JULES
ALLIX
Jules Allix è nato il 9
settembre 1818 a Fontenay-le-Comte[1].
Figlio di un commerciante, si é laureato in legge, ed è stato un insegnante di
ginnastica e di scienze, rivoluzionario, Comunardo,
socialista e sostenitore del femminismo. Era sposato e sembrava godere di un
buon reddito.
Dopo la
rivoluzione che a Parigi, nel febbraio
1848, aveva rovesciato la monarchia di Luigi
Filippo e proclamato la II Repubblica, si presentò
candidato, per l'Assemblea costituente, alle elezioni politiche del 23 aprile
nel dipartimento della Vandea, con l'originale slogan elettorale di
essere un comunista che difendeva non solo il diritto al lavoro, ma anche la
religione e la famiglia.
Non fu eletto, ma la sua fama
di comunista lo costrinse a nascondersi dopo la sanguinosa repressione della rivolta
operaia del 23 giugno. L'anno dopo fu coinvolto nel cosiddetto «affare
del Conservatorio di arti e mestieri», ossia nelle proteste, avvenute il 13
giugno1849, contro la spedizione militare a Roma, voluta dal presidente Luigi
Bonaparte – il futuro Napoleone
III
– per ingraziarsi l'elettorato cattolico portando soccorso al governo papalino
rovesciato dai mazziniani. La manifestazione, facilmente repressa perché priva
dell'appoggio operaio, diede pretesto al futuro dittatore di perseguitare la
sinistra repubblicana e di chiudere gli ultimi giornali di opposizione. Allix
venne arrestato il 19 giugno 1849, ma fu presto rilasciato.
Stabilitosi a Parigi, il 25
ottobre del 1850, presentò su La
Presse una sua bizzarra invenzione, la «boussole pasilalinique
sympathique», un presunto sistema di trasmissione telegrafica basata sulle
proprietà delle lumache dopo l'accoppiamento, con la quale Allix si rese a
lungo oggetto di derisione nei fogli satirici del tempo.
Antibonapartista, nel giugno
del 1853 venne nuovamente arrestato per la partecipazione al complotto – detto
«dell'Ippodromo» - che avrebbe dovuto portare all'uccisione di Napoleone
III
e alla restaurazione della Repubblica. Condannato il 16 novembre dalla Corte
d'Assise della Senna, con le circostanze attenuanti, ad otto anni di esilio,
Allix, con la moglie e la figlia, raggiunse l'isola di Jersey, ospite del
fratello Émile, medico e amico di Victor
Hugo, anch'egli in esilio volontario fin dal colpo
di Stato napoleonico del 1851. In casa Hugo assistettero
spesso alle sedute «spiritiche» che appassionavano allora lo scrittore. Durante
una queste sedute, Allix fu colto da un raptus di follia che convinse Hugo
a porre fine a tali pratiche.
A Jersey Allix mise anche a
punto un suo sistema di apprendimento della lettura della lingua francese in
sole 15 ore.
Tornato a Parigi nel 1860,
pubblicò nel 1863 il periodico La Phalange nouvelle, preconizzando
un'organizzazione sociale fondata sulle idee di Charles Fourier[2].
Cominciò a manifestare segni di squilibrio psichico e il 10 luglio 1865 fu
ricoverato nell'ospedale psichiatrico di Charenton: sembra che ritenesse di
possedere poteri soprannaturali. Fu comunque rilasciato su richiesta del
fratello il 2 settembre 1866. Spiegherà poi che la follia esiste anche perché
esistono i manicomi e che si può curare «attraverso la parola».
La pedagogia continuò a
interessarlo, forse perché vedeva in essa la possibilità di una generale riforma
morale e sociale. Frequentò le associazioni operaie e nel 1869 fece parte del
Comitato democratico-socialista, presentandosi alle elezioni, ma non venne
eletto. Il suo attivismo e la partecipazione a diverse riunioni pubbliche gli
costò, il 9 novembre, quindici giorni di prigione per «adunata sediziosa». Un
altro giorno di arresto gli fu provocato, il 12 gennaio 1870, dalla
partecipazione alle proteste durante i funerali del giornalista Victor
Noir, assassinato impunemente da Pierre Bonaparte, cugino dell'imperatore.
Il 1° settembre 1870 Napoleone
III
subì una disfatta
a Sedan e fatto prigioniero dei prussiani, e il 4
settembre, a Parigi, l'Assemlea nazionale votò la fine
dell'Impero e proclamò
la Repubblica. Il nuovo governo capeggiato da Jules
Favre decise la continuazione della guerra,
mentre i prussiani, il 18 settembre, circondarono
e assediano la capitale.
Allix, preoccupato delle
possibile violenze che la soldatesca prussiana potrebbe usare contro le
parigine una volta che la città fosse caduta, inventò il dito prussico:
un ditale con un piccolo ago all'estremità di una fiala nascosta contenente
acido prussico che avrebbe potuto, secondo lui, mettere fuori combattimento il
molestatore.
Durante l'assedio,
Allix fu in piena attività. Fondò, con la moglie,
l’Unione
delle donne, di cui Madame
Allix ne era segretaria, con sede in rue d'Arras 3, un'associazione a
carattere sindacale e femminista strutturata in comitati di quartiere, alle
quali spiegò i suoi progetti sui futuri Ateliers, gestiti dal comune,
dove le donne disoccupate avrebbero potuto trovare lavoro e cibo, secondo
l'esempio degli Ateliers nationaux creati nel 1848
e poi eliminati dalla reazione moderata. Quest'associazione non va confusa con
una seconda unione delle donne: l'Union
des Femmes pour la défense de Paris et les soins aux blessés, successivamente
fondata sotto la Comune,
senza che Allix ne avesse alcuna parte, l'8
aprile 1871[3]. Allo
stesso nome e all'eguale struttura organizzativa corrispondevano però contenuti
diversi, militari e politici: la difesa della Comune e
lo sviluppo della sua esperienza rivoluzionaria. Ne furono animatrici, tra le
altre, Nathalie
Le Mel ed Elisabeth
Dmitrieff, che aveva anche fatto parte della Unione di Allix.
Imprigionato nel carcere Mazas per
la sua partecipazione alla rivolta del 22
gennaio, 1871, è stato rilasciato il primo giorno del dell'insurrezione
di Parigi, il 18
marzo.
Durante l'assedio,
Parigi si era data, con libere elezioni, un governo popolare, chiamato Delegazione
dei venti arrondissement, che aveva auspicato la necessità del
mantenimento della Repubblica che avrebbe dato «agli operai i propri strumenti di lavoro, la terra ai contadini, e
realizzato la libertà politica mediante l'eguaglianza sociale». Thiers
aveva firmato con la Prussia, il 28 gennaio 1871, un armistizio che
rappresentava una capitolazione che Parigi non intendeva accettare: il
tentativo del governo di Versailles
di occupare militarmente la capitale «per finirla con un comitato
insurrezionale i cui membri sostengono le dottrine comuniste»[4]
era stato facilmente respinto dai parigini il 18
marzo: dopo questo episodio, la Comune era
costituita di fatto.
Le elezioni
per il Consiglio comunale di Parigi furono fissate al 26
marzo: ogni arrondissement
avrebbe eletto da due a sette delegati.
La mattina del 20
marzo, Allix si recò al municipio dell'8°
arrondissement, il cui Sindaco, Ernest Denormandie, si era rifiutato di
preparare le elezioni del Comitato
Centrale; Allix lo destituì di sua iniziativa e s'insediò al suo posto. Lo
stesso giorno, si recò senza essere stato delegato all’incontro del Comitato
Centrale dei Venti Arrondissements, nella sala dell’Alcazar[5],
e fu accettato come non deliberativo.
Alle elezioni del 26
venne eletto tra i delegati al Consiglio
della Comune con 2028 voti su 4396 elettori, dopo Arthur
Arnould, Raoul
Rigault ed Édouard
Vaillant, senza assumere cariche nelle Commissioni ma, ammiratore delle
scuole di ginnastica, volle organizzare delle palestre per donne.
Prese molto seriamente le sue
funzioni di membro della Comune, di
capo dell’ottava legione della Guardia
Nazionale e come amministratore dell'8°
arrondissement. Si è mostrato con tutte le sue buone e cattive qualità, la
sua generosità, il suo eccesso; ha sostenuto il progetto Tridon
sulle scadenze dandogli un significato proudhoniano[6]
(14
aprile): un contatore speciale creato dalla Comune
avrebbe aiutato le transazioni. Protestò contro le accuse rivolte alla Guardia
Nazionale, asserendo che ubriachezza e disorganizzazione nella Guardia
Nazionale erano più apparenti che reali e, con la decisione della creazione
dei consigli di guerra, voleva che fossero controllati dai municipi degli arrondissement
(15
aprile). Propose di collocare gli anziani in case di riposo (21
aprile). Concependo un’azione su vasta scala, propose di istituire una
commissione per presentare un progetto di organizzazione comunale di Parigi,
che sarebbe servito da modello alle altre cittá (8
maggio).
Fu anche molto attivo al
municipio dell’8°
arrondissement. Ha proposto di censire le scuole e ne ha riaperte due che “funzioneranno
come nuove scuole con l’aiuto della società, la Commune sociale, che abbiamo
fondato”.
Ma la sua gestione autoritaria
del municipio dell'8°
arrondissement suscitò proteste tra i cittadini: qui il suo squilibrio fu
più visibile perché i suoi concittadini erano più vicini a lui e meno indulgenti.
Secondo il parere che aveva
espresso alla Comune il 30
marzo, evitò – ma a modo suo – la dualità dei poteri e diresse il suo arrondissement
a nome dell’assemblea con una commissione di sua scelta; disorganizzò tutte le
delegazioni, tutti i servizi, rifiutò di renderne conto e scelse tra i capi del
battaglione, che considerava troppo ingenui o reazionari, quelli che conosceva.
L’opinione degli abitanti
dell’8°
arrondissement era divisa; lo hanno amato o odiato. Si comportava senza
tener conto delle opinioni altrui, scegliendosi suoi propri collaboratori e
cercando di gestire sia gli affari militari che civili del quartiere,
suscitando così malumori e proteste, finché il 2
maggio un gruppo di cittadini denunciò la situazione al Consiglio
della Comune, chiedendo che fosse messo fine al suo comportamento, definito
«capriccioso».
Tenuto conto della situazione
delicata della città, investita dalle truppe di Thiers,
non lontane dall'8°
arrondissement, gli venne tolta ogni competenza sulla 8ª legione della Guardia:
Allix protestò, tacciando di inesperienza o peggio i suoi detrattori. Forse
diede in escandescenze, poiché il 9
maggio fu destituito dal Consiglio,
furono apposti i sigilli al suo ufficio e fu rinchiuso nell'Hôtel
de Ville per ordine del Comitato
di Salute pubblica.
Jules Allix forse era
realmente pazzo ed esaltato, ma rimane un umanista e un pacifista. Sotto la sua
amministrazione, l'arrondissement
fu abbastanza tranquillo, ci sono stati pochi arresti di sospetti o refrattari
e nessuna perquisizione armata. Fu forse questo «sentimentalismo fraternalista»
e soprattutto la sua mancanza di cooperazione con i delegati della Comune che
incoraggiò Raoul
Rigault ad arrestarlo il 9
maggio con il pretesto dei suoi ultimi capricci.
Il Comitato
di Salute pubblica cercò di dividere la responsabilità: il comando della
legione e la delegazione al municipio erano inconciliabili, il Comitato di
Vigilanza avrebbe gestito di fatto le questioni che riguardavano la Guardia
Nazionale e Allix avrebbe mantenuto lo stato civile; ma Allix disse che il
Comitato era composto da bravi ragazzi ma che erano incompetenti o intriganti,
e rifiutò di essere ridotto al ruolo di una macchina per la firma. I suoi
compagni, Vaillant
e Rigault,
estranei all’8°
arrondissement, avevano delegato amministratori che Allix aveva cacciato, e
si è rifiutato di dare loro le consegne: “Fanno questo male, a me, Jules
Allix, che ho combattuto tutta la mia vita per il socialismo e la Repubblica!”
(Processo verbale del 10
maggio).
La sera del 9
maggio, Allix era detenuto all’Hôtel
de Ville. Malon
ricordò che se i Batignolles fossero stati minacciati dalle truppe di Versailles,
l’8°
arrondissement sarebbe potuto essere preso alle spalle e il posto di Allix
acquisirebbe grande importanza. Né Vaillant
e Rigault,
né la Comune
volevano screditare un rappresentante eletto dal popolo; gli incaricati delle
indagini sull’accusato riferirono che: «L’8°
arrondissement, nonostante tutto, si regge forte e bene,
amministrativamente, democraticamente e, soprattutto, socialmente» (verbale
del 10
maggio). Il Consiglio
lo fece rilasciare l’11
maggio con grande dispiacere di Rigault.
Uscito dall’Hôtel
de Ville, Allix ne approfittò per rientrare nel “suo” municipio alle 16:00,
rompendo i sigilli apposti, dopo il suo arresto, da un commissario del Comitato
di Salute pubblica.
Colto in flagrante delicto,
per questo atto venne immediatamente arrestato sul posto, ma rimesso subito in
libertà.
Rigault
suggerì che il suo caso doveva essere sottoposto a due dottori. Allix non si
sedette più alla Comune. Il
21
maggio, all'inizio della Settimana
sanguinante, fu preso da delirio in un incontro pubblico in rue Haxo;
diceva che: “tutto sta andando bene, le aree del centro sono vuote di truppe
e basta scendere in massa per cacciare i versagliesi”. Fu inviato e
rinchiuso nell'ospedale psichiatrico di Charenton[7]
Non ci fu tempo per prendere
decisioni sul suo conto: gli eventi precipitavano; rilasciato poco prima della
caduta della Comune,
venne arrestato dai versaigliesi che lo processarono, condannandolo, il 17
luglio 1872, alla deportazione. Ma la sua fama di pazzo mite inoffensivo e i
suoi propositi incoerenti lo fecero tornare a tornare a Charenton. Ne uscì nel
1876, e nel 1879 fu amnistiato,
e visse per altri quindici anni.
Riprese a vivere da modesto
militante impegnandosi soprattutto per la causa femminista. Passò in povertà
gli ultimi anni della vecchiaia, mantenuto da due sorelle: nonostante tutto,
era sorvegliato dalla polizia che, nei suoi rapporti, lo descriveva come un
«ossessionato dell’emancipazione dei laboratori corporativi», e nel 1885 fu
ritrovato come «un modesto segretario di un’associazione di bas-blues[8]
che sognano l'assoluta eguaglianza tra l'uomo e la donna».
I suoi scritti riflettono
spesso uno stato mentale carente. Le sue teorie politiche ricordano vagamente
Louis Blanc[9], ma
soprattutto Fourier[10]:
in un manifesto non datato, ma che deve essere stato affisso nelle settimane
immediatamente precedenti alla Comune,
dal titolo: «Libertà, uguaglianza, fratellanza. Repubblica Sociale. Alla gente,
la Comune
di Parigi. Manifesto sociale per la democrazia di Parigi. J. Allix», annota che: «il lavoro e il
commercio, è un dato di fatto che sono morti» e i tentativi ufficiali non
possono porvi rimedio. Ed ha aggiunto: «Il socialismo lo farebbe, fondando
laboratori espressi per conto della Comune ... Lavoriamo, lavoriamo per fare
vestiti, case e tutto il necessario, tra noi, tra amici, tra fratelli, sorelle,
senza vendere o comprare, se non solo per la materia prima. I nostri profitti
saranno nostri, senza un padrone o un amico, cioè senza un commissionario. Noi
amici, noi cittadini che vogliamo fare, per noi, con il nostro lavoro, la
nostra ricchezza e il nostro bene ... un laboratorio di solidarietà e comune».
Morì miseramente nel 1852.
Daumier: Le lumache simpatizzanti, vignetta satirica |
Per tutta la sua vita, lo
spirito stravagante lo portò a formulare molti progetti come imparare a leggere
in 15 lezioni di un'ora (1854), il movimento perpetuo (1880), la trasformazione
di Parigi in un porto marittimo o creare a Saumur[11]
un porto fluviale sul Thouet collegato alla Loira da un tunnel navigabile
(1895). Durante l'assedio
di Parigi, egli raccomandò alle parigine di indossare il dito prussico di sua invenzione
composto da un ago e da una riserva di acido prussico destinato a proteggerle a
proposito dagli assalti dei prussiani.
Ma le sua
«invenzione» più famosa è datata 1850, e la chiamò la boussole pasilalinique
sympathique (bussola
pasilalinica simpatica) o
più comunemente escargots sympathiques
(lumache simpatizzanti). Si trattava di un metodo di telegrafia basato
sulla presunta capacità delle lumache di mantenere il contatto amichevole dopo
l’atto sessuale. In altre parole egli asseriva che, una lumaca è capace
trasmettere in tutte le distanze, attraverso un fluido identificato come una
forma di magnetismo animale che si propaga sul suolo. Lo stato di eccitazione
generato con cui le lumache simpatizzano, è la «commozione cerebrale
escargotica». Jules Allix in realtà non fu l'inventore di questo mezzo di
comunicazione, ma abusò di un esperimento ovviamente truccato, e che è stato
l’ingenuo promotore della sedicente scoperta di Jacques Toussaint Benoît e
Biat-Christian (persona quest’ultima presumibilmente inesistente che si trovava
nelle Americhe e che entrava in contatto escargotico quotidianamente con
Benoît).
Benoît era uno
pseudo-scienzato appassionato di astrologia, di magnetismo animale e di
elettricità, aveva sollecitato Hippolyte Triat per finanziare la costruzione
delle sue apparecchiature. Triat, direttore di una palestra parigina e amico
intimo di Allix, era una persona di buon senso, ma senza cultura scientifica,
si lasciò convincere, ospitò e finanziò Benoît. Dopo un anno, Triat manifestò la
sua impazienza e Benoît allora annunciò il completamento della sua invenzione.
Il
dispositivo di Benoît si presentava come un grande bussola magnetica ed era
simile ad una pila di Volta , non fatta di dischi sovrapposti, ma 24 coppe
fatte di zinco e rame unite da uno strato di tessuto impregnato con solfato di
rame, disposti in cerchio su una ruota. Ogni coppa era contrassegnata con una
lettera, contente una lumaca attaccata e montata su una molla a filo presunta
rivelatrice della reazione simpatizzante delle sue occupanti. Con entrambi
questi dispositivi contenenti lumache simpatizzanti accoppiate correttamente,
era possibile trasmettere messaggi istantaneamente e senza supporto materiale
ma semplicemente toccando una lumaca e osservando la reazione del suo
corrispondente dell'altra macchina. In realtà, l'eccitazione degli animaletti
nella loro coppa era dovuto principalmente al solfato di rame.
La dimostrazione ebbe luogo il
2 ottobre 1850 nell’appartamento di Benoît formato da una sola una stanza.
Triat aveva richiesto che le apparecchiature e i loro operatori fossero
separati da una tenda. Jules Allix e Hippolyte Triat si sarebbero dovuti
scambiare dei messaggi, ma Benoît, con vari pretesti, andava avanti e indietro
tra i due dispositivi influenzando le azioni e le letture dei due. Il risultato
ottenuto in questo modo fu significativo.
Entusiasta, Jules Allix annunciò
questa invenzione, nel giornale La Presse
de 25
e 26
ottobre 1850 del loro amico Émile de Girardin. Più scettico, Hippolyte
Triat invitò Benoît ha a ripetere l'esperimento davanti ad un rigido controllo
e in presenza di Émile de Girardin, Benoît accettò ma sparì il giorno prima.
[1] Fontenay-le-Comte è un comune francese situato nel
dipartimento della Vandea, nella regione dei Paesi della Loira.
[2] François Marie Charles Fourier (Besançon, 7 aprile
1772 – Parigi, 10 ottobre 1837). Fourier è stato un filosofo francese, che
ispirò la fondazione della comunità socialista utopista chiamata La Reunion sorta presso l'attuale Dallas
in Texas, oltre a diverse altre comunità negli Stati Uniti d'America (tra le
quali ricordiamo Brook Farm, fondata nel 1841 vicino Boston e sciolta a seguito
d'un incendio, nel 1849). Fourier criticava fortemente la società borghese
capitalista del tempo, che è fallita perché il libero mercato non ha portato
quel benessere che aveva promesso: il mondo capitalista ha ampliato il divario
tra pochi che hanno molto e molti che hanno poco. Il capitalismo ha
disumanizzato la società esasperando la competizione individuale e
reintroducendo la schiavitù (lavoro minorile, alienazione etc…). Da segnalare
anche la vicenda della colonia Cecilia, un esperimento di convivenza libertaria
che si tenne nel Brasile di fine XIX secolo su iniziativa dell'anarchico pisano
Giovanni Rossi, influenzato, tra gli altri, anche dalle letture dei testi utopistici
di Fourier.
[3] L'atto di
fondazione della «Union des Femmes pour la Defense de Paris et les Soins aux
Blessés» (Unione delle donne per la difesa di Parigi e i soccorsi ai feriti)
sarebbe rappresentato da un manifesto dell'8 aprile 1871 che chiamava le donne
alla difesa della Comune, firmato «Un gruppo di cittadine»: cfr. La Comune del 1871, a cura di J. Bruhat,
J. Dautry ed É. Tersen, p. 191. Secondo altri, l'Unione sarebbe stata
formalmente fondata da Elisabeth Dmitrieff e Nathalie Lemel il successivo 11
aprile: cfr. Ch. Fauré, Political and
historical encyclopedia of women, p. 243.
[4] Appello del
generale Louis d'Aurelle de Paladines, messo da Thiers a capo delle Guardie
nazionali di Parigi e fuggito a Versailles
dopo il fallimento del colpo di mano del 18 marzo.
[5] L'Alcazar,
oggi ristorante, si trova in Rue Mazarine 62, nel 6°arrondissement.
negli anni è stato un locale dove si praticava il jeu de paume (XVII secolo),
sport giocato con la mano nuda o con un guanto di pelle, antenato diretto della
pelota basca, del tamburello, del tennis e più in generale di tutti gli sport
di racchetta. Nel XVIII secolo
diventò una stamperia. Negli anni’70 del secolo scorso un cabaret, e dal 1998
una brasserie contemporanea. La struttura comunicava con il Rock'n Roll Circus
(1969-1972), una discoteca alla moda il cui ingresso si trovava in rue de Seine
e nel cui bagno il cantante Jim Morrison morì per overdose nella notte dei 2 al
3 luglio 1971.
[6] Per
proudhoniani s’intendono definire i seguaci del filosofo francese Pierre-Joseph
Proudhon, fondato essenzialmente sul mutualismo e sul federalismo, da molti
studiosi inserito impropriamente nell’ambito di quello che Marx
definì socialismo utopistico. L’anarchismo proudhoniano educa i seguaci ad una
società libera e federata, di artigiani e piccoli contadini, che pone al centro
i problemi del credito e del prestito ad interessi limitati. Gli elementi
basilari dell’anarchismo proudhoniano sono il federalismo, il decentramento, il
controllo diretto da parte dei lavoratori, abolizione della proprietà (ma non
del possesso poiché reputato naturale), l'istruzione sotto il controllo degli
insegnanti e dei genitori, l'istruzione legata all’apprendistato ecc.
[7]
Charenton-le-Pont, comune francese situato nel dipartimento della Valle della
Marna nella regione dell'Île-de-France.
[8]
L'espressione bas-bleus (calzette blu) appare nel diciannovesimo secolo per
designare una donna colta. Il termine assunse rapidamente una connotazione
dispregiativa e sprezzante per «donne che si danno arie da intellettuali».
[9] Louis Jean
Joseph Charles Blanc (Madrid, 29 ottobre 1811 – Cannes, 6 dicembre 1882) è
stato uno storico e politico francese.
[10] François
Marie Charles Fourier (Besançon, 7 aprile 1772 – Parigi, 10 ottobre 1837) è
stato un filosofo francese, che ispirò la fondazione della comunità socialista
utopista chiamata La Reunion sorta
presso l'attuale Dallas in Texas, oltre a diverse altre comunità negli Stati
Uniti d'America (tra le quali ricordiamo Brook Farm, fondata nel 1841 vicino
Boston e sciolta a seguito d'un incendio, nel 1849).
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