sabato 29 agosto 2020

03-05-01 - Étienne Marie POLOSSE

 ÉTIENNE MARIE POLOSSE

 

 

Etienne Marie Polosse è nato il 28 aprile 1835 a Grandris[1]; tessitore a Tarare[2]; membro dell'Internazionale; sostenitore della Comune di Parigi.

Polosse lesse molto presto Cabet[3] e Louis Blanc e svolse un ruolo importante come militante socialista e libero pensatore: sostenne le candidature degli avversari dell'Impero, organizzò scioperi all'Arbresle[4] e a Tarare[2], inaugurò i «banchetti del Venerdì Santo[5]» e organizzò i primi funerali civili. La domenica del Corpus Domini del 1869, ha scambiato violenti discorsi con i partecipanti di una processione in un villaggio vicino a Tarare[2] e, il 3 luglio, è stato condannato, dal tribunale correzionale di Villefranche-sur-Saône[6], a venticinque giorni di carcere e 16 franchi di multa per disturbo all'esercizio del culto e oltraggio a uno dei suoi ministri.

Il 4 settembre 1870, con i suoi amici del Comitato di Salute Pubblica di cui era vicepresidente, proclamò la Repubblica al Municipio, sostituì la bandiera tricolore con la bandiera rossa, destituì sindaco, commissario di polizia e giudice di pace e, nelle elezioni comunali di metà settembre, è stato eletto consigliere.

Lo si vide allora sovente a Lione partecipare alle riunioni che si tenevano nella sala Valentino alla Croix-Rousse. L'8 febbraio 1871, in compagnia di Félix Pyat, Blanqui, Garibaldi, figurava in una lista di candidati alle elezioni legislative, ma non venne eletto.

Il 30 aprile 1871, come a Lione, gli elementi rivoluzionari di Tarare si opposero alle elezioni comunali e alla Guillotière scoppiò un'insurrezione comunarda. Si schierò vigorosamente per la Comune di Parigi, di cui pubblicò gli appelli alla provincia.

Nel momento in cui i versagliesi entrarono a Parigi, fuggì in Svizzera, ma tornò in Francia in agosto, si nascose a Parigi fino ad ottobre, poi tornò a Tarare[2] senza essere disturbato. La spiegazione è forse data da una lettera del sostituto procuratore della Repubblica al procuratore generale in data 16 maggio 1871: «In una città operaia dalle passioni ardenti è impossibile far arrestare, senza provocare la sommossa, i capi del partito del disordine che godono nei bassifondi di un'immensa popolarità».

Nel 1873-1874, Polosse era in relazione con Gillet[7], di Saint-Étienne, e Guttenoire[8] de Roanne, che lavoravano per ricostituire l'Internazionale. Tuttavia, rifiutò di recarsi con loro al congresso regionale tenuto a Lione il 15 agosto 1873. Accusato del cosiddetto «Complotto di Lione»[9], fu assolto il 25 aprile 1874 e la sua liberazione fu l'occasione di un banchetto democratico. Polosse viveva allora in una relativa agiatezza, possedeva diversi mestieri e disponeva di un piccolo capitale depositato al Crédit Lyonnais.



[1] Nel dipartimento del Rodano della regione Alvernia-Rodano-Alpi.

[2] Nel dipartimento del Rodano della regione Alvernia-Rodano-Alpi.

[3] Étienne Cabet (Digione, 1º gennaio 1788 – Saint Louis, 9 novembre 1856) è stato un politico francese. Tradizionalmente collocato fra gli utopisti, dedicò concretamente la propria vita alla lotta per la repubblica e una "società nuova". Fu il primo a utilizzare sistematicamente il termine comunismo.

[4] Nel dipartimento del Rodano della regione Alvernia-Rodano-Alpi.

[5] Trasgredendo il divieto religioso del Venerdì Santo, si organizzavano banchetti "grassi", dove si mangiavano carne e salumi con gli amici. L'idea è nata in circoli intellettuali alla fine del XIX secolo. È il famoso critico letterario Charles Sainte-Beuve che, venerdì 10 aprile 1868, offrì ai suoi amici una cena "grassa" (con cibi proibiti, in particolare carne). È stato il fiore della critica razionalista che creò l'evento, lo "scandalo" secondo la stampa conservatrice che gli rese uno splendido clamore al tempo di Napoleone III. L'anno seguente, i "Liberi Pensatori" ripresero l'idea a Parigi. Nel 1870 ci furono salsicciate a Parigi, Lione, Marsiglia, Digione, Le Creusot. Col passare degli anni le iniziative si moltiplicano in tutta la Francia. A Parigi ci furono 650 ospiti nel 1889 e 1.000 nel 1890, per festeggiamenti presieduti da Octave Mirbeau. La maggior parte dei banchetti erano organizzati da gruppi o associazioni di liberi pensatori, ma c'erano eccezioni: logge massoniche o organizzazioni come la «Lega per i diritti umani» o la «gioventù comunista» e molti gruppi libertari. I cosiddetti «banchetti del venerdì santo» sono caratterizzati dal loro anticlericalismo. Bisogna anche dire che l'anticlericalismo era la loro ragion d'essere. È il fiore della critica razionalista che si vendica e che crea un bellissimo scandalo. Negli anni seguenti, il loro esempio fu seguito a Parigi e in altri grandi città. Lo scrittore cattolico Louis Veuillot chiamò ironicamente i partecipanti dei banchetti: i «liberi mangiatori». In alcuni ha partecipato Victor Hugo.

[6] Nel dipartimento del Rodano della regione Alvernia-Rodano-Alpi.

[7] Pierre Gillet, nato a Saint-Étienne (Loire) il 10 marzo 1850, era residente in rue du Jeu-de-l´Arc, 9, a Saint-Étienne. È stato operaio affilatore, organizzatore dell'Internazionale nel quartiere di rue de Lyon.

[8] Louis-Philippe Gouttenoire, nato a Thizy (Rodano) il 16 novembre 1835operaio ricliclatore a Roanne; sposato, senza figli; militante dell'Alleanza repubblicana e dell'Internazionale.

[9] Dopo il sanguinoso episodio della Comune, il legislatore francese desiderava difendersi da qualsiasi organizzazione operaia. Fu così votato il 14 marzo 1872, su proposta di Thiers, la legge di Dufaure che criminalizzava l'adesione all'Associazione Internazionale dei Lavoratori, anche se non ha svolto alcun ruolo nello scatenare gli incidenti sia in altre città che a Parigi. Ma la tendenza a vedere l'Internazionale all'origine di tutti o quasi i disordini dei lavoratori non era nuova. Inoltre, l'occupazione del territorio francese da parte delle truppe dell'imperatore Guglielmo, che durò fino al 16 settembre 1873, e la circolazione dei viaggiatori germanici alimentarono il mito del complotto ordito contro la Francia. La conseguenza fu che la legge Dufaure considerava l’A.I.T. come Stato distinto, i cui membri dovevano quindi scegliere tra quello Stato senza territorio e il loro Stato di residenza. Il movimento internazionalista lionese si trovava tuttavia in una situazione difficile ancor prima che il legislatore si armasse di questa nuova disposizione. L'anno 1872 segnò tuttavia un rinnovo. Con l'inaugurazione dell'Esposizione universale a Lione, il 7 luglio 1872, gli internazionalisti pensavano che il pretesto sarebbe stato utile per incontrarsi e organizzarsi di nuovo. E infatti, sono state ricostituite sezioni a Oullins, a La Croix-Rousse sotto l'impeto di Henri Boriasse, a La Guillotière grazie a Pierre Dubois, ma anche a Saint Just, Saint Etienne, Tarare, Grenoble, Villefranche e Roanne. Questi sforzi per ricostituire l'Internazionale hanno spinto rapidamente la reazione delle autorità. Due grandi processi collettivi hanno smembrato le sezioni riorganizzate. Innanzitutto, nel marzo 1873, un primo processo segnò la fine dell'attività della sezione Oullins, e poi il processo dell'aprile 1874, che fu la grande e famosa vicenda della cospirazione di Lione a completare l'uccisione. del movimento operaio internazionalista.