VENERDÌ 12 MAGGIO 1871
(22 FIORILE
ANNO 79)
Abbattimento della casa di Adolphe Thiers in piazza Saint Georges 27 |
Dopo l'evacuazione del Fort d'Issy,
è ora il Fort de Vanves che è sotto la piena forza del fuoco delle batterie versagliese. La difesa di Parigi,
lasciata in uno stato critico dal traditore Rossel,
è affidata a Charles
Delescluze, che istruisce la Commissione
delle barricate per fortificare le piazze ed i viali di Parigi.
Questa mattina, nel 9°
arrondissement in piazza Saint-Georges, i lavoratori e le guardie nazionali
si sono incontrati per avviare un insolito cantiere, commissionato il giorno
prima dal Comitato
di Sicurezza pubblica; in conformità con il decreto emanato ieri dal Consiglio
della Comune, è iniziata la demolizione della casa di Adolphe
Thiers. Capo del potere esecutivo della repubblica monarchica, orgoglioso
rappresentante dei capitolari e della borghesia, Thiers
è l'uomo di Versailles.
D'ora in poi, non avrà più una casa nella città ribelle.
L'enorme villa che il
nanerottolo di Versailles
occupava prima di fuggire dalla città, situata al numero 27 di piazza Saint
George nel 9°
arrondissement, ora viene rasata. In un decreto pubblicato sul Journal
Officiel, la Comune specifica che i beni mobili di Thiers
saranno sequestrati.
I dipendenti di Thiers,
che non avevano lasciato la casa, potevano vedere la regolarità
dell'intervento. Il 14
aprile, al mattino, la Comune ordinò la perquisizione della casa. Carte e
argenteria furono sequestrati. Dopo un'adeguata ricerca, fu deciso che tutta la
biancheria proveniente dalla casa di Thiers
sarebbe stata messa a disposizione delle pronto soccorso della Comune. Numerose
opere d'arte e libri di valore verranno inviati alle biblioteche e ai musei
nazionali. Una volta che la casa è stata rasata, la Comune ha pianificato di
stabilire una piazza pubblica sul terreno occupato dalla villa.
Nel frattempo, l'esercito di Versailles
stringe la morsa attorno a Parigi. Dalla caduta di Fort Issy,
è a Vanves che il combattimento è concentrato. La
Cecilia, malato, lascia il posto a Wroblewski,
che riesce a respingere i versagliesi alla testa dell'undicesima legione. Delescluze,
che sostituisce il traditore Rossel
come delegato alla guerra, ha preso provvedimenti per rafforzare la Commissione
delle barricate. I parigini che non combattono, la maggior parte di loro
donne, sono tenuti a collaborare nella difesa della città. Nei locali del Corpo
legislativo, 1500 donne passano giornate a cucire sacchi di sabbia per fornire
le barricate in costruzione in tutti i quartieri.
Il popolo si prepara a
difendere la propria città. Martial Senisse annota sul proprio diario riferendosi alla sua compagna: “Elise passa le sue giornate nel palazzo della
Camera. Là dentro 1500 donne cuciono i sacchi di terra per la Commissione delle
barricate. La sua paga è di 8 centesimi a sacco, ed è molto, dato che a Parigi le imprese private ne danno
soltanto 2. Dice che non le pesa. Durante il lavoro le donne cantano e parlano delle loro cose”.
Anche se i municipi di
provincia sono controllati dai versagliesi, spesso la gente sostiene
attivamente la Comune, come lascia capire questa risposta della prefettura di
polizia di Versailles
al prefetto dell'Oise: “Ricevuto
dispaccio 10
maggio concernente provinciali
diretti a Parigi per appoggiare
l'insurrezione. La sorveglianza della stazione di Creil è rigorosa, ma è
inesistente in città e sulle strade. Poiché la gendarmeria non sembra capire
l'importanza delle proprie funzioni in questo
momento, si prega di dare ordini per severa sorveglianza incessante di tutte le
strade”.
E ancora
grazie a un rapporto di polizia che veniamo a conoscenza del sostegno dei
rivoluzionari stranieri: “Da 48 ore si nota un aumento di stranieri diretti a
Parigi. La maggior parte sono belgi...”.
Manifesto del Comitato di Salute pubblica |