giovedì 24 settembre 2020

04-01-D7 – Adrien DUVAND

 ADRIEN DUVAND

 

 

Adrien Duvand era un giornalista, redattore-gerente de L'Éclaireur de Saint-Étienne, quotidiano dell'opposizione democratica, dal 1869 al 1872 (fondato da César Bertholon[1]); oppositore del Secondo Impero, sarebbe stato membro della sezione dell'Internazionale di Saint-Étienne. Era simpatizzante della Comune di Parigi.

Nel 1869, Adrien Duvand, fu, con Chastel, Durbize, ecc., uno degli organizzatori della conferenza di Jules Simon[2] e partecipò al punch offerto all'oratore, come risulta da L'Éclaireur de Saint-Étienne del 2 ottobre 1869).

Fu poi uno dei principali animatori dell'azione contro il plebiscito dell'8 maggio 1870 che sfociò nei 13.827 «NO» di Saint-Étienne contro 4.958 «SI». Partecipò attivamente alla campagna dei minatori contro il progetto di società di mutua assistenza che volevano imporre le compagnie minerarie.

Segretario del Comitato dipartimentale repubblicano designato dal nuovo prefetto, César Bertholon, il 5 settembre 1870, in sostituzione del Consiglio generale sciolto, apparve al Comitato di salute pubblica di Saint-Étienne incaricato di organizzare la resistenza al nemico. Fu anche uno dei più ardenti fondatori dei comitati repubblicani del cantone e del distretto incaricati di promuovere un'amministrazione repubblicana. Aderì alla Ligue du Midi che si proponeva, nel centro e nel sud-ovest, di organizzare la difesa del paese contro il nemico e la difesa della Repubblica contro i capi giudicati inadempienti. Nella riunione del 20 dicembre 1870, preconizzò la Comune per realizzare una democrazia sociale.

Nel marzo 1871, fu uno dei firmatari dell'appello a favore di una sottoscrizione per la pubblicazione quotidiana del giornale La Commune.



[1] César, Christophe Bertholon (Lione,18 gennaio 1808 - Rive-de-Gier, 6 gennaio 1885) era un propagandista e politico repubblicano-socialista. Prefetto repubblicano della Loira subito dopo il 4 settembre 1870, Bertholon si dimise al momento della firma della pace. Consapevole del pericolo di lasciare che i nemici della Repubblica formassero l'opinione contadina, pubblicò poi La République des Campagnes, che, da Saint-Étienne, s’irradiò ai dipartimenti vicini e contribuì con la Marianne, una società segreta la cui il reclutamento era ora diretto più verso i contadini, rovinando il prestigio sociale e politico degli hobereaux nei villaggi del centro-est. Eletto deputato di Saint-Étienne nel 1876, si sedette all'estrema sinistra della Camera fino alla sua morte nel 1885. Votò le due leggi di amnistia per i Comunardi.

[2] Jules François Simon (Lorient, 27 dicembre 1814 – Parigi, 8 giugno 1896) è stato un politico francese. È stato il primo ministro della Francia dal 12 dicembre 1876 al 17 maggio 1877. Fu membro della Massoneria, essendo stato iniziato il 3 luglio 1870 nella loggia Le Réveil maçonnique di Boulogne-sur-Seine, appartenente al Grande Oriente di Francia. Nel 1848 rappresentò la Côtes-du-Nord all'Assemblea nazionale, e l'anno successivo entrò nel Consiglio di Stato, ma si ritirò a causa delle sue opinioni repubblicane. Il suo rifiuto di prestare giuramento di fedeltà al governo di Luigi Napoleone dopo il colpo di stato fu seguito dal licenziamento dalla sua cattedra e si dedicò a scritti filosofici e politici di ordine popolare. Nel 1863 fu restituito al Corpo Législatif per l'ottava circoscrizione del dipartimento della Senna e sostenne "les Cinq" nella loro opposizione al governo. Divenne ministro dell'Istruzione del governo della difesa nazionale il 5 settembre 1870. Dopo la capitolazione di Parigi nel gennaio 1871 fu mandato a Bordeaux per impedire la resistenza di Léon Gambetta alla pace.