martedì 4 febbraio 2020

03-05-01 - Antoine PERRARE

ANTOINE PERRARE

  


Antoine Perrare è nato il 24 gennaio 1841 a Saint-Didier-sur-Beaujeau[1], era un meccanico ed è stato un Comunardo poi anarchico.

Considerato un buon lavoratore, Antoine Perrare viveva a Lione in rue Bougeaud, 150. Ha frequentato le riunioni pubbliche e ha partecipato agli eventi insurrezionali del 22 marzo a Lione come membro della commissione provvisoria della Comune. Gestiva un negozio di vini in Place des Brotteaux.

Affiliato all'Internazionale, prese parte al movimento comunardo e fu nominato delegato alla commissione esecutiva proclamata dal popolo nella piazza pubblica di Lione il 26 marzo 1871. Il consiglio di guerra lo condannò in contumacia, il 2 settembre 1871, alla deportazione in un recinto fortificato.

Rifugiatosi a Ginevra, divenne membro, tra luglio e ottobre 1871, della Section centrale di Ginevra (marxista) dell'A.I.T., con Gustave Lefrançais, Benoît Malon e Ostyn. Nel suo Philémon, vieux de la vieille, libro dedicato alla Comune di Parigi, Lucien Descaves[2] lo rappresentava come «robusto, energico, il cuore, il linguaggio e le braccia sempre con il lavoro». In Svizzera aderì alla Federazione del Giura. Con Charles Alerini, Paul Brousse, Jules Montels e Jean-Louis Pindy, ha rappresentato varie sezioni francesi al 6° congresso dell'A.I.T. (anti-autoritario), a Ginevra, dall’1 al 6 settembre 1873. In questo congresso, Perrare si è pronunciato affinché l'A.I.T. fosse riservato ai lavoratori manuali. "Ciò di cui non abbiamo bisogno", ha detto, "sono uomini che sanno troppo e che ci portano fuori strada con le loro belle frasi". (James Guillaume, L’Internazionale, vol. III, p. 126).

Nel 1876, lui con Dumay, François Dumartheray[3] e Lauprêtre appartenevano alla sezione L’Avenir di Ginevra della Federazione del Giura. Questa sezione, secondo Max Nettlau[4], fu la prima a diffondere il comunismo anarchico.

Amnistiato dalla Repubblica francese il 26 aprile 1879, ma protestò contro questo favore e non tornò immediatamente in Francia.

Il 18 marzo 1881 prese la parola, con Kropotkin[5] e altri, in un incontro a Ginevra per commemorare la Comune e celebrare l'esecuzione dello Zar Alessandro II.

Nel 1885, Antoine Perrare fu uno dei bersagli dell'inchiesta condotta dalle autorità elvetiche sugli anarchici (21 espulsioni). Era quindi attivo nei giornali Le Révolté di Élisée Reclus e all’Imprimerie jurassienne, e un membro della Section de propagande con, tra gli altri, Jean Grave[6], Georges Herzig[7] e Dumartheray[3].

Fu espulso da Ginevra (con Ferdinand Niquet[8] e Toussaint Bordat[9]) nel luglio 1889, «a seguito del loro tumultuoso intervento in un'assemblea di disertori francesi».

Ritornò quindi a stabilirsi in Francia, a Lione e poi a Parigi, dove, continuò la sua militanza nel movimento anarchico. Secondo Jacques Gross[10], gestiva un negozio di biciclette e viveva in Place du Trocadéro. Il suo negozio venne distrutto da un incendio nel 1892. Perrare lavorò allora per alcuni mesi nella fabbrica gestita da Paul Reclus[11] a Varengeville[12].

Alla sua morte, avvenuta a Nizza[13] il 5 marzo 1912, Le Libertaire ha commentato: «Silenziando la sua sofferenza, fino al suo ultimo giorno, non ha smesso di diffondere le sue idee».



[1] Nel dipartimento del Rodano della regione Alvernia-Rodano-Alpi.

[2]Lucien Descaves (Parigi, 18 marzo 1861 - Parigi il 6 settembre 1949) era uno scrittore naturalista e libertario.

[3] François Dumartheray (Collonges -Alta Savoia, 27 gennaio 1842 - inizio di settembre 1931) era un produttore di lampade, attivista dell’Internazionale e anarchico.

[4] Max Nettalau (Neuwaldeg, Austria, 30 aprile 1865 - Amsterdam, 23 luglio 1944) è stato un anarchico e un importantissimo storico dell'anarchismo e dei movimenti sociali in genere.

[5] Pëtr Alekseevic Kropotkin (Mosca, 9 dicembre 1842 - Dmitrov, 8 febbraio 1921), è stato un militante e teorico dell'anarchia, fautore della "propaganda col fatto", ed uno dei primi sostenitori dell'anarco-comunismo. Per Kropotkin il comunismo è l'unico sistema privo di contraddizioni sociali, poiché, secondo il principio «da ognuno secondo le sue forze, ad ognuno secondo i suoi bisogni», abolisce la schiavitù del salario e la dipendenza dal bisogno, mediante la spontanea azione delle masse. Kropotkin, nella sua visione deterministica, è contrario alla rivoluzione, tuttavia la ritiene fondamentale in certe epoche, in quanto mezzo di accelerazione del processo evolutivo (Come già sottolineato la visione meccanicista di Kropotkin non è schematica e rigida. Egli ritiene che è l'azione cosciente delle masse a determinare i fini). Il comunismo kropotkiniano vuole abolire non solo la differenza tra lavoro manuale e lavoro intellettuale (come Bakunin) ma anche quella tra città e campagna. Il comunismo anarchico è il «comunismo senza governo, quello degli uomini liberi, è la sintesi dei due scopi ai quali mira l'umanità attraverso i tempi: la libertà economica e la libertà politica» ed è anche il completamento dell'anarchia, ovvero l'uguaglianza che completa la libertà. Il comunismo anarchico è per l'anarchico russo l'opposto dell'individualismo esattamente come il mutuo appoggio è l'esatto contrario della lotta per l'esistenza.

[6] Jean Grave (Le Breuil-sur-Couze, Francia, 16 ottobre 1854 - Vienne-en-Val, Francia, 8 dicembre 1939) è stato un importante militante anarchico francese. Inizialmente socialista, diviene anarchico dal 1880, quando comincia a popolarizzare le idee di Kropotkin[5] e ad essere particolarmente attivo in vari giornali, principalmente Le Révolté di Élisée Reclus. Durante la prima guerra mondiale, si attira le ire di gran parte del movimento anarchico firmando con Kropotkin[5] ed altri libertari un Manifesto anarchico a favore della guerra.

[7] Georges Herzig (30 maggio 1857 – Ginevra, il 10 marzo 1923) tipografo, impiegato, ragioniere; fondatore e collaboratore di giornali anarchici.

[8] Ferdinand Niquet, nato ad Auxerre (Yonne) il 24 agosto 1866, era un incisore di gioielli; antimilitarista e anarchico.

[9] Toussaint Bordat, nato l'11 luglio 1854 a Chassenard (Allier), era un tessitore, droghere, libraio, edicolante e anarchico.

[10] Jacques Gross (Mulhouse - Basso Reno, 2 marzo 1855 - Ginevra 4 ottobre 1928) era un commesso viaggiatore, bibliofilo e attivista anarchico.

[11] Paul Reclus (Neuilly-sur-Seine 25 maggio 1858 – Montpellier, 19 gennaio 1941) era un ingegnere e professore. Era il figlio di Elie Reclus e Noémie Reclus. Nel 1871, dopo la Comune, seguì i suoi genitori a Zurigo; nel 1877 tornò a Parigi e l'anno seguente entrò nell'École Centrale, da cui si laureò tre anni dopo come ingegnere.

[12] Nel dipartimento della Senna Marittima nella regione della Normandia

[13] Nel dipartimento delle Alpi Marittime.