giovedì 27 giugno 2019

02-14-ALL34 - Jules ALLIX

JULES ALLIX


Jules Allix è nato il 9 settembre 1818 a Fontenay-le-Comte[1]. Figlio di un commerciante, si é laureato in legge, ed è stato un insegnante di ginnastica e di scienze, rivoluzionario, Comunardo, socialista e sostenitore del femminismo. Era sposato e sembrava godere di un buon reddito.
Dopo la rivoluzione che a Parigi, nel febbraio 1848, aveva rovesciato la monarchia di Luigi Filippo e proclamato la II Repubblica, si presentò candidato, per l'Assemblea costituente, alle elezioni politiche del 23 aprile nel dipartimento della Vandea, con l'originale slogan elettorale di essere un comunista che difendeva non solo il diritto al lavoro, ma anche la religione e la famiglia.
Non fu eletto, ma la sua fama di comunista lo costrinse a nascondersi dopo la sanguinosa repressione della rivolta operaia del 23 giugno. L'anno dopo fu coinvolto nel cosiddetto «affare del Conservatorio di arti e mestieri», ossia nelle proteste, avvenute il 13 giugno1849, contro la spedizione militare a Roma, voluta dal presidente Luigi Bonaparte – il futuro Napoleone III – per ingraziarsi l'elettorato cattolico portando soccorso al governo papalino rovesciato dai mazziniani. La manifestazione, facilmente repressa perché priva dell'appoggio operaio, diede pretesto al futuro dittatore di perseguitare la sinistra repubblicana e di chiudere gli ultimi giornali di opposizione. Allix venne arrestato il 19 giugno 1849, ma fu presto rilasciato.
Stabilitosi a Parigi, il 25 ottobre del 1850, presentò su La Presse una sua bizzarra invenzione, la «boussole pasilalinique sympathique», un presunto sistema di trasmissione telegrafica basata sulle proprietà delle lumache dopo l'accoppiamento, con la quale Allix si rese a lungo oggetto di derisione nei fogli satirici del tempo.
Antibonapartista, nel giugno del 1853 venne nuovamente arrestato per la partecipazione al complotto – detto «dell'Ippodromo» - che avrebbe dovuto portare all'uccisione di Napoleone III e alla restaurazione della Repubblica. Condannato il 16 novembre dalla Corte d'Assise della Senna, con le circostanze attenuanti, ad otto anni di esilio, Allix, con la moglie e la figlia, raggiunse l'isola di Jersey, ospite del fratello Émile, medico e amico di Victor Hugo, anch'egli in esilio volontario fin dal colpo di Stato napoleonico del 1851. In casa Hugo assistettero spesso alle sedute «spiritiche» che appassionavano allora lo scrittore. Durante una queste sedute, Allix fu colto da un raptus di follia che convinse Hugo a porre fine a tali pratiche.
A Jersey Allix mise anche a punto un suo sistema di apprendimento della lettura della lingua francese in sole 15 ore.
Tornato a Parigi nel 1860, pubblicò nel 1863 il periodico La Phalange nouvelle, preconizzando un'organizzazione sociale fondata sulle idee di Charles Fourier[2]. Cominciò a manifestare segni di squilibrio psichico e il 10 luglio 1865 fu ricoverato nell'ospedale psichiatrico di Charenton: sembra che ritenesse di possedere poteri soprannaturali. Fu comunque rilasciato su richiesta del fratello il 2 settembre 1866. Spiegherà poi che la follia esiste anche perché esistono i manicomi e che si può curare «attraverso la parola».
La pedagogia continuò a interessarlo, forse perché vedeva in essa la possibilità di una generale riforma morale e sociale. Frequentò le associazioni operaie e nel 1869 fece parte del Comitato democratico-socialista, presentandosi alle elezioni, ma non venne eletto. Il suo attivismo e la partecipazione a diverse riunioni pubbliche gli costò, il 9 novembre, quindici giorni di prigione per «adunata sediziosa». Un altro giorno di arresto gli fu provocato, il 12 gennaio 1870, dalla partecipazione alle proteste durante i funerali del giornalista Victor Noir, assassinato impunemente da Pierre Bonaparte, cugino dell'imperatore.
Il 1° settembre 1870 Napoleone III subì una disfatta a Sedan e fatto prigioniero dei prussiani, e il 4 settembre, a Parigi, l'Assemlea nazionale votò la fine dell'Impero e proclamò la Repubblica. Il nuovo governo capeggiato da Jules Favre decise la continuazione della guerra, mentre i prussiani, il 18 settembre, circondarono e assediano la capitale.
Allix, preoccupato delle possibile violenze che la soldatesca prussiana potrebbe usare contro le parigine una volta che la città fosse caduta, inventò il dito prussico: un ditale con un piccolo ago all'estremità di una fiala nascosta contenente acido prussico che avrebbe potuto, secondo lui, mettere fuori combattimento il molestatore.
Durante l'assedio, Allix fu in piena attività. Fondò, con la moglie, l’Unione delle donne, di cui Madame Allix ne era segretaria, con sede in rue d'Arras 3, un'associazione a carattere sindacale e femminista strutturata in comitati di quartiere, alle quali spiegò i suoi progetti sui futuri Ateliers, gestiti dal comune, dove le donne disoccupate avrebbero potuto trovare lavoro e cibo, secondo l'esempio degli Ateliers nationaux creati nel 1848 e poi eliminati dalla reazione moderata. Quest'associazione non va confusa con una seconda unione delle donne: l'Union des Femmes pour la défense de Paris et les soins aux blessés, successivamente fondata sotto la Comune, senza che Allix ne avesse alcuna parte, l'8 aprile 1871[3]. Allo stesso nome e all'eguale struttura organizzativa corrispondevano però contenuti diversi, militari e politici: la difesa della Comune e lo sviluppo della sua esperienza rivoluzionaria. Ne furono animatrici, tra le altre, Nathalie Le Mel ed Elisabeth Dmitrieff, che aveva anche fatto parte della Unione di Allix.
Imprigionato nel carcere Mazas per la sua partecipazione alla rivolta del 22 gennaio, 1871, è stato rilasciato il primo giorno del dell'insurrezione di Parigi, il 18 marzo.
Durante l'assedio, Parigi si era data, con libere elezioni, un governo popolare, chiamato Delegazione dei venti arrondissement, che aveva auspicato la necessità del mantenimento della Repubblica che avrebbe dato «agli operai i propri strumenti di lavoro, la terra ai contadini, e realizzato la libertà politica mediante l'eguaglianza sociale». Thiers aveva firmato con la Prussia, il 28 gennaio 1871, un armistizio che rappresentava una capitolazione che Parigi non intendeva accettare: il tentativo del governo di Versailles di occupare militarmente la capitale «per finirla con un comitato insurrezionale i cui membri sostengono le dottrine comuniste»[4] era stato facilmente respinto dai parigini il 18 marzo: dopo questo episodio, la Comune era costituita di fatto.
Le elezioni per il Consiglio comunale di Parigi furono fissate al 26 marzo: ogni arrondissement avrebbe eletto da due a sette delegati.
La mattina del 20 marzo, Allix si recò al municipio dell'8° arrondissement, il cui Sindaco, Ernest Denormandie, si era rifiutato di preparare le elezioni del Comitato Centrale; Allix lo destituì di sua iniziativa e s'insediò al suo posto. Lo stesso giorno, si recò senza essere stato delegato all’incontro del Comitato Centrale dei Venti Arrondissements, nella sala dell’Alcazar[5], e fu accettato come non deliberativo.
Alle elezioni del 26 venne eletto tra i delegati al Consiglio della Comune con 2028 voti su 4396 elettori, dopo Arthur Arnould, Raoul Rigault ed Édouard Vaillant, senza assumere cariche nelle Commissioni ma, ammiratore delle scuole di ginnastica, volle organizzare delle palestre per donne.
Prese molto seriamente le sue funzioni di membro della Comune, di capo dell’ottava legione della Guardia Nazionale e come amministratore dell'8° arrondissement. Si è mostrato con tutte le sue buone e cattive qualità, la sua generosità, il suo eccesso; ha sostenuto il progetto Tridon sulle scadenze dandogli un significato proudhoniano[6] (14 aprile): un contatore speciale creato dalla Comune avrebbe aiutato le transazioni. Protestò contro le accuse rivolte alla Guardia Nazionale, asserendo che ubriachezza e disorganizzazione nella Guardia Nazionale erano più apparenti che reali e, con la decisione della creazione dei consigli di guerra, voleva che fossero controllati dai municipi degli arrondissement (15 aprile). Propose di collocare gli anziani in case di riposo (21 aprile). Concependo un’azione su vasta scala, propose di istituire una commissione per presentare un progetto di organizzazione comunale di Parigi, che sarebbe servito da modello alle altre cittá (8 maggio).
Fu anche molto attivo al municipio dell’8° arrondissement. Ha proposto di censire le scuole e ne ha riaperte due che “funzioneranno come nuove scuole con l’aiuto della società, la Commune sociale, che abbiamo fondato”.
Ma la sua gestione autoritaria del municipio dell'8° arrondissement suscitò proteste tra i cittadini: qui il suo squilibrio fu più visibile perché i suoi concittadini erano più vicini a lui  e meno indulgenti.
Secondo il parere che aveva espresso alla Comune il 30 marzo, evitò – ma a modo suo – la dualità dei poteri e diresse il suo arrondissement a nome dell’assemblea con una commissione di sua scelta; disorganizzò tutte le delegazioni, tutti i servizi, rifiutò di renderne conto e scelse tra i capi del battaglione, che considerava troppo ingenui o reazionari, quelli che conosceva.
L’opinione degli abitanti dell’8° arrondissement era divisa; lo hanno amato o odiato. Si comportava senza tener conto delle opinioni altrui, scegliendosi suoi propri collaboratori e cercando di gestire sia gli affari militari che civili del quartiere, suscitando così malumori e proteste, finché il 2 maggio un gruppo di cittadini denunciò la situazione al Consiglio della Comune, chiedendo che fosse messo fine al suo comportamento, definito «capriccioso».
Tenuto conto della situazione delicata della città, investita dalle truppe di Thiers, non lontane dall'8° arrondissement, gli venne tolta ogni competenza sulla 8ª legione della Guardia: Allix protestò, tacciando di inesperienza o peggio i suoi detrattori. Forse diede in escandescenze, poiché il 9 maggio fu destituito dal Consiglio, furono apposti i sigilli al suo ufficio e fu rinchiuso nell'Hôtel de Ville per ordine del Comitato di Salute pubblica.
Jules Allix forse era realmente pazzo ed esaltato, ma rimane un umanista e un pacifista. Sotto la sua amministrazione, l'arrondissement fu abbastanza tranquillo, ci sono stati pochi arresti di sospetti o refrattari e nessuna perquisizione armata. Fu forse questo «sentimentalismo fraternalista» e soprattutto la sua mancanza di cooperazione con i delegati della Comune che incoraggiò Raoul Rigault ad arrestarlo il 9 maggio con il pretesto dei suoi ultimi capricci.
Il Comitato di Salute pubblica cercò di dividere la responsabilità: il comando della legione e la delegazione al municipio erano inconciliabili, il Comitato di Vigilanza avrebbe gestito di fatto le questioni che riguardavano la Guardia Nazionale e Allix avrebbe mantenuto lo stato civile; ma Allix disse che il Comitato era composto da bravi ragazzi ma che erano incompetenti o intriganti, e rifiutò di essere ridotto al ruolo di una macchina per la firma. I suoi compagni, Vaillant e Rigault, estranei all’8° arrondissement, avevano delegato amministratori che Allix aveva cacciato, e si è rifiutato di dare loro le consegne: “Fanno questo male, a me, Jules Allix, che ho combattuto tutta la mia vita per il socialismo e la Repubblica!” (Processo verbale del 10 maggio).
La sera del 9 maggio, Allix era detenuto all’Hôtel de Ville. Malon ricordò che se i Batignolles fossero stati minacciati dalle truppe di Versailles, l’8° arrondissement sarebbe potuto essere preso alle spalle e il posto di Allix acquisirebbe grande importanza. Né Vaillant e Rigault, né la Comune volevano screditare un rappresentante eletto dal popolo; gli incaricati delle indagini sull’accusato riferirono che: «L’8° arrondissement, nonostante tutto, si regge forte e bene, amministrativamente, democraticamente e, soprattutto, socialmente» (verbale del 10 maggio). Il Consiglio lo fece rilasciare l’11 maggio con grande dispiacere di Rigault.
Uscito dall’Hôtel de Ville, Allix ne approfittò per rientrare nel “suo” municipio alle 16:00, rompendo i sigilli apposti, dopo il suo arresto, da un commissario del Comitato di Salute pubblica.
Colto in flagrante delicto, per questo atto venne immediatamente arrestato sul posto, ma rimesso subito in libertà.
Rigault suggerì che il suo caso doveva essere sottoposto a due dottori. Allix non si sedette più alla Comune. Il 21 maggio, all'inizio della Settimana sanguinante, fu preso da delirio in un incontro pubblico in rue Haxo; diceva che: “tutto sta andando bene, le aree del centro sono vuote di truppe e basta scendere in massa per cacciare i versagliesi”. Fu inviato e rinchiuso nell'ospedale psichiatrico di Charenton[7]
Non ci fu tempo per prendere decisioni sul suo conto: gli eventi precipitavano; rilasciato poco prima della caduta della Comune, venne arrestato dai versaigliesi che lo processarono, condannandolo, il 17 luglio 1872, alla deportazione. Ma la sua fama di pazzo mite inoffensivo e i suoi propositi incoerenti lo fecero tornare a tornare a Charenton. Ne uscì nel 1876, e nel 1879 fu amnistiato, e visse per altri quindici anni.
Riprese a vivere da modesto militante impegnandosi soprattutto per la causa femminista. Passò in povertà gli ultimi anni della vecchiaia, mantenuto da due sorelle: nonostante tutto, era sorvegliato dalla polizia che, nei suoi rapporti, lo descriveva come un «ossessionato dell’emancipazione dei laboratori corporativi», e nel 1885 fu ritrovato come «un modesto segretario di un’associazione di bas-blues[8] che sognano l'assoluta eguaglianza tra l'uomo e la donna».
I suoi scritti riflettono spesso uno stato mentale carente. Le sue teorie politiche ricordano vagamente Louis Blanc[9], ma soprattutto Fourier[10]: in un manifesto non datato, ma che deve essere stato affisso nelle settimane immediatamente precedenti alla Comune, dal titolo: «Libertà, uguaglianza, fratellanza. Repubblica Sociale. Alla gente, la Comune di Parigi. Manifesto sociale per la democrazia di Parigi. J. Allix», annota che: «il lavoro e il commercio, è un dato di fatto che sono morti» e i tentativi ufficiali non possono porvi rimedio. Ed ha aggiunto: «Il socialismo lo farebbe, fondando laboratori espressi per conto della Comune ... Lavoriamo, lavoriamo per fare vestiti, case e tutto il necessario, tra noi, tra amici, tra fratelli, sorelle, senza vendere o comprare, se non solo per la materia prima. I nostri profitti saranno nostri, senza un padrone o un amico, cioè senza un commissionario. Noi amici, noi cittadini che vogliamo fare, per noi, con il nostro lavoro, la nostra ricchezza e il nostro bene ... un laboratorio di solidarietà e comune».
Morì miseramente nel 1852.


Invenzioni e progetti

Daumier: Le lumache simpatizzanti, vignetta satirica
Per tutta la sua vita, lo spirito stravagante lo portò a formulare molti progetti come imparare a leggere in 15 lezioni di un'ora (1854), il movimento perpetuo (1880), la trasformazione di Parigi in un porto marittimo o creare a Saumur[11] un porto fluviale sul Thouet collegato alla Loira da un tunnel navigabile (1895). Durante l'assedio di Parigi, egli raccomandò alle parigine di indossare il dito prussico di sua invenzione composto da un ago e da una riserva di acido prussico destinato a proteggerle a proposito dagli assalti dei prussiani.
Ma le sua «invenzione» più famosa è datata 1850, e la chiamò la boussole pasilalinique sympathique (bussola pasilalinica simpatica) o più comunemente escargots sympathiques (lumache simpatizzanti). Si trattava di un metodo di telegrafia basato sulla presunta capacità delle lumache di mantenere il contatto amichevole dopo l’atto sessuale. In altre parole egli asseriva che, una lumaca è capace trasmettere in tutte le distanze, attraverso un fluido identificato come una forma di magnetismo animale che si propaga sul suolo. Lo stato di eccitazione generato con cui le lumache simpatizzano, è la «commozione cerebrale escargotica». Jules Allix in realtà non fu l'inventore di questo mezzo di comunicazione, ma abusò di un esperimento ovviamente truccato, e che è stato l’ingenuo promotore della sedicente scoperta di Jacques Toussaint Benoît e Biat-Christian (persona quest’ultima presumibilmente inesistente che si trovava nelle Americhe e che entrava in contatto escargotico quotidianamente con Benoît).


Le lumache simpatizzanti

Benoît era uno pseudo-scienzato appassionato di astrologia, di magnetismo animale e di elettricità, aveva sollecitato Hippolyte Triat per finanziare la costruzione delle sue apparecchiature. Triat, direttore di una palestra parigina e amico intimo di Allix, era una persona di buon senso, ma senza cultura scientifica, si lasciò convincere, ospitò e finanziò Benoît. Dopo un anno, Triat manifestò la sua impazienza e Benoît allora annunciò il completamento della sua invenzione.
Il dispositivo di Benoît si presentava come un grande bussola magnetica ed era simile ad una pila di Volta , non fatta di dischi sovrapposti, ma 24 coppe fatte di zinco e rame unite da uno strato di tessuto impregnato con solfato di rame, disposti in cerchio su una ruota. Ogni coppa era contrassegnata con una lettera, contente una lumaca attaccata e montata su una molla a filo presunta rivelatrice della reazione simpatizzante delle sue occupanti. Con entrambi questi dispositivi contenenti lumache simpatizzanti accoppiate correttamente, era possibile trasmettere messaggi istantaneamente e senza supporto materiale ma semplicemente toccando una lumaca e osservando la reazione del suo corrispondente dell'altra macchina. In realtà, l'eccitazione degli animaletti nella loro coppa era dovuto principalmente al solfato di rame.
La dimostrazione ebbe luogo il 2 ottobre 1850 nell’appartamento di Benoît formato da una sola una stanza. Triat aveva richiesto che le apparecchiature e i loro operatori fossero separati da una tenda. Jules Allix e Hippolyte Triat si sarebbero dovuti scambiare dei messaggi, ma Benoît, con vari pretesti, andava avanti e indietro tra i due dispositivi influenzando le azioni e le letture dei due. Il risultato ottenuto in questo modo fu significativo.
Entusiasta, Jules Allix annunciò questa invenzione, nel giornale La Presse de 25 e 26 ottobre 1850 del loro amico Émile de Girardin. Più scettico, Hippolyte Triat invitò Benoît ha a ripetere l'esperimento davanti ad un rigido controllo e in presenza di Émile de Girardin, Benoît accettò ma sparì il giorno prima.






[1] Fontenay-le-Comte è un comune francese situato nel dipartimento della Vandea, nella regione dei Paesi della Loira.
[2] François Marie Charles Fourier (Besançon, 7 aprile 1772 – Parigi, 10 ottobre 1837). Fourier è stato un filosofo francese, che ispirò la fondazione della comunità socialista utopista chiamata La Reunion sorta presso l'attuale Dallas in Texas, oltre a diverse altre comunità negli Stati Uniti d'America (tra le quali ricordiamo Brook Farm, fondata nel 1841 vicino Boston e sciolta a seguito d'un incendio, nel 1849). Fourier criticava fortemente la società borghese capitalista del tempo, che è fallita perché il libero mercato non ha portato quel benessere che aveva promesso: il mondo capitalista ha ampliato il divario tra pochi che hanno molto e molti che hanno poco. Il capitalismo ha disumanizzato la società esasperando la competizione individuale e reintroducendo la schiavitù (lavoro minorile, alienazione etc…). Da segnalare anche la vicenda della colonia Cecilia, un esperimento di convivenza libertaria che si tenne nel Brasile di fine XIX secolo su iniziativa dell'anarchico pisano Giovanni Rossi, influenzato, tra gli altri, anche dalle letture dei testi utopistici di Fourier.
[3] L'atto di fondazione della «Union des Femmes pour la Defense de Paris et les Soins aux Blessés» (Unione delle donne per la difesa di Parigi e i soccorsi ai feriti) sarebbe rappresentato da un manifesto dell'8 aprile 1871 che chiamava le donne alla difesa della Comune, firmato «Un gruppo di cittadine»: cfr. La Comune del 1871, a cura di J. Bruhat, J. Dautry ed É. Tersen, p. 191. Secondo altri, l'Unione sarebbe stata formalmente fondata da Elisabeth Dmitrieff e Nathalie Lemel il successivo 11 aprile: cfr. Ch. Fauré, Political and historical encyclopedia of women, p. 243.
[4] Appello del generale Louis d'Aurelle de Paladines, messo da Thiers a capo delle Guardie nazionali di Parigi e fuggito a Versailles dopo il fallimento del colpo di mano del 18 marzo.
[5] L'Alcazar, oggi ristorante, si trova in Rue Mazarine 62, nel 6°arrondissement. negli anni è stato un locale dove si praticava il jeu de paume (XVII secolo), sport giocato con la mano nuda o con un guanto di pelle, antenato diretto della pelota basca, del tamburello, del tennis e più in generale di tutti gli sport di racchetta. Nel XVIII secolo diventò una stamperia. Negli anni’70 del secolo scorso un cabaret, e dal 1998 una brasserie contemporanea. La struttura comunicava con il Rock'n Roll Circus (1969-1972), una discoteca alla moda il cui ingresso si trovava in rue de Seine e nel cui bagno il cantante Jim Morrison morì per overdose nella notte dei 2 al 3 luglio 1971.
[6] Per proudhoniani s’intendono definire i seguaci del filosofo francese Pierre-Joseph Proudhon, fondato essenzialmente sul mutualismo e sul federalismo, da molti studiosi inserito impropriamente nell’ambito di quello che Marx definì socialismo utopistico. L’anarchismo proudhoniano educa i seguaci ad una società libera e federata, di artigiani e piccoli contadini, che pone al centro i problemi del credito e del prestito ad interessi limitati. Gli elementi basilari dell’anarchismo proudhoniano sono il federalismo, il decentramento, il controllo diretto da parte dei lavoratori, abolizione della proprietà (ma non del possesso poiché reputato naturale), l'istruzione sotto il controllo degli insegnanti e dei genitori, l'istruzione legata all’apprendistato ecc.
[7] Charenton-le-Pont, comune francese situato nel dipartimento della Valle della Marna nella regione dell'Île-de-France.
[8] L'espressione bas-bleus (calzette blu) appare nel diciannovesimo secolo per designare una donna colta. Il termine assunse rapidamente una connotazione dispregiativa e sprezzante per «donne che si danno arie da intellettuali».
[9] Louis Jean Joseph Charles Blanc (Madrid, 29 ottobre 1811 – Cannes, 6 dicembre 1882) è stato uno storico e politico francese.
[10] François Marie Charles Fourier (Besançon, 7 aprile 1772 – Parigi, 10 ottobre 1837) è stato un filosofo francese, che ispirò la fondazione della comunità socialista utopista chiamata La Reunion sorta presso l'attuale Dallas in Texas, oltre a diverse altre comunità negli Stati Uniti d'America (tra le quali ricordiamo Brook Farm, fondata nel 1841 vicino Boston e sciolta a seguito d'un incendio, nel 1849).
[11] Nel dipartimento del Maine e Loira, nella regione dei Paesi della Loira.




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