venerdì 27 dicembre 2019

04-18-17 - Rue d'Arras 3

RUE D'ARRAS, 3

 

 

Rue d'Arras è una via situata nel quartiere Saint-Victor nel 5° arrondissement di Parigi.

Parlare di questa via vuol dire parlare delle donne della Comune.

Un’associazione chiamata Unione delle donne era stata fondata durante l'assedio di Parigi, strutturata nei comitati di quartiere e con un Comitato centrale, con sede al numero 3 di questa via, chiamato Comitato delle Donne di rue d'Arras, il cui ispiratore e creatore fu il futuro membro della Comune Jules Allix insieme ad una dozzina di donne, tra le quali la signora Allix ed Elisabeth Dmitrieff. Nella prima metà di ottobre, il suo comitato era formato da 160 comitati di quartiere attivi e da 1.800 membri. In ogni arrondissement, dei comitati vennero organizzati in diretta relazione con il Comitato centrale. Nello statuto, le aderenti, che si distinguevano nell'abito indossando una sciarpa e un bracciale rosso, si impegnavano a riunirsi tutti i giorni e di presentare un rapporto scritto degli avvenimenti della giornata. Si prevedeva anche l'uso delle armi in caso di necessità, l'acquisto di petrolio - da qui, come è noto, l'appellativo di petroleuses dato a molte Comunarde -, il rifornimento per i combattenti delle barricate e l'assistenza ai feriti. In effetti, molte furono le donne che combatterono in prima fila sulle barricate: André Léo scrive di «molte migliaia», Louise Michel di circa duemila.

Le Comunarde lottarono per essere uguali agli uomini, per la loro libertà, ma soprattutto allargarono la loro lotta per la rivendicazione della giustizia sociale per realizzare il loro desiderio di porre fine allo sfruttamento e il dominio degli uni sugli altri. Denunciarono nei club lo sfruttamento del lavoratore da parte del padrone. Volevano estirpare i ricchi della società ma anche la religione perché ritenevano che l'influenza religiosa sul popolo fosse un fattore determinante.

Il Comitato delle Donne sosteneva l'uguaglianza dei sessi ("tutta la disuguaglianza e tutto l’antagonismo tra i sessi è una delle basi del potere delle classi dominanti"), la parità di retribuzione, il diritto al lavoro, alla salute, il diritto al divorzio per le donne, il diritto all'istruzione laica e la formazione professionale per le ragazze. Le donne chiedevano inoltre la rimozione delle distinzioni tra donne conviventi e sposate, tra figli legittimi e illegittimi, l'abolizione della prostituzione come forma di sfruttamento commerciale degli esseri umani da parte di altre le creature umane, e ottenere la chiusura delle case di tolleranza. Chiedevano il diritto di partecipare a diverse commissioni comunali stabilite nei distretti e l’organizzazione di laboratori cooperativi. La lotta per la loro emancipazione appartiene a quella della classe operaia. Così scrivevano: «Vogliamo lavorare per mantenere il prodotto, più degli sfruttatori, più dei padroni».

Per lo storico inglese Eugene Schulkind si potevano contare un po' più di 300 donne appartenenti all'Unione; solo trenta furono identificate e sistematicamente ricercate dalla giustizia versaigliese, vittima dei propri stereotipi, cercava le petroleuses e le criminali. La maggior parte dei membri dell'Unione erano, naturalmente, operaie del vestiario: sarte, lavandaie, stiratrici, meccaniche (sarte alla macchina per cucire, ancora rara a Parigi) ... La lavandaia Marie Adrienne Colleville detta Alice Bontemps era la delegata per il 18° arrondissement, Aline Jacquier per il 17°, Blanche Lefebvre, modista per il 10°. Sei donne delegate passarono sotto il Comitato di rue d’Arras, tra cui Marceline Leloup, dell'11° arrondissement, Octavia Vataire, sarta, del ; Mathilde Picot, dell’. Un detenuto testimonierà di aver sentito la signora Hardouin, insegnante, parlare ad una riunione dell'Unione: "Lei trattava la questione dell'educazione dei bambini e quella del lavoro attraverso lo scambio. Ha anche detto che i preti non dovrebbero essere usati per allevare figli perché erano solo bravi a distorcere le idee e il carattere di coloro che li avvicinavano". Si noti che l'Unione non ottenne il sostegno di tutte le donne 'repubblicane-socialiste', per ragioni che non sono realmente chiare. André Léo, che si occupava del giornale La Sociale, nel quale scrisse alcuni articoli di socializzazione, era un po’ riluttante verso l’Unione, così come Anna Jaclard, anche se militante attiva nel 17° arrondissement con André Léo. Louise Michel, è ben noto, preferì combattere nelle trincee a fianco dei suoi compagni di sesso maschile.

C'era anche una folla di piccoli gruppi nei quartieri, che conosciamo dalle poche tracce che lasciarono qua e là, appelli sulla stampa, note allusive nei fascicoli dei consigli di guerra. Dei comitati erano stati formati per raccogliere offerte per le guardie nazionali ferite, le loro vedove e gli orfani.