MARTEDÌ 23 MAGGIO 1871
(3 PRATILE
ANNO 79)
All'alba, il bombardamento è ripreso. I soldati di Ladmirault sono avanzati
lungo i bastioni a nord, evitando così le posizioni federate, mentre gli uomini
di Clinchant si sono precipitati ad attaccare i Batignolles. La resistenza è
rapidamente sconfitta alle barricate di rue Cardinet, Nollet e La Condamine. Ma
le truppe si sono scontrate alla barricata di place Clichy. Lì, una cinquantina
di guardie nazionali si sono rifugiate dietro una barricata improvvisata ed
hanno trattenuto per diverse ore i versagliesi. A corto di obici, hanno
caricato i cannoni di pietre e bitume. Quando la polvere si è esaurita, si sono
ritirati in rue des Carrières. Sono rimasti venti Federati
per difendere la barricata. La barricata viene conquista e i soldati di Versailles
hanno fucilato i suoi ultimi difensori.
II Consiglio
della Comune lancia un ultimo, fraterno appello alla fanteria versagliese.
Si tratta di uomini selezionati, indottrinati, di estrazione prevalentemente
rurale, quando non addirittura veterani della repressione nelle colonie. Essi
non terranno in alcun conto l'appello
della Comune.
Proseguono la loro avanzata, prendendo tutte le «precauzioni», dato che
temono gli insorti: prima di affrontare i Comunardi
sulle barricate, arrivano in massa occupano e bruciano le case circostanti.
Presto i Batignolles sono sotto il controllo dell'esercito. Benoît
Malon, che dirige le operazioni militari nel distretto, è circondato nel
municipio del 17° arrondissement, dove viene tagliato fuori con un centinaio di
Federati.
Raggiunto da una trentina di donne, tra cui Louise
Michel ed Elizabeth
Dmitrieff che hanno dovuto evacuare place
Blanche, gli ultimi difensori dei Batignolles si ritirano sulla collina di Montmartre.
A Montmartre,
la situazione è critica. Rinforzi e munizioni promesse non ci sono, poche
centinaia di uomini tengono a malapena la posizione. Peggio ancora, gli
artiglieri sono fuggiti. Dalla cima della collina, i Federati
non riescono a fermare il versagliesi in avvicinamento. Il maresciallo Mac-Mahon
invia i suoi migliori soldati all'assalto.
I battaglioni di linea salgono la collina per rue Lepic e rue Marcadet.
La divisione Montaudon, entrata dalla porta di Saint Ouen con la complicità dei
prussiani, che tradiscono così il loro voto di neutralità, sorprende i Federati
da dietro. L'artiglieria di Versailles
bombarda le loro posizioni. Tutte le case dalle quali vengono sparati colpi
verso i versagliesi vengono bruciate, i loro occupanti uccisi. A mezzogiorno, i
soldati si stabiliscono nel mulino di Galette, prendono il municipio e occupano
senza difficoltà tutto il 18°
arrondissement. Il generale Dombrowski,
che combatte a fianco di Vermorel,
cade mortalmente ferito in rue Myrrha.
Montmartre
è caduta! La grande fortezza, presa da dietro dalla divisione di Montaudon, e
frontalmente dagli uomini dei generali Clinchant e Ladmirault che avevano
assicurato il controllo dei Batignolles, non ha resistito all'assalto dei
versagliesi. Immediatamente i soldati iniziano esecuzioni sommarie: i pochi Federati
ancora in vita sono condotti in rue
des Rosiers, dove i generali Lecomte
e Thomas
furono giustiziati il 18
marzo. Federati
e abitanti del quartiere vengono massacrati a caso: cinquanta uomini, donne e
bambini, senza distinzione, sono stati riuniti a caso, costretti ad
inginocchiarsi ai piedi del muro. Poi li hanno fucilati tutti.
Le Tuilleries bruciano la sera del 23 |
Lissagaray:
“Lo stato maggiore versagliese appena
insediatosi a Montmartre
dà inizio agli olocausti in memoria
dei due generali fucilati dai Comunardi:
Lecomte
e Thomas.
Quarantadue uomini, tre donne e quattro
fanciulli, rastrellati a caso, sono condotti al n° 6
di Rue des Rosiers (dove Lecomte
e Thomas
vennero fucilati il 18
marzo) e costretti a inginocchiarsi a capo scoperto per essere
ammazzati”. Una donna, che tiene fra le braccia il suo bambino, si rifiuta
di inginocchiarsi, e grida ai compagni: “Fate.
vedere a questi miserabili che sapete morire in piedi”.
A place Pigalle avviene un episodio emblematicamente rivelatore del
disprezzo della classe dominante per i proletari: una barricata è espugnata. Il
responsabile è condotto davanti al generale versagliese Clinchat. “Chi sei?” gli chiede il generale. “Levéque,
muratore, membro del Comitato
Centrale”. “Ah! Sono i muratori
che vogliono comandare!” e gli scarica il revolver in faccia.
Al centro le barricate di rue Royale, la ridotta Saint Florentin e la
Concordia resistono ancora
Alla riva sinistra della Senna la resistenza è esemplare, lì c’è la
resistenza più dura, meglio organizzata dei Federati.
Riceviamo notizie di Varlin
che con alcuni uomini coraggiosi respingono vigorosamente i versagliesi al quadrivio
de la Croix-Rouge. Wroblewski
fortifica il Pantheon, la butte au Cailles e tiene sotto controllo i
versagliesi.
Scrive Lissagaray
“Varlin
ferma i versagliesi al quadrivio della croix rouge, che rimarrà famoso nella storia della difesa di Parigi. Le strade che portano a questo
crocevia sono state barricate, e questa
postazione non sarà abbandonata fino a
quando bombe e incendi non l'avranno trasformata in un ammasso di rovine”.
I versagliesi salgono per la rue de Rennes, mentre in rue Vavin si spara
da tutte le parti. Stasera, il quartiere di Luxembourg
rimarrà nelle mani della Comune. Le
barricate di rue Royale, Saint Florentin e place de la Concorde sono ancora in
piedi.
Wroblewski
ei suoi uomini contendono il Pantheon ai versagliesi, aiutati dai cannoni della
butte-aux-cailles.
Mentre
cala la notte, i barlumi inquietanti di diversi incendi si innalzano
nell'oscurità. Il Consiglio di Stato, la Legion d'onore, la Corte dei conti,
tutti questi simboli del potere imperiale che nessuno aveva disturbato sotto la Comune,
furono dati alle fiamme. Le Tuilleries
sono un grande fuoco. Se la Versailles vuole
ridurre Parigi con la forza, gli insorti non lasceranno intatta la grande città
nelle mani della reazione.
Barricata in rue de Rivoli e rue Saint-Florentin |
Appello ai soldati versagliesi dal Comitato Salute Pubblica |
Appello ai soldati versagliesi da parte della Comune |