sabato 8 dicembre 2018

02-11-56 - Venerdì 12 maggio 1871

VENERDÌ 12 MAGGIO 1871
(22 FIORILE ANNO 79)

Rovine della casa di Adolphe Thiers in piazza Saint Georges 27

Abbattimento della casa di Adolphe Thiers in piazza Saint Georges 27
Dopo l'evacuazione del Fort d'Issy, è ora il Fort de Vanves che è sotto la piena forza del fuoco delle batterie versagliese. La difesa di Parigi, lasciata in uno stato critico dal traditore Rossel, è affidata a Charles Delescluze, che istruisce la Commissione delle barricate per fortificare le piazze ed i viali di Parigi. 
Questa mattina, nel 9° arrondissement in piazza Saint-Georges, i lavoratori e le guardie nazionali si sono incontrati per avviare un insolito cantiere, commissionato il giorno prima dal Comitato di Sicurezza pubblica; in conformità con il decreto emanato ieri dal Consiglio della Comune, è iniziata la demolizione della casa di Adolphe Thiers. Capo del potere esecutivo della repubblica monarchica, orgoglioso rappresentante dei capitolari e della borghesia, Thiers è l'uomo di Versailles. D'ora in poi, non avrà più una casa nella città ribelle.
L'enorme villa che il nanerottolo di Versailles occupava prima di fuggire dalla città, situata al numero 27 di piazza Saint George nel 9° arrondissement, ora viene rasata. In un decreto pubblicato sul Journal Officiel, la Comune specifica che i beni mobili di Thiers saranno sequestrati.
I dipendenti di Thiers, che non avevano lasciato la casa, potevano vedere la regolarità dell'intervento. Il 14 aprile, al mattino, la Comune ordinò la perquisizione della casa. Carte e argenteria furono sequestrati. Dopo un'adeguata ricerca, fu deciso che tutta la biancheria proveniente dalla casa di Thiers sarebbe stata messa a disposizione delle pronto soccorso della Comune. Numerose opere d'arte e libri di valore verranno inviati alle biblioteche e ai musei nazionali. Una volta che la casa è stata rasata, la Comune ha pianificato di stabilire una piazza pubblica sul terreno occupato dalla villa.
Nel frattempo, l'esercito di Versailles stringe la morsa attorno a Parigi. Dalla caduta di Fort Issy, è a Vanves che il combattimento è concentrato. La Cecilia, malato, lascia il posto a Wroblewski, che riesce a respingere i versagliesi alla testa dell'undicesima legione. Delescluze, che sostituisce il traditore Rossel come delegato alla guerra, ha preso provvedimenti per rafforzare la Commissione delle barricate. I parigini che non combattono, la maggior parte di loro donne, sono tenuti a collaborare nella difesa della città. Nei locali del Corpo legislativo, 1500 donne passano giornate a cucire sacchi di sabbia per fornire le barricate in costruzione in tutti i quartieri.
Il popolo si prepara a difendere la propria città. Martial Senisse annota sul proprio diario riferendosi alla sua compagna: “Elise passa le sue giornate nel palazzo della Camera. Là dentro 1500 donne cuciono i sacchi di terra per la Commissione delle barricate. La sua paga è di 8 centesimi a sacco, ed è molto, dato che a Parigi le imprese private ne danno soltanto 2. Dice che non le pesa. Durante il lavoro le donne cantano e parlano delle loro cose”.
Anche se i municipi di provincia sono controllati dai versagliesi, spesso la gente sostiene attivamente la Comune, come lascia capire questa risposta della prefettura di polizia di Versailles al prefetto dell'Oise: “Ricevuto dispaccio 10 maggio concernente provinciali diretti a Parigi per appoggiare l'insurrezione. La sorveglianza della stazione di Creil è rigorosa, ma è inesistente in città e sulle strade. Poiché la gendarmeria non sembra capire l'importanza delle proprie funzioni in questo momento, si prega di dare ordini per severa sorveglianza incessante di tutte le strade”. 
E ancora grazie a un rapporto di polizia che veniamo a conoscenza del sostegno dei rivoluzionari stranieri: “Da 48 ore si nota un aumento di stranieri diretti a Parigi. La maggior parte sono belgi...”.


Manifesto del Comitato di Salute pubblica