FRATELLANZA
INTERNAZIONALE
Bakunin e altri aderenti alla Fratellanza Internazionale |
La
Fratellanza Internazionale o Alleanza dei Socialisti Rivoluzionari è stata una
delle tante organizzazioni clandestine fondate da Bakunin nel corso della sua vita, e la costruì durante il suo secondo viaggio di in Italia iniziato nel 1864. Ebbe comunque
breve vita e fu poi sostituita prima dalla Lega
per la Pace e la Libertà e poi dall'Alleanza
Internazionale della Democrazia Socialista.
Fu di natura clandestina, come era costume nell'Italia del periodo risorgimentale, secondo dei principi
intrisi di un certo romanticismo che non era stato ancora superato nonostante
il movimento operaio e popolare stesse intraprendendo la
strada dell'organizzazione di massa.
La Fratellanza era costituita da una «famiglia
internazionale» e da «famiglie» nazionali, raggruppati in circoli locali. I
«familiari» erano tutti dei rivoluzionari convinti, completamente devoti alla
causa della libertà e la cui discrezione era assicurata.
Il programma, fondato su principi antiautoritari, che poi
porterà alla stesura del Catechismo rivoluzionario di Sergei Nechaev[1]
e de Il programma della Fratellanza internazionale, cementava
l'organizzazione del gruppo e orientava il comportamento dei militanti.
Facevano parte della Fratellanza: tra gli italiani, Giuseppe Fanelli[2],
Saverio Friscia[3];
tra i francesi i fratelli Élie
ed Élisée
Reclus (nel 1865), Benoît Malon, Alfred
Naquet[4];
fra gli svizzeri Charles Perron[5]
(nel 1868), James Guillaume (nel
1869); fra i polacchi Valérien Mroczkowski[6];
fra i russi Nikolaï Ivanovitch Joukovski[7].
[1] Sergej Gennadievič Nečaev, (2 Ottobre 1847 – 21 Novembre
o 3 Dicembrer 1882) è stato un un filosofo e un rivoluzionario russo, esponente del movimento nichilista russo e
noto per la sua risoluta ricerca della rivoluzione con ogni mezzo necessario,
incluso il terrore rivoluzionario. È l'autore de Il catechismo radicale del rivoluzionario.
[2] Giuseppe Fanelli (Napoli, 13 ottobre 1827 - Nocera
Inferiore, 5 gennaio 1877), inizialmente repubblicano rivoluzionario, partecipò
ai Moti del 1848, alla spedizione dei Mille e a diverse imprese garibaldine. Fu
deputato al Parlamento italiano poi anarchico, membro della 1ª Internazionale e propagandista dell'anarchismo in Spagna.
Aderì giovanissimo alla Giovine Italia di Giuseppe Mazzini: partecipò ai
combattimenti per la repubblica romana (1848-49) e nel 1857 era affianco di
Carlo Pisacane nel tentativo rivoluzionario intrapreso nel sud Italia.
Nonostante i fallimenti non si perse d'animo e nel 1860 con Garibaldi
partecipò
all'impresa dei Mille. Dal 1865 al 1874 fu
deputato al Parlamento italiano venendo eletto nel Collegio di Monopoli.
Partecipò con Garibaldi alla terza guerra d'indipendenza del 1866 e alla spedizione a Roma del 1867. La svolta della sua vita la ebbe
quando incontrò Bakunin
a Ischia nel 1866, che lo portò a schierarsi con l'internazionalismo, il
federalismo e l'anarchismo. . Nel 1868 assistette a Berna (Svizzera) al
"Congresso della Lega
della Pace" quindi partecipò alla creazione dell'"Alleanza
Internazionale della Democrazia Socialista".
Entrò a far parte della Prima Internazionale, dove giocò un ruolo
importante soprattutto nella diffusione delle concezioni anarchiche in Spagna.
Nello scontro tra Marx e Bakunin prese con decisione
posizione a favore del secondo partecipando attivamente alla Conferenza
di Rimini e al successivo Congresso
Internazionale di Saint-Imier.
[3] Saverio Friscia (Sciacca, 11
novembre 1813 – Sciacca, 22 febbraio 1886) è stato un patriota, politico e
anarchico italiano. Attivo nei Moti del 1848 in Sicilia e nella Spedizione dei
Mille ricoprì in entrambi i casi importanti ruoli di governo nell'isola.
Deputato per 7 legislature dopo l'Unità fu tra i più stretti collaboratori di Bakunin nella diffusione delle idee socialiste della Prima Internazionale. Medico, fu tra i pionieri in Italia della medicina
omeopatica. La nascita della Prima Internazionale, la conoscenza di Proudhon
e soprattutto l'amicizia con Bakunin,
che all'epoca si trovava a Napoli, lo portano ad abbracciare le idee
federaliste e antiautoritarie, auspicando un'Italia non unificata e ritenendo
si potesse concretizzare una Sicilia indipendente o al limite federata con
altre regioni. Divenuto organizzatore della sezione di Catania dell'A.I.L.,
nel settembre 1868 partecipò a Berna al secondo congresso della Lega
per la Pace e la Libertà, durante il quale i bakunisti (tra cui Giuseppe
Fanelli[1], Carlo Gambuzzi, Umberto Tucci), messi in minoranza, abbandonarono i
lavori per dar vita all'Alleanza internazionale per la Democrazia
Socialista. Nel 1871 il giornale internazionalista L'Eguaglianza, di
Agrigento, pubblicò «L'Internazionale e Mazzini», un articolo scritto da
Friscia, o comunque da lui ispirato, nel quale si polemizzava contro lo statalismo di Mazzini e
il suo attacco alla Comune
di Parigi. Nell'agosto 1872 era delegato al congresso di Rimini delle
sezioni italiane dell'Internazionale,
che sancì l'adesione degli internazionalisti italiani alle posizioni di Bakunin e il rifiuto della linea di Marx ed
Engels.
[4] Alfred Naquet (Carpentras, 6 ottobre 1834 - 11
novembre 1916) era un militante blanquista. Nel 1867, a quel tempo era già in
contatto con Blanqui, partecipò ad alcuni incontri a Chouteau e sembra
"essere stato l'agente principale e il consigliere" del gruppo «Comune
rivoluzionaria lavoratori francesi» di tendenza blanquista. Arrestato, fu
condannato, il 23 dicembre, dalla sesta Sezione del tribunale penale della
Senna, a quindici mesi di carcere, una multa di 500 franchi e cinque anni di
privazione dei diritti civili. Tre mesi prima aveva partecipato al 1° congresso
della Lega
per la Pace e la Libertà che si era tenuto a Ginevra dal 9 al 12 settembre
1867. Con Élie ed Élisée
Reclus,
era membro nel 1868 di la società segreta di Bakunin, la «Fratellanza
Internazionale».
[5] Charles Perron (Ginevra,6 dicembre 1837 - 7 marzo 1909)
incisore e cartografo; membro dell'A.I.T. e della Federazione
del Giura.
Frequentò la colonia di rifugiati russi e presto si unì a Michel
Bakunin,
quindi a James Guillaume[6]. Fu tra i fondatori dell'Alleanza
Internazionale della Democrazia Socialista; ha collaborato a Le Progrès di Le Locre e a La Solidarité. Nel 1868 pubblicò un opuscolo, De l’obligation en matière d’instruction,
dedicato a
Varlin
che si
trovava in prigione, dove affermava la necessità di un'istruzione gratuita per
la liberazione sociale e la fine dello sfruttamento. Dopo la Comune
di Parigi, inviò (tramite Schwitzguébel) un numero di passaporti
svizzeri agli attivisti costretti a nascondersi o andare in esilio.
[6] Valérien Mroczkowski (1840 -
1889) fu un insorto polacco nella rivolta di gennaio del 1863. Fu
arrestato e imprigionato dalle autorità prussiane. Dopo essere stato rilasciato
nel 1865, fu mandato in esilio e viaggiò in Italia, Svizzera, Londra e infine
si stabilì in Francia.
[7] Nikolai Ivanovich
Zhukovsky (Ufa, 21 ottobre 1833 - Ginevra, 11 maggio 1895) era un
rivoluzionario russo. Visse dal 1864 principalmente a Ginevra, dove ebbe
contatti con Alexandre Ivanovitch Herzen, Nikolai Platonovitch Ogarev e la giovane
emigrazione russa. Membro della Lega
per la Pace e la Libertà (1867-1868), compagno di lotta di Michail Bakunin, partecipò alla creazione
della sua Alleanza internazionale per la democrazia socialista (1868). Nel 1871
pubblicò La Solidarité, organo
della Federazione Francese dell'Associazione
Internazionale dei Lavoratori. Lasciò l'Internazionale
nel 1872, fu uno dei fondatori della stampa anarchica Rabotnik (Il lavoratore) nel
1874 e fu editore dell'omonimo giornale dal 1875 al 1876, nonché di Obchtchina
(La Commune) nel 1878.