lunedì 29 luglio 2019

02-14-VA02 – Édouard VAILLANT

ÉDOUARD VAILLANT


Édouard-Marie Vaillant è nato a Vierzon[1] il 29 gennaio 1840, ed è stato un politico francese, un importante dirigente socialista, un giornalista del giornale Populaire. È stato un protagonista della Comune di Parigi, e nel 1930 è stato dichiarato "la più grande testa pensante" della Comune. Dedicò la sua vita a cercare di migliorare le condizioni di vita dei poveri e di combattere contro i privilegi della borghesia capitalista. Sebbene sia stato un ingegnere di Arti e Manifatture e dottore in medicina, dedicò la sua esistenza alla vita politica: militante dell'Internazionale, membro della Comune, membro del Consiglio Generale dell'Internazionale, nove anni consigliere comunale, ventidue anni deputato, attivista socialista in ogni momento. Non proprio oratore, fu soprattutto un uomo di organizzazione: puntuale, assiduo alle riunioni, forte di una cultura filosofica, sociale e internazionale. Avendo frequentato Marx e Blanqui, avendo accumulato un’esperienza di veterano socialista, conoscendo a fondo i problemi dibattuti, si guadagnò la stima dei suoi pari. La sua cultura politica si basava su tre fonti: la Germania dove trascorse gli ultimi quattro anni del Secondo Impero, la Comune di cui fu uno dei membri più attivi, l'Inghilterra dove trascorse i suoi anni di esilio. Fu responsabile, tra le altre cose, delle Borse del lavoro, della C.G.T.[2], del concetto di assicurazione sociale, del Ministero del lavoro e della nascita del partito socialista unificato, lo S.F.I.O.[3]. Per la sua formazione, la sua cultura e la sua azione, formò con Jean Jaurès[4] e Jules Guesde, il principale trio del socialismo francese della fine del XIX e l’inizio del XX secolo.


La gioventù e l'istruzione

Nato in una famiglia benestante, suo padre, notaio e uomo d'affari, non si preoccupò della sua educazione. Sua madre, molto credente, lo ha sostenuto sempre nelle difficoltà della vita, nonostante le affermazioni rivoluzionarie e l'ateismo di suo figlio.
Ha trascorso i primi due anni della sua vita a Vierzon, prima che la sua famiglia si trasferisse contemporaneamente a Salbris[5] e Parigi, nel quartiere del Panthéon.
All'età di otto anni è stato rinchiuso al collegio Sainte-Barbe a Parigi, dove mal sopportava la disciplina imposta. Nel 1857, ha conseguito la maturità in Science e preparò il suo ingresso al’École Centrale di Parigi, dove cinque anni più tardi si è laureò "Ingegnere delle Arti e Manifatture".
Completò la sua formazione scientifica alla Sorbona, al Collège de France e al Museo di Storia Naturale. Ha conseguito un dottorato in scienze nel 1865, sostenendo una tesi presso la Scuola di Medicina.
Fu probabilmente in questo periodo che risalgono i suoi dubbi sulla religione cattolica e le sue aspirazioni per la giustizia sociale. Nel 1866 andò in Germania per studiare chimica. In Germania diventò dottore in medicina, il che gli consentì, dopo la fine della Comune, di ottenere l'equivalente titolo in Inghilterra; Vaillant poté esercitare la professione medica in entrambi i paesi, ma non in Francia, dove la sua autorità in quel settore, tuttavia, era ampiamente riconosciuta. Ciò gli permetterà di svolgere numerose riforme in materia di igiene e di insegnamento alla medicina. A Londra, come un chirurgo, fu membro del Royal College of Surgeons e assistente del famoso specialista europeo Morell Mackenzie[6].
Durante il suo soggiorno universitario in Germania, si appassionò di filosofia nelle università di Heidelberg, Tubinga e Vienna. Scoprì le idee di Pierre-Joseph Proudhon, di cui fece conoscenza a livello filosofico, cambiò dal proudhonismo[7] al socialismo rivoluzionario di ispirazione blanquista[8] e aderì alla sezione tedesca di Ginevra dell'Internazionale. La sua permanenza oltre il Reno fu intervallata da visite in Francia dove frequentò i futuri Comunardi Charles Longuet, Pyat, Louis-Augustin Rogeard e Jules Vallès.


L’insurrezione del 4 settembre 1870

La guerra franco-prussiana del 1870 lo costrinse a tornare a Parigi. Andò ad abitare al numero 27 di route de Paris a Vierzon-Ville[9]. Al momento della cattura di Napoleone III, prese parte al fermento rivoluzionario che ha scosso Parigi; il 4 settembre 1870 che culminò nella proclamazione della Terza Repubblica.
Con Charles Longuet, ha inviato un telegramma a Karl Marx per informarlo della caduta dell'Impero e la composizione del nuovo governo.
Dal 5 settembre fu uno dei delegati dei comitati di vigilanza che formano il Comitato centrale repubblicano dei venti arrondissements che si riuniva in rue de la Corderie, la sede parigina dell'Internazionale. Durante l'assedio di Parigi conobbe Blanqui e profondamente patriottico, Édouard Vaillant si arruolò all'88° battaglione di artiglieria della Guardia Nazionale. Fu ostile a qualsiasi capitolazione ai prussiani che assediavano Parigi dal 18 settembre.
Prese parte alla giornata rivoluzionaria del 31 ottobre. Il 5 gennaio 1871 fu uno dei redattori della dichiarazione dei delegati dei venti arrondissements, noto come Affiche rouge, che denunciava l'incapacità e il tradimento del cosiddetto governo di "difesa nazionale", che concludeva col famoso slogan: «Potere al popolo! Potere alla Comune!». Con questo scopo manifestò il 22 gennaio 1871, davanti al municipio di Parigi, l’Hôtel de Ville, contro la politica del governo di difesa nazionale, cercò di creare la Comune e rifiutò le trattative dell'armistizio.
La capitolazione avvenne il 28 gennaio 1871, Edouard Vaillant fu uno dei promotori dell'assemblea generale della Guardia Nazionale del 6 febbraio convocata per preparare le elezioni legislative dell'8 febbraio, che portano alla creazione del Comitato Centrale il 15 marzo, che prese il potere la sera del 18 marzo, dopo la rivolta popolare a Parigi. Fu candidato alla lista presentata dalle Camere federali dei lavoratori, dall'Internazionale e dalla delegazione dei venti arrondissements, ma non fu tra i quattro eletti parigini di questa lista.


La partecipazione alla Comune

Il 18 marzo 1871, Édouard Vaillant non era a Parigi; si trovava a Bordeaux, dove era andato per incontrare Auguste Blanqui per far rivivere la difesa nazionale. Tornato a Parigi il 20 marzo, partecipò attivamente al movimento rivoluzionario.
Con l'inizio della Comune, il 26 marzo fu eletto al Consiglio della Comune nell’8° arrondissement, dove svolse un ruolo decisivo.
Subito dopo la sua proclamazione, il 28 marzo, la Comune istituì dieci commissioni di lavoro coordinate da una Commissione esecutiva. Édouard Vaillant fu membro di questo comitato esecutivo e lo rimarrà fino alla fine della Comune. Venne nominato direttore della Journal Officiel della Comune, che venne pubblicato tutti i giorni, dal 24 marzo al 24 maggio 1871. Édouard Vaillant partecipò a tutti i dibattiti dell'assemblea comunale. Fu assiduo alle sue riunioni e venne notato per il buon senso delle sue osservazioni e dai suoi interventi moderatori nei dibattiti, a volte vivaci, che agitavano l'assemblea e ne fu tra i redattori dei suoi grandi proclami. Sostenne in particolare le proposte della Commissione del lavoro che miravano a migliorare le condizioni di vita dei lavoratori e ad aumentare le loro risorse, in particolare il decreto del 16 aprile che prevedeva il riavvio, in forma cooperativa dai lavoratori, delle officine abbandonate dai loro proprietari.


Delegato all'insegnamento della Comune

Nominato delegato per l'istruzione il 21 aprile 1871, Édouard Vaillant diede un significativo impulso alla commissione con lo stesso nome. Come estensione del decreto del 2 aprile che separava la Chiesa dallo Stato, intervenne con i funzionari eletti della Comune per trasformare, nei loro arrondissement di elezione, le scuole congregazioniste in istituzioni educative laiche. Mise le basi per l'educazione professionale per ragazzi e ragazze facendo appello a «tutti coloro che hanno studiato il tema dell'educazione integrale e professionale» per sollecitare i loro suggerimenti.
Alla commissione per l'Insegnamento, lavorò in stretta collaborazione con le organizzazioni di Educazione popolare come la Société de l’Education nouvelle, che sosteneva un'ampia riforma dei programmi promuovendo la scienza e l'esperienza. A tal fine, lanciò un appello nel Journal Officiel ai lavoratori oltre i 40 anni per diventare maestri di apprendistato. La Comune, con la sua Commissione didattica e il suo delegato Édouard Vaillant, gettò così le basi per una scuola laica, libera e obbligatoria. Cercò anche di promuovere l'istruzione femminile e la formazione professionale. Ma la rapida fine della Comune impedì l’effettiva attuazione delle riforme.
Durante la Settimana sanguinante, dal 21 maggio al 28 maggio 1871, Édouard Vaillant fu uno degli ultimi dirigenti della Comune che si potevano incontrare al municipio, l’Hôtel de Ville, poi al municipio dell'11° arrondissement e infine a rue Haxo, nel 20°. L'ultimo giorno della Comune, fece fuoco contro i versagliesi. I giorni seguenti, i suoi amici lo nascosero e riuscì a sfuggire alla repressione espatriando in Inghilterra, attraverso la Spagna e il Portogallo. Raggiunto dalla madre benestante, si trasferì a Londra, a Kentish Town, dove visse in una certa agiatezza.


L’esilio a Londra 1871-1880

Per il suo ruolo principale durante la Comune, il 17 luglio 1872, il 3° Consiglio di Guerra lo condannò a morte in contumacia.
Per tradizione, la Gran Bretagna accoglieva favorevolmente i proscritti Comunardi, il primo ministro britannico Gladstone respinse fin dall'inizio le richieste francesi di estradizione. Naturalmente, gli esuli si stabilirono nel cuore di Londra, principalmente a Soho, soprannominato il «Quartiere Francese». Ma per molti di loro, soprattutto a causa della barriera linguistica, l'integrazione fu difficile, soprattutto perché secondo Lissagaray, un testimone oculare, "i proscritti di Londra sono stati i più spiati".
Il trentunenne ex-delegato dell'educazione della Comune, già ingegnere e dottore in filosofia, completò gli studi di medicina e si unì al Royal College of Surgery, dando gratuitamente assistenza medica ai suoi compatrioti svantaggiati. Secondo un testimone, "sono in molti quelli che ha curato e che non hanno dimenticato la sua dedizione".
Per solidarietà, partecipò anche alla Société des réfugiés de la Commune, nata nel 1871 forte di quasi 500 membri. Tuttavia, i dissidi interni, sia politici che personali, ostacolarono l'attività di reciproco-aiuto.


Un familiare di Karl Marx

Già nell'estate del 1871, Edouard Vaillant fu ammesso nella cerchia familiare di Marx. Grazie al suo sostegno, entrò l'8 agosto 1871, con altri nove proscritti francesi, al Consiglio Generale dell'Internazionale. A settembre, alla conferenza di Londra, difese l'idea marxista della necessità del partito di classe per la conquista del potere politico da parte del proletariato. D'altra parte, l'anno seguente, al Congresso dell'Aja, era a capo della fazione blanquista[8] che ruppe con l'A.I.T. e la strategia di Marx di trasferire la sua sede a New York, al fine di indebolire l’influenza bakuniniana. Poco dopo, il gruppo spiegò le ragioni della divisione in un libretto intitolato Internationale et Révolution: "Convocato per fare il suo dovere, l'Internationale ha rifiutato. È fuggita dalla Rivoluzione; è fuggita oltre l'Atlantico: a suo dire, quell'organizzazione non era abbastanza rivoluzionaria. Nonostante la rottura, Marx e Vaillant rimarranno, a quanto pare, in contatto almeno fino al 1877.



Dopo il fallimento dell'Internazionale, l'idea fu di ricostituire un partito rivoluzionario in ogni paese. I blanquisti8] fondarono quindi a Londra, attorno ad Émile Eudes, una sezione rivoluzionaria strettamente socialista (Ernest Granger, Frédéric Cournet, Gabriel Ranvier ...). Sotto il nome di Commune révolutionnaire, formano, con il gruppo costituito a New York, l'unico gruppo omogeneo dei proscritti Comunardi. Nel giugno del 1874, il manifesto ateo, comunista e rivoluzionario, Aux Communeux destò clamore. Scritto da Vaillant e sostenuto da trentatré nomi, rivendicò la violenza della Comune.


Ritorno dall’esilio a Vierzon nel Cher 1880-1884

Édouard Vaillant tornò a Parigi pochi giorni dopo la legge sull’amnistia dell'11 luglio 1880 e riprese la sua attività politica, al fianco di Blanqui contribuendo a lanciare il giornale "Ni Dieu, ni maître" al quale collaborò. Si dedicò particolarmente alla propaganda rivoluzionaria nel dipartimento del Cher, legandosi a Vierzon. Fu anche uno dei leader del Comité Révolutionnaire Central (CRC)[10] creato nel 1881 dopo la morte di Blanqui.


Consigliere municipale del 20° arrondissement (1884-1893)

Già nel 1881, Edouard Vaillant compariva nelle liste socialiste alle elezioni comunali, cantonali e legislative nel dipartimento dello Cher. Ogni elezione, gli diede l'opportunità di apparire negli incontri pubblici, attraverso la stampa e attraverso i manifesti. Affiliato al C.R.C[10], si mise in evidenza anche a Parigi. Le sue riunioni e i suoi risultati continuano a crescere. L'11 maggio 1884, Vaillant fu eletto contemporaneamente consigliere comunale di Vierzon-Ville (nel dipartimento del Cher) e del quartiere di Père-Lachaise nel 20° arrondissement di Parigi. Lui optò per quest'ultimo mandato che gli fu rinnovato nel 1887 e che abbandonerà dopo la sua elezione alla Camera dei deputati.
Molto diligente, estremamente documentato, iperattivo e laborioso, moltiplicò le proposte. Dalla prima seduta, il 4 giugno 1884, ne presentò quattro: l'amnistia per i prigionieri politici; chiusura delle sepolture dei federati; creazione di una commissione del lavoro; ammissione del pubblico alle sessioni municipali.
Edouard Vaillant nel 1906
La sua formazione medica lo rese consapevole dei problemi di salute: lottò contro la tubercolosi; chiusura di tutte le catapecchie e conseguente costruzione di alloggi sani; creazione di ambulanze; istituzione di un ambulatorio ospedaliero in ogni arrondissement. Volle sostituire i manicomi privati con i manicomi pubblici. Volle l'ammissione ai manicomi solo su certificato medico e sotto controllo giudiziario. Volle una seria ispezione dei malati di mente. Diventò, inoltre, un vero esperto in questioni igienico-sanitarie: fu lui a redigere il piano igienico-sanitario del quartiere. Il 20° arrondissement gli deve le fogne e le fontane. Gli deve anche il miglioramento dell'illuminazione delle sue strade.
Colui che fu il delegato dell'insegnamento della Comune continuò ad interessarsi di quest’argomento: "Può essere considerato il potente riformatore dell'educazione primaria della città di Parigi", ha detto Charles Andler[11]. Custode del secolarismo, si eresse contro ogni insegnamento spiritualistico nella scuola. Si occupò anche di problemi più materiali: creazione di mense, sviluppo di cliniche scolastiche, organizzazione della ginnastica nelle scuole.
Si interessò per il destino dei poveri. Volle fissare il prezzo del pane e della carne, creare panetterie e macellerie municipali. Volle dare ai senzatetto le case non occupate. Chiede la creazione di rifugi notturni, in particolare nel ventesimo arrondissement, dove risiedeva la popolazione più povera di Parigi.
Edouard Vaillant si allontanava spesso dalla struttura municipale per affrontare questioni politiche più generali. Egli sostenne la giornata lavorativa di otto ore, per l'ispezione del lavoro, per la limitazione del lavoro per donne e bambini, per la soppressione del lavoro notturno e del lavoro a cottimo. L'11 marzo 1885 propose una legislazione internazionale sul lavoro[12]. Il 1° dicembre 1886, contribuì all'adozione del rapporto sulla misurazione del mercato del lavoro[13]. Era già a conoscenza dei conflitti di interesse: il 25 giugno 1888, propose l'incompatibilità dei mandati elettivi con l'appartenenza ad imprese che trattano con le autorità pubbliche; a questa proposta, che fu come una bomba nell'assemblea, mancò solo un voto per essere approvata!
Prendiamo atto infine delle preoccupazioni democratiche di Vaillant. È a lui che si deve l'ammissione del pubblico alle riunioni del Consiglio municipale[14]. Coinvolse anche gli abitanti del quartiere nella sua azione municipale: a partire dal 15 maggio 1884, convocò i suoi elettori al ginnasio Tournayre, Boulevard de Menilmontant.


Deputato del 20° arrondissement (1893-1915)

Il 3 settembre 1893 venne eletto deputato della Seine, quartiere di Père Lachaise (2° circoscrizione del 20° arrondissement chiamato «Ménilmontant»). Fu assiduo nella Camera come all'Hôtel de Ville, puntuale e laborioso, e lavorò in molti settori.
Si interessò alla pulizia delle acque della Senna (proposta del 24 aprile 1894); per combattere il costo della vita, propose di abolire i diritti della concessione e la loro sostituzione con una tassa sulla proprietà in locali non in affitto[15], nonché di creare un servizio alimentare nazionale e comunale (23 giugno 1898)[16].
Nel 1898 è stato rieletto deputato della Senna. Il CRC[10], la formazione vaillantista si trasformò in Parti Socialiste Révolutionnaire (RSP). Diventatone leader, Valiant lavorò all’unificazione del movimento socialista francese. Nel 1901, partecipò alla fusione con il Partito dei Lavoratori e l'Alleanza Comunista Rivoluzionario in seno all’Unité socialiste révolutionnaire (che portò nel 1902 alla formazione del Partito socialista della Francia) e, nel 1905, alla fusione con il partito socialista francese, che permise la formazione della sezione francese della Seconda Internazionale dei lavoratori (S.F.I.O.)[3]. Figura principale del partito con Jaurès[4] e Guesde, veniva accolto nelle assemblee e nei congressi socialisti al grido di "Viva la Comune!".
Come un deputato socialista, difese le libertà comunali, la giornata lavorativa di otto ore, l'estensione dell’assicurazione sanitaria, i disoccupati, gli invalidi ... Fu candidato dello S.F.I.O.[3] nella elezioni presidenziali nel gennaio 1913, arrivando terzo con poco più di 8% dei voti dietro i candidati radicali Jules Pams[17] e il repubblicano moderato Raymond Poincarécerca. Fu il primo socialista ad essere un candidato per quest’incarico, il secondo se consideriamo come tale il repubblicano François-Vincent Raspailcerca nel 1848.
Perseveranza e tenacia furono anche grandi qualità di Vaillant: perseguiva lo stesso obiettivo per anni fino a raggiungere il risultato desiderato.
Sostenne che il regime municipale e dipartimentale di Parigi cessasse di essere un regime eccezionale che fosse, invece, allineato con le leggi comuni: ottenne soddisfazione il 1° dicembre 1910.
Combatté per la riduzione dell'orario di lavoro e della giornata di otto ore dal 1880, e per più di trenta anni; nel luglio 1906, ha scritto una legge in forma buona e dettagliata[18]. Tuttavia, fu solo nel 1919 che le otto ore passeranno di fatto.
Affrontò la disoccupazione, chiese che venissero stabilite statistiche per conoscerla meglio, che venissero avviati lavori pubblici per la viabilità e di risanamento, e che venisse istituita un'assicurazione contro la disoccupazione. Nel dicembre 1900, presentò un «disegno di legge per l'istituzione di un'assicurazione sociale generalizzata per tutti i rischi dei lavoratori».
Propose il 30 ottobre 1894 la creazione di un Ministero del lavoro, riunendo servizi finora dispersi (igiene, assistenza pubblica, statistiche). Questa proposta venne ripresa nel 1898 e nel 1903: venne quindi accolta dalla Commissione finanziaria del Senato che la inserì nel bilancio dell'anno fiscale 1903. Tuttavia, il decreto costitutivo non venne firmato fino al 25 ottobre 1906.
Il periodo durante il quale Édouard Vaillant fu eletto dal ventesimo arrondissement fu un periodo di scandali e crisi: il boulangismo[19] (1887-1889); decorazioni scandalistiche, l'origine delle dimissioni di Jules Grévy[20] (1887); scandalo di Panama[21] (1892); l’affare Dreyfus (1894-1906)[22].
Ogni volta, Vaillant li denunciava come turpitudini inerenti alla classe borghese: "Lo scandalo vergognoso di Panama è solo il solito episodio della spoliazione capitalista della nazione da parte dei finanzieri e dei governanti associati, facendo seguito e durante la spoliazione della classe operaia dalla classe proprietaria e dominante".
Edouard Vaillant nel 1908,
mentre commemora i Comunardi al Père-Lachaise
Temendo che questi scandali indebolissero la Repubblica, creò per difenderla e aprendoli a tutti, quelli che oggi noi chiamiamo collettivi: Lega per la difesa della Repubblica contro Ferry[23]; Lega per la Revisione repubblicana e diretta dal Popolo seguendo le delusioni del boulangismo[20]; Lega di azione rivoluzionaria per la conquista della Repubblica sociale durante lo scandalo di Panama. Allo stesso modo, durante l'affare Dreyfus[23], entrò nel Comitato di Vigilanza fondato il 16 ottobre 1898 da tutte le forze socialiste e fu uno dei leader più determinati e assidui.


Attivista socialista in qualsiasi momento

Il fatto che fosse un funzionario eletto non esonerò Edouard Vaillant dall'essere attivo sul campo, al contrario: sostenne gli scioperanti di Decazeville[24] e dei metallurgici di Vierzon nel 1886, così come gli sterratori parigini nel 1888; partecipò a manifestazioni, raduni sindacali, congressi socialisti nazionali e internazionali. Fu particolarmente dinamico e sempre molto ascoltato.
Svolse un ruolo decisivo nel 7° Congresso nazionale delle corporazioni tenutosi a Limoges[25] dal 23 al 28 settembre 1895 e durante il quale venne creata la Confederazione Generale del Lavoro (C.G.T.)[2]. Introdusse il principio dell’indipendenza sindacale dai partiti socialisti.
È stato, con Jules Guesde e Jean Jaurès[4], l'operatore dell'unificazione dei partiti socialisti, che portò nel 1905 alla creazione della sezione francese dell'Internazionale operaia (S.F.I.O.)[3]. Valiant lavorò pazientemente e per diverse tappe per raggiungere questo risultato. Già nel 1883 le diverse tendenze socialiste accettarono di smettere di insultarsi e di ritirarsi dal secondo turno elettorale a favore del candidato migliore. La ripubblicazione, nello stesso anno, del Cri du Peuple contribuì alla marcia verso l'unione: ospitò, infatti, nelle sue colonne articoli di autori appartenenti a tutte le tendenze socialiste. Nel 1892, Vaillant fu all'origine della fondazione della Federazione nazionale dei consiglieri municipali socialisti di tutte le tendenze. Le elezioni del 1893 portarono alla Camera una cinquantina di socialisti, tra cui Vaillant, che formarono un unico gruppo parlamentare.
Jaurès, Vaillant e Camélinat nel 1914
La partecipazione del socialista Alexander Millerand[26] al governo Waldeck-Rousseau il 22 giugno 1899, in qualità di ministro del Commercio, ritardò il processo di unificazione: provocò, infatti, una nuova spaccatura all'interno dei socialisti[27]. Dopo il 1° Congresso Generale delle Organizzazioni Socialiste Francesi, tenutosi nella Sala Japy dal 3 all'8 dicembre 1899, dopo il 3° Congresso Generale delle Organizzazioni Socialiste Francesi, riunito a Lione dal 26 al 29 marzo 1901, che vide il P.S.R. di Vaillant unirsi al P.O.F.[28] di Guesde per formare l'unità socialista rivoluzionaria, dopo il VI Congresso socialista internazionale tenutosi ad Amsterdam tra il 14 agosto e il 20 agosto 1904 e che votò una risoluzione che prescriveva l'unità socialista in ogni paese, tornò al congresso detto dalla Sala del Globo (23-25 aprile 1905) per definire la carta del partito socialista unificato. Si chiamerà S.F.I.O.[3] sotto la pressione del Partito socialista operaio rivoluzionario.


Prevenire la guerra?

Gli anni seguenti precedettero la prima guerra mondiale. Già nel giugno 1912, nel Bureau Socialiste International, Vaillant sostenne i partigiani dello sciopero generale dei lavoratori nelle industrie belliche «per prevenire la guerra». Con il Partito socialista, combatté, ma invano, nel 1913 contro la regola dei tre anni[29], contro la spedizione del Marocco. Il 31 luglio 1914, Jaurès[4] fu assassinato: allora ogni speranza di pace scomparve agli occhi di Vaillant che poi si lanciò follemente nella guerra. 
Ludwig Feuerbach (1804-1872)
La sua ossessione contro la guerra lo portò a desiderare la distruzione del militarismo tedesco e dell'imperialismo, l'unico modo, secondo Vaillant, per difendere la Repubblica e il socialismo. Molte persone non condivisero la sua posizione, e alcuni videro una specie di tradimento. Nel luglio del 1915, i deputati di Haute-Vienne e Isère accolsero Vaillant nel gruppo parlamentare con sarcasmo. Il 5 dicembre, alla Federazione della Senna, lui, che era abituato ad essere sempre venerato, venne maltrattato dai giovani avversari di partito. Già molto indebolito dalla sua iperattività, demoralizzato da questi contrattempi, morì nel primo mattino del 18 dicembre 1915 nella sua casa al numero 15 di Villa du Bel-Air nel 12° arrondissement. L'intera classe politica partecipò al suo funerale, prima a casa sua, poi alla stazione di Austerlitz; la popolazione di Cher accolse numerosa la sua bara, nonostante la pioggia, per portarlo alla tomba di famiglia.


Vaillant e la laicità

La lotta laica fu essenziale per Vaillant. Iniziò a farla fin da giovane. Di buona famiglia cattolica si appassionò da adolescente per le critiche alla religione. Entrò in corrispondenza e rese visita al filosofo tedesco Ludwig Feuerbach[30]. Il suo materialismo ateo, portatore di una critica radicale della religione, ebbe una profonda influenza su questo giovane spirito in cerca di emancipazione. D'altra parte, la lotta per una società secolarizzata, "disincantata", direbbe qualcuno, si affermò in lui come la chiave di volta di tutte le lotte.
Edouard Vaillant con la camicia rossa da garibaldino,
dipinto da Ernest-Victor Hareux, 1874.
La separazione delle chiese e dello stato decretata il 2 aprile 1871, rivendicò la libertà, "il primo principio della Repubblica " e quindi la "libertà delle coscienze [...] la prima delle libertà". Ma Vaillant non nascose le sue intenzioni anticlericali ("il clero è stato complice dei crimini della monarchia contro la libertà"). La sua delibera prevedeva, oltre alla soppressione del bilancio dei culti, la nazionalizzazione della proprietà del clero. Gli ecclesiastici si ritrovano senza troppa sorpresa nelle prime file degli avversari da combattere e furono una parte significativa degli ostaggi, la cui esecuzione, successivamente, venne fortemente rimproverata ai Comunardi. A differenza di molti membri della Comune o dei loro principali sostenitori, da Marx a Lissagaray passando per Vallès, Vaillant non sembrò aver deplorato questo episodio. In esilio, continuò ad affermare posizioni chiare. Il famoso «Appel aux Communeux», adottato dalla Comune Rivoluzionaria nel giugno 1874, di cui fu un firmatario, giustificò le estreme misure della Settimana sanguinante e affermò l’ateismo intransigente: "Siamo atei, perché l'uomo non sarà mai libero, finché non ha allontanato Dio dalla sua intelligenza e dalla sua ragione [...] questa mostruosa idea di un essere, di un principio fuori dal mondo e dell'uomo, costituisce la trama di tutte le miserie in cui l'umanità ha lottato e costituisce il principale ostacolo alla sua liberazione. [...] Espellere Dio dal regno della conoscenza, espellendolo dalla società, è la legge per l'uomo se vuole arrivare alla scienza, se vuole raggiungere l'obiettivo della rivoluzione. [...] Nella Comune non c'è posto per il sacerdote: ogni manifestazione, ogni organizzazione religiosa deve essere proscritta". 
Inoltre, non sorprende vedere Vaillant in prima linea nella lotta anticlericale e anticattolica nelle pubblicazioni e nelle organizzazioni che condusse al suo ritorno dall'esilio. Dal Comitato Rivoluzionario Centrale (1881-1898) al Partito Socialista Rivoluzionario (1898-1905), lui e i suoi amici si distinsero per la radicalità delle loro posizioni, anche all'interno di un’estrema sinistra socialista, già chiaramente anticlericale nel suo insieme.
Vaillant promuoveva l'organizzazione di una società che sfuggiva da qualsiasi influenza religiosa, voleva «disarmare» la Chiesa e diminuire il suo potere politico: la Chiesa e lo stato borghese si sostengono a vicenda nella loro lotta comune contro il proletariato socialista. Si è gradualmente liberato dal rispetto per Dio e la sua rappresentazione soprannaturale, nonché il patrono o il padrone della città e della campagna. Allo stesso tempo, Vaillant era consapevole che lo sforzo di secolarizzazione richiedeva, richiede e richiederà tempo.




[1] Nel dipartimento del Cher nella regione del Centro-Valle della Loira.
[2] La Confédération générale du travail (o CGT) è una confederazione sindacale francese creata il 23 settembre 1895 a Limoges. Fa parte delle cinque confederazioni di sindacati professionali di salariati francesi considerate come rappresentative dallo Stato ed è quella che ha ottenuto la maggior parte dei suffragi (32 %) alle ultime elezioni professionali. La CGT è membro della Confederazione sindacale internazionale (CSI). Fondata nel 1895, fino al 1921 fu dominata dagli anarco-sindacalisti. Durante questo periodo, la CGT entrò violentemente in contrasto sia con le autorità che con i datori di lavoro. Inoltre, rifiutò di affiliarsi ad un partito politico. Nel 1906, la Carta d'Amiens proclamò l'indipendenza dei sindacati. Ancora, sotto la guida di Léon Jouhaux, la confederazione si unì alla "sacra unione" durante la Prima guerra mondiale, che provocò la prima scissione interna alla CGT. Mentre Jouhaux cercava di associare la CGT con le autorità, i suoi oppositori criticarono la pervadente atmosfera di nazionalismo. Essi accolsero con speranza ed entusiasmo la notizia della Rivoluzione d'Ottobre. Seguendo la Rivoluzione in Russia il movimento laburista e socialista francese divenne sempre più diviso tra "rivoluzionari" che supportavano i Bolscevichi ed un'azione decisa in patria ed i "riformisti" che favorivano la moderazione e la re-affiliazione alla Seconda Internazionale. Un prodotto di questa divisione fu l'allontanamento dei "rivoluzionari". Nel 1921, essi crearono una federazione rivale, la Confédération générale du travail - unitaire o CGTU. In essa, i comunisti coabitavano con gli anarchici, i sindacalisti rivoluzionari... Ma a poco a poco, l'influenza del Partito Comunista Francese (Parti communiste français o PCF) sulla CGTU crebbe. I non comunisti fondarono allora la Confédération générale du travail - syndicaliste révolutionnaire o CGTSR.
[3] La Sezione Francese dell'Internazionale Operaia (in francese: Section française de l'Internationale ouvrière, SFIO) è stato un partito politico francese, di natura socialista, attivo dal 1905 al 1969. A differenza degli omologhi europei (esclusi il PSI), fu sempre dichiaratamente socialista e mai socialdemocratico, pur moderando le sue posizioni negli anni '30 e '40, che gli permise di formare esecutivi con altre forze moderate e riformiste durante la Terza e la Quarta Repubblica francese. A causa del sorpasso elettorale subito dal Partito Comunista Francese sin dal 1945, il partito sperimentò una fase discendente, accentuata dall'avvento del gollismo e della Quinta Repubblica nel 1958.
[4] Jean Jaurès (1859 – 1914) è stato un politico e parlamentare socialista, fu particolarmente noto per il suo pacifismo e la sua opposizione allo scoppio della prima guerra mondiale. Il 31 luglio 1914, ha cercato, prima alla Camera dei Deputati e del Ministero degli Affari Esteri, di fermare lo scoppio delle ostilità. Nel tardo pomeriggio, si recò al suo giornale L'Humanité per scrivere un articolo, che vedeva come un nuovo «J'accuse ...!». Prima che iniziasse il lavoro notturno, si recò con i suoi colleghi a cenare presso il Café du Croissant al 146 di rue Montmartre. Intorno alle 21,40, uno studente nazionalista, Raoul Villain, sparò due colpi attraverso la finestra del café uccidendo Jaurès.
[5] Nel dipartimento del Loir-et-Cher nella regione del Centro-Valle della Loira.
[6] Sir Morell Mackenzie (7 luglio 1837 - 3 febbraio 1892) era un medico britannico, uno dei pionieri della laringologia nel Regno Unito.
[7] Per proudhoniani s’intendono definire i seguaci del filosofo francese Pierre-Joseph Proudhon, fondato essenzialmente sul mutualismo e sul federalismo, da molti studiosi inserito impropriamente nell’ambito di quello che Marx definì socialismo utopistico. L’anarchismo proudhoniano educa i seguaci ad una società libera e federata, di artigiani e piccoli contadini, che pone al centro i problemi del credito e del prestito ad interessi limitati. Gli elementi basilari dell’anarchismo proudhoniano sono il federalismo, il decentramento, il controllo diretto da parte dei lavoratori, abolizione della proprietà (ma non del possesso poiché reputato naturale), l'istruzione sotto il controllo degli insegnanti e dei genitori, l'istruzione legata all’apprendistato ecc.
[8] Il blanquismo fu un movimento dottrinale e attivista a favore, in primo luogo, della Repubblica e, una volta raggiunta, del comunismo in Francia, che era in vigore durante il diciannovesimo secolo, penetrò fino in fondo in modo dominante ed eccitante tra intellettuali e studenti, e fu anche caratterizzato da una forte disciplina rivoluzionaria combattiva. Deve il suo nome allo scrittore, politico e leader di questa fazione, il francese Louis Auguste Blanqui.
[9] Nel dipartimento del Cher nella regione del Centro-Valle della Loira.
[10] Il CRC, fondato il 23 giugno 1881 dai comitati che organizzavano una sottoscrizione per un monumento a Blanqui, riuniva i blanquisti che non desideravano unirsi al POF di Guesde o all'ASR di Longuet. Diventerà il PSR (Partito socialista rivoluzionario) il 1° luglio 1898.
[11] Charles Andler (1866-1933) era professore di lingua e letteratura tedesca all'Università di Parigi, poi al College de France. Aderì allo SFIO sin da quando venne creato. Ha tradotto il Manifesto del Partito Comunista di Karl Marx in francese.
[12] Questa proposta culminerà nel 1919 con la creazione dell'Ufficio internazionale del lavoro.
[13] Relazione fatta per conto della Commissione del lavoro, di cui Vaillant è all'origine (proposta del 4 giugno 1884).
[14] Proposta del 4 giugno 1884 che fu approvata due anni dopo: la prima riunione pubblica del Consiglio municipale di Parigi è quella del luglio 1886.
[15] La sovvenzione sarà abolita nel 1911.
[16] Vaillant propone la creazione di panifici comunali, nonché di mulini comunali e nazionali.
[17] Jules Pams (Perpignano, 14 agosto 1852 – Parigi, 12 maggio 1930) è stato un avvocato e politico francese, deputato e senatore della Terza Repubblica, ministro dell'Agricoltura e dell'Interno, delegato alla Società delle Nazioni.
[18] In particolare, definì la pausa giornaliera, la settimana inglese (settimana lavorativa di cinque giorni, lasciando liberi sabato e domenica, introdotta già in inghilterra), le ferie pagate ...
[19] Movimento politico francese, a carattere nazionalista, che, nella Terza Repubblica, ebbe a capo il generale G.-E. Boulanger (1837-1891), da cui prese il nome.
[20] François Paul Jules Grévy (Mont-sous-Vaudrey, 15 agosto 1807 – Mont-sous-Vaudrey, 9 settembre 1891) è stato un politico francese. È stato Presidente della Repubblica di Francia dal 20 gennaio 1879 al 2 dicembre 1887.
[21] Lo Scandalo di Panama è una vicenda di corruzione legata al taglio del Canale di Panama, che travolse molti uomini politici e industriali francesi durante la Terza Repubblica francese e mandò in rovina centinaia di migliaia di risparmiatori. Lo scandalo nacque dalle difficoltà di finanziamento incontrate dalla Compagnie universelle du canal interocéanique de Panama, creata da Ferdinand de Lesseps (già realizzatore del Canale di Suez) per raccogliere i fondi necessari a realizzare il progetto. Essendosi il cantiere rivelato più oneroso del previsto, Lesseps dovette lanciare una sottoscrizione pubblica per finanziarlo. Una parte di questi fondi fu utilizzata dal finanziere Jacques de Reinach per corrompere dei giornalisti ed ottenere illegalmente il sostegno di personalità politiche. Lo scandalo scoppiò clamorosamente, e molti politici furono accusati di corruzione, quando la compagnia fu messa in liquidazione giudiziaria mandando in rovina i sottoscrittori delle sue azioni, e il barone di Reinach fu trovato morto.
[22] Alfred Dreyfus (Mulhouse, 9 ottobre 1859 – Parigi, 12 luglio 1935) è stato un militare francese. Nel 1871 la Francia era reduce dalla sconfitta subita nella guerra Franco-Prussiana, ed i rapporti interni erano ancora tesi. Nonostante il processo si basasse su documenti palesemente falsi, Dreyfus fu condannato quale estensore di una lettera indirizzata ad un ufficiale tedesco in cui venivano rivelate importanti informazioni militari francesi. Nonostante l'esplodere del caso, Dreyfus non fu interamente riabilitato prima del luglio 1906, grazie a un verdetto della Corte di Cassazione.
[23] Jules François Camille Ferry (Saint-Dié-des-Vosges, 5 aprile 1832 – Parigi, 17 marzo 1893) è stato un politico francese, oppositore di Napoleone III e tra le più eminenti personalità del partito repubblicano nella Terza Repubblica francese. Attraverso una serie di articoli denunciò le speculazioni finanziarie operate dal barone Haussmann per il rinnovamento urbanistico di Parigi. Grazie a questa sua iniziativa il barone venne successivamente estromesso dai poteri concessi. D'altra parte egli stesso, «avvocato squattrinato», divenuto sindaco di Parigi alla proclamazione della Repubblica nel settembre 1870, «riuscì a spremersi un patrimonio dalla carestia» della città assediata dai prussiani. Ferry, comprendendo che la Germania era troppo potente, per perseguire l'idea di acquistare un grande impero coloniale si fece promotore di una politica di collaborazione con Otto von Bismarck al fine di guadagnarne una «benevola neutralità» nel Sistema bismarckiano.
[24] Nel dipartimento dell'Aveyron nella regione dell'Occitania.
[25] Capoluogo del dipartimento dell'Alta Vienne, nella regione Nuova Aquitania.
[26] Alexandre Millerand (Parigi, 10 febbraio 1859 – Versailles, 7 aprile 1943) è stato un politico francese. È stato Primo Ministro dal 20 gennaio al 24 settembre 1920 e Presidente della Repubblica di Francia dal 23 settembre 1920 all'11 giugno 1924.
[27] Vaillant fu tanto più ferocemente contrario alla partecipazione di Millerand al governo di Waldeck-Rousseau perché come ministro della Guerra venne nominato il generale Gallifet, il massacratore della Comune.
[28] Il Partito Operaio (poi Partito Operaio Francese) (1882-1902) fu un partito francese della Terza Repubblica, il primo partito marxista in Francia. Partito rivoluzionario, il suo scopo era di abolire il capitalismo e di fondare una società socialista e comunista.
[29] La legge dei tre anni fu una legge francese del 1913 che aumentò la durata del servizio militare da due a tre anni per preparare l'esercito francese ad una possibile guerra con la Germania, che si verificherà l'anno successivo e diventerà la prima guerra mondiale. Vaillant desiderava sopprimere l'esercito permanente e, come la Svizzera, armare direttamente il popolo in modo che potesse difendere se stesso e la Repubblica.
[30] Ludwig Andreas Feuerbach (Landshut, 28 luglio 1804 – Rechenberg, 13 settembre 1872) è stato un filosofo tedesco tra i più influenti critici della religione ed esponente della sinistra hegeliana.