sabato 29 agosto 2020

03-05-01 - Albert LEBLANC

 ALBERT LEBLANC

 

 

Nato il 29 gennaio 1844 a Parigi, Albert, Marie, Félix Leblanc era un ingegnere civile; membro dell'Internazionale e del comitato esecutivo della Delegazione Rivoluzionaria dei venti arrondissement di Parigi; partecipò alle Comuni di Le Creusot e Lione, e fu deportato in Nuova Caledonia.

Agente attivo dell'Internazionale, Albert Leblanc lasciò Parigi per recarsi a Lione verso la fine di febbraio 1871. Fu inviato dal Consiglio Federale delle sezioni parigine dell'Internazionale e dalla Delegazione dei venti arrondissement che lo accreditavano presso le sezioni dell'A.I.T. e i gruppi rivoluzionari nelle province. «Delegazione e pieni poteri» furono firmati da Henri Goullé per il Consiglio federale e da Constant Martin per la delegazione dei venti arrondissement.

Alcuni giorni prima del 18 marzo, Albert Leblanc era a Lione. Il 21 ha esortato gli ufficiali della Guardia Nazionale ad unirsi al movimento di Parigi. Il 24, presumibilmente prese parte all'occupazione del Municipio con Gaspard Blanc, che negò, sostenendo che il suo nome era stato confuso con quello di un altro Blanc. Il 25, si recò a Le Creusot e aiutò Jean-Baptiste Dumay a preparare la proclamazione della Comune che ebbe luogo il giorno successivo. La sua partecipazione non è stata tuttavia sanzionata da una condanna all’assise di Saône-et-Loire[1]. Ritornato a Lione, Albert Leblanc ha nuovamente sviluppato una grande attività. Con due suoi amici, Caulet du Tayac e Dumont, partecipò alle riunioni pubbliche nelle quali quasi sempre era un oratore. In questi incontri, che a volte presiedeva, in particolare quello di Oullins[2] il 22 aprile, si distinse «per la violenza del suo linguaggio e le sue frequenti chiamate all'insurrezione». In quella del 26, nel quartiere lyonnese de La Guillotière, annunciò che l’insurrezione sarebbe stata fissata per il giorno successivo. In quella dei 27, «ha incitato gli elettori a non votare domenica 30 aprile, giorno delle elezioni, spingendoli persino a impedire il voto con le armi in mano». Il giorno seguente, 28, Leblanc partì per Ginevra per stampare i manifesti dell'appello della Comune di Parigi e quella di Lione ai dipartimenti. Ritornato in Francia il 29, fu arrestato a Bellegarde[3], «mentre portava questi manifesti e altri documenti compromettenti».

Senza dubbio riuscì a fuggire, poiché fu in contumacia che due consigli di guerra lo condannarono, due volte - 2 settembre e 13 dicembre 1871 - alla deportazione in un recinto fortificato, la sentenza venne commutata in semplice deportazione il 15 gennaio 1879 e consegnata il 27 novembre dello stesso anno.

«Intelligente, anche molto intelligente», secondo il commissario del governo nel 1871, «intelligente, ma declassato» – secondo il rapporto del 9 settembre 1878 - Leblanc si era rifugiato in Inghilterra.

Probabilmente tornò in Francia e fu arrestato, poiché fu deportato in Nuova Caledonia col 2° convoglio che arrivò a Nouméa il 2 novembre 1872 (numero di registrazione 155). Dopo l'amnistia, fu rimpatriato con il battello Navarin.



[1] Dipartimento francese della regione Borgogna-Franca Contea.

[2] Nella metropoli di Lione della regione Alvernia-Rodano-Alpi. Si trova nella periferia sud di Lione.

[3] Nel dipartimento dell'Ain della regione dell'Alvernia-Rodano-Alpi.