CHARLES
FERDINAND GAMBON
Charles Ferdinand Gambon è nato a Bourges[1],
il 19 marzo 1820 ed è stato un avvocato e politico francese. Fu più volte
deputato dell'Assemblea Nazionale e sostenitore della
Comune di
Parigi.
Nato in una famiglia
benestante e rimasto presto orfano, fu allevato dalla nonna a Suilly-la-Tour[2].
Dopo gli studi classici, divenne avvocato a 19 anni, nel 1839, e l'anno dopo
fondò il Journal des Écoles (Giornale
delle scuole). Nel 1846 fu nominato giudice supplente a Cosne-Cours-sur-Loire[3],
ma fu sospeso l'anno seguente per essersi rifiutato, durante un «banchetto
riformista» da lui stesso organizzato a Cosne, di offrire un panino a Luigi
Filippo[4]
e di aver inneggiato alla sovranità nazionale.
Nel 1848,
con la Rivoluzione, fu eletto all'Assemblea Costituente nella lista dei
socialisti democratici nel dipartimento della Nièvre, e si oppose alla
repressione dei moti di giugno. Nel 1849 fu eletto all'Assemblea legislativa e
il 13 giugno prese parte alla manifestazione di protesta contro la spedizione
contro la Repubblica Romana voluta da Luigi
Bonaparte. Ciò gli valse un’accusa da parte dell’Alta Corte di Versailles,
per cospirazione e incitamento alla guerra civile. Processato, fu condannato
alla deportazione per 10 anni a Belle Île, un'isola francese al largo della
costa della Bretagna.
Rilasciato, si trasferì a
Sury-près-Léré[5],
diventando contadino e opponendosi al Secondo
Impero. Nel 1869, divenne noto per la sua campagna per il rifiuto di pagare
le tasse per finanziare l’esercito che venne mandato a La Ricamarie[6]
e ad Aubin[7].
Le autorità fiscali sequestrarono una parte della sua proprietà, tra cui una
mucca. Questa storia divenne famosa, una canzone, La vache à Gambon (La mucca a Gambon), scritta da Paul Avenel,
narrò la storia in modo umoristico.
Caduto l'Impero
e proclamata la Repubblica il 4 settembre 1870, l'8 febbraio 1871 fu eletto
all'Assemblea Nazionale come socialista rivoluzionario. Si dimise quando fu
eletto, il 26
marzo, al Consiglio
della Comune nel’11°
arrondissement. Fece parte della Commissione giustizia e il 9
maggio fu membro del Comitato
di Salute pubblica.
Sfuggì alla repressione dei
versagliesi fuggendo in Belgio e poi trasferendosi in Svizzera. Il tribunale
militare francese lo condannò in contumacia a 20 anni di lavori forzati in
novembre e l'anno dopo alla pena di morte.
In Svizzera, scrisse due
opuscoli La Revanche de la France et de
la Comune (La Rivincita della Francia e della Comune) e La Dernière Révolution (L’Ultima Rivoluzione), opere in cui
sostenne il rifiuto delle tasse e del servizio militare. A Ginevra fondò con Gustave
Cluseret il Bulletin de la Commune.
Aderì alla corrente anarchica della Federazione
del Giura e incontrò Bakunin
a Locarno nell’aprile 1872.
Tornando alla Francia dopo l'amnistia
del 1880, è stato eletto all'Assemblea Nazionale nel 1882, come deputato
radicale nel dipartimento di Nièvre nella regione Borgogna-Franca Contea. Non
fu rieletto nel 1885, quando era come candidato socialista. Si ritirò a
Cosne-sur-Loire, nel dipartimento di Nièvre, nel quartiere che da
allora porta il suo nome, dove morì il 6 settembre 1887.
[1] Capoluogo
del dipartimento dello Cher, nella regione del Centro-Valle della Loira.
[2] Nel
dipartimento della Nièvre nella regione della Borgogna-Franca Contea.
[3] Nel
dipartimento della Nièvre nella regione della Borgogna-Franca Contea.
[4] Luigi
Filippo di Borbone-Orléans, già duca d'Orléans, conosciuto durante la
Rivoluzione come il cittadino Chartres oppure Égalité fils, fu re dei Francesi
dal 1830 al 1848 con il nome di Luigi Filippo I.
[5] Nel
dipartimento del Cher nella regione del Centro.
[6] La
Ricamarie cittadina del dipartimento della Loira della regione del Rodano-Alpi
era un centro della lotta dei minatori francesi per migliorare le loro
condizioni di vita. Il 16 giugno 1869 l'esercito di Napoleone
III,
chiamato a reprimere lo sciopero dei minatori iniziato l’11 giugno, aprì il
fuoco sulla folla dei minatori a La Ricamarie e quelli che manifestavano in
loro solidarietà, raccolte nel burrone di Brûlé: le fucilate uccisero 14
persone, tra cui una bambina di 16 mesi e fecero molti feriti.
[7] Ad Aubin, cittadina nel dipartimento dell'Aveyron nella regione del
Midi-Pirenei, l’8 ottobre 1869 l'esercito sparò sui lavoratori in
sciopero della società ferroviaria Parigi-Orleans, causando 14 morti e 22
feriti.