domenica 28 luglio 2019

02-14-RA05 – Paul Philémon RASTOUL

PAUL RASTOUL


Barthelemi Paul Émile Philémon Rastoul è nato a Thézan-lès-Béziers, nel dipartimento dell'Hérault nella regione dell'Occitania, il 1° ottobre 1835, ed era un medico.
Figlio di un contadino, ha ricevuto un dottorato in medicina presso l'Università di Montpellier[1] dopo aver sostenuto una tesi dal titolo Frammenti di igiene profilattica (Funzioni generatrici, funzioni di movimento) il 23 agosto 1862.
Esercitò la professione di medico a Parigi verso il 1870. Durante l'assedio di Parigi entrò a far parte del 9º battaglione della Guardia Nazionale, presiedette il Club dei Montanari[2] e organizzò un servizio di ambulanza a sue spese.
Il 26 marzo 1871 fu eletto al Consiglio della Comune dal 10° arrondissement; sedette nella commissione dei servizi pubblici e fu nominato l'Ispettore Generale delle Ambulanze il 9 aprile e il 1º maggio si oppose alla creazione del Comitato di Salute pubblica, al quale avrebbe preferito, nella situazione di emergenza in cui si trovava la città, un dittatore unico. Arrestato durante la Settimana sanguinante, fu condannato alla deportazione in Nuova Caledonia nel settembre del 1871, ed esercitò come medico a Numea. In qualità di medico, gli fu permesso di portare la sua famiglia. La sua compagna Juliette Lopez, sbarcò in Nuova Caledonia il 23 ottobre 1873, dopo aver viaggiato sulla nave Fenelon noleggiata dal governo per le famiglie dei deportati, e che viaggiavano a loro spese. Dopo la fuga di Henri Rochefort, nel marzo 1874, Paul fu internato sull'Isola dei Pini e Juliette, espulsa, si trasferì in Australia.
La sua compagna fece un salto in Francia a far visita a Victor Hugo affinché intercedesse presso il governo per far liberare Paul.
Ma, nel marzo del 1875, Rastoul cercò di evadere con altri 19 deportati, e nel tentativo morirono tutti annegati.
Juliette Rastoul lavorò a Sydney come insegnante di francese, prima di sposare nel 1880 il pittore Lucien Henry, anch'egli un Comunardo in esilio. Insieme, diventeranno pilastri della vita culturale di Sydney negli anni 1880 e 1890.



[1] Capoluogo del dipartimento dell'Hérault nella regione dell'Occitania.
[2] La Montagne (Montagna) i cui membri si chiamavano montagnards (montanari) era un gruppo politico della Rivoluzione Francese, alla Convenzione Nazionale, favorevole alla Repubblica e contraria ai Girondini. Non si può escludere, da una corrente politica imbevuta della sua filosofia, che il nome fosse un omaggio alle Lettere scritte dalla montagna di Jean-Jacques Rousseau. Durante il diciannovesimo secolo, il riferimento ai montanari venne usato dai sostenitori della Repubblica per rivendicare la loro affiliazione con i redattori della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino e per mobilitarsi attorno a questi principi. Nell'atmosfera rivoluzionaria del 1830, fu glorificata la figura della Montagna designata come "l'opposto, l'antagonista, il nemico giurato della Gironda, per chi ama la virtù deve aborrire il crimine. La Montagna è l'uomo semplice, naturale, che coltiva i suoi sentimenti e la ragione, che si occupa sempre della felicità degli altri, che fa la guerra agli oppressori di ogni genere, mai compromesso con la sua coscienza, che allevia lo sfortunato, che riconosce nell'amore del paese solo l'amore dell'umanità e lo serve con tutta la sua potenza; in breve, è colui che fa agli altri tutto ciò che vuole che sia fatto a lui. Ecco il Montagnard, il repubblicano, il democratico". Sotto la Seconda Repubblica, gli eredi membri repubblicani della rivoluzione francese, quindi posizionati alla sinistra dell'emiciclo, ripresero il nome della Montagna per il loro gruppo politico, e nell'Assemblea costituente nazionale del 1848 e nell'assemblea legislativa del 1849 cercando di difendere dagli attacchi del partito dell'Ordine e dei repubblicani moderati, le conquiste politiche e di certi vantaggi sociali della rivoluzione del febbraio 1848. La Montagna venne soppressa dalla repressione dopo il fallimento della giornata del 13 giugno 1849: 34 dei suoi deputati vennero privati del loro mandato e processati davanti all'Alta Corte di Giustizia (la maggior parte fu anche costretta a fuggire). Nonostante la repressione il gruppo parlamentare sopravvisse fino al novembre 1851. Dopo il Secondo Impero, una grande parte dei membri della Montagna fornirà diventarono i politici dell'inizio Terza Repubblica.