venerdì 19 luglio 2019

02-14-GAM09 - Charles Ferdinand GAMBON

CHARLES FERDINAND GAMBON


Charles Ferdinand Gambon è nato a Bourges[1], il 19 marzo 1820 ed è stato un avvocato e politico francese. Fu più volte deputato dell'Assemblea Nazionale e sostenitore della Comune di Parigi.
Nato in una famiglia benestante e rimasto presto orfano, fu allevato dalla nonna a Suilly-la-Tour[2]. Dopo gli studi classici, divenne avvocato a 19 anni, nel 1839, e l'anno dopo fondò il Journal des Écoles (Giornale delle scuole). Nel 1846 fu nominato giudice supplente a Cosne-Cours-sur-Loire[3], ma fu sospeso l'anno seguente per essersi rifiutato, durante un «banchetto riformista» da lui stesso organizzato a Cosne, di offrire un panino a Luigi Filippo[4] e di aver inneggiato alla sovranità nazionale.
Nel 1848, con la Rivoluzione, fu eletto all'Assemblea Costituente nella lista dei socialisti democratici nel dipartimento della Nièvre, e si oppose alla repressione dei moti di giugno. Nel 1849 fu eletto all'Assemblea legislativa e il 13 giugno prese parte alla manifestazione di protesta contro la spedizione contro la Repubblica Romana voluta da Luigi Bonaparte. Ciò gli valse un’accusa da parte dell’Alta Corte di Versailles, per cospirazione e incitamento alla guerra civile. Processato, fu condannato alla deportazione per 10 anni a Belle Île, un'isola francese al largo della costa della Bretagna.
Rilasciato, si trasferì a Sury-près-Léré[5], diventando contadino e opponendosi al Secondo Impero. Nel 1869, divenne noto per la sua campagna per il rifiuto di pagare le tasse per finanziare l’esercito che venne mandato a La Ricamarie[6] e ad Aubin[7]. Le autorità fiscali sequestrarono una parte della sua proprietà, tra cui una mucca. Questa storia divenne famosa, una canzone, La vache à Gambon (La mucca a Gambon), scritta da Paul Avenel, narrò la storia in modo umoristico.
Caduto l'Impero e proclamata la Repubblica il 4 settembre 1870, l'8 febbraio 1871 fu eletto all'Assemblea Nazionale come socialista rivoluzionario. Si dimise quando fu eletto, il 26 marzo, al Consiglio della Comune nel’11° arrondissement. Fece parte della Commissione giustizia e il 9 maggio fu membro del Comitato di Salute pubblica.
Sfuggì alla repressione dei versagliesi fuggendo in Belgio e poi trasferendosi in Svizzera. Il tribunale militare francese lo condannò in contumacia a 20 anni di lavori forzati in novembre e l'anno dopo alla pena di morte.
In Svizzera, scrisse due opuscoli La Revanche de la France et de la Comune (La Rivincita della Francia e della Comune) e La Dernière Révolution (L’Ultima Rivoluzione), opere in cui sostenne il rifiuto delle tasse e del servizio militare. A Ginevra fondò con Gustave Cluseret il Bulletin de la Commune. Aderì alla corrente anarchica della Federazione del Giura e incontrò Bakunin a Locarno nell’aprile 1872.
Tornando alla Francia dopo l'amnistia del 1880, è stato eletto all'Assemblea Nazionale nel 1882, come deputato radicale nel dipartimento di Nièvre nella regione Borgogna-Franca Contea. Non fu rieletto nel 1885, quando era come candidato socialista. Si ritirò a Cosne-sur-Loire, nel dipartimento di Nièvre, nel quartiere che da allora porta il suo nome, dove morì il 6 settembre 1887.




[1] Capoluogo del dipartimento dello Cher, nella regione del Centro-Valle della Loira.
[2] Nel dipartimento della Nièvre nella regione della Borgogna-Franca Contea.
[3] Nel dipartimento della Nièvre nella regione della Borgogna-Franca Contea.
[4] Luigi Filippo di Borbone-Orléans, già duca d'Orléans, conosciuto durante la Rivoluzione come il cittadino Chartres oppure Égalité fils, fu re dei Francesi dal 1830 al 1848 con il nome di Luigi Filippo I.
[5] Nel dipartimento del Cher nella regione del Centro.
[6] La Ricamarie cittadina del dipartimento della Loira della regione del Rodano-Alpi era un centro della lotta dei minatori francesi per migliorare le loro condizioni di vita. Il 16 giugno 1869 l'esercito di Napoleone III, chiamato a reprimere lo sciopero dei minatori iniziato l’11 giugno, aprì il fuoco sulla folla dei minatori a La Ricamarie e quelli che manifestavano in loro solidarietà, raccolte nel burrone di Brûlé: le fucilate uccisero 14 persone, tra cui una bambina di 16 mesi e fecero molti feriti.
[7] Ad Aubin, cittadina nel dipartimento dell'Aveyron nella regione del Midi-Pirenei, l’8 ottobre 1869 l'esercito sparò sui lavoratori in sciopero della società ferroviaria Parigi-Orleans, causando 14 morti e 22 feriti.