domenica 30 giugno 2019

02-14-DAL09 - Aime-Jules DALOU

JULES DALOU

Dalou nel suo atelier

Aimé-Jules Dalou, noto come Jules Dalou, è nato a Parigi il 31 dicembre 1838, ed è stato uno scultore francese. Nacque in una famiglia di artigiani guantai. I suoi genitori, protestanti, lo allevarono nella laicità e nell'amore per la repubblica.
Jules Dalou mostrò molto giovane il dono per il disegno e la modellatura, ciò che gli valse l'attenzione di Jean-Baptiste Carpeaux[1], che nel 1852 lo fece entrare nella Petite École, la futura École nationale supérieure des arts décoratifs, dove seguì i corsi di Horace Lecoq de Boisbaudran[2].
Nel 1854 fu ammesso alla Scuola di Belle Arti di Parigi dove studiò pittura nell'atelier di Abel de Pujol[3] e la scultura in quello di Francisque Duret[4]. Iniziò a guadagnarsi la vita lavorando per alcuni ornamentisti. Fu presso uno di questi che ebbe inizio la sua amicizia con Auguste Rodin[5]. Parigi era allora in pieno cambiamento e Dalou si formò un'esperienza lavorando nei grandi cantieri della capitale imparando architettura e decorazione degli immobili sui grandi corsi della città di Parigi: partecipò alla decorazione dell'Hôtel de La Païva sull'avenue degli Champs-Élysées. Lavorò anche per il laboratorio di oreficeria dei fratelli Fannière. Si presentò quattro volte al concorso per il Prix de Rome, ma venne sempre respinto, il che gli procurò rancore verso le istituzioni artistiche ufficiali. Presentò al Salone[6] del 1869 un Dafni e Cloe e al Salone[7] del 1870 La Brodeuse. I due pezzi vennero acquistati dallo Stato.
Durante questi oscuri anni di formazione Dalou sposò Irma Vuillier, una donna dal carattere forte che lo sosterrà per tutta la vita. La coppia ebbe una sola figlia, Georgette, nata con un handicap mentale.



Il conflitto franco-prussiano rovesciò l'ordine del Secondo Impero e la sconfitta di Sedan causò la proclamazione della Terza Repubblica. Dalou s'impegnò nei combattimenti e lo si trova ufficiale nell'83° battaglione dei federati. Il 18 marzo 1871 la Comune di Parigi instaurò un governo insurrezionale. Quando Gustave Courbet venne eletto presidente della Federazione degli artisti, la Comune fissò il suo primo compito: «ripristinare il più presto possibile i musei della città di Parigi nel loro stato normale, aprire le gallerie al pubblico e promuovere il lavoro che di solito viene svolto lì». Teatri, biblioteche e musei riaprirono in primavera in un clima festoso in cui l'accesso di tutti alla cultura fu finalmente realizzato.
Courbet chiamò con sé Dalou e lo fece nominare amministratore provvisorio aggiunto del Museo del Louvre, a fianco di Henry Barbet de Jouy, uno dei responsabili del museo, con l'incarico di proteggere le collezioni dai vandalismi. Probabilmente fu grazie a sua moglie, Irma Vuillier e sua figlia Georgette, che Dalou, benché ufficiale dell'ottantatreesimo battaglione federato, non morì su una barricata. Il 17 maggio Dalou si trasferì con la famiglia nel museo. Tre giorni dopo fece apporre i sigilli sulle porte del Louvre perchè 47 guardie del museo furono requisite per costruire le barricate a Parigi. Fu in quel giorno che il palazzo delle Tuileries venne incendiato.


L'esilio a Londra
Il laboratorio di Dalou nel 1899

All'indomani della Settimana sanguinante di maggio 1871, Dalou, sua moglie e la loro figlia furono minacciati in quanto Comunardi. Barbet de Jouy, faciliterà l'ottenimento di un passaporto per Londra a Dalou e la sua famiglia, dove furono costretti ad andare in esilio. Il 6 luglio poterono raggiungere l'Inghilterra, dove chiesero asilo, e furono accolti dal suo vecchio condiscepolo della Petite École, il pittore e incisore Alphonse Legros.
La violenza degli eventi, l'incendio delle Tuileries, la fuga precipitosa verso un paese straniero furono senza dubbio all'origine della perdita di ragione della sua bambina di tre anni che necessitò fino alla sua morte, durante la prima guerra mondiale, della presenza al suo fianco di un adulto responsabile. Per questo Dalou donerà il suo atelier all'Orfanotrofio delle Arti e per questo motivo i ricercatori hanno attualmente più di 300 opere acquistate dalla città di Parigi nell'Orfanotrofio dal 1905. Questi lavori non sono mai stati oggetto di una mostra esauriente. Il centenario della morte dell'artista sarebbe stata una buona occasione per far conoscere questi lavori. Al Musée d'Orsay, solo un decimo di questa collezione è esposta nella Sala Dalou.
A Londra i primi anni furono difficili ma grazie all'aiuto benevolo che gli fornì Legros[8], molto ben introdotto alla City, realizzò una serie di statuette in terracotta ispirate dai contadini boulonnais o da soggetti intimisti (Liseuse, Berceuse), e ritratti dell'aristocrazia inglese.
Il 1 maggio del 1874 il terzo Consiglio di Guerra di Parigi condannò Dalou, in contumacia, ai lavori forzati a vita per le sue funzioni di ufficiale nella Comune ed il suo posto di amministratore aggiunto del Louvre. Essendosi rifiutato di chiedere la grazia, fu solo nel maggio 1879, che, dopo essere stato amnistiato sotto la presidenza Jules Grévy, Dalou e la sua famiglia rientrarono dall'esilio.
Alla fine del 1874, Dalou trovò un impiego di professore di modellatura alla National Art Training School. La sua influenza sarà determinante presso gli cultori britannici della New Sculpture. Egli ricevette l'ordine per una fontana pubblica chiamata Charity (1877) presso il Royal Exchange a Londra, e di un monumento per la regina Vittoria, dedicato ai suoi nipoti nella cappella privata di Frogmore, nel castello di Windsor.
Durante questo periodo di esilio il governo francese decise d'inviare nel 1876 il bronzo de La Brodeuse alla selezione ufficiale della Francia per l'esposizione internazionale di Filadelfia. Nonostante tutte le proposte che gli fecero i colleghi inglesi, egli si rifiutò di esporre nella sezione inglese del Salone di Francia, non volendo essere ospite di un paese straniero nel proprio paese.


Il ritorno in Francia

Dalou tornò in Francia dopo aver concorso per una statua monumentale della Repubblica destinata alla place de la République a Parigi.
L'invio di Dalou non corrispondeva ai criteri richiesti e infine la giuria scelse il progetto dei fratelli Morice, il Monument à la République. Intanto il suo gruppo statuario Le Triomphe de la République fu ordinato dalla municipalità per essere eretto sulla piazza del Trono, rinominata nel 1880 place de la Nation. Delou consacrò vent'anni di lavoro alla realizzazione di questo monumento.
Gli anni 1881 e 1882 furono difficili, durante questo periodo egli riprese un'attività di scultore-decoratore per l'ornamentista Cruchet, collaborando anche in molte occasioni con il ceramista Ernest Chaplet, ma il Salone del 1883 lo rivelò infine al grande pubblico francese.
Egli vi espose i calchi dei suoi due altorilievi: La Fraternité des Peuples (nota anche con il titolo La République) e Mirabeau répondant à Dreux-Brézé, per il quale meritò la medaglia d'onore. Oggi il bronzo del Mirabeau répondant à Dreux-Brézé, acquistato dallo Stato nel 1890, orna la sala Casimir-Perier di Palazzo Borbone a Parigi.
Fuggendo il mondo e vivendo in famiglia, Dalou si dedicò ad un'attività intensa. In omaggio ad un pittore di cui ammirava l'opera, eseguì il Monument à Eugène Delacroix, Giardini del Lussemburgo (1890). Realizzò poi i Monuments à Alphand, avenue Foch (1891-1896, inaugurato nel 1899), a Boussingault, all'École des arts et métiers (1895), a Jean Leclaire presso la square des Épinettes a Parigi (1896), a Charles Floquet nel Cimitero del Père-Lachaise (1897), a Sidi-Brahim a Orano (1898), a Lazare Hoche a Quiberon (1902).
Dalou concepì un progetto di monumento a Victor Hugo per il Panthéon (1886), un progetto di Monument à la Justice per Palazzo Borbone (1892) e un progetto di Monument aux Orateurs, destinato al Panthéon (1896-1898), ma nessuno dei tre fu mai realizzato.
Gli vennero ordinati i "giacenti" di Auguste Blanqui (1885) e di Victor Noir (1890), il medaglione in bronzo di Charles Amouroux (1885), visibili al cimitero del Père-Lachaise.
Egli ci fa sentire tutta la sua ammirazione per la pittura di Rubens nel suo gruppo del Triomphe de Silène posto nei giardini del Lussemburgo (1885). La città di Parigi gli ordinò la statua di Antoine Lavoisier per il grande anfiteatro della Sorbona (1887), la fontana de La Bacchanale del Giardino delle serre d'Auteuil (1895-1898), la statua de La Chanson, all'Hôtel de Ville, che riproduce i tratti della cantante Yvette Guilbert (1895).
Tra i numerosi busti che egli scolpì dopo il suo rientro in Francia, vi sono quelli di Charcot[9] (1884), Auguste Vacquerie[10] (1885), Henri Rochefort (1888), Gustave Courbet (1890), Henry Liouville[11] (1890), Mademoiselle Gilardi (1890), Ernest Cresson (1897), Paul Richer (1900), Jean Gigoux[12] (1900), e Marie Laurent (inacquistato, 1901).
Per l'Esposizione universale del 1889, detta Esposizione del Centenario, viene esposto sulla Piazza della Nazione il calco (dipinto in bronzo) del gruppo allegorico La Repubblica, ordinato dalla città di Parigi nel 1879 e la cui versione in bronzo fu inaugurata solo vent'anni dopo. Con quest'opera ottenne il Gran Premio di Scultura dell'Esposizione.
Dalou lasciò la Société des Artistes Français nel 1890 per esporre ormai alla Société nationale des beaux-arts, di cui era membro fondatore insieme a Ernest Meissonier, Auguste Rodin e Pierre Puvis de Chavannes.
Nominato cavaliere della Legion d'onore nel 1883, poi promosso ufficiale dal presidente Carnot nel 1889, fu elevato al grado di commendatore nel 1899 dal Presidente Loubet all'inaugurazione del suo monumento Triomphe de la République.


Il Monumento ai Lavoratori

Non ebbe il tempo di portare a compimento il suo ultimo progetto, un Monument aux Travailleurs (o Monument aux Ouvriers), la cui idea gli era venuta nel 1889, all'indomani della inaugurazione del Triomphe de la République. Il formalismo della cerimonia e le sfilate militari avevano tenuto la gente lontana da questa manifestazione ufficiale. Dalou ne era rimasto deluso. Fedele al suo ideale repubblicano, egli si era augurato che questa inaugurazione fosse l'occasione per una grande festa popolare e democratica (come sarà poi all'inaugurazione del bronzo nel 1899). La sua idea fu quella di rendere un omaggio al mondo degli operai, degli artigiani e dei contadini dedicando loro quest'opera, della quale essi sarebbero stati il soggetto centrale. Alla fine della sua carriera egli così descrisse il progetto:
“Io credo di aver infine trovato il monumento agli Operai che cerco dal 1889. La disposizione generale sarà all'insegna di Priapo, Dio dei Giardini, simbolo della creazione, del ceppo, culla e tomba del povero, infine del tubo dell'officina, prigione ove si passa la vita. Sobrio, senza modanature né ornamenti, io desidero che abbia l'aspetto grave e imponente, se possibile, che il soggetto comporta. Ce la farò? Questo è il problema. Io sono anziano e per di più la mia salute è cagionevole (Giornale di Dalou trascritto da Dreyfous in Dalou, sa vie et son œuvre, 15 marzo 1898, p. 256)”.
Jules Dalou è morto a Parigi il 15 aprile 1902, riposa nel Cimitero di Montparnasse.
I numerosi schizzi rinvenuti nel suo laboratorio dopo il suo decesso sono conservati al Petit Palais. La statua del Grand paysan (verso il 1897-1902, Parigi, museo d'Orsay) prefigura, in una scala minore, i personaggi che egli progettava di mettere nelle sedici nicchie contornanti la colonna, dovendo il tutto misurare 32 metri di altezza.
Con integrità e orgoglio, non fece mai concessioni nella sua arte, anche se è stato in grado di adattarsi agli ordini privati e pubblici. Al suo ritorno in Francia, parteciperà all'attuazione della Terza Repubblica del programma di educazione popolare della Comune coprendo Parigi con sculture. Lettore di Proudhon, si osserva nei suoi taccuini intimi questa citazione: "L'arte è una rappresentazione della natura e di noi stessi per lo sviluppo fisico e morale della nostra specie".


Bacchanale (1898), fontana del giardino delle serre d'Auteuil a Parigi
Opere postume

Dopo la sua morte, Camille Lefèvre terminò il Monument à Gambetta di Bordeaux (1904) ed eseguì secondo gli schizzi di Dalou il Monument à Émile Levassor, detto anche Monument de l'Automobiliste (1907) porte Maillot a Parigi. Il Monument à Scheurer-Kestner, senatore pro Dreyfus[13], fu realizzato dai praticanti di Dalou secondo il modello in gesso delle figure in grandezza reale che erano state realizzate interamente dalla mano dell'artista. Questo monumento fu inaugurato nel 1908 presso i giardini del Lussemburgo a Parigi.


Opere monumentali

La Fraternité des Peuples (1883), altorilievo in gesso nella sala dei matrimoni del palazzo municipale del 10° arrondissement di Parigi.
Mirabeau répondant à Dreux-Brézé (1883), altorilievo in bronzo, sala Casimir-Perier nel Palazzo Borbone.
Monument funéraire d'Auguste Blanqui (1885), cimitero del Père-Lachaise.
Monument à Eugène Delacroix (1890), Giardini del Lussemburgo.
Monument funéraire de Victor Noir (1891), cimitero del Père-Lachaise.
Monument à Boussingault inaugurato nella corte del Conservatorio delle Arti e Mestieri nel 1895, smontato e poi rimontato nello CNAM di La Plaine Saint-Denis[8].
le Progrès entraînant le Commerce et l'Industrie (1895), frontone dei Grandi Magazzini Dufayel, al 26 di rue de Clignancourt di Parigi.
Monumento a Sidi-Brahim (1896), Orano[4].
Monument à Jean Leclaire (1896), square des Épinettes[9] a Parigi.
Monument à Eugène Delacroix (1898), Saint-Maurice, distrutto dal comune nel 1998[10] · [11]
Le Triomphe de la République (1899), gruppo monumentale in bronzo della place de la Nation a Parigi.
Monument à Alphand (1899), avenue Foch a Parigi[12].
Monument à Lazare Hoche (1902), Quiberon. Il modello della statua in gesso si trova al Pantheon.
Monument à Gambetta, viale de Tourny a Bordeaux, rimesso in città nel 1904, inaugurato nel 1905, smontato nel 1961[13].
Monument à Émile Levassor, inaugurato nel 1907 all'entrata del bois de Boulogne, spostato nel 1972 nelle square Alexandre-et-René-Parodi, boulevard de l'Amiral-Bruix.
Monument à Scheurer-Kestner (1908), Giardino del Lussemburgo.


Le Triomphe de la République (1899), Parigi, place de la Nation
Opere monumentali a Parigi

La Fraternité des Peuples (1883), palazzo municipale del 10° arrondissement di Parigi.
Mirabeau répondant à Dreux-Brézé (1890), Parigi, Palazzo Borbone.
Monument à Eugène Delacroix (1890), Parigi, Giardino del Lussemburgo.
Giacente di Victor Noir (1891), Parigi, cimitero del Père-Lachaise.
Le Triomphe de Silène (1898), Parigi, Giardino del Lussemburgo.
Le Triomphe de la République (1899), Parigi, place de la Nation.
Monument à Alphand (1899), Parigi, avenue Foch.
Monument à Scheurer-Kestner (1908), Parigi, Giardino del Lussemburgo.


Opere diverse

Tutti ciò che era rimasto del laboratorio di Dalou dopo il suo decesso è stato acquistato nel 1905 dal museo del Petit Palais a Parigi.
Parigi, museo d'Orsay:
Liseuse, vers 1875, terracotta
Femme nue lisant dans un fauteuil, 1878, bronzo
Grand Paysan, bronzo
Travailleur debout tenant une bêche, bronzo
Terrassier chargeant, bronzo alla cera perduta, patina bruno-rossa (fonderie Hébrard)
Tonnelier avec des cordes, bronzo
Rebatteur de faux, bronzo
Sculture ornementali per le facciate dell'hôtel Menier nel Parc Monceau.
Statua de Lavoisier a Blaye-les-Mines.
La Renommée, 1886, bronzo, museo Bonnat-Helleu.


Omaggi

Le municipalità di Parigi (rue Dalou, 15° arrondissement), Béziers, Brive-la-Gaillarde, Évry, La Rochelle, Malakoff, Perpignan, Toulouse, Vitry-sur-Seine e Montréal (quartiere di Snowdon) gli hanno dedicato delle vie che portano il suo nome.
Il nome del café-brasserie «Le Dalou» (piazza della Nazione 30, 12° arrondissement di Parigi) costituisce l'omaggio più popolare.




Lawrence, Alma, Tadema. Dalou,
con sua sua moglie e sua fuglia nel 1876
[1] Jean-Baptiste Carpeaux (Valenciennes, 11 maggio 1827 – Courbevoie, 12 ottobre 1875) è stato uno scultore e pittore francese.
[2] Horace Lecoq de Boisbaudran, spesso chiamato Lecoq, è stato un pittore e pedagogo francese nato 14 maggio 1802 a Parigi, dove morì 7 agosto 1897.
[3] Alexandre-Denis-Abel de Pujol o Abel de Pujol (30 gennaio 1785 a Valenciennes - 29 settembre 1861 a Parigi) era un pittore francese. Dipinse il soffitto della grande scalinata del Louvre, la galerie de Diane a Fontainebleau e il soffitto della Bourse de Paris. Membro dell'Institut de France, era ufficiale della Legion d'Onore.
[4] Francisque Joseph Duret è stato uno scultore francese, nato il 19 ottobre 1804 a Parigi dove morì il 26 maggio 1865.
[5] François-Auguste-René Rodin (Parigi, 12 novembre 1840 – Meudon, 17 novembre 1917) è stato uno scultore e pittore francese, famoso, tra l’altro, per essere l’autore della scultura “Il Pensatore”.
[6] Il Salon fu un'esposizione periodica di pittura e scultura, che si svolse al Louvre di Parigi, con cadenza biennale fino al 1863 ed annuale in seguito (decreto imperiale del 13 novembre 1863), dal XVII al XIX secolo. I Salon furono proprio coloro che decidevano se un quadro potesse essere messo o meno in esposizione alla stessa stregua.
[7] Il Salon fu un'esposizione periodica di pittura e scultura, che si svolse al Louvre di Parigi, con cadenza biennale fino al 1863 ed annuale in seguito (decreto imperiale del 13 novembre 1863), dal XVII al XIX secolo. I Salon furono proprio coloro che decidevano se un quadro potesse essere messo o meno in esposizione alla stessa stregua.
[8] Alphonse Legros (Digione, 8 maggio 1837 – Watford, 8 dicembre 1911) è stato un pittore, incisore e scultore francese naturalizzato britannico. Sul finire dell'epoca Vittoriana Legros ha certamente lasciato una forte impronta nella storia del disegno in Inghilterra, e si è particolarmente distinto come docente dell'University College di Londra.
[9] Jean-Martin Charcot (Parigi, 29 novembre 1825 – Montsauche-les-Settons, 16 agosto 1893) è stato un neurologo francese. Egli è noto principalmente per i suoi studi neuropsichiatrici sull'isteria (che ispirarono Sigmund Freud) e per essere stato il primo a identificare e descrivere alcune malattie neurologiche importanti come la sclerosi laterale amiotrofica (detta infatti anche malattia di Charcot) e la neuropatia ereditaria denominata malattia di Charcot-Marie-Tooth.
[10] Auguste Vacquerie, nato a Villequier il 19 novembre 1819 e morì a Parigi il 19 febbraio 1895, è stato un poeta francese, drammaturgo, fotografo e giornalista.
[11] Henri Liouville (Parigi, 17 agosto 1837 - Id , 20 giugno 1887 ), è medico e politico francese, professore di medicina alla Facoltà di Parigi (1875) e deputato alla Mosa (1876-1887).
[12] Jean-François Gigoux (Besançon, 6 gennaio 1806 – Besançon, 11 dicembre 1894) è stato un pittore, disegnatore, litografo, illustratore francese e collezionista di arte.
[13] Alfred Dreyfus (Mulhouse, 9 ottobre 1859 – Parigi, 12 luglio 1935) è stato un militare francese. Nel 1871 la Francia era reduce dalla sconfitta subita nella guerra Franco-Prussiana, ed i rapporti interni erano ancora tesi. Nonostante il processo si basasse su documenti palesemente falsi, Dreyfus fu condannato quale estensore di una lettera indirizzata ad un ufficiale tedesco in cui venivano rivelate importanti informazioni militari francesi. Nonostante l'esplodere del caso, Dreyfus non fu interamente riabilitato prima del luglio 1906, grazie a un verdetto della Corte di Cassazione.
La tomba di Victor Noir al Père-Lachaise
La tomba di Victor Noir La tomba di Victor Noir al Père-Lachaise

Monumento a Alphand (1899), Parigi, avenue Foch
Monumento a Eugène Delacroix (1890), Parigi, Giardino del Lussemburgo








Monumento a Scheurer-Kestner (1908), Parigi, Giardino del Lussemburgo.