martedì 3 settembre 2019

03-02-01 - Charles ALÉRINI

CHARLES ALERINI

 

Charles Alerini tra il 1879 e il 1881

 Charles Alerini è nato il 20 marzo 1842 a Bastia (Corsica). Era il primogenito di una numerosa famiglia, 12 bambini. Suo padre, nato in una vecchia famiglia corsa, era un medico. Charles nel 1862 ottenne un diploma di maturità scientifica presso l'istituto di Bastia, dove l'anno successivo fu nominato aspirante insegnante. Esente dal servizio militare come membro della pubblica istruzione, fu poi trasferito nei licei di Avignone[1] e Marsiglia.

Insegnante al liceo di Marsiglia, poi istruttore di chimica, fu nominato nell'ottobre 1869 professore di scienze fisiche al collegio di Barcelonnette[2]. Charles Alerini fu quindi il segretario corrispondente della sezione Barcelonnette dell'Internazionale (A.I.T.) fondata nel 1870, e in seguito fu membro della sezione di Marsiglia e, tra la fine di marzo e l'inizio di aprile 1871, membro della sezione esecutiva della Commissione insurrezionale dipartimentale delle Bouches-du-Rhône[3].

Il 21 aprile del 1870, le autorità educative lo sospesero dalle sue funzioni presso il collegio di Barcelonnette a causa della sua militanza e divenne direttore del giornale Rappel de Provence. Da quel momento, ha preso parte molto attiva all'azione dell'Internazionale a Marsiglia, dove ha collaborato strettamente con Bastelica. Il 20 maggio fu arrestato Cannes[4] per essersi unito a una società segreta (l'Internazionale) e fu “ospite” per un mese della prigione di Saint-Pierre a Marsiglia.

Il 7 agosto 1870 prese parte, insieme a Gaston Crémieux, Étienne Combe, Célestin Matheron ed altri ribelli, nell'occupazione del Municipio di Marsiglia, dove fu istituita la Comune Rivoluzionaria. In questa occasione incontrò Michail Bakunin con il quale mantenne un'amicizia solida e duratura e organizzò, inoltre, la fuga di Bakunin da Marsiglia a Genova. Incarcerato dopo il fallimento di questo tentativo, fu rilasciato il 4 settembre al proclama della Repubblica. Tra il 1870 e il 1871 collaborò al settimanale anarchico di Madrid La Solidaridad.

Il 17 marzo 1871 in una lettera descrisse la situazione di Marsiglia come segue: "Qui c'è malcontento generale, il prezzo del cibo sta aumentando e il lavoro è carente; la miseria si avvicina rapidamente. Dobbiamo aspettarci una rivoluzione: una circostanza fortuita può, nonostante tutto, dare fuoco alle polveri. Un movimento prematuro ci farebbe più male che bene. Ma che cosa vuoi! Il borghese può ben dire che sono i leader che producono i movimenti, questi miserabili finalmente capiscono che è la forza delle cose che fa scoppiare le rivoluzioni”.

Il 23 marzo 1871, fu di nuovo con Gaston Crémieux, leader di un movimento insurrezionale a Marsiglia; da quella insurrezione nacque la seconda Comune di Marsiglia. Alerini era membro del comitato esecutivo dipartimentale che organizzò la resistenza armata. Il rapporto militare del 26 Dicembre 1871, istruito il processo in contumacia, ha descritto il suo ruolo: «Alerini nella rivolta del 23 marzo - 4 aprile è stato uno dei principali capi del movimento, così lo vediamo subito dopo l'invasione della prefettura, istallarsi nel municipio occupandosi di redigere l'elenco di quelli che fecero parte della commissione dipartimentale e si prese cura di non dimenticarne alcuno. Si distingue per la sua attività, scrive o controfirma molti pezzi e sembra essere il braccio destro di Crémieux. [...] Organizza attivamente la resistenza armata, richiede fucili, munizioni e prende parte a tutti gli atti dell'insurrezione. Figura come delegato di incontri pubblici e il comitato non lascia mai la prefettura. [...]Il 4 aprile, è ancora presso la Prefettura, quando gli altri capi hanno abbandonato da tempo per fuggire dal pericolo di essere arrestati; è andato a parlamentare presso il generale». Si tratta del generale Henri Espivent de La Villesboisnet[5] che aveva l’incarico di schiacciare l'insurrezione. Nello stesso rapporto, lo scrittore descrive Charles «Alerini è un uomo pericoloso, la legge non esiste per lui, solo l’insurrezione è la sua amante sovrana. I suoi principi sono quelli di un Comunardo della peggior specie, perché di recente ha completato una lettera che scrisse ad uno dei suoi amici salutandolo in questo modo “Salute e petrolio".

Dopo il fallimento di questo nuovo movimento insurrezionale il 4 aprile 1871, Alerini riuscì a fuggire. Si rifugiò a Barcellona (Catalogna), dove continuò a sostenere l'Associazione Internazionale dei Lavoratori.

Nel mese di dicembre 1871, entrò a far parte dell'Alleanza della Democrazia Socialista, una cellula segreta formata da alcuni membri appartenenti all'Internazionale, creata da Bakunin nella primavera del 1870, che ha lo scopo evitare la deriva anti-rivoluzionaria della federazione dell’A.I.T. locale.

Sia in Spagna che in Francia, Alerini fu coinvolto nella vita dell'Internazionale "anti-autoritaria" che combatté l'Internazionale «marxista» dopo il Congresso dell'Aia. James Guillaume, che lo incontrò in quell’occasione, nel suo libro L'Internationale, lo descrive: «Alerini mi era noto, prima ancora di conoscerlo, per i racconti di Bastelica e Bakunin, ma lui mi ha subito ispirato simpatia e fiducia; più lo vidi, più mi piacque il suo cuore caldo, la sua rettitudine, il suo valore semplice e senza frasi».

Il 24 gennaio 1872 è stato condannato a morte in contumacia dal 1° consiglio di guerra della 9ª divisione militare a Marsiglia. Fu, in quell’anno, uno dei firmatari della brochure Cuestion de la Alianza pubblicato a Barcellona.

Charles Alerini tra il 1893 e il 1894

Sul punto di recarsi al Congresso dell’A.I.T. a L'Aia dal 2 al 9 settembre 1872, come delegato della Federazione Regionale Spagnola (FRE), si recò a Vitoria (Paesi Baschi) per portare ad Anselmo Lorenzo[6] una lettera di Bakunin; entrambi partirono per Bilbao (Biscaglia, Paesi Baschi) e Alerini proseguì per l'Olanda.

Quella conferenza è stata segnata dalla separazione tra la tendenza autoritaria di Karl Marx (comunista) e quella anti autoritaria di Bakunin (anarchica). A L'Aia Alerini firmò la dichiarazione della minoranza bakuniniana. In quel congresso verrà dichiarata l'espulsione di Bakunin e di James Guillaume

Alla fine del congresso, il 15 settembre 1872, partecipò all'incontro dell’Internazionale antiautoritaria tenutosi a Saint-Imier, di cui era uno dei tre segretari.

Nella primavera del 1873, con Paul Brousse, già rifugiato a Barcellona, e Camille Camet, che è venuto da Zurigo, ha fondato la «sezione francese dell’A.I.T. di Barcellona» e costituì un Comitato di propaganda rivoluzionario socialista della Francia meridionale. Tutti e tre esposero il loro programma in una circolare autografata: «Noi ci piazzeremo sul terreno dell’anarchia» - e pubblicarono il quotidiano in lingua francese La Solidarité revolutionnaire, sottotitolato «organo socialista rivoluzionario; Anarchia, collettivismo, materialismo» di cui ne uscirono dieci numeri (10 giugno-1 settembre), al fine di preparare un movimento insurrezionale in Francia. Ma Brousse si stabilì in Svizzera, Camet tornò in Francia e il quotidiano cessò le pubblicazioni.

Il Consiglio Generale «Marxista» dell’A.I.T. escluse Alerini il 30 maggio 1873.

Nel sesto congresso dell’Internazionale antiautoritaria, Ginevra, dal 1 al 6 settembre 1873, Charles Alerini fu con Brousse, uno dei cinque delegati della Federazione Regionale spagnola; rappresenta anche la sezione di lingua francese di Barcellona, con Jean-Louis Pindy, Jules Montels, e Antoine Perrare, diverse sezioni francesi illegali. Con Rafael Farga i Pellicer[7], José García Viñas[8], Pindy e Brousse colse l'occasione per andare a Berna per incontrare Bakunin.

Al suo ritorno in Spagna, fu molto attivo a Barcellona presso il Centro degli Operai Socialisti, e fu arrestato in seguito alle rivolte repubblicane del 1873 e imprigionato per due anni a Cadice (Andalusia, Spagna).

Nel settembre 1875, su richiesta di Bakunin, Errico Malatesta[9] andò a Cadice per organizzare la sua fuga. Ma dopo che i compagni locali si prepararono al suo imbarco e le guardie furono corrotte, Alerini alla fine si rifiutò di andarsene. Malatesta[2] racconta l'episodio con umorismo: «Alerini potrebbe aver avuto una fidanzata locale o essere riluttante a tornare alla vita rivoluzionaria».

Charles Alerini era ancora in prigione quando viene a sapere della morte di Michail Bakunin (1 luglio 1876), e in settembre scrisse una lunga lettera a James Guillaume nel Bollettino della Federazione del Giura (ottobre 1876) intitolata «Una pagina della vita di Bakunin».

Dal 26 al 29 ottobre 1876, l'ottavo Congresso Generale dell’Internazionale antiautoritaria si è tenuto a Berna. In questa occasione «Viñas[8] saluta Alerini, uno dei combattenti della Comune di Marsiglia nel 1870 e nel 1871, uno dei rappresentanti della Spagna al Congresso Generale del 1873, e per più di due anni è stato confinato nelle prigioni di Cadice con altri martiri della causa socialista».

Nel mese di aprile 1877, con Jean-Louis Pindy, Paul Brousse e François Dumartheray, fece parte del Comitato Federale della Federazione Francese dell’A.I.T. che tenne Congresso il 19 agosto 1877; nel novembre di quell'anno ne era ancora membro, con Pierre Jeallot, Hippolyte Ferré, François Dumarteray- e Jean-Louis Pindy.

Il suo attivismo, però, sembra rallentare. La morte di Bakunin fu per lui il segno della fine della sua vita militante  Si recò, in una data non definita, ad Alessandria d’Egitto, forse utilizzando la rete dell’A.I.T. poiché lì c'era una cellula animata dal compagno italiano Ugo Parrini "L'Orso"[10], che a quel tempo aveva fondato una piccola tipografia clandestina.

Ad Alessandria lavorò come insegnante e fu senza dubbio membro del Circolo europeo di studi sociali e dove nel 1881 tenne due conferenze.

Ancora minacciato dalla condanna a morte, probabilmente ha cercato il sostegno della sua famiglia poiché la domanda di grazia venne presentata il 29 aprile 1879, sostenuta dal deputato Bouchet. Fu graziato il 17 maggio, 1879.

Il 23 settembre 1880, ad Alessandria, ha sposato Catherine Rocca. Dopo una sosta a Port Said, dove nacque il suo primo figlio, Alérius, nell’agosto 1881, fu in grado di entrare in Francia e fu nominato capo dell'ufficio di Péricles Grimanelli, prefetto dipartimentale di Deux-Sèvres[11] ed ex avvocato repubblicano di Marsiglia, che aveva gestito la sua difesa nei procedimenti di cui era stato oggetto prima del 4 settembre 1870, e la sua richiesta di grazia.

Dal 1881 al 1888 seguì, come capo di stato maggiore, il prefetto Grimanelli. In primo luogo alla prefettura di Niort[12], dove nacque il 26 Febbraio 1883 il suo secondo figlio, anche lui chiamato Alérius in seguito alla morte del figlio maggiore, il 23 marzo 1882, a Bastia (Corsica). Poi nel dicembre 1883 ad Annecy[13], dove nacque sua figlia Emilia 15 Marzo 1885 (morta il 7 aprile dello stesso anno). Infine, nel maggio 1885 a Nîmes[14], dove è nata sua figlia Anna Emilia, 25 febbraio 1886. Vi rimase fino all'inizio del 1888.

Ma Alerini è stato in attesa di un lavoro migliore. Un colloquio che ha avuto con Léon Gambetta, al suo ritorno dall'Egitto, gli fece sperare in un posto di vice prefetto. Tra il 1881 e il 1888 ricoprì diversi incarichi a Bastia[15], Annecy[16] e Nimes[17]. Il 2 maggio 1888, è stato nominato esattore a Thénezay[18] e il 5 giugno, Cancelliere con residenza in Indocina. Tra le due posizioni, doveva scegliere.

Ha scelto Indocina. Il "supplemento coloniale", che raddoppiava lo stipendio di un funzionario, probabilmente influenzò la sua decisione. La sua famiglia restò in Francia e, arrivò a il Turan 26 settembre 1888.

Nel 1900 occupava un posto come presidente di un tribunale. Secondo le piazze, era un giudice civile e/o un funzionario civile dello Stato, incaricato di regolare i bilanci e l'esecuzione di lavori pubblici, oltre a rappresentare la Francia nei confronti dei visitatori europei. Era anche incaricato di denunciare gli abusi dell'amministrazione coloniale. Charles Alerini morì, a causa di una malaria cronica, il 24 luglio 1901 a Vinh (Nghe, An, Tonkino, Indocina francese; ora Vietnam).



[1] Città della Francia meridionale, capoluogo del dipartimento di Vaucluse, nella regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra.

[2] Nel dipartimento delle Alpi dell'Alta Provenza della regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra.

[3] Dipartimento della regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra.

[4] Nel dipartimento delle Alpi Marittime e la regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra.

[5] Henri Espivent de La Villesboisnet (Londra, 30 marzo 1813 – Parigi, 25 gennaio 1908) è stato un militare francese. Nel 1871 venne inviato a Marsiglia per reprimere i movimenti insurrezionali della Comune di Marsiglia che stava modellandosi sulla Comune di Parigi. Dopo i fervori rivoluzionari, rimase alla testa del 15º corpo d'armata di stanza a Marsiglia dal 28 settembre 1873 al 28 settembre 1876 per poi passare all'11º corpo d'armata di stanza a Nantes dal 28 settembre 1876 al 31 marzo 1878. Nel frattempo, dal 30 gennaio 1876 venne nominato senatore della terza repubblica francese sotto la quale aveva prestato giuramento, rimanendo in carica per ben 21 anni.

[6] Anselmo Lorenzo (Toledo, 21 aprile 1841 - Barcellona, 30 novembre 1914), conosciuto anche come "il nonno dell'anarchismo spagnolo", è stato uno dei primi anarchici spagnoli. Fu molto attivo nel movimento anarchico per tutta la sua vita, sin dal suo incontro con l'italiano Giuseppe Fanelli nel 1868 a Madrid. Quando nel 1868 in Spagna giunse l'anarchico italiano Giuseppe Fanelli, spedito da Bakunin per fare proselitismo in favore della Prima Internazionale (Fanelli fu raggiunto, nel novembre del 1868, da altri anarchici di primo piano come Alfred Nacquet, Élisée Reclus e Aristide Rey), Anselmo Lorenzo abbracciò immediatamente e con entusiasmo le idee anarchiche. E da allora la dottrina anarchica si diffuse in tutta la Spagna. Incoraggiati dalle idee di Giuseppe Fanelli, nel 1870 si unirono ad Ansemo Lorenzo anche Francisco Mora e Tomás González Morago, fondando la sezione spagnola dell'A.I.T., dove i suoi aderenti parteciparono l'anno successivo alla Conferenza di Londra, dichiarandosi favorevoli ai seguaci di Bakunin e non a quelli di Marx.

[7] Rafael Farga i Pellicer, noto anche con lo pseudonimo di Justo Pastor de Pellico, (Barcellona, 1844 - Barcellona, 14 agosto 1890), era un tipografo spagnolo, disegnatore, pittore, sindacalista, anarchico e giornalista della seconda metà del 19° secolo.

[8] José Garcia Viñas (Malaga, 3 dicembre 1848 - Melinna, 7 settembre 1931) è stato un medico, militante internazionalista, pioniere e propagandista dell'anarchismo in Spagna. Amico di Bakunin e di Kropotkin pubblicò alcune riviste: La Federacion (1869); La Revista Social (1872-1880), e si mostrò un sostenitore risoluto dello sciopero generale insurrezionale. Portò un aiuto medico agli operai ma si dimostrò anche un uomo d'azione prendendo parte a diverse lotte e tentativi insurrezionali come nel giugno 1873 in cui, insieme a Paul Brousse, occupò il municipio di Barcellona per diversi giorni.

[9] Errico Malatesta (S.Maria Capua Vetere, Caserta, 14 dicembre 1853 - Roma, 22 luglio 1932) è stato il teorico e il rivoluzionario anarchico italiano più importante della storia dell'anarchismo. Insieme a Pierre-Joseph Proudhon, Michail Bakunin, Benjamin Tucker e Petr Kropotkin è in assoluto uno degli anarchici che hanno più di tutti diffuso nel mondo gli ideali dell'anarchia. In giovanissima età abbracciò gli ideali repubblicani di Giuseppe Mazzini. Il 25 marzo 1868 venne convocato dalla questura di Napoli a causa di una lettera di carattere sovversivo scritta a Vittorio Emanuele II; il 19 marzo 1870, non ancora diciottenne, subì il primo di quella che sarebbe stata una lunga serie di arresti, a seguito di una sommossa organizzata da un circolo studentesco repubblicano dell'Università di Napoli. Nel 1871, dopo la Comune di Parigi, abbandonò le idee repubblicane per abbracciare l'ideale anarchico; nello stesso anno, insieme ad Andrea Costa, Carlo Cafiero Tino Zanardelli, Celso Ceretti e Saverio Friscia, è tra i fondatori della federazione napoletana dell'AssociazioneInternazionale dei Lavoratori. Il 5 settembre 1872 giunse in Svizzera per partecipare al Congresso di Saint-Imier; in quell'occasione divenne amico di Michail Bakunin. Dopo il congresso iniziò un periodo di intensa attività sovversiva: nel 1873 fu arrestato a Bologna; nel 1874 partecipò con un piccolo gruppo ad un fallito tentativo di insurrezione a Bologna; venne arrestato poco dopo a Pesaro. Il processo conseguente si risolse con l'assoluzione di tutti gli imputati, risultando in una notevole popolarità per gli insorti e per Malatesta in particolare. Nel 1875 visitò Bakunin a Lugano. Fu delegato della Federazione italiana al Congresso dell'Internazionale antiautoritaria di Berna del 26-29 ottobre 1876, Il 5 aprile 1877, formando insieme a Carlo Cafiero ed altri ventiquattro esponenti dell'anarchismo italiano la Banda del Matese, partì dalle pendici del Massiccio del Matese con l'obbiettivo di dare il via ad un'insurrezione. Dopo alcuni giorni di resistenza, visto l'imponente spiegamento di forze da parte del Regno d'Italia, gli insorti furono arrestati e processati.

[10] Audiberto Icilio Ugo Parrini (Livorno, 27 August 1850 – Alessandria d’Egitto, 14 gennaio 1906) era un anarchico italiano. Agli inizi del 1871 emigrò ad Alessandria d’Egitto, dove gli echi della Comune di Parigi, come lui stesso ricorda in L’anarchismo in Egitto. In Egitto diede vita al primo nucleo della sezione internazionalista, che si fuse nel 1876 con un altro raggruppamento di internazionalisti, costituito da Carlo Bertolucci, Fortunato Boteghi e altri rivoluzionari italiani sfuggiti alla repressione seguita ai moti del 1874 di Bologna*, e giunti sulle sponde del Nilo da qualche mese. Parrini collaborò con Errico Malatesta, che nel settembre 1878 era giunto in Egitto, ma la loro propaganda e soprattutto l’eco dell’attentato di Passannante indussero il consolato italiano a premere sul governo locale, ottenendo l’arresto di Malatesta, di Parrini e di tutti gli anarchici e la loro espulsione dal paese. * - nel 1874 gli anarchici romagnoli, misero a punto un piano che gli avrebbe dovuto far “conquistare” la città di Bologna, nella speranza di estendere poi la rivolta a tutta l'Italia centrale. Il piano prevedeva la presenza di circa mille rivoluzionari, tra cui Errico Malatesta, Carlo Cafiero, Andrea Costa. ** Giovanni Passannante (Salvia di Lucania, Potenza, 18 febbraio 1849 - Montelupo Fiorentino, 14 febbraio 1910), è stato un anarchico individualista italiano conosciuto perché nel 1878 fu autore di un attentato fallito contro la vita di re Umberto I. Condannato a morte, la pena gli fu poi commutata in ergastolo, che scontò in manicomio, dove passò il resto della sua vita. Al suo paese d'origine, in segno di penitenza, venne imposto il cambio del nome in Savoia di Lucania in onore della famiglia reale.

[11] Dipartimento francese della regione della Nuova Aquitania.

[12] Capoluogo del dipartimento delle Deux-Sèvres nella regione della Nuova Aquitania

[13] Capoluogo del dipartimento dell'Alta Savoia, nella regione Alvernia-Rodano-Alpi.

[14] Capoluogo del dipartimento del Gard nella regione dell'Occitania.

[15] Nel dipartimento dell'Alta Corsica nella regione della Corsica.

[16] Nel dipartimento dell'Alta Savoia, nella regione Alvernia-Rodano-Alpi.

[17] Capoluogo e sede di prefettura del dipartimento dell'Alta Savoia, nella regione Alvernia-Rodano-Alpi.

[18] Nel dipartimento delle Deux-Sèvres nella regione della Nuova Aquitania.