ÉTIENNE MARIE POLOSSE
Etienne Marie Polosse è nato il 28 aprile 1835 a
Grandris[1]; tessitore a Tarare[2];
membro dell'Internazionale;
sostenitore della Comune di
Parigi.
Polosse lesse molto presto Cabet[3]
e Louis
Blanc e svolse un ruolo importante come militante socialista e libero
pensatore: sostenne le candidature degli avversari dell'Impero,
organizzò scioperi all'Arbresle[4] e a Tarare[2], inaugurò i «banchetti del
Venerdì Santo[5]» e organizzò i primi funerali civili. La
domenica del Corpus Domini del 1869, ha scambiato violenti discorsi con i
partecipanti di una processione in un villaggio vicino a Tarare[2] e, il 3
luglio, è stato condannato, dal tribunale correzionale di Villefranche-sur-Saône[6], a venticinque giorni di carcere e 16 franchi
di multa per disturbo all'esercizio del culto e oltraggio a uno dei suoi
ministri.
Il 4
settembre 1870, con i suoi amici del Comitato di Salute Pubblica di cui era
vicepresidente,
proclamò la Repubblica al Municipio, sostituì la bandiera tricolore con la bandiera
rossa, destituì sindaco, commissario di polizia e giudice di pace e, nelle
elezioni comunali di metà settembre, è stato eletto consigliere.
Lo si vide allora sovente a Lione
partecipare alle riunioni che si tenevano nella sala Valentino alla
Croix-Rousse. L'8 febbraio 1871, in compagnia di Félix
Pyat, Blanqui,
Garibaldi,
figurava in una lista di candidati alle elezioni legislative, ma non venne
eletto.
Il 30 aprile 1871,
come a Lione,
gli elementi rivoluzionari di Tarare si opposero alle elezioni comunali e alla
Guillotière scoppiò un'insurrezione comunarda. Si schierò vigorosamente per la Comune di
Parigi, di cui pubblicò gli appelli alla provincia.
Nel momento in cui i
versagliesi entrarono a Parigi, fuggì in Svizzera, ma tornò in Francia in
agosto, si nascose a Parigi fino ad ottobre, poi tornò a Tarare[2] senza essere
disturbato. La spiegazione è forse data da una lettera del sostituto
procuratore della Repubblica al procuratore generale in data 16 maggio 1871:
«In una città operaia dalle passioni ardenti è impossibile far arrestare, senza
provocare la sommossa, i capi del partito del disordine che godono nei
bassifondi di un'immensa popolarità».
Nel 1873-1874,
Polosse era in relazione con Gillet[7], di Saint-Étienne,
e Guttenoire[8] de Roanne, che lavoravano per
ricostituire l'Internazionale.
Tuttavia, rifiutò di recarsi con loro al congresso regionale tenuto a Lione il 15
agosto 1873. Accusato del cosiddetto «Complotto di Lione»[9],
fu assolto il 25 aprile 1874 e la sua liberazione fu l'occasione di un
banchetto democratico. Polosse viveva allora in una relativa agiatezza, possedeva
diversi mestieri e disponeva di un piccolo capitale depositato al Crédit Lyonnais.
[1] Nel
dipartimento del Rodano della regione Alvernia-Rodano-Alpi.
[2] Nel
dipartimento del Rodano della regione Alvernia-Rodano-Alpi.
[3] Étienne Cabet (Digione, 1º gennaio 1788 – Saint Louis, 9 novembre 1856) è
stato un politico francese. Tradizionalmente collocato fra gli utopisti, dedicò
concretamente la propria vita alla lotta per la repubblica e una "società
nuova". Fu il primo a utilizzare sistematicamente il termine comunismo.
[4] Nel
dipartimento del Rodano della regione Alvernia-Rodano-Alpi.
[5] Trasgredendo il divieto religioso
del Venerdì Santo, si organizzavano banchetti "grassi", dove si
mangiavano carne e salumi con gli amici. L'idea è nata in circoli intellettuali
alla fine del XIX secolo. È il famoso critico letterario Charles Sainte-Beuve
che, venerdì 10 aprile 1868, offrì ai suoi amici una cena "grassa"
(con cibi proibiti, in particolare carne). È stato il fiore della critica
razionalista che creò l'evento, lo "scandalo" secondo la stampa
conservatrice che gli rese uno splendido clamore al tempo di Napoleone
III. L'anno seguente, i "Liberi Pensatori" ripresero l'idea a
Parigi. Nel 1870 ci furono salsicciate a Parigi, Lione, Marsiglia,
Digione, Le
Creusot. Col passare degli anni le iniziative si moltiplicano in tutta la
Francia. A Parigi ci furono 650 ospiti nel 1889 e 1.000 nel 1890, per
festeggiamenti presieduti da Octave Mirbeau. La maggior parte dei banchetti
erano organizzati da gruppi o associazioni di liberi pensatori, ma c'erano
eccezioni: logge massoniche o organizzazioni come la «Lega per i diritti umani»
o la «gioventù comunista» e molti gruppi libertari. I cosiddetti «banchetti del
venerdì santo» sono caratterizzati dal loro anticlericalismo. Bisogna anche
dire che l'anticlericalismo era la loro ragion d'essere. È il fiore della
critica razionalista che si vendica e che crea un bellissimo scandalo. Negli
anni seguenti, il loro esempio fu seguito a Parigi e in altri grandi città. Lo
scrittore cattolico Louis Veuillot chiamò ironicamente i partecipanti dei
banchetti: i «liberi mangiatori». In alcuni ha partecipato Victor
Hugo.
[6] Nel
dipartimento del Rodano della regione Alvernia-Rodano-Alpi.
[7] Pierre
Gillet, nato a Saint-Étienne
(Loire) il 10 marzo 1850, era residente in rue du Jeu-de-l´Arc, 9, a Saint-Étienne.
È stato operaio
affilatore, organizzatore dell'Internazionale
nel quartiere di rue de Lyon.
[8] Louis-Philippe Gouttenoire, nato a
Thizy (Rodano) il 16 novembre 1835operaio ricliclatore a Roanne; sposato, senza
figli; militante dell'Alleanza repubblicana e dell'Internazionale.
[9] Dopo il sanguinoso episodio della Comune, il
legislatore francese desiderava difendersi da qualsiasi organizzazione operaia.
Fu così votato il 14 marzo 1872, su proposta di Thiers,
la legge di Dufaure che criminalizzava l'adesione all'Associazione
Internazionale dei Lavoratori, anche se non ha svolto alcun ruolo nello
scatenare gli incidenti sia in altre città che a Parigi. Ma la tendenza a
vedere l'Internazionale
all'origine di tutti o quasi i disordini dei lavoratori non era nuova. Inoltre,
l'occupazione del territorio francese da parte delle truppe dell'imperatore
Guglielmo, che durò fino al 16 settembre 1873, e la circolazione dei
viaggiatori germanici alimentarono il mito del complotto ordito contro la
Francia. La conseguenza fu che la legge Dufaure considerava l’A.I.T.
come Stato distinto, i cui membri dovevano quindi scegliere tra quello Stato
senza territorio e il loro Stato di residenza. Il movimento internazionalista
lionese si trovava tuttavia in una situazione difficile ancor prima che il
legislatore si armasse di questa nuova disposizione. L'anno 1872 segnò tuttavia
un rinnovo. Con l'inaugurazione dell'Esposizione universale a Lione, il
7 luglio 1872, gli internazionalisti pensavano che il pretesto sarebbe stato
utile per incontrarsi e organizzarsi di nuovo. E infatti, sono state ricostituite
sezioni a Oullins, a La Croix-Rousse sotto l'impeto di Henri
Boriasse, a La Guillotière grazie a Pierre Dubois, ma anche a Saint Just, Saint
Etienne, Tarare, Grenoble, Villefranche e Roanne. Questi sforzi per
ricostituire l'Internazionale
hanno spinto rapidamente la reazione delle autorità. Due grandi processi
collettivi hanno smembrato le sezioni riorganizzate. Innanzitutto, nel marzo
1873, un primo processo segnò la fine dell'attività della sezione Oullins, e
poi il processo dell'aprile 1874, che fu la grande e famosa vicenda della
cospirazione di Lione a
completare l'uccisione. del movimento operaio internazionalista.