domenica 28 luglio 2019

02-14-RE03 – Élisée RECLUS

ÉLISÉE RECLUS

Élisée Reclus fotografato da Nadar

La Comune di Parigi è stato il primo tentativo riuscito di autogoverno popolare.
Ha stabilito per il futuro, non dai suoi governanti, ma dai suoi difensori, un ideale di gran lunga superiore a quello di tutte le rivoluzioni che l'avevano preceduto; impegna in anticipo coloro che vogliono continuare, in Francia e nel mondo intero a combattere per una nuova società in cui non ci saranno padroni per nascita, titolo o denaro, né schiavizzati dall'origine, casta o salario. Ovunque la parola "Comune" è stata intesa nel senso più ampio del termine riferendosi a una nuova umanità, formata da compagni liberi e eguali, ignari dell'esistenza di antiche frontiere e che si aiutano pacificamente da un capo all'altro del mondo.
Elisée Reclus


Un uomo libero

Ho girato il mondo da uomo libero…”. Così Élisée Reclus si presenta ai suoi lettori. Affermazione assolutamente legittima se si ha presente la sua vita. Che un geografo percorra il mondo è più che normale anche se nel XIX secolo sono ancora in pochi a farlo; ma che rivendichi a piena voce di averlo fatto da uomo libero, questa non è una cosa del tutto ordinaria, tant’è vero che i geografi avevano fama di conservatori, e i pochi che non lo erano, avrebbero trovato incoerente e fuori luogo proclamare le proprie convinzioni politiche al termine dell’introduzione di un libro di geografia fisica! E la stessa cosa vale per oggi.
Élisée Reclus mentre legge Le Cri du Peuple
Ma Élisée Reclus non è affatto un geografo come gli altri; ebbe la strana idea di essere un geografo libertario. E il prezzo di questa audacia fu, dopo la sua morte, il silenzio e l’oblio, malgrado l'ampiezza della sua opera. Chi conosce oggi Élisée Reclus? Chi sa che fu un geografo estremamente celebre nel XIX secolo?
Se gli anarchici lo riconoscono come uno dei loro, i geografi francesi lo ignorano altezzosamente, come se Reclus non fosse stato che un oscuro geografo di un’epoca “prescientifica”. E tuttavia la sua fama è dovuta ben più alla qualità dei suoi lavori geografici che alla portata teorica dei suoi scritti anarchici. Questo scienziato aveva acquisito una notorietà internazionale, gli scienziati dell’epoca lo ritenevano uno dei migliori, tutti lo consideravano un geografo di grande talento. E la gente non si fece ingannare: le sue opere vennero pubblicate in migliaia di copie, furono riedite più volte, tradotte in inglese, in russo, in spagnolo, in italiano. Perché allora questo silenzio, perché questo oblio? Chi era dunque Élisée Reclus, geografo tanto rinomato e tanto presto dimenticato? Da dove viene questo geografo libertario?
Jacques Élisée Reclus è nato a Sainte-Foy-la-Grande[1] il 15 marzo 1830, ed è stato, come detto, un geografo di fama, Comunardo, libertario e militante anarchico, pedagogo e scrittore prolifico. Membro della Prima Internazionale, dopo l'esclusione di Michel Bakunin entrò a far parte della Federazione del Giura. Con Pëtr Kropotkin[2] e Jean Grave[3], collaborò al giornale Le Révolté[4].
Nel 1892 fu invitato dalla Libera Università di Bruxelles, che gli offrì una cattedra in geografia comparata alla Facoltà di Scienze. Ma ancor prima di cominciare, il corso fu sospeso alla fine del 1893 a seguito dell'attentato di Auguste Vaillant[5] a Parigi. Ha poi dato i sui primi corsi nei locali della loggia massonica Les Amis philanthropes. Nell’ottobre del 1894, con altri professori diissionari, creò a Bruxelles la Nuova Università.
Cittadino del mondo della prima ora, precursore della geografia sociale, della geopolitica, geostoria e dell’ecologia, le sue opere più importanti sono La Terre in 2 volumi, la Géographie universelle in 19 volumi L'Homme et la Terre in 6 volumi, così come la Histoire d’un ruisseau et Histoire d'une montagne. Ma questo pensatore che visse con la sua penna pubblicò circa 200 articoli geografici, 40 articoli su vari temi e 80 articoli politici in periodici anarchici.
Dall'Algeria agli Stati Uniti, dal Canada al Brasile, Uruguay, Argentina e Cile, maturò una grande esperienza nella descrizione dei luoghi e popoli che incontrava e le sue opere divennero punto di riferimento in patria per molti decenni. Come amava dire, era un legumista convinto, un vegetariano e nelle occasioni in cui venne catturato, si autodefiniva “Geografo, ma anarchico”.
La rivista francese di geopolitica Hérodote lo considerò uno dei geografi più importanti del suo tempo, al punto di dedicare due numeri interi al suo lavoro nel 1981 e nel 2005.
Reclus fu veramente un rivoluzionario delle scienze geografiche, padre spirituale di una “geografia sociale” in grado di cambiare il punto di vista comune sul nostro pianeta, sulla sua storia e la sua raffigurazione, nonché anticipatore di molte delle discipline legate a quelle scienze geografiche, dalla gestione del suolo all’ecologia, dall’antropologia culturale in chiave moderna all’ambientalismo.


Una famiglia protestante

Élisée è nato in una fervente famiglia religiosa; suo padre Jacques Reclus, (un vero mistico nato nel 1796), era un pastore calvinista francese, prima pagato dallo Stato, poi indipendente, e per alcuni anni fu anche professore presso il colleggio protestante di Sainte-Foy-la-Grande). Il pastore, con la moglie Zéline Trigant-Marquey (1805-1887), ha avuto quattordici figli (forse la moglie ebbe anche tre aborti), tra cui tre ragazze morte giovani. Élisée era il terzondogenito, e tra i suoi fratelli ricordiamo: il fratello maggiore Élie Reclus (1827-1904) militante anarchico e molto legato ad Élisée, l’altro geografo Onésime Reclus (1837-1916), l’ufficiale navale ed esploratore Armand Reclus (1843-1927 e il chirurgo Paul Reclus (1847-1914). La madre Zéline, proveniente da una famiglia borghese di Bordeaux[6], sicuramente poco preparata ad una famiglia numerosa (undici figli), dovette mettersi a fare l’istitutrice per supplire ai bisogni della famiglia, in quanto suo marito era più preoccupato dei suoi rapporti con Dio che dei problemi materiali. Élisée era anche il primo cugino di Pauline Kergomard nata Reclus[7], fondatrice delle scuole materne pubbliche francesi; zio dell’anarchico Paul Reclus (ingegnere e professore francese, figlio di Élie) che lo ha accompagnato nelle sue opere alla fine della sua vita.


La gioventù

Élisée è stato educato fino all'età di 8 anni dai suoi nonni materni, a La Roche-Chalais[8], a seguito della decisione presa dal padre perchè non veniva più pagato per fare il pastore. Nel 1838 tornò alla casa parerna di Orthez[9].
Nel 1843, quando aveva tredici anni, suo padre voleva che diventasse pastore e lo mandò con suo fratello Élie a Neuwied, in Prussia sulle rive del Reno, in un colleggio gestito dai pastori luterani Frères Moraves, in quanto il padre aveva fiducia in questa confraternita religiosa. Élisée, invece, non sopportò la natura superficiale dell'insegnamento religioso di quella scuola e dai religiosi a cui è stato affidato, secondo lui più avidi di soldi che di volontà educativa, e tornò a Orthez nel 1844. Quest'esperienza lo disgusterà a tal punto da risultare decisiva per il successivo abbandono della religione.
In contrasto con la famiglia, che vorrebbe fargli proseguire gli studi nel collegio prussiano, Élisée imparò in fretta il tedesco (lingua che, insieme all’inglese, olandese e latino, aveva appreso durante il suo soggiorno a Neuwied). Successivamente ruppe i legami con la sua famiglia e rientrò a Sainte-Foy-la-Grande con il fratello maggiore Élie. Nella cittadina aquitana trascorse quattro anni (1844-1848) dove si iscrisse all'università protestante di quella città per prepararsi alla laurea, ottenuta all'Università di Bordeaux nell'estate del 1848. Nel 1848/1849, Élisée ed Élie studiarono teologia presso la Facoltà di Teologia dei padri protestanti di Montauban[10]; in quel lasso di tempo gli rimase comunque la convinzione di voler intraprendere la carriera del pastore. I fratelli Reclus ne furono esclusi nell'estate del 1849 per motivi politici, ne seguì una fuga che fecero in giugno verso il Mediterraneo. Fu certamente in questi anni che prese una simpatia per quello che sarebbe diventata la sua concezione della geografia sociale. Élisée ha perso presto la fede e fu sedotto dagli ideali socialisti del suo tempo. Decise poi di rinunciare agli studi teologici.
Nel 1850, a causa delle ristrettezze economiche, fece rientro al convento dei Fratelli Moravi a Neuwied non più come studente ma lavorando come sorvegliante. Egli fu nuovamente deluso dall'atmosfera del collegio, che abbandonò per recarsi a Berlino nel 1851. Visse adeguatamente insegnando lingua francese, in questo modo riescì a finanziarsi l'iscrizione all'università e durante un semestre seguì i corsi del geografo tedesco Karl Ritter[11], conosciutissimo e stimato in Germania, di cui ne diventò il discepolo.
Nell'estate del 1851, Élisée ritrovò suo fratello Élie a Strasburgo, dove finì i suoi studi di teologia e insieme i due fratelli decisero di tornare a Orthez (via Montauban) ed attraversarono la Francia a piedi per mancanza di soldi, cosa che sicuramente contribuì a modellare il suo carattere. Acquisite in quel periodo le idee politiche progressive e anarchiche, scrisse il suo primo testo di ispirazione libertaria, Développement de la liberté dans le monde (Sviluppo della Libertà nel Mondo), in cui evoca "l'anarchia, la più alta espressione dell'ordine". L'articolo fu pubblicato, venti anni dopo la sua morte, nel 1925, nel Le Libertaire.


L'impegno politico ed il girovagare come esule

Élisée ed Élie furono conquistati dall'idea repubblicana, ad Orthez, apprendendo il colpo di stato del 2 dicembre 1851, portato avanti dal futuro imperatore Napoleone III, i due fratelli manifestarono pubblicamente la loro ostilità al nuovo regime. Minacciati di essere arrestati, dovettero per sicurezza riparare in Inghilterra, a Londra, dove conobbero l’esistenza miserabile degli esuli. Nella capitale britannica, Élisée prese atto dell'umiliazione che la povertà generava; si arrangiò a vivere dando alcune lezioni e tenne contatti con esuli francesi, quelli fuggiti dopo il 1848, ma si rese conto che in Inghilterra gli esuli non erano ben visti e riparò in Irlanda. Trovò una sistemazione col ruolo di amministratore di un complesso agricolo, a Blessington, nella Contea di Wicklow. Incominciò ad interessarsi della situazione irlandese, scoprì la povertà della campagna resa estremamente difficile dalla carestia del 1847 e per nulla alleviata dalla presenza degli occupanti inglesi, con la durezza del loro dominio coloniale.
All’inizio dal 1853, si imbarcò per New Orleans. In Louisiana praticò vari piccoli mestieri tra cui quello di uomo di fatica, poi venne assunto come precettore dei tre figli di una famiglia di origine francese, i Fortiers, proprietaria di una piantagione di canna da zucchero. Rimase a far tale lavoro per due anni che gli permisero di rendersi conto dell’iniquità della società sudista trovandosi di fronte ad una nuova situazione di dominio, la società schiavista delle piantagioni. Rimase stupito dal fatto che il clero locale non solo ammetteva come normale tale situazione di "proprietari di uomini" ma stava sempre anche dalla parte dei padroni in caso di accenni a moti di protesta da parte degli schiavi. In conseguenza di questo atteggiamento del clero, Élisée perse anche i suoi residui di pensiero credente e si rivolse verso l'ateismo. Ribellatosi per le condizioni degli schiavi con cui ha indirettamente vissuto, fu un sostenitore dei nordisti durante la guerra civile.
Formò il progetto di stabilirsi in Sud America come agricoltore e far venire suo fratello Élie e la moglie. Alla fine del 1855, partì per la Colombia (allora si chiamava Nuova Granada) da Cuba e dalla provincia colombiana di Panama. Per un anno e mezzo ha provato per sistemarsi come coltivatore di banane o di caffè. Inadatto agli affari, senza capitale sufficiente per creare una sua azienda, indebolito dalle febbri, il fallimento fu totale. Lasciò la Colombia nel luglio del 1857 grazie al denaro inviatogli dal fratello maggiore che gli permise di pagare i suoi debiti e il suo biglietto per il ritorno.


La massoneria
  
Nell’agosto del 1857, Élisée tornò in Francia e si stabilì con suo fratello Élie a Neuilly-sur-Seine (parte occidentale del 17° arrondissement di Parigi nel 1860). L’11 marzo 1858, venne iniziato nella loggia massonica, Les Émules d'Hiram del Grand Orient di Francia (suo fratello Élie, già iniziato nella Loggia Renaissance, fu presente alla sua iniziazione). Élisée non andò oltre l'iniziazione. Dopo un anno lasciò la loggia, e non ne frequentò più prima del suo ultimo esilio a Bruxelles, quando vi darà numerose conferenze sull'anarchia. Anche se non fu mai un massone molto attivo, la sua presenza a Bruxelles nel 1894 ha avuto un'importanza determinante per la massoneria belga, e particolarmente per la loggia Les Amis philanthropes.
Il 14 dicembre 1858 si sposò civilmente con Clarisse, segno ormai del suo definitivo abbandono della religione, ma il matrimonio durerà solo dieci anni a causa della prematura morte della moglie.


Inizio della carriera di geografo

A Parigi i due fratelli incontrarono Auguste Blanqui e Pierre-Joseph Proudhon. Mentre insegnava lingue straniere, Élisée si impegnò in quello che più tardi diventò la sua principale occupazione: entrò nella Société de géographie il 2 luglio 1858. Alla fine del 1858 ritornò ad Orthez in compagnia di suo padre che ritornava dall'Inghilterra, dove andò a cercare un aiuto finanziario per una casa di riposo che aveva creato ad Orthez. Il 13 dicembre 1858, sposò civilmente Clarisse Brian e ritornò a Parigi dove formò un ménage comunitario con il fratello Élie, sposato con la cugina paterna Noémie Reclus.
Il suo girovagare tra l’Europa e l’America lo rese ancora più povero, tuttavia quei viaggi gli permisero di rientrare con numerosi taccuini ricchi d'annotazioni e scritti sui paesi e i luoghi visitati. Per questo motivo iniziò a pubblicare qualche articolo sui suoi scritti che, visto il periodo, trattavano di posti assai più esotici di quello che possono suonare adesso alle nostre orecchie e cominciarono i contatti con scienziati dell'epoca. Dal 1859 al 1868 contribuì all'influente pubblicazione Revue des deux Mondes (Rassegna dei due Mondi), dove pubblicò articoli su geografia, geologia, letteratura, politica estera, economia sociale, archeologia e bibliografia, grazie ai quali si fece notare.
Verso la fine di dicembre 1858, venne assunto come geografo ufficiale della casa editrice Hachette, che volle pubblicare il resoconto dei suoi viaggi e pensò di impiegare i lavori di Reclus per l'arricchimento delle Guides Joanne (Guide Joanne)[12] e di altri lavori in campo geografico di cui si occupava la casa editrice stessa.
Élisée diventò ufficialmente geografo per l’Hachette. Attraversò a piedi diverse regioni della Francia e viaggiò per vari paesi dell'Europa occidentale (Germania, Svizzera, Alpi italiane, Inghilterra, Sicilia, Pirenei spagnoli). Pubblicò delle guide, tra cui la Guide du voyageur à Londres et aux environs (Guida del viaggiatore a Londra e l'area circostante) nel 1860. Tramite queste sue attività riuscì a diventare membro della Società di Geografia di Parigi che aveva a disposizione, per il tempo, una ricchissima biblioteca geografica dotata di un enorme numero di carte, sempre per quel tempo.
Il suo primo libro fatto personalmente, Voyage à la Sierra Nevada de Sainte-Marthe, trattava della narrazione dell'avventura colombiana, venne pubblicato da Hachette nel 1861. Nel 1862 Élisée andò a Londra in occasione dell’Esposizione Universale, in cui firmò la guida Joanne per Hachette.
Visitò la Sicilia in occasione dell'eruzione dell'Etna del 1865, visitando anche Palermo, le Eolie, Messina, Catania, e Siracusa, pubblicandone (sempre per la stessa casa editrice) un resoconto con forti connotazioni di critica sociale sulle condizioni della Sicilia, immediatamente dopo il suo viaggio.
Il primo lavoro di gran peso di Reclus fu La Terre (1869), testo che ottiene un gran successo.


Manifesto anarchico catalano inneggiante a Reclus
Anarchico e attivista della Prima Internazionale
  
Nonostante l'ormai oneroso lavoro di geografo Élisée, per quanto riguarda il campo sociale, riprese gli studi di gioventù che lo avevano attirato, Élisée si era occupato dello studio delle opere di Robert Owen[13], Charles Fourier[14], Pierre Leroux[15] ed al suo ritorno dall'America, al pari del fratello Élie Reclus, si avvicinò agli ideali del'anarchia che gli sembrarono i soli adatti ad affrancare l'umanità dalle sue miserie. La stessa iniziale educazione protestante può aver fornito i germi per un pensiero che porti alla realizzazione di eguaglianza e giustizia fra gli uomini. Il padre d'altro canto oltre che i dettami della sua religione aveva sempre seguito con perseveranza la sua coscienza al di sopra di tutto. Ovvero del protestantesimo che ha formato Élisée, come Élie, ha trattenuto come nucleo formatore la morale implicante la completa autonomia dell'individuo, diventando quindi, diffidente verso riti e credenze organizzate che altro non possono che servire a dividere gli uomini per poterne applicare un ferreo controllo sulle loro esigenze per cui l'unica strada che sembrò possibile esser percorsa da Élisée fu quella che lo portò verso gli ideali dell'anarchia.
Il 1° ottobre 1863, Élisée fu uno dei fondatori della Société du Crédit au Travail, una banca che aveva lo scopo di contribuire alla creazione di cooperative di lavoratori. Nel giugno del 1864 lui e suo fratello Élie Reclus diventarono uno dei ventisette fondatori della prima cooperativa parigina del tipo rochdaliano[16]: l'Association générale d’approvisionnement et de consommation (Associazione generale di fornitura e consumo). Élisée fu eletto segretario de L’Association, bollettino internazionale delle cooperative, fondato il 1° novembre. Ha collaborato anche con La Coopération, che gli successe. Nel 1866, con Élie, fece parte di una società cooperativa di assicurazioni sulla vita umana creata a Parigi sotto il nome di L'Equité. 
Nel Settembre del 1864, Élie ed Élisée aderirono alla sezione parigina dei Batignolles dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori fondata il 28 settembre a Londra (A.I.T., Prima Internazionale), dove presero contati con i seguaci di Karl Marx con i quali gli anarchici entrarono presto in contrasto teorico.
Nel mese di novembre dello stesso anno a Parigi, i due fratelli incontrano Michail Bakunin, con cui mantennero forti legami politici e amichevoli. Questo incontro consolidò in Élisée le proprie convinzioni in merito all'anarchismo, che aveva fatto breccia in lui durante i suoi viaggi in giro per il mondo, e con Élie diventò membro della società segreta "La Fratellanza Internazionale" fondata da Bakunin. Élisée seguì i dettami di Bakunin nelle attività dell'Internazionale dei lavoratori ed entrò perciò in contrasto con i seguaci di Marx. In quel periodo i marxisti decisero che non era da escludere a priori la via legale e prediligevano il livello organizzativo nel lavoro mentre gli anarchici ritenevano impensabile un progetto ed una organizzazione a priori di un'istanza rivoluzionaria. Sia Marx che Engels furono assai scettici, se non ironici, verso le teorizzazioni dei Reclus.
Nel 1867 Élisée partecipò a due incontri internazionali: dal 2 al 7 settembre, Secondo Congresso dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori di Losanna e dal 9 al 12 settembre, al primo Congresso della Lega della Pace e della Libertà a Ginevra. Dal 21 al 25 settembre 1868 partecipò attivamente al 2° Congresso della Lega della Pace e della Libertà a Berna. Lì fece un intervento che generalmente è considerato come la sua prima adesione pubblica all'anarchismo. Élisée, Bakunin e alcuni altri si opponevano alla maggioranza dei delegati sulla questione della decentralizzazione. Ne tirarono le conseguenze e lasciarono la Lega.
Ciò però non lo distolse dalla sua attività di geografo, così nello stesso periodo, Élisée pubblicò per Hachette nel 1867 e nel 1868 i due volumi di un magistrale trattato sulla geografia generale, La Terre, description des phénomènes de la vie du globe (La Terra, una descrizione del fenomeno della vita del globo) che gli assicurò una grande reputazione negli ambienti intellettuali europei e sarà, a posteriori, il primo lavoro della sua vasta trilogia geografica con la Nouvelle Géographie universelle (Nuova Geografia Universale 1875-1893) e L'Homme et la Terre (L'Uomo e la Terra; 1905-1908).
Nel 1868 aderì all'Alleanza Internazionale della Democrazia Socialista fondata da Bakunin e ammessa, nel luglio 1869, dal Consiglio Generale dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori, a nome delle sezioni di Ginevra. Nel maggio dello stesso anno andò a convivere in "unione libera" con una certa Fanny. Il 6 luglio e il 17 agosto 1869 a Londra, Élisée partecipò come ospite a due sessioni del Consiglio Generale della Prima Internazionale.
Nel 1869 pubblicò per Pierre-Jules Hetzel[17] la Histoire d’un ruisseau (Storia di un ruscello).



Ma le idee di Élisée assunsero forma pratica durante la Comune di Parigi, a cui Élisée stesso partecipò con i due fratelli Paul ed Élie. Nell'autunno del 1870, durante l'assedio prussiano di Parigi, si arruolò volontario al 119° battaglione della Guardia Nazionale e poi al battaglione degli aerostati guidato dal fotografo Nadar (simpatizzante della Comune) che divenne suo intimo amico.
A dicembre partecipò, con André Léo, Benoît Malon e suo fratello Élie, alla creazione del giornale La République des travailleurs. Tentò di presentarsi alle elezioni legislative dell’8 febbraio 1871 ad Orthez, senza successo (non ebbe il tempo di iscrivere la sua candidatura).
La Comune lo entusiasmò e dopo il 18 marzo 1871, aderì come volontario nella Federazione della Guardia Nazionale, militando nelle fila del battaglione Duval e dando un notevole contributo alla causa attraverso la pubblicazione di scritti e articoli sulla rivoluzione in atto, mentre suo fratello Élie fu nominato direttore della Biblioteca Nazionale dalla Comune.
Il 4 aprile 1871, in occasione di una confusa sortita a Chatillon, a cui partecipò, fu catturato con il fucile alla mano dai versagliesi. Imprigionato presso il campo di Satory di Versailles, ne descrisse nella sua memoria l'odio e la violenza dei versaigliesi nei confronti dei Comunardi imprigionati. È stato rapidamente trasferito alla baia di Brest[18], nel forte di Quélern, in condizioni drammatiche, venne rinchiuso per un periodo su un pontone[19], poi nei forti dove diede lezioni ai suoi compagni imprigionati. "Gli escrementi degli ammalati si mischiarono al fango con i nostri piedi; la follia ha catturato molti di noi, abbiamo combattuto per un po' d'aria, una po’ di spazio; molti di noi, erano allucinati, furiosi, eravamo così tante bestie feroci". Dopo Brest fu trasferito nell'isola di Trébéron[20], prima di tornare nelle periferie di Parigi per essere processato. Ormai scienziato famoso gli venne riservato un trattamento di "favore" e gli venne permesso di aver documentazioni atte a proseguire in carcere i suoi lavori.
Durante il periodo carcerario incontrò Templier responsabile per le edizioni Hachette e stipularono il contratto per la stesura della Geografia universale. Nonostante i "privilegi" carcerari riservati, Élisée il 15 novembre 1871 venne condannato, dal 7° Consiglio di Guerra, alla semplice espulsione in Nuova Caledonia.
La sua reputazione scientifica, così come le reti create da suo fratello Élie negli ambienti intellettuali e cooperativi britannici, gruppi di scienziati inglesi ed americani (tra cui Charles Darwin), conosciuti durante la sua attività per la Hachette, saputo l'accaduto, il 3 febbraio 1872, fecero pressioni presso il governo francese che fu quasi obbligato a tramutare la condanna alla deportazione in 10 anni d'esilio in Svizzera. Élisée lasciò la Francia con i ferri ai polsi nel febbraio 1872, raggiungendo il fratello maggiore che era riuscito a riparare nel paese elvetico, a quei tempi, "amico" degli anarchici. In tutto fece circa undici mesi e mezzo di prigionia (aprile 1871 - marzo 1872).
Non era ancora fuori dal carcere che gli fu pubblicata una cronaca di Géographie générale in 25 episodi (dal 15 febbraio 1872 al 5 giugno 1875 ) nel La République française, il quotidiano di Léon Gambetta. Questa serie di articoli geografici costituiscono un collegamento tra l'episodio della Comune e l'inizio dell’uscita settimanale della sua Nouvelle Géographie universelle (Nuova Geografia universale), l’8 maggio 1875.

Élisée Reclus in Svizzera

L’esilio svizzero

Dopo la commutazione della sua sentenza, Élisée, che nel frattempo si era rifiutato di firmare la domanda di grazia, insieme alla sua compagna e le sue due figlie si trasferirono in Svizzera, a Lugano.
In Svizzera, il periodo che va dal 1872 al 1878, fu per lui estremamente importante: ha sviluppato il suo grande lavoro geografico mentre continuava le sue attività attiviste con Kropotkin[2]; riprese immediatamente i contatti con Bakunin a Zurigo ed entrò in contatto e amicizia con una moltitudine di anarchici rifugiatisi nel paese elvetico (Alexander Atabekian[21], Paraskev Stoyanov[22], Luigi Galleani[23] e altri...), partecipando inoltre alle attività della Fédération Jurassienne (Federazione del Giura) di cui ne fu membro"centrale".
Élisée partecipò al congresso della Pace di Lugano (Settembre 1872) e fondò una sezione internazionalista nel 1876 a Vevey, con il suo cartografo amico Charles Perron[24], che disegnò per lui nella Nuova Geografia Universale. La sezione pubblicò un giornale, Le Travailleur, che sosteneva in particolare l'educazione popolare e libertaria.
Nel febbraio 1874, la sua compagna Fanny morì di parto e il figlio appena nato venne chiamato Jacques. Élisée e le sue figlie lasciarono il Ticino e si stabilrono sulle rive del lago di Ginevra nel cantone di Vaud, a La Tour-de-Peilz (1874/1875), a Vevey (1875/1879) e poi a Clarens (1879/1890). Il 10 ottobre 1875, si unì a Ermance Gonini vedova di un cugino della madre di Reclus. Erede di una piccola fortuna, Ermance costruì una casa a Clarens, sulle rive del Lago di Ginevra (1876/1879), dove la famiglia si trasferì dal 1879 a Ottobre 1890.


Anarco-comunista

In Svizzera, mantenne sempre stretti rapporti con Michail Bakunin, di cui scrisse la prefazione e pubblicò, nel 1882, Dio e lo Stato, e con Pëtr Kropotkoin[2], che conobbe nel febbraio del 1877, di cui diviene intimo amico e compagno anarchico grazie alla condivisione del medesimo approccio naturalistico all'anarchismo. I due collaborarono insieme a molte opere, e collaborano pure a mettere in piedi un nuovo orientamento del movimento anarchico, l’anarchismo comunista, che condanna la proprietà privata: “Il nostro comunismo non è né quello dei falansterii, né quello dei teorici autoritari tedeschi. E il comunismo anarchico, il comunismo senza governo, quello degli uomini liberi. È la sintesi dei due fini perseguiti dall’umanità nei secoli, la libertà economica e la libertà politica. (Kropotkin[2], La Conquista del Pane)”. Una grande amicizia lo legò anche a James Guillaume[25].
Nel 1873 e nel 1874, ha collaborò all'Almanach du peuple e nel 1877 a La Commune. Il 19 marzo 1876 a Losanna, affermò il suo comunismo libertario in una riunione di commemorazione della Comune di Parigi. Il 3 luglio 1876, a Berna, partecipò al funerale di Bakunin e pronunciò l’elogio funebre. Nella primavera del 1877 pubblicò a Ginevra la rivista Le Travailleur con i compagni e collaboratori Charles Perron[24], Nicolas Joukovsky[26] (rivoluzionario russo) e Alexandre Oelsnitz, che si dichiaravano "anarchici".
Élisée Reclus sosterrà le idee anarchiche fino alla sua morte.
Fu assai impegnato nel suo lavoro di geografo per cui il tempo da dedicare alla politica non fu molto soprattutto per la stesura della Nuova Geografia Universale, enorme lavoro in 19 volumi, comunque continuò a scrivere articoli per pubblicazioni anarchiche e finanziò il movimento; nel contempo insegnava presso l'università di Neuchâtel e tenne relazioni e conferenze, soprattutto sul Mediterraneo. La camera nel 1879 votò una parziale amnistia per i fatti della Comune di Parigi, nella cui norma rientrò il caso dei Reclus, ma Élisée rifiutò di rientrare in patria fino a che non solo parzialmente ma tutti i Comunardi furono amnistiati.
A Clarens collaborò al giornale Le Révolté diretto a Ginevra da Kropotkin[2] e François Dumartheray[27], e poi da Jean Grave[3]. La persecuzione della polizia svizzera costrinse il trasferimento della testata a Parigi nel 1885.
Il 9 e 10 ottobre 1880, partecipò al congresso della Federazione del Giura. Definì il suo comunismo libertario come "la conseguenza necessaria e inevitabile della rivoluzione sociale" e "l'espressione della nuova civiltà che inaugurerà questa rivoluzione" e che implica in particolare "la scomparsa di qualsiasi forma di Stato" e "il collettivismo con tutto le sue conseguenze logiche, non solo dal punto di vista dell'appropriazione collettiva dei mezzi di produzione, ma anche del godimento e del consumo collettivo di prodotti" (Le Révolté,17 ottobre 1880).
Nel 1883 le autorità cercarono di implicarlo nel 66° processo contro Kropotkin[2] a Lione. Fu presentato come collaboratore nell'organizzazione del «partito internazionale anarchico», mentre l'anarchismo, per definizione, si presta poco a una disciplina o una gerarchia. Scrisse al procuratore generale per mettersi a sua disposizione e alla fine l'accusa venne abbandonata.
Nel 1886 Élisée Reclus rincontra a Bruxelles, la figlia di un Comunardo, Eugénie David, una giovane ragazza destinata a diventare famosa in seguito: Alexandra David-Néel[28]. Lui aveva cinquantasei anni, lei diciotto. Tra loro si sviluppò una forte amicizia, che finì solo alla morte di Élisée. Egli ebbe sulla sua giovane ammiratrice una certa influenza: i due si scrissero più volte, soprattutto durante il soggiorno di Alexandra ad Hanoi nel 1895.


Un esempio illustrativo in Nuova Geografia Universale:
Il Lago di Sete Cidades.
La Nuova Geografia Universale

Comunque anche durante questo periodo fu preso quasi completamente dal suo lavoro di geografo. Scrisse alcuni dei suoi grandi testi geografici: Histoire d'une montagne (1876, poi 1880 per l'edizione finale di Pierre-Jules Hetzel).
Avendo firmato il contratto per una Nouvelle Geographie Universelle (Nuova Geografia Universale) fu impegnato a conservare il lavoro per aver mezzi di sussistenza. Iniziarono i viaggi nei paesi su cui doveva scrivere per aver notizie e dati aggiornati. Dedicò la maggior parte del suo tempo allo studio dei paesaggi geografici continuando a viaggiare per il mondo: USA, Italia Spagna, Portogallo, Egitto Algeria, Stati Uniti, Canada, poi Brasile, Uruguay e Argentina.
In tali viaggi prese contatti con gli anarchici locali oltre che, ovviamente, con i geografi; alcuni di questi erano sia geografi che anarchici e quindi i legami che si instaurarono furono doppi, e questo fu proprio quanto capitò con Kropotkin[2]. Kropotkin[2] aiutò moltissimo Reclus nel redigere il volume dedicato alla Russia. I due scienziati rivoluzionari si incontrano nel 1877 e, come citato in precedenza, resterono legati da enorme amicizia. Nel contempo impostarono nuove teorizzazioni per l'evoluzione del movimento anarchico, in particolare gettarono le basi per l'anarco-comunismo, questione già in parte affrontata da Bakunin.
Iniziò le visite nei paesi stranieri ed esotici, per il tempo, quali l'Egitto per la stesura del suo enorme lavoro geografico. Soggiornò nel Maghreb mentre la famiglia con una delle figlie prese alloggio in Algeria, andò in Portogallo e Spagna per consultare documentazione inerente all'America Latina. Nel febbraio del 1886, si recò a Napoli dove incontrò il rivoluzionario ungherese Kossuth[29]. Nel 1889 ritornò in Luisiana ma si dedicò alla ricerca su nuove regioni quale quella dei Grandi Laghi e consultò la ricca biblioteca di New York.
Finalmente, nell’ottobre 1890, Élisée e la sua famiglia ritornarono in Francia e si stabilirono nelle periferie parigine: a Nanterre[30] (1890/1891), a Sevres[31] (1891/1893), e infine a Bourg-la-Reine[32] (1893/1894).
La conoscenza diretta dei paesaggi gli permise di pubblicare, nel 1894, la corposa opera in 19 volumi dal titolo Nouvelle Géographie Universelle («Nuova Geografia Universale»). Un lavoro monumentale, ricco di dati e di un apparato illustrativo pregevole, reso possibile da una fitta rete di collaboratori, fra i quali Charles Perron[24], Léon Metchnikoff[33] e Pëtr Kropotkin[2].
In quest'opera, nonostante l'accordo con l'editore prevedesse che il testo non dovesse avere connotazioni politiche, Reclus riescì ad includervi diversi elementi sociali (come per esempio lo studio di gravi problemi come la povertà) che porteranno diversi studiosi ad utilizzare per la prima volta la definizione di «geografia sociale».
La Nuova Geografia Universale, scritto in francese e tradotto in tutto il mondo, in Europa, nel Nord e nel Sud America così come in Australia, Persia o Cina, ha ottenuto una celebrità internazionale, unica per un geografo di lingua francese e che infatti, durante la sua vita, fu uguale alla fama mondiale di Victor Hugo o di Louis Pasteur. Per quest’opera ricevette moòte onorificenze, tra le quali la grande medaglia d'oro della Società di Geografia di Parigi, nel febbraio del 1892 e, nel maggio del 1894, la medaglia d'oro annuale Patron’s Medal) della Royal Geographical Society di Londra.


Bruxelles e la Nuova Università 

Pur non disponendo di titoli accademici la sua fama gli poteva permettere l'ingresso nel Collegio di Francia. Ciò non accade in quanto i suoi trascorsi politici e la sua impostazione riguardo ai problemi della società fu sgradita in Francia. Nel 1892, dopo la condanna di Ravachol[34], a causa del clima antianarchico imperante, gli anarchici sono stati sempre più estremamente sorvegliati dalla polizia ed Élisée Reclus, che aveva quasi completato la sua Nuova Geografia Universale, decise di accettare una proposta del’"Université Libre de Bruxelles” (U.L.B.), che gli offrì una cattedra di geografia comparata attribuendogli il titolo di Associato della Facoltà di Scienze.
I corsi dovevano iniziare nel mese di marzo 1894, ma due eventi cambiarono il suo ingresso in una carriera professionale in Belgio. Il 9 dicembre 1893, Auguste Vaillant[5] lanciò una bomba nella Camera dei Deputati di Parigi; ricercato perché ricevette la visita dello stesso Vaillant[5] poco prima dell'attentato, suo nipote Paul Reclus si diede alla fuga ed Élisée fu giudicato moralmente corresponsabile dell'attattentato dalle autorità giudiziarie francesi. Nello stesso periodo, un testo di Reclus intitolato «Perché siamo anarchici?» veniva diffuso al campus di Bruxelles. In questo testo, condannava la borghesia, i sacerdoti, i re, i soldati, i magistrati che sfruttano solo i poveri per arricchirsi. C’è un vero e proprio appello rivoluzione: l'unico mezzo per raggiungere l'ideale anarchico, vale a dire la distruzione dello Stato e di tutte le autorità con "l'azione spontanea di tutti gli uomini liberi". Di conseguenza, gli eventi si succedettero rapidamente. Il fatto che fosse uno scienziato libertario provocò resistenze ed opposizioni da parte dei colleghi. Il consiglio d'amministrazione dell’Université Libre de Bruxelles, nella sua riunione del 30 dicembre 1893, ha chiesto a Élisée Reclus di rinviare il suo corso, che ha portato le dimissioni del rettore dell'Università Hector Denis e di diversi professori, a rempo indeterminato. Fu proprio a questo punto che ad Élisée ed Élie Reclus, con un altro scienziato libertario, nacque l'idea di creare un'istituzione concorrente, la Nuova Libera Università di Bruxelles o la Nuova Università, che si caratterizzerà per una maggiore apertura verso gli argomenti più prossimi alle idee libertarie, quindi più adatta alle convinzioni filosofiche, materialistiche e positiviste, soprattutto perché molti professori stranieri erano pronti a venire a fare dei corsi. Il 30 gennaio 1894, mentre la Libera Università di Bruxelles veniva chiusa per un periodo indefinito, i primi corsi vennero dati nei locali della loggia massonica Les Amis philanthropes, che diede origine alla fondazione della U.L.B. nel 1834. La Nuova Università venne ufficialmente fondata 25 ottobre 1894: era aperto a teorie positiviste e basata su liberi esami. I suoi insegnanti non ricevevano alcuna remunerazione statale sia per stipendi sia per i lavori di ricerca; ma Reclus trovò i fondi indispensabili tramite i suoi articoli che vennero favorevolmente pubblicati ed altri lavori nel campo della geografia applicata, in particolare si dedicò alla cartografia.
In questa fase non trascurò la collaborazione con numerose riviste libertarie («La Revoltè», «L’Insurge», «Le Cri du peuple») e la stesura di vari saggi su rivoluzione ed anarchia: 1893, La société mourante et l'Anarchie («La società decadente e l'Anarchia»); 1894, Évolution et Revolution (Evoluzione e Rivoluzione); 1895, La société future («La società futura»); 1896. L'Anarchie (L'Anarchia); 1898, La évolution, la révolution et l'ideal anarchique (L'evoluzione, la rivoluzione e l'ideale anarchico).
Élisée Reclus si stabilì ad Ixelles, nelle periferie meridionali di Bruxelles, così come il fratello Élie che fu brevemente imprigionato il 1° gennaio 1894 a Parigi per via della fuga di suo figlio maggiore Paul; Louise Dumesnil, sorella di Élie ed Élisée e vedova di Alfred Dumesnil[35], nel febbraio 1894, si stabilì con i suoi due fratelli; a pochi isolati di distanza, tutti e tre insieme la moglie di Élie, Noemie Reclus, formano una comunità familiare ad Ixelles, come quella formata a Parigi tra il 1857 e il 1871.
Le lezioni di Élisée Reclus attirarono un sacco di persone, una manifestazione studentesca seguì la sua prima conferenza. Suo fratello Élie vi tenne un  corso di etnografia religiosa. La Nuova Università visse fino al 1919, anno in cui si fuse con la Libera Università di Bruxelles, ponendo così fine al conflitto tra dottrinaria liberale e progressista.


Il grande globo
Il grande globo
  
Alla fine del gennaio 1893 Élisée si recò a Firenze per testimoniare in un processo di anarchici italiani che vennero rilasciati. Il 21 marzo 1897 è stato colpito dal dolore della perdita della sua figlia minore, che si trovava ad Ixelles, con la sorella Louise Dumesnil.
Dal 1895 al 1898, iniziò un progetto di costruzione di un Grande Globo, una esatta riproduzione del globo terracqueo, un modello di oltre 127,5 metri di diametro, progettato per rappresentare con precisione la terra nella scala di 1:100.000 con superficie e rilievi, che doveva essere eretto sulla collina di Chaillot di Parigi per l'Esposizione universale del 1900. Élisée Reclus descrisse così il suo progetto: "Migliaia di punti di vista, di paesaggi, di tipi di uomini e di animali, di scene caratteristiche che saranno collocati in un diorama semovente mosse da pannelli interni all’involucro. Vedremo e tutte le manifestazioni della vita sulla terra, che tratteremo in modo esteso. La vedremo animarsi, trasformarsi con l'armonia del nostro immaginario tra la terra, i suoi fenomeni di qualsiasi natura, le sue piante e i suoi abitanti”. Senza i necessari finanziamenti (circa 20 milioni di franchi d’oro), il progetto restò in forma di bozza e alla fine non se ne fece nulla. Oltre Reclus, avrebbe coinvolto il cartografo e anarchico Charles Perron[24], l'architetto e geometra della città di Parigi Louis Bonnier e il biologo, sociologo e urbanista scozzese Patrick Geddes, amici di Élisée ed Élie.


L'Uomo e la terra
L'Uomo e la Terra
  
Il 18 Marzo 1898 Élisée Reclus fondò l'Istituto di Studi Geografici, che dipendeva dalla Nuova Università e formava gli studenti per le escursioni e la scrittura di documenti originali.
Quattro mesi più tardi, il 2 agosto 1898, creò inoltre Société anonyme d’études et d’éditions géographiques Élisée Reclus, ma fallì il 14 giugno 1904.
Tra il 1896 e il 1901, Élisée offrì i suoi servigi ad alcune importanti riviste francesi, belghe, svizzere ed inglesi.
Reclus si dedicò quindi all'ultimo e forse più importante dei suoi scritti: L'Uomo e la Terra. Nel 1903, chiese al nipote Paul di stabilirsi ad Ixelles per essere aiutato a finalizzare e pubblicare l’opera, che scrisse dopo il 1895 sotto il titolo provvisorio di L'Homme, géographie sociale. Grazie al fratello geografo Onésime Reclus, l'ultima grande opera venne pubblicata in una serie periodica, raccolta poi in 6 volumi dalla Biblioteca Universale di Parigi dopo la sua morte (dal 1905 al 1908) e sotto l'occhio vigile di Paul. Su iniziativa del pedagogista libertario Francisco Ferrer[36], L'Homme et la Terre nel 1906 cominciò ad essere tradotto in spagnolo.
L'opera è impostata come saggio di geografia sociale nel quale tratta i tre temi per lui indispensabili alla comprensione della geografia in senso reale e non astratto; cioè: «La lotta tra le classi, la ricerca dell'equilibrio e il ruolo primario dell'individuo». È un vasto rifacimento critico che tratta della storia, dei progressi e delle lotte dell'umanità dalla preistoria al XX secolo collegato alle situazioni ambientali sociali legate a loro volta a condizioni geografiche della zona presa in considerazione e quindi l'impostazione resta di tipo geografico e non sociologico. L'Homme et la Terre è anche ciò che noi oggi chiamiamo un libro di geostoria, o filosofia della storia o antropologia storica. Gli ultimi due tomi son più dedicati alla geografia umana generale.
Alcuni geografi all’inizio del XX secolo per questo motivo furono riluttanti nel vederlo come un'opera geografica al contrario, pensavano che Élisée Reclus fosse uno storico originale e penetrante; ma non interessato ad una professione di storico Élisée fu solo un geografo. Nel 1927, nelle colonne del quotidiano comunista L'Humanité, lo scrittore Henri Barbusse[37] scrisse "C'è un grande libro di storia universale, un'opera capitale, ammirevole, e che domina l'intera produzione attuale. É L’Uomo e la Terra di Élisée Reclus». 
Frutto di quarant'anni di lavoro, la «trilogia» di Elisée Reclus comprendeva nel 1908, tre grandi opere, in vari formati, per un totale di 27 volumi e 22.218 pagine: La Terra, 1867-1868 (datata 1868-1869 ), in 2 volumi, 1.554 pagine; la Nuova Geografia Universale, la Terra e gli uomini, 1875-1893 (datata 1876-1894), 19 volumi, 16.977 pagine; L’Uomo e la Terra, 1905-1908, 6 volumi, 3 648 pagine.


Les Temps nouveaux del 15 luglio 1905 annuncia la morte di Reclus.
Scomparsa senza cerimonie

 Durante gli ultimi anni della sua vita, Élisée Reclus, che soffriva di angina pectoris, viaggiò ancora (Francia, Paesi Bassi, Londra, Berlino). Alla fine di giugno 1905, apprese della rivolta dei marinai della corazzata Potemkin[38], che costituì uno dei suoi ultimi piaceri.
Morì il 4 luglio 1905 a Thourout, nei pressi di Bruges. In accordo con le sue ultime volontà, nessuna cerimonia ebbe luogo: solo il nipote Paul Reclus seguì la bara. È sepolto nel cimitero di Ixelles, un comune dell'agglomerato di Thourout, nella stessa tomba di suo fratello Élie morto l'anno precedente. Dieci giorni più tardi, la moglie di quest'ultimo, Noémi Reclus, morì ad Ixelles il 14 luglio 1905, Li raggiunse nella stessa tomba.
Paul Reclus prese in consegna il lavoro dello zio e fece in modo che venissero pubblicati gli ultimi 5 tomi dell'immane lavoro e, nel frattempo, prese la dirigenza della Nuova Università di Bruxelles, la cui vicenda avrà termine nel 1914.
Un rapporto della polizia del 1874 describe Élisée Reclus: "Il signor Reclus è un uomo ben educato, laborioso e abitudinario, ma molto sognatore, strano, testardo nelle sue idee e credente nella realizzazione della fraternità universale".
Nella sua vita è rimasto sempre profondamente fedele alla Comune, consapevole della profonda modernità celata da questa rivoluzione popolare. Qualche settimana prima della sua morte, poteva ancora dire: "I giorni di lutto sono allo stesso tempo giorni di grande speranza. Tra voi, figli di Parigi, la città delle rivoluzioni, sono certamente gli anziani che vi ricordano la triste fine della Comune, quest'ultima e terribile settimana dell'ultimo anno. Molto tempo fa, più di un terzo di secolo, ma si sente ancora il rumore delle mitragliatrici, ognuna delle quali spezzava la testa, lacerava i seni; trentamila teste, trentamila seni; vedi ancora lunghe correnti di sangue, il sangue più generoso della Francia, che arrossisce l'oscura acqua della Senna. Non è sembrato quindi più sicuro che l'era delle rivoluzioni di Parigi fosse chiusa e chiusa per sempre. Se non pensassimo a chimere e pazzi che immaginavano ancora quel pensiero e la volontà, il fervore del bene pubblico, il nobile impulso per la giustizia potrebbe rinascere da questa società decapitata? Eppure queste menti testarde di chimere erano davvero quelle che vivevano nella verità. Sì, i giorni della carneficina erano anche giorni di rinnovamento. Non è dalla Comune che tutte le reazioni, legate eppure impotenti, hanno riconosciuto la necessità di concedere alla Società l'uso di una parola, che di per sé non significa nulla di "Repubblica", ma che tuttavia, contiene un simbolo essenziale di ciò che diventerà della società futura".


Il pensiero di Élisée Reclus

L'oblio in cui è stato lungamente relegato Reclus fu indubbiamente legato al pregiudizio sulle idee anarchiche. Recentemente però si è assistito, in Francia ed in altre parti del mondo, ad una riscoperta del suo contributo dato alla geografia, alla scienza e ad altri tanti campi in cui si impegnò per tutta la sua vita.
Uno degli aspetti più caratterizzanti la sua personalità, oltre alle sue idee libertarie, fu senza dubbio la sua volontà di voler agire in prima persona. A 18 anni affermò con orgoglio: “Io non voglio avere sulla fronte il marchio d'alcun padrone, voglio guardare il mio libero pensiero, la mia volontà intatta, non rendere conto della mia condotta se non alla mia coscienza!”. In seguito, sarà prossimo alla Federazione del libero pensiero (creata nel 1848) e parteciperà a numerose conferenze sull'argomento.
Secondo la geopolitica Béatrice Giblin[39]: "Il bello è che non si poteva separare il geografo, che avrebbe dovuto essere impegnato da chissà quale serena imparzialità scientifica, dal militante anarchico, che rappresentanti delle istituzioni universitarie hanno ha scelto di dimenticare e di dimenticare il più rapidamente possibile".
Reclus era diffidente nei confronti del progresso: "Certo, l'industria ha portato un reale progresso al suo seguito, ma con quale scrupolo è importante criticare i dettagli di questa grande evoluzione!" bisogna "prendere definitivamente coscienza della nostra solidarietà umana, essere tutt’uno col pianeta stesso". Per lui, il progresso è accompagnato dal "regresso", da regressioni che registrano i cambiamenti in un problema dialettico. Così, nel L'uomo e la Terra torna più volte su questa idea: "Il fatto generale è che ogni modifica, per quanto importante possa essere, si ottiene aggiungendo al progresso il regresso corrispondente". Reclus non disapprova l'azione dell'uomo sulla natura, ma questa deve rispondere a dei criteri sociali, morali ed estetici.
Per il geografo francese Yves Lacoste[40], Reclus sarebbe stato il padre della riflessione geopolitica francese (anche se Élisée non ha mai usato questa parola nel suo lavoro).


L'Anarchie 1896
L'anarchia 

L’anarchismo di Reclus affonda le sue radici nell’educazione religiosa familiare, il padre lo educò ad essere responsabile di se stesso e a diffidare di tutti coloro che si frappongono tra lui e Dio (concetto simile all’anarchismo cristiano di Lev Tolstoj[41]). Dopo essersi allontanato dalla religione, Élisée cominciò ad interessarsi ai socialisti utopisti (Charles Fourier[14], Robert Owen[13] ecc.), fu un militante coinvolto direttamente nelle organizzazioni sindacali come l'Associazione Internazionale dei Lavoratori, la Federazione del Giura, la Lega della Pace e della Libertà. Successivamente abbracciò con vigore l'ideale anarchico legandosi a molte delle grandi figure del movimento anarchico del tempo: Bakunin, Dumartheray[27], Jean Grave[3], James Guillaume[25], Max Nettlau[42] etc. Il suo anarco-comunismo fu influenzato dalla conoscenza di Kropotkin[2], con cui ebbe un rapporto di vicendevole collaborazione e di cui apprezzava l'approccio naturalistico all'anarchia. I due collaborarono alla stesura di alcuni capitoli della Geografia Universale (opera di Reclus) e di La conquista del pane (opera di Kropotkin[2]), per il quale il francese scrisse la prefazione:
«[…] Certamente l'imminente rivoluzione, importante quanto può esserlo nel progresso dell'umanità, non differirà dalle rivoluzioni precedenti compiendo un brusco salto: la natura non ne fa. Ma si può dire che, per mille fenomeni, per mille modificazioni profonde, la società anarchica è già da lungo tempo in piena crescita […]».
La sanguinosa conclusione della Comune di Parigi lo convinse dell'inconciliabile antagonismo tra capitale e lavoro, del ruolo nefasto dello Stato e l'impossibilità di realizzare il socialismo attraverso i canali pacifici ed elettorali. Dal suo esilio in Svizzera fino alla sua morte, continuò a prendere posizione sui problemi teorici e pratici che si ponevano di fronte al movimento libertario: dichiarazione in favore della libera convivenza in occasione del libero matrimonio delle sue due figlie Le Révolté, 11 novembre 1882) o la categorica presa di posizione contro il principio delle elezioni: "Il voto è abdicazione" (Le Révolté, 11-24 ottobre 1885).
Nel 1895, ha pubblicato ne Les Temps nouveaux del 18 maggio, 26 maggio e 1° giugno uno dei suoi testi più famosi, L’Anarchie, risultato di una conferenza a Bruxelles il 18 giugno 1894 nella sala della loggia massonica Les Amis philanthropes (redatta in brochure, Parigi, Pubblicazione di Temps nouveaux, 1896, 23 pagine).
Oltre a L’Anarchie, pubblicò opuscoli e articoli ed altre tre opere: (Évolution et révolution, 1880; L’Évolution, la révolution et l’idéal anarchique, 1897; L’Évolution, la révolution et l’idéal anarchique), tuttavia anche tutti gli altri suoi saggi sono intrisi dei suoi rifeirmenti libertari, come per esempio il suo apprezzamento all'amore libero e per la lingua dell'esperanto.
Élisée Reclus visse sempre in modo molto semplice e mise i redditi dei suoi diritti d'autore pagati dalle edizioni Hachette al servizio della famiglia, degli amici, degli attivisti e del movimento anarchico.


Disegno di Reclus
La geografia
  
Élisée Reclus continuò il lavoro del geografo tedesco, del XIX secolo, Carl Ritter[43] di cui frequentò i corsi a Berlino tra l’inverno e la primavera del 1851, osservando la natura, concependo la Terra come un insieme armonioso e contribuì a diffondere la teoria rittériana delle articolazioni delle coste.
Élisée Reclus ha sempre amato definirsi un «geografo, ma anarchico». Osservando la natura, nei suoi innumerevoli viaggi, Reclus scrisse numerose opere geografiche (la Nouvelle Géographie Universelle [Nuova Geografia Universale], in 19 volumi, e l’Homme et la Terre [L’uomo e la terra] - senza dubbio l’opera più conosciuta, anche perchè le illustrazioni furono curate dal pittore anarchico boemo Frantisek Kupka) che possono essere considerati un primo tentativo di sviluppare un concetto di geografia sociale. 
Reclus, sviluppando le idee naturaliste di Ritter, attribuì grande importanza anche all'insegnamento della geografia, sperando, in questo modo, di mettere a disposizione di ciascuno degli strumenti utili di comprensione.
Il suo lavoro è precursore della geografia sociale; per Reclus, di tratta di includere la dimensione umana nel processo geografico, anche in termini di rapporti di forza sociali e internazionali. Per l’anarchico francese, quindi, la geografia va studiata considerando la società come un’interfaccia della natura, tra cui esiste una continua influenza reciproca. La natura influenza l'agire umano, ma ne è a sua volta modificata.
L’ambiente influenza dunque l’evolvere della storia umana; in L'Homme et la Terre, Reclus individua tre leggi fondamentali che dirigono il cammino dell’uomo:
·         la lotta delle classi (non intese nel senso marxista del termine, ma come contrasto fra autorità e libertà).
·         la ricerca dell'equilibrio fra queste due domande contrapposte.
·         la volontà dell'individuo che, associandosi ad altri (società), diventa il motore del progresso e del cambiamento.
I suoi contatti anarchici garantirono alla sua opera geografica una rete di informatori in tutto il mondo (e la qualità del suo lavoro, in tutti gli ambienti socio-politici), ma contribuirono anche a chiudere le porte del riconoscimento accademico francese per quasi tutto il xx secolo. Il suo anti-istituzionalismo non gli procurò discepoli, lasciando così il campo libero, in Francia, all'emergere della "scuola francese della geografia" nata sulla scia del suo contemporaneo più giovane di quindici anni, il geografo francese Paul Vidal de La Blache[44].
Tuttavia, Reclus fu un membro attivo, corrispondente od onorario di numerose società erudite, fondate sulla base dei principi della libera adesione e dalla cooptazione, come: la Società geografica di Parigi, la Società degli Amici dell'Educazione del Popolo di Lugano, la Società valdese delle scienze naturali di Losanne, la Società geografica di Ginevra, la Commissione geografica commerciale di Parigi, la Società di geografia di Pest a Budapest, la Società geografica di Berna, l’Associazione francese per l'avanzamento delle scienze a Parigi, la Società normanda di geografial a Rouen, la Società bretone di geografia a Quimper[45], la Società di Geografia di Rochefort-sur-Mer[46], la Società linguadoca di geografia a Montpellier[47], la Società per la protezione degli indigeni a Parigi, la Lega della riforestazione dell'Algeria ad Algeri, la Società di antropologia di Parigi, la Royal Scottish Geographical Society di Edimburgo, la Società di geografia di Rio de Janeiro, la Societa neuchâtelliana di geografia, la Società geografica Italiana di Roma, la Società etnografica di Parigi, la reale Società geografica belga di Bruxelles.
Una buona parte del successo editoriale delle sue opere geografiche è dovuto allo stile flessibile e potente, che lo rese uno dei più grandi scrittori francesi della seconda metà del xix secolo.
Reclus è stato senza dubbio anche un grande geografo, il cui approccio antropologico e non statalista in geografia è stato spesso dimenticato, censurato o sottovalutato in maniera altamente superficiale. Oggi al contrario sembra più che mai attuale.


Alle origini della geografia sociale
 
L’opera di Élisée Reclus è ancora oggi misconosciuta. Per ciò riteniamo utile che i geografi e, più in generale, coloro che si interessano, per diversi motivi, alla geografia, prendano coscienza di quale è stata, veramente, l’evoluzione della Scuola geografica francese dal momento della sua costituzione, dei suoi progressi ma anche dei suoi passi indietro.
Per lungo tempo, fino agli anni ’60, i geografi non si son neppure curati di conoscere la storia della loro disciplina, come se fosse una preoccupazione del tutto accademica, motivo per intrecciare corone e rendere omaggio a questo o quel maestro. Si faceva e si fa ancora geografia, senza troppo chiedersi che cosa sia: prima si descrive, ovvero si sceglie nella realtà estremamente complessa che ci circonda, ciò che è geografico. Ma che cosa è geografico e che cosa non lo è? Questo dilemma fondamentale i geografi universitari non l’hanno mai chiaramente risolto e, per la massima parte, essi non prendono in considerazione che quelle categorie di fenomeni che i loro maestri hanno loro insegnato ad esaminare. Ogni geografo è stato innanzitutto uno studente che ha subito l’influenza dei suoi professori e, una volta terminato il suo periodo di istruzione, continua a far riferimento, anche inconsciamente, ad opere che la corporazione considera come modelli di descrizione e di ragionamento geografici. Questo “saper vedere” e questo “poter vedere” dei geografi, é in realtà molto selettivo: a ragione ma anche a torto, essi lasciano in disparte una grandissima parte della realtà; a ragione, per quanto riguarda fenomeni non proiettati in cartografia, a torto per quei fenomeni che svolgono un importante ruolo nell’organizzazione dello spazio terrestre e che sono, tra l’altro, già rappresentati in cartografia, proprio a motivo della loro importanza politica. In effetti, i geografi non prendono in considerazione che le categorie di fenomeni che essi hanno imparato a considerare come “interessanti”, ossia quelli che è utile tenere in conto da un punto di vista ritenuto scientifico, secondo le tradizioni della corporazione e secondo l’idea che i loro maestri si fanno della scienza.
Una delle caratteristiche principali della geografia universitaria, da quando esiste in Francia ossia da circa un secolo, è l’esclusione dei fenomeni politici dal campo dei suoi interessi. La corporazione considera, contro ogni evidenza, che essi non sono affatto geografici e ritiene che prenderli in considerazione sia la negazione di un comportamento scientifico. Il termine geopolitica ha connotazioni obbrobriose, in quanto ci si ostina a non vederci altro che le argomentazioni che giustificano l’espansionismo hitleriano.  
Pertanto è della massima importanza, non solo per i geografi ma anche per tutti quelli che si interessano di scienze sociali, spiegare quali siano state la grandezza e la ricchezza dell’opera di Élisée Reclus. Essa è rimasta completamente ignorata dalla corporazione dei geografi universitari e questo è un passo indietro notevole nell’evoluzione della loro disciplina, poiché, sotto moltissimi punti di vista, il metodo di Reclus è ancor oggi un esempio da seguire. Élisée Reclus e il geografo francese Vidal de la Blanche sono quasi contemporanei (il primo è nato 15 anni prima e il secondo è morto 14 anni dopo). Tuttavia Reclus, che è davvero il più grande geografo francese, è completamente sconosciuto, mentre Vidal viene considerato non solo come il fondatore della Scuola geografica francese, ma anche come il modello cui ispirarsi persino oggi. È da notare che la corporazione non ha conservato che una parte dell’opera di Vidal e che ignora del tutto, tuttora, il suo libro principale (La France de l’Est) poiché egli vi tratta, da geografo, un grave problema geopolitico. L’esclusione del politico è proprio il problema epistemologico centrale della geografia universitaria.
Riguardo al modello “vidaliano”, quanto meno quale lo concepisce la corporazione per giustificare il suo rifiuto ad affrontare i problemi geopolitici, l’opera di Élisée Reclus costituisce un modello alternativo. I geografi d’oggi dovrebbero ispirarvisi per meglio comprendere il mondo ed il ruolo che essi potrebbero avere.
Reclus è un grandissimo filosofo e ciò che ha scritto, soprattutto L’Homme et la Terre, dovrebbe suscitare l’interesse anche di coloro che non si dedicano alla geografia.
La geografia di Elisée Reclus è impegnata. Evidenzia la natura dannosa degli effetti della prima globalizzazione capitalista che si è sviluppata nella seconda metà del diciannovesimo secolo. È d'ora in poi "il dollaro che è il padrone dei maestri" ed è da lui "che gli uomini sono distribuiti diversamente sulla faccia della Terra, distribuiti qua e là nelle città e nelle campagne, nei campi, nelle officine e fabbriche, uomini che sono guidati e maltrattati da lavoro in lavoro, come un ciottolo da sciopero in sciopero".
Élisée Reclus fu presto consapevole che lo sviluppo del capitale globale sfida i grandi equilibri planetari. Denunciò la distruzione delle foreste con il loro brutale sovra sfruttamento: "La Terra dovrebbe essere trattata come un grande corpo, la cui respirazione compiuta dalle foreste sarebbe regolata secondo un metodo scientifico; ha i suoi polmoni che gli uomini dovrebbero rispettare perché la loro igiene dipende da essi".
Denunciò anche «la corruzione di specie», la moltiplicazione di animali domestici ibridi a causa di un produttivismo del consumatore mal progettato. Così l'uomo riduce la forza di resistenza alle malattie degli animali e li rende «esseri artificiali». Alla fine denunciò lo sterminio della specie, la scomparsa degli uccelli del Madagascar, trichechi e cetacei degli oceani polari, la restrizione degli spazi marini delle balene, le minacce subite dal rinoceronte, gli elefanti o il bisonte cacciato e massacrato.
Poeta, amante di sorgenti e montagne, Élisée Reclus fa parte della coorte di questi uomini che, nella loro diversità, salirono nel 1871 per attaccare il cielo e le cui azioni e pensieri sono sempre così moderni.


Il naturismo

Reclus in diverse occasioni dichiarò il proprio favore alle unioni libere e all’amore libero, senza costrizioni di alcun tipo, esprimendo l’idea che l’uomo\la donna non dovesse avere alcun tabù riguardo al proprio corpo. Per questo Reclus è da molti considerato il vero fondatore del naturismo. Egli pensava che il nudismo è uno dei modi di sviluppare la socializzazione tra gli individui, esaltandone i benefici igienici, morali e psicologici e mettendoli in correlazione con i vari ambiti storici, geografici e culturali.


Il vegetarismo

Per buona parte della vita, Élisée Reclus, insieme al fratello Élie, è stato un «legumista» convinto, come amava dire.
Non è una digressione menzionare gli orrori della guerra in connessione con il massacro delle bestie ed i banchetti di carne. La dieta degli individui è in stretta relazione con il loro modo di agire. Sangue chiama sangue”.

 
Alcune opere



Materiale su Élisée Reclus




[1] Nel dipartimento della Gironda nella regione della Nuova Aquitania.
[2] Pëtr Alekseevic Kropotkin (Mosca, 9 dicembre 1842 - Dmitrov, 8 febbraio 1921), è stato un militante e teorico dell'anarchia, fautore della "propaganda col fatto", ed uno dei primi sostenitori dell'anarco-comunismo.
[3] Jean Grave (Le Breuil-sur-Couze, Francia, 16 ottobre 1854 - Vienne-en-Val, Francia, 8 dicembre 1939) è stato un importante militante anarchico francese. Inizialmente socialista, diviene anarchico dal 1880, quando comincia a popolarizzare le idee di Kropotkin [nota 2] e ad essere particolarmente attivo in vari giornali, principalmente Le Révolté di Élisée Reclus. Durante la prima guerra mondiale, si attira le ire di gran parte del movimento anarchico firmando con Kropotkin [nota 2] ed altri libertari un Manifesto anarchico a favore della guerra.
[4] Le Révolté era un giornale anarco comunista fondato a Ginevra il 22 febbraio 1879 da Pierre Kropotkine [nota 2], François Dumartheray, Varlam Tcherkezichvili, Georges Herzig, aiutato da Élisée Reclus e Jean Grave [nota 3]  che assunsero la gestione del giornale dal 1883. Il giornale si trasferì a Parigi nel 1885 e cambiò il suo nome in La Révolte nel 1887. Il titolo scomparve nel 1894. Con le sue diverse versioni, è considerato "il principale quotidiano anarchico francese" per il periodo in questione.
[5] Auguste Vaillant è stato un anarchico individualista e "illegalista" (secondo il dizionario, è qualunque «Atto o comportamento politico contrario alle leggi e agli ordinamenti costituzionali». In un'ottica rivoluzionaria o anarchica, l'illegalismo è un atteggiamento che considera gli atti illegali come un mezzo per giungere alla rivoluzione e\o per l'esaltazione della propria individualità di fronte alle ingiustizie del sistema capitalista), condannato a morte per aver lanciato una bomba alla Camera dei Deputati francese. Il 9 dicembre 1893, in Francia, Auguste Vaillant lanciò un piccolo ordigno esplosivo (riempito di chiodi) nella Camera dei Deputati, al grido di: “Morte alla borghesia! Lunga vita all'anarchia!”. Un gesto simbolico, fatto per protestare contro la repressione degli anarchici, ordita dal capo del governo Jean Casimir-Perier, piuttosto che per uccidere (non ci fu alcuna vittima). Vaillant fu condannato ugualmente a morte e ghigliottinato il 5 febbraio 1894. I deputati francesi usarono quest'avvenimento per incrementare la repressione degli anarchici e della loro stampa, con delle leggi scellerate. Questo è quanto Vaillant dichiarò al processo: «Ho preferito ferire un gran numero di deputati piuttosto che uccidere qualcuno. Se avessi voluto uccidere avrei caricato (la bomba) con dei pallettoni. Ho messo dei chiodi; ho voluto quindi solo ferire. Non posso certo mentire per darvi il piacere di tagliarmi il collo!».
[6] Capoluogo del dipartimento della Gironda e della regione della Nuova Aquitania.
[7] Pauline Kergomard, nata Marie Pauline Jeanne Reclus, nella famiglia protestante Reclus, ha trascorso due anni della sua vita, tra i 13 e i 15 anni, con suo zio, il pastore Jacques Reclus e sua zia Zéline Trigant-Marquey, che gestiva una scuola a Orthez. Era cugina di primo grado diÉlisée Reclus. È diventata insegnante a 18 anni.
[8] Nel dipartimento della Dordogna nella regione della Nuova Aquitania.
[9] Nel dipartimento dei Pirenei Atlantici nella regione della Nuova Aquitania.
[10] Capoluogo del dipartimento Tarn e Garonna nella regione dell'Occitania.
[11] Carl Ritter (Quedlinburg, 7 agosto 1779 – Berlino, 28 settembre 1859) è stato un geografo tedesco. Insegnò all'università di Berlino a partire dal 1820, fu sempre particolarmente interessato allo studio e all'esplorazione dell'Africa.
[12] Le Guides Joanne sono una raccolta di guide turistiche di viaggio pubblicate dalla case editrice di Louis Hachette e create, nel 1863, da Adolphe e Paul Joanne.
[13] Robert Owen (Newton, Galles, 14 maggio 1771- Newton, 17 novembre 1858), è stato un socialista inglese precursore dell'anarchismo e considerato uno dei primi socialisti, facendo parte di quella fascia nata nella prima metà dell'Ottocento che ha avuto il nome di socialismo utopistico.
[14] Charles Fourier (Besançon, Francia, 7 aprile 1772 - Parigi, 10 ottobre 1837), è stato un filosofo francese ideatore dei Falansteri, strutture fondate sulla base della proprietà societaria e senza alcuna autorità imposta. È considerato uno dei più importanti precursori dell'anarchismo. Ispirò la fondazione della comunità socialista utopista chiamata La Reunion sorta presso l'attuale Dallas in Texas.
[15] Pierre Henri Leroux (Parigi, 7 aprile 1797 – Parigi, 12 aprile 1871) è stato un editore, filosofo e politico francese.
[16] Nel 1833, nella città di Rochdale, nella contea della Greater Manchester, Inghilterra, venne aperto un primo negozio cooperativo che però fallì nel 1835; l'esperienza tratta da questo fallimento consentirà ad un gruppo di lavoratori tessili della stessa città (i Probi Pionieri) di riprendere in seguito l'iniziativa, con più successo rispetto alle altre tentate fino a quel momento. E così il 21 dicembre del 1844 nacque la prima cooperativa di consumo che riuscì a resistere alla costante sfida dell'economia di mercato. La Società Rochdale di equi pionieri era formata inizialmente da 10 tessitori, a cui successivamente se ne aggiunsero altri 20. Poiché la meccanizzazione della rivoluzione industriale costringeva lavoratori sempre più qualificati alla povertà, questi commercianti hanno deciso di mettersi insieme per aprire il proprio negozio di vendita di prodotti alimentari che altrimenti non potevano permettersi. Con le lezioni in mente dei precedenti tentativi falliti della cooperazione, i Probi Pionieri hanno progettato i famosi principi di Rochdale, e per un periodo di quattro mesi hanno lottato per raccogliere una sterlina per persona per un totale di 28 pounds di capitale. Il 21 dicembre 1844, aprirono il loro magazzino con una scelta molto scarsa di burro, di zucchero, di farina, di farina d'avena e di alcune candele. Dopo tre mesi, ampliarono la loro mercanzia fino ad includere tè e tabacco, e divennero presto noti per la fornitura di prodotti di alta qualità e non adulterati.
[17] Pierre Jules Hetzel (Chartres, 15 gennaio 1814 – Monte Carlo, 17 marzo 1886) è stato un editore francese, molto noto anche come redattore. È principalmente conosciuto per le sue straordinarie illustrazioni dei romanzi di Jules Verne, che sono grandemente apprezzati dai collezionisti di oggi. Hetzel fu anche l'editore principale di Victor Hugo.
[18] Città portuale della Bretagna nella Francia nord-occidentale, situata nel dipartimento del Finistère nella regione della Bretagna, sulla costa occidentale.
[19] Il pontone era una prigione galleggiante dalla fine del XVIII secolo e all'inizio del XIX secolo. I pontoni erano navi da guerra disarmate - vale a dire, nella lingua marittima, senza mezzi di navigazione, che in questo caso arrivavano fino alla rimozione degli alberi - e ancorati vicino alla costa. I prigionieri erano ammassati in grandi quantità, il vantaggio era che un piccolo numero di guardiani era sufficiente per controllare i prigionieri.
[20] L'Île Trébéron si trova nella baia di Roscanvel, a sud-ovest del porto di Brest, tra la penisola di Quélern e l'Île Longue.
[21] Alexander Atabekian (Shusha, Azerbaijan, 2 febbraio 1868 - 1940) è stato un medico e comunista anarchico armeno. Nato in una famiglia di medici, fu inviato dal 1889 al 1896 a Ginevra e in seguito a Lione per completare gli studi di medicina. Dell'ultimo quarto del 19° secolo, Atabekian viene considerato elemento di spicco del movimento anarchico russo, di quello rivoluzionario d'Armenia e del comunismo anarchico europeo. Grazie alla sua attività di tipografo, l'anarchico armeno mise a disposizione delle masse una grandissima quantità di letteratura anarchica in lingua armena riferita al periodo 1891-1894 che è ancora oggi consultabile.
[22] Paraskev Stoyanov (Giurgiu, Romania, 30 gennaio 1871 - Bulgaria, 1941) è stato un chirurgo, militante e propagandista anarchico, storico e professore. È considerato uno dei padri dell'anarchismo bulgaro e rumeno.
[23] Luigi Galleani (Vercelli, 12 agosto 1861 - Aulla, Massa-Carrara, 4 novembre 1931) è stato un anarchico anti-organizzatore e propagandista italiano che visse lunghi periodi negli Stati Uniti. Fondatore del celebre giornale «Cronaca Sovversiva», è stato autore di molti libri, tra cui La fine dell'Anarchismo?
[24] Charles Perron, nato il 6 dicembre 1837 a Le Petit-Saconnex (sobborgo di Ginevra) e morto il 7 marzo 19091, era un cartografo anarchico svizzero, principale disegnatore delle mappe della Nuova geografia universale di Élisée Reclus. È stato membro dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori e della Federazione del Giura.
[25] James Guillaume (Londra, 16 febbraio 1844 - Préfargier, 20 novembre 1916), scrittore e anarchico svizzero, è stato tra i principali esponenti dell'Internazionale anarchica fondata a Saint-Imier nel 1872 e dell'anarchismo svizzero. James Guillaume partecipa attivamente all'attività del movimento internazionalista, ma ben presto, in sintonia con la maggioranza degli internazionalisti del Giura, giunge alla conclusione che la classe operaia doveva pretendere di più che il semplice riformismo. Il congresso dell'Internazionale a Losanna e quello della Lega per la Pace e la Libertà a Ginevra, tenutosi nel 1867, convincono definitivamente l'anarchico svizzero della necessità della rivoluzione sociale. Il salto ideologico definitivo, lo compie insieme a gran parte dei militanti del Giura quando in Svizzera giunge, nel 1869, il carismatico anarchico russo Michail Bakunin. Guillaume si convince così in maniera definitiva che l'eguaglianza non può realizzarsi che in assenza di Stato. Guillaume si dedica anima e corpo all'Internazionale. dall'11 aprile 1870 diviene redattore de «La Solidarité», organo della federazione romanda dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori, e poi viene anche espulso con Bakunin dall'Internazionale a causa del suo ruolo preponderante nell'ambito della Federazione del Giura. Si tratta di una prima piccola scissione interna al movimento internazionalista che anticipa quanto si concretizzerà nel 1872. James Guillaume muore il 20 novembre 1916 a Préfargier (Svizzera) e viene inumato a Parigi presso il cimitero di Montparnasse.
[26] Nicolas Joukovsky è nato il 21 ottobre 1833 a Ufa (Russia), ed è morto l'11 maggio 1895 a Ginevra; insegnante, giornalista; membro della Federazione del Giura. Si stabilì in Svizzera nel 1864, a Clarens e poi a Ginevra. Membro della Lega per la Pace e la Libertà (1867-1868), fu tra i fondatori Alleanza Internazionale dei Socialisti Democratici (1868) e collaborò alla rivista La cause du Peuple (Narodnoie delo). Espulso dalla sezione centrale di Ginevra dell'A.I.T. il 13 agosto 1870, con Bakunin Perron e Ross, fu delegato della sezione dell'Alleanza al congresso di Saint-Imier il 9 ottobre. Collaborò con La Solidarité, un organo della Federazione francese dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori, poi fu delegato della sezione Propaganda e Azione rivoluzionaria al congresso di Sonvilier del 12 novembre 1871, dove fu fondata la Federazione giurassiana. Il Congresso dell'Aja del 1872, che doveva espellere Bakunin e James Guillaume dall'A.I.T., non lo riconobbe come delegato.
[27] François Dumartheray, nato il 27 gennaio 1842 a Collonges (Alta Savoia) e morto all'inizio di settembre 1931 era un rappresentante commerciale e attivista comunista libertario. Collaborò con Pëtr Kropotkin [nota 2] al quotidiano Le Révolté. Fu membro dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori e della Federazione del Giura. Dumartheray fu arrestato nel maggio 1870 e gli fu concessa l'amnistia quando fu proclamata la Repubblica. Si rifugiò a Ginevra (dove era andato al Congresso della Lega per la pace e la libertà nel 1867) dopo gli eventi del 1871. Divenne membro della sezione L'Avenir e lo rappresentò con Édouard Andignoux, Ostyn e Antoine Perrare al congresso anti-autoritario dell'A.I.T. nel 1873.
[28] Louise Eugenie Alexandrine Marie David, conosciuta come Alexandra David-Néel (Saint-Mandé, 24 ottobre 1868 – Digne, 8 settembre 1969), è stata una scrittrice, orientalista, antropologa, cantante, anarchica, buddista ed esploratrice franco-belga. È conosciuta soprattutto per essere stata la prima donna occidentale giunta a Lhasa nel 1924, la capitale del Tibet all'epoca vietata agli stranieri, dopo ben otto lunghi mesi di cammino iniziati in Mongolia. Le sue opere, sempre ben scritte e ben documentate, influenzarono notevolmente gli scrittori "beat" Jack Kerouac e Allen Ginsberg, così come il filosofo Alan Watts.
[29] Lajos Kossuth (Monok, 19 settembre 1802 – Torino, 20 marzo 1894), è stato un politico ungherese. Fu a capo dell'ala democratico-radicale dei nazionalisti ungheresi che attuò l'indipendenza dell'Ungheria dall'Impero austriaco durante i moti del 1848 e che durò fino all'agosto del 1849, quando la giovane repubblica ungherese fu invasa da 250.000 russi.
[30] Nella banlieue nord-ovest di Parigi, capoluogo del dipartimento Hauts-de-Seine, nella regione dell'Île-de-France.
[31] Nel dipartimento dell'Hauts-de-Seine nella regione dell'Île-de-France. 
[32] Nel dipartimento dell'Hauts-de-Seine nella regione dell'Île-de-France.
[33] Léon Metchnikoff è nato il 30 maggio 1838 a San Pietroburgo (Russia), deceduto il 30 giugno 1888 a Clarens (Vaud; Svizzera);è stato un insegnante e geografo.
[34] Il 1° maggio del 1891 il governo francese fece reprimere una manifestazione a Fourmies con l'uso delle armi, 14 persone furono uccise e 40 ferite. Nello stesso giorno a Clichy la polizia arrestò alcuni anarchici che avevano usato delle armi, furono condannati a lunghe detenzioni e ai lavori forzati. Per vendetta, l'11 marzo del 1892 Ravachol (pseudonimo di François Koenigstein), un anarchico illegalista francese, mise una bomba nella casa del giudice di Clichy e il 27 marzo in casa del procuratore. Nello stesso mese organizzò un attentato presso una caserma di Parigi. Gli attentati provocarono grossi danni ma non fecero vittime. Ravachol fu riconosciuto dal proprietario di un ristorante nel quale si trovava e arrestato. Fu condannato ai lavori forzati a vita ma due mesi più tardi il processo passò al tribunale di Montbrison dove era stato accusato di omicidio e la condanna fu trasformata in condanna a morte per ghigliottinamento.
[35] Alfred Dumesnil (30 marzo 1821 - 16 febbraio 1894), con il suo vero nome Alfred Poullain-Dumesnil, nacque e morì a Vascœuil (Eure). Ha studiato legge, si è interessato alla storia dell'arte e alla letteratura.
[36] Francesc Ferrer i Guàrdia (Allela, 10 gennaio 1859 - Barcellona, 13 ottobre 1909), conosciuto anche come Francisco Ferrer y Guardia (in spagnolo) o più semplicemente come Francisco Ferrer, fu un libero pensatore pacifista e anticlericale, pedagogista libertario fondatore della Escuela Moderna e anarchico catalano. Accusato ingiustamente di essere a capo dell'ondata di violenza politica che aveva investito la Spagna durante la cosiddetta Settimana Tragica (1909), fu processato e condannato a morte il 13 ottobre 1909.
[37] Henri Barbusse (Asnières-sur-Seine, 17 maggio 1873 – Mosca, 30 agosto 1935) è stato uno scrittore, giornalista e attivista politico comunista francese. Barbusse costituisce il nodo qualificante della cultura francese degli anni venti, più di Marcel Proust, di André Gide e di André Malraux. Secondo Giovanna Secchi questo giudizio, espresso da Jean Fréville, può essere considerato tendenzioso ma "(...) in quegli anni cruciali per la formazione dei movimenti e partiti organizzati della sinistra, contro i dilaganti nazionalismi e fascismi, appare corretto vedere Barbusse come un preciso punto di riferimento, sia da parte della critica militante, che dello studioso del fatto letterario attento alle svolte che la storia sa imporre”.
[38] La corazzata Potëmkin-Tavričeskij (in russo Князь Потёмкин-Таврический, Knjaz' Potëmkin-Tavričeskij, letteralmente "Principe Potëmkin di Tauride") fu l'unica nave da battaglia della classe pluricalibro Potëmkin, concepita per le attività militari della Marina militare dell'impero russo nel Mar Nero. Deve il suo nome a Grigorij Aleksandrovič Potëmkin, principe di Tauride, che sotto il regno di Caterina la Grande creò la flotta del Mar Nero. La nave venne costruita nel cantiere navale di Nikolaev ed entrò in servizio nel 1904 e divenne pienamente operativa solo nella primavera del 1905, assegnata nella flotta del Mar Nero presso la base navale di Odessa. Il 27 giugno 1905, mentre era alla fonda nell'isola di Tendra, in attesa di essere raggiunto dal resto della flotta per prendere parte ad una esercitazione, il suo equipaggio si ammutinò in seguito al tentativo da parte del primo ufficiale Ippolit Giliarovskij di obbligare l'equipaggio a mangiare carne infestata dai vermi. Durante i disordini, gli ammutinati uccisero sette dei diciotto ufficiali, compreso Giliarovskij e il capitano Evgenij Golikov, e gli ufficiali superstiti vennero messi agli arresti, mentre tra gli insorti, il marinaio Grigorij Vakulenčuk a capo dell'ammutinamento, venne ferito mortalmente. La nave ritornò ad Odessa issando la bandiera rossa ed appoggiando i disordini che nel frattempo erano scoppiati in città e che si acuirono durante i funerali di Vakulenčuk. Durante questi disordini due colpi imprecisi, partiti dai cannoni da 152 mm della corazzata vennero indirizzati verso il palazzo dove erano riunite le autorità locali zariste. L'ammiragliato russo inviò allora due squadroni di navi da battaglia col compito di riprendere la nave o di affondarla e quando la corazzata Potëmkin, lasciata la base di Odessa puntò sul gruppo da battaglia e lo scontro sembrò inevitabile, i marinai delle navi zariste rifiutarono di fare fuoco, esternando la loro solidarietà verso gli ammutinati e consentendo loro di passare indisturbati attraverso la flotta per dirigersi in mare aperto e scappare. La corazzata Potëmkin dopo aver peregrinato a lungo nel Mar Nero, si diresse verso la Romania giungendo nel porto di Costanza dove le autorità negarono il permesso di attracco, sparando anche su un gruppo da sbarco della nave. Tra i membri dell'equipaggio che si erano recati a terra, molti trovarono rifugio clandestinamente in Romania. Tra coloro che vennero rimpatriati in Russia, una parte furono condannati a varie pene detentive, mentre taluni dei capi della rivolta finirono davanti la corte marziale e alcuni di essi fucilati. Alla fine, la nave venne restituita alla Russia, e dopo il ritorno a Sebastopoli il 9 agosto 1905 per cancellare il ricordo della rivolta venne ribattezzata Panteleimon.
[39] Béatrice Giblin-Delvallet è una geopolitologa francese, nata il 3 marzo 1947 a Calais (Passo di Calais). Ex allieca del geografo e geopolitologo francese Yves Lacoste [nota 40], ha diretto l'Istituto Francese di Geopolitica all'Università di Parigi VIII.
[40] Yves Lacoste è un geografo e geopolitologo francese nato il 7 settembre 1929 a Fès in Marocco. È professore emerito di geopolitica all'Università Parigi-VIII (Saint-Denis) e fondatore dell'Istituto francese di geopolitica (IFG).
[41] Lev Nikolàevič Tolstòj, in russo (Jasnaja Poljana, Russia, 9 settembre 1828 - Astapovo, Russia, 20 novembre 1910), è stato uno scrittore, drammaturgo, filosofo, pedagogista libertario, anarchico cristiano e pacifista russo. Viene considerato il più grande apostolo del pacifismo-anarchico in campo letterario, in cui è riuscito ad esaltatare, attraverso le sue opere gli aspetti più propriamente morali. È stato il capostipite della corrente anarchica denominata anarchismo cristiano, pur non essendosi mai professato tale.
[42] Max Nettalau (Neuwaldeg, Austria, 30 aprile 1865 - Amsterdam, 23 luglio 1944) è stato un anarchico e un importantissimo storico dell'anarchismo e dei movimenti sociali in genere.
[43] Carl Ritter (Quedlinburg, 7 agosto 1779 – Berlino, 28 settembre 1859) è stato un geografo tedesco. Insegnò all'università di Berlino a partire dal 1820, fu sempre particolarmente interessato allo studio e all'esplorazione dell'Africa.
[44] Paul Vidal de la Blache (Pézenas, 22 gennaio 1845 – Tamaris-sur-Mer, 5 aprile 1918) è stato un geografo francese che su iniziativa della rivista Annali di geografia, da lui stesso fondata nel 1891, con la collaborazione del suo discepolo Lucien Gallois, ha rinnovato la geografia francese alla fine del XIX secolo.
[45] Capoluogo del dipartimento del Finistère/Penn-ar-Bed, in Bretagna.
[46] Nel dipartimento della Charente Marittima nella regione di Nuova Aquitania.
[47] Città del sud della Francia, capoluogo del dipartimento dell'Hérault nella regione dell'Occitania.