ANTOINE
PERRARE
Antoine Perrare è nato il 24 gennaio
Considerato un buon lavoratore, Antoine Perrare
viveva a Lione
in rue Bougeaud,
Affiliato all'Internazionale,
prese parte al movimento comunardo e fu nominato delegato alla commissione
esecutiva proclamata dal popolo nella piazza pubblica di Lione il 26
marzo 1871. Il consiglio di guerra lo condannò in contumacia, il 2 settembre
1871, alla deportazione in un recinto fortificato.
Rifugiatosi a Ginevra, divenne membro, tra luglio e
ottobre 1871, della Section centrale di Ginevra (marxista) dell'A.I.T., con Gustave
Lefrançais, Benoît
Malon e Ostyn.
Nel suo Philémon,
vieux de la vieille, libro dedicato
alla Comune
di Parigi, Lucien Descaves[2]
lo rappresentava come «robusto, energico, il cuore, il linguaggio e le braccia
sempre con il lavoro». In Svizzera aderì alla Federazione del Giura. Con Charles
Alerini, Paul
Brousse, Jules
Montels e Jean-Louis
Pindy, ha rappresentato varie sezioni francesi al 6° congresso dell'A.I.T.
(anti-autoritario), a Ginevra, dall’1 al 6 settembre
Nel 1876, lui con Dumay,
François Dumartheray[3]
e Lauprêtre
appartenevano alla sezione L’Avenir di Ginevra della Federazione
del Giura. Questa sezione, secondo Max Nettlau[4],
fu la prima a diffondere il comunismo anarchico.
Amnistiato
dalla Repubblica francese il 26 aprile 1879, ma protestò contro questo favore e
non tornò immediatamente in Francia.
Il 18 marzo 1881 prese la parola, con Kropotkin[5]
e altri, in un incontro a Ginevra per commemorare la Comune e
celebrare l'esecuzione dello Zar Alessandro II.
Nel 1885, Antoine Perrare fu uno dei bersagli
dell'inchiesta condotta dalle autorità elvetiche sugli anarchici (21
espulsioni). Era quindi attivo nei giornali Le Révolté di Élisée
Reclus e all’Imprimerie
jurassienne, e un membro della Section de propagande con, tra gli altri,
Jean Grave[6],
Georges Herzig[7] e Dumartheray[3].
Fu espulso da Ginevra (con Ferdinand Niquet[8]
e Toussaint Bordat[9]) nel luglio 1889, «a
seguito del loro tumultuoso intervento in un'assemblea di disertori francesi».
Ritornò quindi a stabilirsi in Francia, a Lione e poi
a Parigi, dove, continuò la sua militanza nel movimento anarchico. Secondo
Jacques Gross[10], gestiva un negozio di
biciclette e viveva in Place du Trocadéro. Il suo negozio venne distrutto da un
incendio nel 1892. Perrare lavorò allora per alcuni mesi nella fabbrica gestita
da Paul Reclus[11] a Varengeville[12].
Alla sua morte, avvenuta a Nizza[13]
il 5 marzo 1912, Le Libertaire ha commentato: «Silenziando la sua
sofferenza, fino al suo ultimo giorno, non ha smesso di diffondere le sue idee».
[1] Nel
dipartimento del Rodano della regione Alvernia-Rodano-Alpi.
[2]Lucien Descaves (Parigi, 18
marzo 1861 - Parigi il 6 settembre 1949) era uno scrittore naturalista e
libertario.
[3] François Dumartheray (Collonges
-Alta Savoia, 27 gennaio 1842 - inizio di settembre 1931) era un produttore di
lampade, attivista dell’Internazionale
e anarchico.
[4] Max Nettalau (Neuwaldeg, Austria,
30 aprile 1865 - Amsterdam, 23 luglio 1944) è stato un anarchico e un
importantissimo storico dell'anarchismo e dei movimenti sociali in genere.
[5] Pëtr
Alekseevic Kropotkin (Mosca, 9 dicembre 1842
- Dmitrov, 8 febbraio 1921),
è stato un militante e teorico dell'anarchia,
fautore della "propaganda col fatto",
ed uno dei primi sostenitori dell'anarco-comunismo.
Per
Kropotkin il comunismo è l'unico sistema privo di contraddizioni sociali, poiché, secondo il
principio «da ognuno secondo le sue forze, ad ognuno secondo i suoi bisogni»,
abolisce la schiavitù del salario e la dipendenza dal bisogno, mediante la
spontanea azione delle masse. Kropotkin, nella sua visione deterministica, è
contrario alla rivoluzione, tuttavia la ritiene fondamentale in certe epoche,
in quanto mezzo di accelerazione del processo evolutivo (Come già sottolineato
la visione meccanicista di Kropotkin non è schematica e rigida. Egli ritiene che
è l'azione cosciente delle masse a determinare i fini). Il comunismo
kropotkiniano vuole abolire non solo la differenza tra lavoro manuale e lavoro
intellettuale (come Bakunin)
ma anche quella tra città e campagna. Il
comunismo anarchico è il «comunismo senza
governo, quello degli uomini liberi, è la sintesi dei due scopi ai quali mira
l'umanità attraverso i tempi: la libertà
economica e la libertà politica» ed è anche il completamento dell'anarchia, ovvero l'uguaglianza
che completa la libertà. Il comunismo
anarchico è per l'anarchico russo l'opposto dell'individualismo
esattamente come il mutuo appoggio è l'esatto contrario della lotta per
l'esistenza.
[6] Jean Grave (Le Breuil-sur-Couze,
Francia, 16 ottobre 1854 - Vienne-en-Val, Francia, 8 dicembre 1939) è stato un
importante militante anarchico francese. Inizialmente socialista, diviene
anarchico dal 1880, quando comincia a popolarizzare le idee di Kropotkin[5] e
ad essere particolarmente attivo in vari giornali, principalmente Le Révolté
di Élisée
Reclus. Durante la prima guerra mondiale, si attira le ire di gran parte
del movimento anarchico firmando con Kropotkin[5] ed altri libertari un
Manifesto anarchico a favore della guerra.
[7] Georges Herzig (30 maggio 1857 –
Ginevra, il 10 marzo 1923) tipografo, impiegato, ragioniere; fondatore e
collaboratore di giornali anarchici.
[8] Ferdinand Niquet, nato ad Auxerre
(Yonne) il 24 agosto 1866, era un incisore di gioielli; antimilitarista e
anarchico.
[9] Toussaint Bordat, nato l'11 luglio
[10] Jacques Gross (Mulhouse - Basso
Reno, 2 marzo 1855 - Ginevra 4 ottobre 1928) era un commesso viaggiatore, bibliofilo
e attivista anarchico.
[11] Paul Reclus (Neuilly-sur-Seine 25
maggio 1858 – Montpellier, 19 gennaio 1941) era un ingegnere e professore. Era
il figlio di Elie
Reclus e Noémie
Reclus. Nel 1871, dopo la Comune,
seguì i suoi genitori a Zurigo; nel 1877 tornò a Parigi e l'anno seguente entrò
nell'École Centrale, da cui si laureò tre anni dopo come ingegnere.
[12] Nel
dipartimento della Senna Marittima nella regione della Normandia
[13] Nel dipartimento delle Alpi
Marittime.