GIOVEDÌ 13 APRILE 1871
(23 GERMINALE
ANNO 79)
La scorsa notte il generaleDombrowski
respinse una nuova offensiva delle truppe di Versailles.
A Parigi la Comune si organizza.
Oggi la Comune, proseguendo la
sua opera di pulizia della città da ogni simbolismo
antidemocratico, promulga questo decreto:
«Articolo
unico. La
colonna di Piace Vendôme sarà demolita, visto e considerato che la colonna imperiale di
Piace Vendôme è un simbolo di barbarie e forza bruta, un'affermazione di
militarismo, la negazione del diritto internazionale, un oltraggio permanente
dei vincitori ai vinti, un continuo attentato a uno dei tre grandi principi
della Repubblica francese: la Fratellanza».
Gustave Courbet |
(La colonna era avvolta da uno
strato di bronzo proveniente dai cannoni strappati ai -nemici da
Napoleone I, e sul quale
erano raffigurate le imprese militari imperiali).
Continua da parte della Comune
la riappropriazione di Parigi per i lavoratori, e ciò in tutti i campi,
compreso quello delle arti. II 6
aprile Courbet,
eletto al Consiglio
della Comune, aveva lanciato un appello agli artisti. “È urgentissimo riaprire i musei e pensare seriamente a una prossima
esposizione; che tutti si mettano subito all'opera, gli artisti delle nazioni
amiche rispondano a questo appello”.
Courbet
faceva parte di una schiera d’irriducibili oppositori dei differenti regimi
borghesi: non ebbe l’audacia, dopo la feroce
repressione del giugno
'48, di dipingere dei lavoratori? Non era amico di Proudhon,
di Vallès
(di cui fece il ritratto)? Non aveva sbattuto in faccia a Napoleone
III
la legion d'onore, che l'imperatore si era
degnato di accordargli? Non aveva organizzato a Digione una mostra in favore
dei minatori
di Creusot in sciopero? Dopo la caduta
dell'Impero
non ebbe il cattivo gusto di pubblicare le Lettere
all'esercito e agli artisti tedeschi
con proposte di questo genere: “Lasciateci
i vostri cannoni Krupp, li fonderemo con i nostri”?
Gustave
Courbet ha annunciato oggi la creazione della Federazione
degli artisti. Eletto presidente della Société des peintres (Società
dei pittori) tre giorni fa, il famoso pittore realista intende unire «tutte le
intelligenze artistiche» per contribuire «agli splendori del futuro e della
Repubblica universale».
Riuniti nel grande anfiteatro
della scuola di medicina, in rue Racine 3, più di 400 artisti rispondono all'appello,
programmando l'elezione dei loro delegati e votando un progetto di federazione
in cui si prefiggono un triplice obiettivo: «la conservazione dei tesori del
passato, la valorizzazione di tutti gli aspetti del presente, la preparazione
di un futuro migliore con l'istruzione generalizzata». Gustave
Courbet, creando questa organizzazione, spera di servire ad un duplice
scopo. Da un lato, viene in aiuto alla sua professione, in crisi dall'assedio
di Parigi e la sua presa in carico da parte della Comune ha fatto scappare i
ricchi clienti della città. D'altra parte, la mette al servizio delle gloriosa
impresa comunarda, cercando di esaltarla con spettacoli e capolavori.
Fin dalle sue origini, la
Comune ha nei suoi membri molti artisti, letterati o chansonniers. Con questa federazione che deve
riunire tutti i rappresentanti di pittura, scultura, decorazione, incisione e
architettura, trova un'alleata naturale; basta ricordare la feroce repressione
subita dagli artisti socialmente impegnati sotto Napoleone
III,
a partire da Gustave
Courbet e dalla sua Origine del mondo. Tra gli altri membri del
comitato, 47 in tutto, eletti da artisti a suffragio universale, ci sono altri
oppositori del regime
imperiale, come i fumettisti Daumier e Gill,
o i pittori Corot
e Manet.
Quest'ultimo è stato eletto senza essere presente al grande anfiteatro.
All'annuncio della creazione
della federazione,
la Comune decise di affidare a Gustave
Courbet il compito di riaprire i musei in tutta la capitale. L'accesso
all'arte sarà ora gratuito. Sempre a favore della rivoluzione, Courbet
è stato nominato presidente della commissione dei musei e delegato alle
Beaux-Arts durante la proclamazione
della Repubblica il 4
settembre.
Il pittore dichiara che vuole
continuare la riconquista artistica di Parigi. Non si limita a riaprire le sale
per mostrare spettacoli a favore di vedove e orfani della Guardia
Nazionale. La federazione
degli artisti dovrebbe iniziare a scrivere un rapporto sulle riforme da
effettuare nell'amministrazione alle Belle-Arti. Un membro del comitato sta già
gridando ad alta voce un "governo del mondo dell'arte agli artisti" e
una "rigenerazione del futuro" attraverso l'arte. Il rapporto sarà
quindi presentato alla Commissione di istruzione pubblica. Un prossimo incontro
è in programma al Louvre il 17
aprile.
Gli artisti della «Repubblica Comunarda» non vogliono rinchiudersi nella
produzione e commercializzazione delle loro opere; al contrario, vogliono
affrontare la globalità dei problemi artistici, attuare una gestione e una
riflessione collettiva, partecipare allo sviluppo delle attività culturali fra
le masse (corsi di disegno, di scultura nella scuola primaria, conferenze,
esposizioni, scambi internazionali).Manifesto Federazione degli artisti (riproduzione fatta per il 140° anniversario della Comune) |