente in rue Saint-Denis, a Saint-Étienne;
minatore; membro dell’A.I.T..
[16] Henri Durieu, nato a
Saint-Maurice-de-Lignon (Alta Loira) il 30 maggio 1836; passamantiere a Lione, rue
Duviard, 2; membro dell’A.I.T..
[17] Henri Hubert Hivert, nato a
Villeboin (Ain) il 22 febbraio 1841; residente a Lione, rue du Béguin;
falegname; membro dell’A.I.T..
[18] Pierre François Masson, nato a Lione il 4
maggio 1822; stuccatore in questa città dove abitava in rue Villeroi, 5; membro
dell’A.I.T..
[19] Mathieu Roure, nato a Givors
(Rodano) il 24 agosto 1843; serratore, viveva in rue Vendôme, 194, a Lione; membro dell’A.I.T..
[20] Simon Pierre Roussel, nato il 18
dicembre 1838 a Lione
(Croix-Rousse); tessitore a Lione, 12, rue
François-d´Assise; Attivista dell’A.I.T..
[21] Antoine Serre, nato a Lione il 6
febbraio 1849; tessitore al quartiere de La Croix-Rousse; militante anarchico.
[22] Jules Sibilat, nato a Montbrison
(Loira) il 2 novembre 1848; meccanico a Saint-Étienne
e Lione;
anarchico.
[23] Il Partito Operaio (poi Partito
Operaio Francese) (1882-1902) fu un partito francese della Terza Repubblica, il
primo partito marxista in Francia. Partito rivoluzionario, il suo scopo era di
abolire il capitalismo e di fondare una società socialista e comunista.
[24] Comune
francese di 8.519 abitanti situato nella metropoli di Lione della regione
Alvernia-Rodano-Alpi.