ÉDOUARD VAILLANT
Édouard-Marie
Vaillant è nato a Vierzon[1]
il 29 gennaio 1840, ed è stato un politico francese, un importante dirigente
socialista, un giornalista del giornale Populaire.
È stato un protagonista della Comune di
Parigi, e nel 1930 è stato dichiarato "la più grande testa
pensante" della Comune.
Dedicò la sua vita a cercare di migliorare le condizioni di vita dei poveri e
di combattere contro i privilegi della borghesia capitalista. Sebbene sia stato
un ingegnere di Arti e Manifatture e dottore in medicina, dedicò la sua
esistenza alla vita politica: militante dell'Internazionale,
membro della Comune,
membro del Consiglio Generale dell'Internazionale, nove anni consigliere comunale, ventidue anni
deputato, attivista socialista in ogni momento. Non proprio oratore, fu
soprattutto un uomo di organizzazione: puntuale, assiduo alle riunioni, forte
di una cultura filosofica, sociale e internazionale. Avendo frequentato Marx e Blanqui,
avendo accumulato un’esperienza di veterano socialista, conoscendo a fondo i
problemi dibattuti, si guadagnò la stima dei suoi pari. La sua cultura politica
si basava su tre fonti: la Germania dove trascorse gli ultimi quattro anni del Secondo
Impero, la Comune di
cui fu uno dei membri più attivi, l'Inghilterra dove trascorse i suoi anni di
esilio. Fu responsabile, tra le altre cose, delle Borse del lavoro, della
C.G.T.[2],
del concetto di assicurazione sociale, del Ministero del lavoro e della nascita
del partito socialista unificato, lo S.F.I.O.[3].
Per la sua formazione, la sua cultura e la sua azione, formò con Jean Jaurès[4] e Jules
Guesde, il principale trio del socialismo francese della fine del XIX e l’inizio del XX secolo.
La gioventù e
l'istruzione
Nato
in una famiglia benestante, suo padre, notaio e uomo d'affari, non si preoccupò
della sua educazione. Sua
madre, molto credente, lo ha sostenuto sempre nelle difficoltà della vita,
nonostante le affermazioni rivoluzionarie e l'ateismo di suo figlio.
Ha trascorso
i primi due anni della sua vita a Vierzon, prima che la sua famiglia si
trasferisse contemporaneamente a Salbris[5]
e Parigi, nel quartiere del Panthéon.
All'età di
otto anni è stato rinchiuso al collegio Sainte-Barbe a Parigi, dove mal
sopportava la disciplina imposta. Nel 1857, ha conseguito la maturità in
Science e preparò il suo ingresso al’École Centrale di Parigi, dove cinque anni
più tardi si è laureò "Ingegnere delle Arti e Manifatture".
Completò
la sua formazione scientifica alla Sorbona, al Collège de France e al Museo di
Storia Naturale. Ha conseguito
un dottorato in scienze nel 1865, sostenendo una tesi presso la Scuola di
Medicina.
Fu
probabilmente in questo periodo che risalgono i suoi dubbi sulla religione
cattolica e le sue aspirazioni per la giustizia sociale.
Nel 1866 andò in Germania per studiare chimica.
In Germania diventò dottore in medicina, il che gli consentì, dopo la fine
della Comune,
di ottenere l'equivalente titolo in Inghilterra; Vaillant poté esercitare la
professione medica in entrambi i paesi, ma non in Francia, dove la sua autorità
in quel settore, tuttavia, era ampiamente riconosciuta. Ciò gli permetterà di
svolgere numerose riforme in materia di igiene e di insegnamento alla medicina.
A Londra, come un chirurgo, fu membro del Royal College of Surgeons e
assistente del famoso specialista europeo Morell Mackenzie[6].
Durante il
suo soggiorno universitario in Germania, si appassionò
di filosofia nelle università di Heidelberg, Tubinga e Vienna. Scoprì le
idee di Pierre-Joseph
Proudhon, di cui fece conoscenza a livello
filosofico, cambiò dal proudhonismo[7] al socialismo rivoluzionario di ispirazione blanquista[8] e aderì alla sezione tedesca di Ginevra dell'Internazionale.
La sua permanenza oltre il Reno fu intervallata da
visite in Francia dove frequentò i futuri Comunardi
Charles
Longuet, Pyat,
Louis-Augustin
Rogeard e Jules
Vallès.
L’insurrezione del 4
settembre 1870
La guerra
franco-prussiana del 1870 lo costrinse a tornare a Parigi. Andò ad abitare
al numero 27 di route de Paris a Vierzon-Ville[9].
Al momento della cattura di Napoleone
III,
prese parte al fermento rivoluzionario che ha scosso Parigi; il 4
settembre 1870 che culminò nella proclamazione
della Terza
Repubblica.
Con Charles
Longuet, ha inviato un telegramma a Karl Marx
per informarlo della caduta dell'Impero
e la composizione del nuovo governo.
Dal
5 settembre fu uno dei delegati dei comitati di vigilanza che formano il Comitato
centrale repubblicano dei venti arrondissements
che si riuniva in rue de la Corderie, la sede parigina
dell'Internazionale.
Durante l'assedio di Parigi conobbe Blanqui
e profondamente patriottico, Édouard Vaillant si arruolò
all'88° battaglione di artiglieria della Guardia
Nazionale. Fu ostile a qualsiasi
capitolazione ai prussiani che assediavano
Parigi dal 18 settembre.
Prese
parte alla giornata
rivoluzionaria del 31 ottobre. Il 5 gennaio 1871 fu uno dei redattori della dichiarazione
dei delegati dei venti
arrondissements, noto come Affiche
rouge, che denunciava l'incapacità e il
tradimento del cosiddetto governo
di "difesa nazionale", che concludeva col famoso slogan: «Potere
al popolo! Potere alla Comune!».
Con questo scopo manifestò il 22
gennaio 1871, davanti al municipio di Parigi, l’Hôtel
de Ville, contro la politica del governo
di difesa nazionale, cercò di creare la Comune e
rifiutò le trattative dell'armistizio.
La
capitolazione avvenne il 28 gennaio 1871, Edouard Vaillant fu uno dei promotori
dell'assemblea generale della Guardia
Nazionale del 6 febbraio convocata per preparare le elezioni legislative
dell'8 febbraio, che portano alla creazione del Comitato
Centrale il 15 marzo, che prese il potere la sera del 18
marzo, dopo la rivolta
popolare a Parigi. Fu
candidato alla lista presentata dalle Camere federali dei lavoratori, dall'Internazionale
e dalla delegazione dei venti
arrondissements, ma non fu tra i quattro eletti parigini di questa lista.
La partecipazione
alla Comune
Il
18
marzo 1871, Édouard Vaillant non era a Parigi;
si trovava a Bordeaux, dove era andato per incontrare Auguste
Blanqui per far rivivere la difesa nazionale. Tornato a Parigi il 20
marzo, partecipò attivamente al movimento rivoluzionario.
Con l'inizio
della Comune,
il 26
marzo fu eletto al Consiglio
della Comune nell’8°
arrondissement, dove svolse un ruolo decisivo.
Subito
dopo la sua proclamazione, il 28
marzo, la Comune
istituì dieci commissioni di lavoro coordinate da una Commissione
esecutiva. Édouard
Vaillant fu membro di questo comitato esecutivo e lo rimarrà fino alla fine
della Comune.
Venne nominato direttore della Journal
Officiel della Comune,
che venne pubblicato tutti i giorni, dal 24
marzo al 24
maggio 1871. Édouard Vaillant partecipò a tutti i dibattiti dell'assemblea
comunale. Fu assiduo alle sue riunioni e venne
notato per il buon senso delle sue osservazioni e dai suoi interventi
moderatori nei dibattiti, a volte vivaci, che agitavano l'assemblea e ne fu tra
i redattori dei suoi grandi proclami. Sostenne
in particolare le proposte della Commissione del lavoro che miravano a
migliorare le condizioni di vita dei lavoratori e ad aumentare le loro risorse,
in particolare il decreto del 16
aprile che prevedeva il riavvio, in forma cooperativa dai lavoratori, delle
officine abbandonate dai loro proprietari.
Delegato
all'insegnamento della Comune
Nominato
delegato per l'istruzione il 21
aprile 1871, Édouard Vaillant diede un significativo impulso alla
commissione con lo stesso nome. Come estensione del decreto del 2
aprile che separava la Chiesa dallo Stato, intervenne con i funzionari
eletti della Comune
per trasformare, nei loro arrondissement
di elezione, le scuole congregazioniste in istituzioni
educative laiche. Mise le basi per l'educazione professionale per ragazzi e
ragazze facendo appello a «tutti coloro che hanno studiato il tema
dell'educazione integrale e professionale» per sollecitare i loro suggerimenti.
Alla
commissione per l'Insegnamento, lavorò in stretta collaborazione con le
organizzazioni di Educazione popolare come la Société
de l’Education nouvelle,
che sosteneva un'ampia riforma dei programmi promuovendo la scienza e
l'esperienza. A tal fine,
lanciò un appello nel Journal
Officiel ai lavoratori oltre i 40 anni per
diventare maestri di apprendistato. La Comune,
con la sua Commissione didattica e il suo delegato Édouard Vaillant, gettò così
le basi per una scuola laica, libera e obbligatoria. Cercò anche di
promuovere l'istruzione femminile e la formazione professionale. Ma la rapida
fine della Comune
impedì l’effettiva attuazione delle riforme.
Durante
la Settimana
sanguinante, dal 21
maggio al 28
maggio 1871, Édouard Vaillant fu uno degli ultimi dirigenti della Comune che
si potevano incontrare al municipio, l’Hôtel
de Ville, poi al municipio dell'11°
arrondissement e infine a rue Haxo, nel 20°.
L'ultimo
giorno della Comune, fece fuoco contro i versagliesi. I giorni seguenti, i suoi amici lo nascosero e riuscì a
sfuggire alla repressione espatriando in Inghilterra, attraverso la
Spagna e il Portogallo. Raggiunto dalla madre benestante, si trasferì a Londra,
a Kentish Town, dove visse in una certa agiatezza.
Per il suo
ruolo principale durante la Comune, il
17 luglio 1872, il 3°
Consiglio di Guerra lo condannò a morte in contumacia.
Per
tradizione, la Gran Bretagna accoglieva favorevolmente i proscritti Comunardi,
il primo ministro britannico Gladstone respinse fin dall'inizio le richieste
francesi di estradizione. Naturalmente, gli esuli si stabilirono nel cuore di Londra,
principalmente a Soho, soprannominato il «Quartiere Francese». Ma per molti di loro, soprattutto a causa della barriera
linguistica, l'integrazione fu difficile, soprattutto perché secondo Lissagaray,
un testimone oculare, "i proscritti di Londra sono stati i più spiati".
Il
trentunenne ex-delegato dell'educazione della Comune,
già ingegnere e dottore in filosofia, completò gli studi di medicina e si unì
al Royal College of Surgery, dando gratuitamente assistenza medica ai suoi
compatrioti svantaggiati. Secondo un testimone, "sono in molti quelli che ha
curato e che non hanno dimenticato la sua dedizione".
Per
solidarietà, partecipò anche alla Société des réfugiés
de la Commune, nata nel 1871 forte di quasi 500 membri.
Tuttavia, i dissidi interni, sia politici che personali, ostacolarono
l'attività di reciproco-aiuto.
Un familiare di Karl Marx
Già
nell'estate del 1871, Edouard Vaillant fu ammesso nella cerchia familiare di Marx.
Grazie al suo sostegno, entrò l'8 agosto 1871, con
altri nove proscritti francesi, al Consiglio Generale dell'Internazionale. A settembre,
alla conferenza di Londra, difese l'idea marxista della necessità del partito
di classe per la conquista del potere politico da parte del proletariato.
D'altra parte, l'anno seguente, al Congresso dell'Aja, era a capo della fazione blanquista[8] che ruppe con l'A.I.T.
e la strategia di Marx di
trasferire la sua sede a New York, al fine di indebolire l’influenza bakuniniana.
Poco dopo, il gruppo spiegò le ragioni della divisione
in un libretto intitolato Internationale et Révolution: "Convocato per fare il suo dovere, l'Internationale
ha rifiutato. È fuggita dalla
Rivoluzione; è fuggita oltre l'Atlantico”:
a suo dire, quell'organizzazione non era abbastanza rivoluzionaria. Nonostante la rottura, Marx e
Vaillant rimarranno, a quanto pare, in contatto almeno fino al 1877.
Dopo
il fallimento dell'Internazionale,
l'idea fu di ricostituire un partito rivoluzionario in ogni paese.
I blanquisti8] fondarono quindi a Londra, attorno ad Émile
Eudes, una sezione rivoluzionaria strettamente
socialista (Ernest
Granger, Frédéric
Cournet, Gabriel
Ranvier ...). Sotto
il nome di Commune
révolutionnaire, formano, con il gruppo
costituito a New York, l'unico gruppo omogeneo dei proscritti Comunardi.
Nel giugno del 1874, il manifesto ateo, comunista e
rivoluzionario, Aux
Communeux destò clamore. Scritto da
Vaillant e sostenuto da trentatré nomi, rivendicò la violenza della Comune.
Édouard Vaillant tornò a Parigi pochi giorni dopo la legge sull’amnistia
dell'11 luglio 1880 e riprese la sua attività politica, al fianco di Blanqui
contribuendo a lanciare il giornale "Ni Dieu, ni maître" al
quale collaborò. Si dedicò particolarmente alla propaganda rivoluzionaria nel
dipartimento del Cher, legandosi a Vierzon. Fu anche uno dei leader del Comité
Révolutionnaire Central (CRC)[10] creato nel 1881 dopo la morte di Blanqui.
Consigliere
municipale del 20°
arrondissement (1884-1893)
Già
nel 1881, Edouard Vaillant compariva nelle liste socialiste alle elezioni
comunali, cantonali e legislative nel dipartimento dello Cher.
Ogni elezione, gli diede l'opportunità di apparire
negli incontri pubblici, attraverso la stampa e attraverso i manifesti.
Affiliato al C.R.C[10], si mise in evidenza anche a Parigi. Le sue riunioni e i
suoi risultati continuano a crescere. L'11
maggio 1884, Vaillant fu eletto contemporaneamente consigliere comunale di
Vierzon-Ville (nel dipartimento del Cher) e del
quartiere di Père-Lachaise
nel 20°
arrondissement di Parigi. Lui optò
per quest'ultimo mandato che gli fu rinnovato nel 1887 e che abbandonerà dopo
la sua elezione alla Camera dei deputati.
Molto
diligente, estremamente documentato, iperattivo e laborioso, moltiplicò le
proposte. Dalla prima
seduta, il 4 giugno 1884, ne presentò quattro: l'amnistia per i prigionieri
politici; chiusura delle sepolture dei federati;
creazione di una commissione del lavoro; ammissione del pubblico alle sessioni municipali.
Edouard Vaillant nel 1906 |
La
sua formazione medica lo rese consapevole dei problemi di salute: lottò contro
la tubercolosi; chiusura di tutte le catapecchie e conseguente costruzione di
alloggi sani; creazione di
ambulanze; istituzione di un ambulatorio
ospedaliero in ogni arrondissement. Volle sostituire i manicomi privati con i manicomi pubblici.
Volle l'ammissione ai manicomi solo su certificato
medico e sotto controllo giudiziario. Volle una
seria ispezione dei malati di mente. Diventò,
inoltre, un vero esperto in questioni igienico-sanitarie: fu lui a redigere il
piano igienico-sanitario del quartiere. Il 20°
arrondissement gli deve le fogne e le fontane. Gli deve anche il miglioramento dell'illuminazione delle sue
strade.
Colui
che fu il delegato dell'insegnamento della Comune
continuò ad interessarsi di quest’argomento: "Può essere considerato il
potente riformatore dell'educazione primaria della città di Parigi",
ha detto Charles Andler[11].
Custode del secolarismo, si eresse contro ogni insegnamento spiritualistico
nella scuola. Si occupò
anche di problemi più materiali: creazione di mense, sviluppo di cliniche
scolastiche, organizzazione della ginnastica nelle scuole.
Si
interessò per il destino dei poveri. Volle fissare il prezzo del pane e della carne, creare
panetterie e macellerie municipali. Volle dare
ai senzatetto le case non occupate. Chiede la
creazione di rifugi notturni, in particolare nel ventesimo
arrondissement, dove risiedeva la popolazione più povera di Parigi.
Edouard
Vaillant si allontanava spesso dalla struttura municipale per affrontare
questioni politiche più generali. Egli sostenne la giornata lavorativa di otto
ore, per l'ispezione del lavoro, per la limitazione del lavoro per donne e
bambini, per la soppressione del lavoro notturno e del lavoro a cottimo.
L'11 marzo 1885 propose una legislazione internazionale
sul lavoro[12]. Il 1° dicembre 1886, contribuì all'adozione del rapporto
sulla misurazione del mercato del lavoro[13]. Era già a conoscenza dei
conflitti di interesse: il 25 giugno 1888, propose l'incompatibilità dei
mandati elettivi con l'appartenenza ad imprese che trattano con le autorità
pubbliche; a questa proposta, che fu come una
bomba nell'assemblea, mancò solo un voto per essere approvata!
Prendiamo
atto infine delle preoccupazioni democratiche di Vaillant.
È a lui che si deve l'ammissione del pubblico alle
riunioni del Consiglio municipale[14]. Coinvolse anche gli abitanti
del quartiere nella sua azione municipale: a partire dal 15 maggio 1884,
convocò i suoi elettori al ginnasio Tournayre, Boulevard de Menilmontant.
Deputato del 20°
arrondissement (1893-1915)
Il 3
settembre 1893 venne eletto deputato della Seine, quartiere di Père Lachaise
(2° circoscrizione del 20°
arrondissement chiamato «Ménilmontant»). Fu assiduo
nella Camera come all'Hôtel
de Ville, puntuale e laborioso, e lavorò in molti settori.
Si
interessò alla pulizia delle acque della Senna (proposta del 24 aprile 1894);
per combattere il costo della vita, propose di abolire
i diritti della concessione e la loro sostituzione con una tassa sulla
proprietà in locali non in affitto[15], nonché di creare un servizio alimentare nazionale e
comunale (23 giugno 1898)[16].
Nel 1898 è
stato rieletto deputato della Senna. Il CRC[10], la formazione vaillantista si
trasformò in Parti Socialiste Révolutionnaire (RSP). Diventatone leader,
Valiant lavorò all’unificazione del movimento socialista francese. Nel 1901,
partecipò alla fusione con il Partito dei Lavoratori e l'Alleanza Comunista
Rivoluzionario in seno all’Unité socialiste révolutionnaire (che portò nel 1902
alla formazione del Partito socialista della Francia) e, nel 1905, alla fusione
con il partito socialista francese, che permise la formazione della sezione
francese della Seconda Internazionale dei lavoratori (S.F.I.O.)[3]. Figura
principale del partito con Jaurès[4] e Guesde,
veniva accolto nelle assemblee e nei congressi socialisti al grido di
"Viva la Comune!".
Come un
deputato socialista, difese le libertà comunali, la giornata lavorativa di otto
ore, l'estensione dell’assicurazione sanitaria, i disoccupati, gli invalidi ...
Fu candidato dello S.F.I.O.[3] nella elezioni presidenziali nel gennaio 1913,
arrivando terzo con poco più di 8% dei voti dietro i candidati radicali Jules
Pams[17]
e il repubblicano moderato Raymond Poincarécerca. Fu il primo socialista ad essere un candidato per
quest’incarico, il secondo se consideriamo come tale il repubblicano
François-Vincent Raspailcerca
nel 1848.
Perseveranza
e tenacia furono anche grandi qualità di Vaillant: perseguiva lo stesso
obiettivo per anni fino a raggiungere il risultato desiderato.
Sostenne
che il regime municipale e dipartimentale di Parigi cessasse di essere un
regime eccezionale che fosse, invece, allineato con le leggi comuni: ottenne
soddisfazione il 1° dicembre 1910.
Combatté
per la riduzione dell'orario di lavoro e della giornata di otto ore dal 1880, e
per più di trenta anni; nel
luglio 1906, ha scritto una legge in forma buona e dettagliata[18]. Tuttavia, fu solo nel 1919 che le otto ore passeranno di
fatto.
Affrontò
la disoccupazione, chiese che venissero stabilite statistiche per conoscerla
meglio, che venissero avviati lavori pubblici per la viabilità e di
risanamento, e che venisse istituita un'assicurazione contro la disoccupazione.
Nel dicembre 1900, presentò un «disegno di legge per
l'istituzione di un'assicurazione sociale generalizzata per tutti i rischi
dei lavoratori».
Propose
il 30 ottobre 1894 la creazione di un Ministero del lavoro, riunendo servizi
finora dispersi (igiene, assistenza pubblica, statistiche).
Questa proposta venne ripresa nel 1898 e nel 1903:
venne quindi accolta dalla Commissione finanziaria del Senato che la inserì nel
bilancio dell'anno fiscale 1903. Tuttavia, il decreto costitutivo non venne
firmato fino al 25 ottobre 1906.
Il
periodo durante il quale Édouard Vaillant fu eletto dal ventesimo
arrondissement fu un periodo di scandali e crisi: il boulangismo[19] (1887-1889); decorazioni scandalistiche, l'origine delle dimissioni di
Jules Grévy[20] (1887); scandalo di Panama[21] (1892); l’affare Dreyfus
(1894-1906)[22].
Ogni
volta, Vaillant li denunciava come turpitudini inerenti alla classe borghese:
"Lo scandalo vergognoso di Panama è solo il solito episodio della
spoliazione capitalista della nazione da parte dei finanzieri e dei governanti
associati, facendo seguito e durante la spoliazione della classe operaia dalla
classe proprietaria e dominante".
Edouard
Vaillant nel 1908, mentre commemora i Comunardi al Père-Lachaise |
Temendo
che questi scandali indebolissero la Repubblica, creò per difenderla e
aprendoli a tutti, quelli che oggi noi chiamiamo collettivi: Lega per la
difesa della Repubblica contro Ferry[23]; Lega per la Revisione repubblicana e diretta dal Popolo
seguendo le delusioni del boulangismo[20];
Lega di azione rivoluzionaria per la conquista della
Repubblica sociale durante lo scandalo di Panama. Allo stesso modo, durante l'affare Dreyfus[23], entrò nel Comitato di Vigilanza fondato il 16 ottobre
1898 da tutte le forze socialiste e fu uno dei leader più determinati e
assidui.
Attivista socialista
in qualsiasi momento
Il
fatto che fosse un funzionario eletto non esonerò Edouard Vaillant dall'essere
attivo sul campo, al contrario: sostenne gli scioperanti di Decazeville[24] e dei metallurgici di Vierzon nel 1886, così come gli
sterratori parigini nel 1888; partecipò a manifestazioni, raduni sindacali, congressi
socialisti nazionali e internazionali. Fu
particolarmente dinamico e sempre molto ascoltato.
Svolse
un ruolo decisivo nel 7° Congresso nazionale delle corporazioni tenutosi a
Limoges[25] dal 23 al 28 settembre 1895 e durante il quale venne
creata la Confederazione Generale del Lavoro (C.G.T.)[2].
Introdusse il principio dell’indipendenza sindacale dai
partiti socialisti.
È
stato, con Jules
Guesde e Jean Jaurès[4], l'operatore dell'unificazione dei partiti
socialisti, che portò nel 1905 alla creazione della sezione francese dell'Internazionale
operaia (S.F.I.O.)[3]. Valiant
lavorò pazientemente e per diverse tappe per raggiungere questo risultato.
Già nel 1883 le diverse tendenze socialiste accettarono
di smettere di insultarsi e di ritirarsi dal secondo turno elettorale a favore
del candidato migliore. La ripubblicazione,
nello stesso anno, del Cri
du Peuple contribuì alla marcia verso l'unione:
ospitò, infatti, nelle sue colonne articoli di autori appartenenti a tutte le
tendenze socialiste. Nel 1892, Vaillant fu
all'origine della fondazione della Federazione nazionale dei consiglieri
municipali socialisti di tutte le tendenze. Le
elezioni del 1893 portarono alla Camera una cinquantina di socialisti, tra cui
Vaillant, che formarono un unico gruppo parlamentare.
Jaurès, Vaillant e Camélinat nel 1914 |
La
partecipazione del socialista Alexander Millerand[26] al governo Waldeck-Rousseau il 22 giugno 1899, in
qualità di ministro del Commercio, ritardò il processo di unificazione:
provocò, infatti, una nuova spaccatura all'interno dei socialisti[27].
Dopo il 1° Congresso Generale delle Organizzazioni
Socialiste Francesi, tenutosi nella Sala Japy dal 3 all'8 dicembre 1899, dopo
il 3° Congresso Generale delle Organizzazioni Socialiste Francesi, riunito a
Lione dal 26 al 29 marzo 1901, che vide il P.S.R. di Vaillant unirsi al P.O.F.[28] di Guesde
per formare l'unità socialista rivoluzionaria, dopo il VI Congresso
socialista internazionale tenutosi ad Amsterdam tra il 14 agosto e il 20 agosto
1904 e che votò una risoluzione che prescriveva l'unità socialista in ogni
paese, tornò al congresso detto dalla Sala del Globo (23-25 aprile 1905) per
definire la carta del partito socialista unificato.
Si chiamerà S.F.I.O.[3] sotto la pressione del Partito
socialista operaio rivoluzionario.
Prevenire la guerra?
Gli
anni seguenti precedettero la prima guerra mondiale.
Già nel giugno 1912, nel Bureau Socialiste
International, Vaillant sostenne i partigiani dello
sciopero generale dei lavoratori nelle industrie belliche «per prevenire la
guerra». Con il Partito socialista, combatté,
ma invano, nel 1913 contro la regola dei tre anni[29], contro la spedizione del Marocco. Il 31 luglio 1914, Jaurès[4] fu assassinato: allora ogni
speranza di pace scomparve agli occhi di Vaillant che poi si lanciò follemente
nella guerra.
Ludwig Feuerbach (1804-1872) |
La
sua ossessione contro la guerra lo portò a desiderare la distruzione del
militarismo tedesco e dell'imperialismo, l'unico modo, secondo Vaillant, per
difendere la Repubblica e il socialismo. Molte persone non condivisero la sua posizione, e alcuni
videro una specie di tradimento. Nel luglio del
1915, i deputati di Haute-Vienne e Isère accolsero Vaillant nel gruppo
parlamentare con sarcasmo. Il 5 dicembre, alla
Federazione della Senna, lui, che era abituato ad essere sempre venerato, venne
maltrattato dai giovani avversari di partito. Già
molto indebolito dalla sua iperattività, demoralizzato da questi contrattempi,
morì nel primo mattino del 18 dicembre 1915 nella sua casa al numero 15 di
Villa du Bel-Air nel 12°
arrondissement. L'intera
classe politica partecipò al suo funerale, prima a casa sua, poi alla stazione
di Austerlitz; la popolazione di Cher accolse
numerosa la sua bara, nonostante la pioggia, per portarlo alla tomba di
famiglia.
Vaillant e la
laicità
La lotta
laica fu essenziale per Vaillant. Iniziò a farla fin da
giovane. Di buona famiglia cattolica si
appassionò da adolescente per le critiche alla religione. Entrò in corrispondenza e rese visita al filosofo tedesco
Ludwig Feuerbach[30]. Il suo materialismo ateo,
portatore di una critica radicale della religione, ebbe una profonda influenza
su questo giovane spirito in cerca di emancipazione. D'altra parte, la lotta per una società secolarizzata,
"disincantata", direbbe qualcuno, si affermò in lui come la chiave di
volta di tutte le lotte.
Edouard Vaillant con la camicia rossa da garibaldino, dipinto da Ernest-Victor Hareux, 1874. |
La
separazione delle chiese e dello stato decretata il 2
aprile 1871, rivendicò la libertà, "il primo principio della
Repubblica " e quindi la "libertà delle coscienze [...] la
prima delle libertà". Ma Vaillant non nascose le sue intenzioni anticlericali ("il
clero è stato complice dei crimini della monarchia contro la libertà").
La sua delibera prevedeva, oltre alla soppressione del
bilancio dei culti, la nazionalizzazione della proprietà del clero. Gli ecclesiastici si ritrovano senza troppa sorpresa nelle
prime file degli avversari da combattere e furono una parte significativa degli
ostaggi, la cui esecuzione, successivamente, venne fortemente rimproverata ai Comunardi.
A differenza di molti membri della Comune o
dei loro principali sostenitori, da Marx a Lissagaray
passando per Vallès,
Vaillant non sembrò aver deplorato questo episodio. In esilio, continuò ad affermare posizioni chiare. Il famoso «Appel aux Communeux», adottato dalla Comune
Rivoluzionaria nel giugno 1874, di cui fu un firmatario, giustificò le estreme
misure della Settimana
sanguinante e affermò l’ateismo intransigente: "Siamo atei, perché
l'uomo non sarà mai libero, finché non ha allontanato Dio dalla sua
intelligenza e dalla sua ragione [...] questa mostruosa idea di un essere, di
un principio fuori dal mondo e dell'uomo, costituisce la trama di tutte le
miserie in cui l'umanità ha lottato e costituisce il principale ostacolo alla
sua liberazione. [...] Espellere Dio dal
regno della conoscenza, espellendolo dalla società, è la legge per l'uomo se
vuole arrivare alla scienza, se vuole raggiungere l'obiettivo della
rivoluzione. [...] Nella Comune non
c'è posto per il sacerdote: ogni manifestazione, ogni organizzazione religiosa
deve essere proscritta".
Inoltre,
non sorprende vedere Vaillant in prima linea nella lotta anticlericale e
anticattolica nelle pubblicazioni e nelle organizzazioni che condusse al suo ritorno
dall'esilio. Dal Comitato
Rivoluzionario Centrale (1881-1898) al Partito Socialista Rivoluzionario
(1898-1905), lui e i suoi amici si distinsero per la radicalità delle loro
posizioni, anche all'interno di un’estrema sinistra socialista, già chiaramente
anticlericale nel suo insieme.
Vaillant
promuoveva l'organizzazione di una società che sfuggiva da qualsiasi influenza
religiosa, voleva «disarmare»
la Chiesa e diminuire il suo potere politico: la Chiesa e lo stato borghese si
sostengono a vicenda nella loro lotta comune contro il proletariato socialista.
Si è gradualmente liberato dal rispetto per Dio e la
sua rappresentazione soprannaturale, nonché il patrono o il padrone della città
e della campagna. Allo stesso tempo, Vaillant
era consapevole che lo sforzo di secolarizzazione richiedeva, richiede e
richiederà tempo.
[1] Nel
dipartimento del Cher nella regione del Centro-Valle della Loira.
[2] La Confédération générale du travail (o CGT) è una
confederazione sindacale francese creata il 23 settembre 1895 a Limoges. Fa
parte delle cinque confederazioni di sindacati professionali di salariati
francesi considerate come rappresentative dallo Stato ed è quella che ha
ottenuto la maggior parte dei suffragi (32 %) alle ultime elezioni
professionali. La CGT è membro della Confederazione sindacale internazionale
(CSI). Fondata nel 1895, fino al 1921 fu dominata dagli anarco-sindacalisti.
Durante questo periodo, la CGT entrò violentemente in contrasto sia con le
autorità che con i datori di lavoro. Inoltre, rifiutò di affiliarsi ad un
partito politico. Nel 1906, la Carta d'Amiens proclamò l'indipendenza dei
sindacati. Ancora, sotto la guida di Léon Jouhaux, la confederazione si unì
alla "sacra unione" durante la Prima guerra mondiale, che provocò la
prima scissione interna alla CGT. Mentre Jouhaux cercava di associare la CGT
con le autorità, i suoi oppositori criticarono la pervadente atmosfera di
nazionalismo. Essi accolsero con speranza ed entusiasmo la notizia della
Rivoluzione d'Ottobre. Seguendo la Rivoluzione in Russia il movimento laburista
e socialista francese divenne sempre più diviso tra "rivoluzionari"
che supportavano i Bolscevichi ed un'azione decisa in patria ed i
"riformisti" che favorivano la moderazione e la re-affiliazione alla
Seconda Internazionale. Un prodotto di questa divisione fu l'allontanamento dei
"rivoluzionari". Nel 1921, essi crearono una federazione rivale, la
Confédération générale du travail - unitaire o CGTU. In essa, i comunisti
coabitavano con gli anarchici, i sindacalisti rivoluzionari... Ma a poco a
poco, l'influenza del Partito Comunista Francese (Parti communiste français o
PCF) sulla CGTU crebbe. I non comunisti fondarono allora la Confédération
générale du travail - syndicaliste révolutionnaire o CGTSR.
[3]
La
Sezione Francese dell'Internazionale Operaia (in francese: Section française
de l'Internationale ouvrière, SFIO) è stato un partito politico francese,
di natura socialista, attivo dal 1905 al 1969. A differenza degli omologhi
europei (esclusi il PSI), fu sempre dichiaratamente socialista e mai
socialdemocratico, pur moderando le sue posizioni negli anni '30 e '40, che gli
permise di formare esecutivi con altre forze moderate e riformiste durante la
Terza e la Quarta Repubblica francese. A causa del sorpasso elettorale subito
dal Partito
Comunista Francese sin dal 1945, il partito sperimentò una fase discendente,
accentuata dall'avvento del gollismo e della Quinta Repubblica nel 1958.
[4] Jean Jaurès (1859 – 1914) è
stato un politico e parlamentare socialista, fu particolarmente noto per il suo
pacifismo e la sua opposizione allo scoppio della prima guerra mondiale. Il
31 luglio 1914, ha cercato, prima alla Camera dei Deputati e del Ministero
degli Affari Esteri, di fermare lo scoppio delle ostilità. Nel tardo
pomeriggio, si recò al suo giornale L'Humanité per scrivere un articolo,
che vedeva come un nuovo «J'accuse ...!». Prima
che iniziasse il lavoro notturno, si recò con i suoi colleghi a cenare presso
il Café du Croissant al 146 di rue Montmartre. Intorno alle 21,40,
uno studente nazionalista, Raoul Villain, sparò due colpi attraverso la
finestra del café uccidendo Jaurès.
[5]
Nel dipartimento del Loir-et-Cher nella regione del Centro-Valle della Loira.
[6] Sir
Morell Mackenzie (7 luglio 1837 - 3 febbraio 1892) era
un medico britannico, uno dei pionieri della laringologia nel Regno Unito.
[7] Per
proudhoniani s’intendono definire i seguaci del filosofo francese Pierre-Joseph
Proudhon, fondato essenzialmente sul mutualismo e sul federalismo, da molti
studiosi inserito impropriamente nell’ambito di quello che Marx
definì socialismo utopistico. L’anarchismo proudhoniano educa i seguaci ad una
società libera e federata, di artigiani e piccoli contadini, che pone al centro
i problemi del credito e del prestito ad interessi limitati. Gli elementi
basilari dell’anarchismo proudhoniano sono il federalismo, il decentramento, il
controllo diretto da parte dei lavoratori, abolizione della proprietà (ma non
del possesso poiché reputato naturale), l'istruzione sotto il controllo degli
insegnanti e dei genitori, l'istruzione legata all’apprendistato ecc.
[8] Il blanquismo fu un movimento dottrinale e attivista a
favore, in primo luogo, della Repubblica e, una volta raggiunta, del comunismo
in Francia, che era in vigore durante il
diciannovesimo secolo, penetrò fino in fondo in modo dominante ed eccitante tra
intellettuali e studenti, e fu anche caratterizzato da una forte disciplina
rivoluzionaria combattiva. Deve il suo nome allo
scrittore, politico e leader di questa fazione, il francese Louis
Auguste Blanqui.
[9] Nel
dipartimento del Cher nella regione del Centro-Valle della Loira.
[10] Il CRC, fondato il 23 giugno 1881 dai comitati che
organizzavano una sottoscrizione per un monumento a Blanqui, riuniva i
blanquisti che non desideravano unirsi al POF di Guesde o all'ASR di Longuet.
Diventerà il PSR (Partito socialista rivoluzionario) il
1° luglio 1898.
[11] Charles Andler (1866-1933) era professore di lingua e
letteratura tedesca all'Università di Parigi, poi al College de France. Aderì allo SFIO sin da quando venne creato. Ha tradotto il Manifesto del Partito Comunista di Karl Marx
in francese.
[12] Questa proposta culminerà nel 1919 con la creazione
dell'Ufficio internazionale del lavoro.
[13] Relazione fatta per conto della Commissione del lavoro, di
cui Vaillant è all'origine (proposta del 4 giugno 1884).
[14] Proposta del 4 giugno 1884 che fu approvata due anni dopo: la
prima riunione pubblica del Consiglio municipale di Parigi è quella del luglio
1886.
[15] La sovvenzione sarà abolita nel 1911.
[16] Vaillant propone la creazione di panifici comunali, nonché di
mulini comunali e nazionali.
[17] Jules Pams (Perpignano, 14 agosto 1852 – Parigi, 12 maggio 1930) è
stato un avvocato e politico francese, deputato e senatore della Terza
Repubblica, ministro dell'Agricoltura e dell'Interno, delegato alla
Società delle Nazioni.
[18] In particolare, definì la pausa giornaliera, la settimana
inglese (settimana lavorativa di cinque giorni, lasciando liberi sabato
e domenica, introdotta già in inghilterra), le ferie
pagate ...
[19] Movimento politico francese, a
carattere nazionalista, che, nella Terza Repubblica, ebbe a capo il generale
G.-E. Boulanger (1837-1891), da cui prese il nome.
[20] François Paul Jules Grévy (Mont-sous-Vaudrey,
15 agosto 1807 – Mont-sous- Vaudrey, 9
settembre 1891) è stato un politico francese. È
stato Presidente della Repubblica di Francia dal 20 gennaio 1879 al 2 dicembre
1887.
[21] Lo Scandalo di Panama è una vicenda di corruzione legata
al taglio del Canale di Panama, che travolse molti uomini politici e industriali
francesi durante la Terza Repubblica francese e mandò in rovina centinaia di migliaia
di risparmiatori. Lo scandalo nacque dalle difficoltà
di finanziamento incontrate dalla Compagnie universelle du canal interocéanique
de Panama, creata da Ferdinand de Lesseps (già realizzatore del Canale
di Suez) per raccogliere i fondi necessari a realizzare il progetto. Essendosi il
cantiere rivelato più oneroso del previsto, Lesseps dovette lanciare una sottoscrizione
pubblica per finanziarlo. Una parte di questi fondi fu utilizzata dal finanziere
Jacques de Reinach per corrompere dei giornalisti ed ottenere illegalmente il sostegno
di personalità politiche. Lo scandalo scoppiò clamorosamente, e molti politici furono
accusati di corruzione, quando la compagnia fu messa in liquidazione giudiziaria
mandando in rovina i sottoscrittori delle sue azioni, e il barone di Reinach fu
trovato morto.
[22] Alfred Dreyfus (Mulhouse, 9 ottobre
1859 – Parigi, 12 luglio 1935) è stato un militare francese. Nel 1871 la Francia
era reduce dalla sconfitta
subita nella guerra
Franco-Prussiana, ed i rapporti interni erano ancora tesi.
Nonostante il processo si basasse su documenti palesemente falsi, Dreyfus fu
condannato quale estensore di una lettera indirizzata ad un ufficiale tedesco
in cui venivano rivelate importanti informazioni militari francesi. Nonostante
l'esplodere del caso, Dreyfus non fu interamente riabilitato prima del luglio
1906, grazie a un verdetto della Corte di Cassazione.
[23] Jules François Camille Ferry
(Saint-Dié-des-Vosges, 5 aprile 1832 – Parigi, 17 marzo 1893) è stato un
politico francese, oppositore di Napoleone III
e tra le più eminenti personalità del partito repubblicano nella Terza
Repubblica francese. Attraverso una serie di articoli denunciò le speculazioni
finanziarie operate dal barone Haussmann per il rinnovamento urbanistico di
Parigi. Grazie a questa sua iniziativa il barone venne successivamente
estromesso dai poteri concessi. D'altra parte egli stesso, «avvocato
squattrinato», divenuto sindaco di Parigi alla proclamazione della
Repubblica nel settembre 1870, «riuscì a spremersi un patrimonio
dalla carestia» della città assediata
dai prussiani. Ferry, comprendendo
che la Germania era troppo potente, per perseguire l'idea di acquistare un
grande impero coloniale si fece promotore di una politica di collaborazione con
Otto von Bismarck
al fine di guadagnarne una «benevola neutralità» nel Sistema bismarckiano.
[24] Nel
dipartimento dell'Aveyron nella regione dell'Occitania.
[25] Capoluogo
del dipartimento dell'Alta Vienne, nella regione Nuova Aquitania.
[26] Alexandre
Millerand (Parigi, 10 febbraio 1859 – Versailles, 7 aprile 1943) è stato un
politico francese. È stato Primo Ministro dal 20 gennaio al 24 settembre 1920 e
Presidente della Repubblica di Francia dal 23 settembre 1920 all'11 giugno 1924.
[27] Vaillant fu tanto più ferocemente contrario alla
partecipazione di Millerand al governo di Waldeck-Rousseau perché come ministro
della Guerra venne nominato il generale Gallifet, il massacratore della Comune.
[28] Il Partito Operaio (poi Partito Operaio Francese) (1882-1902) fu un partito francese della Terza Repubblica, il primo partito marxista in Francia. Partito rivoluzionario, il suo scopo era di abolire il capitalismo e di fondare una società socialista e comunista.
[29] La legge dei tre anni fu una
legge francese del 1913 che aumentò la durata del servizio militare da due a
tre anni per preparare l'esercito francese ad una possibile guerra con la
Germania, che si verificherà l'anno successivo e diventerà la prima guerra
mondiale. Vaillant desiderava sopprimere
l'esercito permanente e, come la Svizzera, armare direttamente il popolo in
modo che potesse difendere se stesso e la Repubblica.
[30] Ludwig
Andreas Feuerbach (Landshut, 28 luglio 1804 – Rechenberg, 13 settembre 1872) è
stato un filosofo
tedesco tra i più influenti critici della religione ed esponente della sinistra
hegeliana.