mercoledì 28 agosto 2019

02-20-14 - L’Estafette

L’ESTAFETTE (LA STAFFETTA)


Amministrazione: rue de la Bourse 3.
Redaziore: rue N.-D.-des-Victoires 32.
Direttore: Lefévre.
Stamperia speciale di L’Estafette.
Redattori: Secondigné, che si firmò Le Père André nei numeri 1, 2 e 13, Georges Dautraj, A. Saint-Léger, L. Hugonnet, Camille Barrère, Maxime Vuillaume, Le Guillois, Ribérac.
Foglio singolo, grande formato. Prezzo: un soldo.
L'Estafette fu molto favorevole alla Comune ma non manifestò sempre un grande senso politico. Trattava spesso del valore dei federati, della demoralizzazione dei soldati di Versailles, e in numerosi articoli ironizzava su Thiers: "Squittisce anziché parlare", "Squittio morirà!", "I preti di Squittio" Di tanto in tanto, il giornale si lamentava della Comune su delle rivalità di potere tra il Comitato centrale e il Consiglio Comunale. Il giornale comunque elogiava la Comune che diceva "giustizia, vigore e onestà alla Rivoluzione".
Il primo numero di L'Estafette ha avuto una seconda edizione in serata, dando i rapporti militari del giorno. Questo è stato l'unico. Il giorno dopo, il giornale annunciò che da quel giorno avrebbe avuto solo un'edizione mattutina.
Lunedì 24, L'Estafette non è uscito, probabilmente per vendere i numeri invenduti del giorno precedente.
Dal 1° maggio (n. 8), è tutto punteggiato da piccoli carichi, disegnati da Randon, e messi al posto dei fiori.
Il sottotitolo di: Secondigné, redattore capo, appare per la prima volta al numero 10 (3 maggio).
Il numero 12 è erroneamente datato giovedì 4 maggio, invece di: venerdì 5 maggio.
Il 6 maggio (n. 13), gli uffici editoriali sono stati riuniti presso l'amministrazione, rue de la Bourse 3.
L'Estafette è stato la continuazione de Le Bonnet Rouge (Berretto rosso).